Trentasei morti nelle Marche per la caduta di tre valanghe

Trentasei morti nelle Marche per la caduta di tre valanghe Trentasei morti nelle Marche per la caduta di tre valanghe Ancona, 5 notte. n disastro, che ha nuovamente colpito, alla distanza di quattro anni, il centro sciatorio di Bolognola, nell'alta valle del Chienti, si può cosi ricostruire, con le notizie portate dal pochi che hanno potuto finora raggiungere la località disastrata e che ne sono ripartiti per informare dettagliatamente le autorità. La valanga di neve è precipitata dal monte Sassotctto nella notte dal venerdì al sabato alle ore 1,30 (la slessa notte e la stessa ora nelle quali si verificò il disastro del 1930) e divisa in due parti dai ripiani che, dopo la sciagura di quattro anni fa, erano stati costruiti a mezza costa del monte, ha investito una parte dell'abitato della frazione di Villa di Mezzo e una parte dell'altra frazione di Villa di Sotto,' travolgendo"otto case. 1 primi soccorsi Prima ancora di conoscere con esattezza l'entità del disastro, il giovane sciatore Do Luca, ebbe dal podestà l'incarico di raggiungere il più vicino centro abitato per dare l'allarme. Il coraggioso giovane parti nella notte e, ad Acquacanina, al uni a lui lo sciatore Pallotta. Assieme, dopo una marcia faticosissima, sotto la tormenta che ancora infuriava, i due raggiunsero Polverina. Si ebbe così la possibilità di organizzare i primi soccorsi, sotto la personale direzione del Prefetto di Macerata. Soldati zappatori del 157.0 Fanteria, militi della 109.a Legione della Milizia, funzionari civili, operai,- presero porte alla prima spedizione che partì da Macerata ma che non poti spingersi oltre la località di Poiverina, distante circa venticinque chilometri da Bolognola, a causa dell'eccezionale quantità al neve che ostruiva l'unica strada di accesso al paese colpito. Partivano intanto da Tolentino dei militi sciatori della 100.a Legione e altri tre da Camerino, i quali effettuavano una perigliosa marcia di quaranta chilometri: due di essi, il conte Bezzi, e Ramadorl, ritornavano poi Indietro par fare un rapporto alle autorità e dare le prime notizie sulla gravità del disastro, che aveva assunto quasi le stesse proporzioni di quello del 1930. Otto case risultavano infatti investite dalla valanga nelle due frazioni, alcuno famiglio erano rimaste letteralmente distrutte e i primi soccorsi, portati dal valligiani rimasti incolumi, erano valsi a trarre a salvamento solo quattro persone ferite. Il numero delle vittime risultava di diciannove. Per due giorni o due notti, sotto la personale direzione del Prefetto, e dolle altro autorità maceratesi, le squadre di soldati, di militi e di operai hanno lavorato, sotto la bufera di pioggia e di vento, per tentare di aprir si un varco attraverso la neve che ricopriva ancora tutta la strada carrozzabile che risale la valle del Chienti (ino al limite estremo di Bolognola. Ma la loro marcia, malgrado l'in tenso e ininterrotto lavoro e l'Impiego dt ogni mezzo, è sempre difficilissima o i soccorritori sono ancora lontani dal centro colpito, che sperano tuttavia di raggiungere entro domani. Altre frane La popolazione superstito dello tre frazioni che costituiscono il comune di Bolognola, allarmata dalla conti- ltrmia caduta delle lavine e temendo "ti \ verificarsi di altre valanghe, ha ab-ibandonato le case e si è rifugiata ad Acquacanina, compiendo una faticosa marcia sulla neve. | A Villa di Mezzo non sono rimasti - che la famìglia del Podestà Clanconi a nlni-.nl 1 r ■- , 1 nntftf 001 bV ,1 Q »• 1 1 flirti ff* f ti O e alcuni volonterosi. E' da rilevare che li paese di Eolognola 6 abitato in pre-1 li U CI t_ ►) tJ Ul 1_> \j l\j «-,*IVJ111 UUibLAVU A** W » V i valenza normalmente da vecchi, don- \ne bambini, polche tutti i giovani e- migrano nel Lazio. La situazione de-j Sili abitanti è tuttora particolarmente j difficile e 11 Prefetto-di Macerata ha:dato disposizioni perchè Bolognola sia raggiunta a qualunque costo ed al PLeP squadre di soccorso sono state rinforzate e anche stanotte gli uomini lavorano alacremente alla luco dellej torce e di riflettori. Ieri un'altra valanga ha Investito e distrutto un'altra casa. Ulteriori notizie dalla provincia di Macerata informano che altre frane si sono verificate in vari comuni; una\vittima viene segnalata a Sant'Angelo j in Pontano. Il Prefetto ha ordinato ai Comuni che hanno segnalato il pericolo di frane di tenersi pronti nell'attrezzatura di eventuali soccorsi. I fiumi Chienti e Potenza sono In piena e in alcuni punti hanno straripato. Sono segnalati danni, ma nessuna vittima. Dalla provincia di Ascoli Piceno, oltre alla valanga di Rub'oiar.o, nella quale si deplorano otto morti e quindici feriti e che abbiamo giù segnalato, perviene ora la notizia che un'altra valanga si è abbattuta sull'abitato di Montegallo. Anche In questa lo calità i morti sarebbero otto e un ferito grave.

Persone citate: Bezzi, Mezzo, Pallotta, Sili