Bacilli, vestiti e magia

Bacilli, vestiti e magia Bacilli, vestiti e magia Già tempo, il dotto biologo Haecke! aveva pubblicato in Germania i<n libro, intitolato La natura come artista. Novera molte tavole, le quali, a chi non legga le scritte esplicative, o le legga in tedesco, « e allor non le capisca », debbono apparire quali figure del giochetto, caro a tutti i bimbi, nominato caleidoscopioQuei pezzetti di vetro s'incastrano e si aggiustano fra loro, secondo sempre diverse combinazioni geometriche, formando vaghissimi e variì intrichi. Così avviene qui; scnonchè si tratta, qui, di disegni fotografati e riprodotti scrupolosamente da tessuti naturali, così come si presentano all'occhio umano potenziato col microscopio i cristalli del ghiaccio, della neve, e via dicendoA questo pensavo, leggendo che oggi Parigi — dicono — formicola di nuovi leggiadri disegni per stoffe, tende, tappezzerie. Di dove venuti ? Un albo di fotografie fu lanciato nel mondo della moda dalla signora Albin Guillot, scienziata e micro-fotografa di chiara fama. Anch'essa, come l'Haeckcl, semplicemente e accortamente aduna in albo le Kunstformcn der Natur, le forme artistiche naturali. Ma, dove ivecchio scienziato tedesco si rivolgeva alla fisiologia, la signora francese d'oggi attinge alla patologia microscopica della natura ; la quale, madre nel parto e nel voler matrignaforse poco si occupa del bene o demale che arreca coi suoi organismall'umanità. Impassibile, tutti essa lcrea dotati della stessa armoniosa simmetria e perfezione funzionale diincc e di forme. * * * Scrutando attraverso il microscopio «particelle di tessuti cancerosi, piccoli agglomerati di cellule maligne, cristallizzazioni di alcaloidi, e altre sostanze nemiche della salute e della felicità umana, essa fu colpita dalla bellezza delle loro formazioni. Senza rivelare il regno donde attingeva ispirazione, Madame Guillot mandò le sue fotografie ai grandi maestri della moda, a coloro che varano i nuovi disegni e colori dei vestiti, ai decoratori, ai fabbricanti di drapperie, scatole da dolci e da profumi ». E il successo fu entusiastico. Così raccontano i giornali. E il Journal of. the American Medicai Association aggiunge e commenta : « I tessuti patologici, specialmente i neoplasmi, forniscono immagini anche più curiose ed interessanti che i tessuti normali ». Ma ancora più interessante è la ragione die gli scienziati adducono a spiegazione di questa superiore bellezza : per svilupparsi, i neoplasmi debbono « aggredire » le cellule sane attaccandole con vere e proprie manovre di attacco in formazioni simmetriche. • Il velo di seta scintillante dal quale traspare il soave madore di certe figure nervose e flessuose; oppure In bella carta, la tela o il damasco greve, che sulle pareti della casa forma sfondo e cornice di maggior seduzione a taluni superbi fiori di beltà c.grazia femminea; altro non sono, dunque, se non immagini di spietato assalto; raffigurazioni del serrato esercito del male, del morbo e della morte, in marcia contro gli spazzini e i carabinieri dell'ordine, che nel nostro organismo danno continua battaglia campale a quelle impure forze disgregatrici. * & * Stiano in guardia, le belle dame! A noi, donne, all'arme! Ricordiamo l'antica fede dei nostri oscuri antenati, che non tutta, forse, era superstizione. Le origini della pittura sono magiche. Il disegno, questa misteriosa fra tutte le arti, è figlio della malìa e del sortilegio, e non tutte le perdette nel corso dei millenni le virtù stregoniche. La gratuità dell'arte non esiste al nascimento, l'istinto del giuoco e il bisogno dell'ornamento e della decorazione sono istinti possenti ina secondarii, di fronte al senso religioso, che fa della rappresentazione una vera e propria evocazione. «Rappresentare» un essere; e talvolta, anche, soltanto nominarlo: è di già suscitarlo. Nelle caverne della Uordogna, in quell'antichissima arte del periodo dei ghiacci, che risale forse a centomila, certo a non meno di diecimila anni fa, si trova ovunque Io « scongiuro cinegetico » cioè la rappresentazione plastica, con il graffite il disegno o la scultura, della bestia che il cacciatore vuole nss:airarsi. Questo, per i disegni di bacilli e microbi maligni, di cui la dotta, ma non saggia madame Guillot suggerisce l'impiego nelle stanze Come nelle caverne di decine di migliaia d'anni or sono, la riproduzione è esattissima e insieme gigantesca; si trova, dunque, nelle migliori, e in questo caso bisogna dire le più tremende condizioni di efficacia, secondo l'unanime tradizione primitiva.ancor oggi vivente presso le <r;'>u dei continenti oscuri. Vi è di peggio. Altro, anche maggiore rito evocatolo si compie non più dipingen do ma incarnando addirittura la creatura da evocare; riscaldandone l'imagine nel contatto diretto con l'epidermide e il sangue umano, e aumentando questo calore con l'eccitamento della danza. In tutte le religioni primitive, lo stregone iiido^--1 la maschera, che lo identifica con la creatura da evocare mediante la :ippresentazione e il ballo. Tocchiamo qui alle arcane origini sacre delia danza, e noi signore, abbandonami nei allo stupendo ritmo sincopato del jazz-band siamo vicine alla religiosi' ' atavica dei maghi, danzanti al lume della luna nelle foreste gelate! Essi voi. • mo precisamente evocare la renna, di cui nel ballare ri¬ vestivano gli atlrjbi! i e la raffigurazione. E' prudenti evocare sulle tenere membra dell, nostre danzatrici i fantasmi del uorbo? Se vi sarà ramni, ;ccnza di simili guai in un mondo -, troppo da essi afflitto, io propnngn ,-he se ne tragga vendetta sull'ili.;,n. ,pevoìc ma imprudente capo della signora Guillot, divulgatricc di si funeste pratiche di magìa. Oltre ciò, ini dei posteri a ivi segni verranno la carta- o sul r pari ranno scii/.po i futuri, li frammenti di . legno, fregiai; , trovino fra otti nostri dotti c-; c giraffe yenisj ve docili o dai nostri ti, nostri, quali ingegnosi ini fazioni, nel ■ siila la triste sorte logi. vSc questi ditpressi soltanto sul• on vegetale, scomlasciare traccia apI maghiate invece che • ia, lino, metallo, p ; di simili segni, si ritto o diecimila anni. J 'piegano che renne o rro agognate, come ser:ne alimento ghiotto, ini. Ma poveri nipoti arzigogoli di sofismi enferanno, quali spielissottcrrare tracce di luna civiltà primitiva sepolta — la nostra — se rinvengono sulla crosta terrestre raffreddata i disegni dei bacilli che in quella remota alba di un'umanità non ancora immuniz/a- |ta, non ancora scientifica — la no- :slra — tuttavia infestavano il san- !gue indifeso! . La Stampa di Torino è un ottimo giornale; ma la cellulosa di pioppo isti cui le rotative imprimono questi 1 caratteri non è. io temo, attrezzala 'per sfidarej millcnnii. Invano dunI r|uc io mi sforzo per tramandare preventivamente ai signori nipotini la spiegazione dell'enigma. Posso solo^ rivolgere loro, olire la voragine dei non nati secoli, un saluto di |affettuosa intesa. Già mi pare di sentire gli abati l'.rcuil. i professori Frobciiius e Pericle Ducati, e i gira|mondo Beonio-Brocchieri dell'epoca, disputarsi tra loro. Essi parlano così chiaro e distinto che io già li sento; « Quel che sappiamo della logica brutale dei popoli semi-selvaggi, soarsi nel secolo XX dopo Cristo al centro e nel sud-Europa e persi¬ ndtrCtpsmnrapdcvcanva—nr no nelle due Americhe, ci permette di «ricostruire i! loro processo mentale. Essi chiedevano : Perchè adorare il sole, che ci fa solo del bène? Curiosamente impastati di una certa civiltà scientifica c di una completa rozzezza morale, portavano i simboli della guerra sterminatrice dei microbi sul corpo delle loro donne, nelle danze intitolate fox-trot, che rivestivano carattere di rito magico, a scopo religioso e propiziatorio, per scongiurare i demoni malvagi del neoplasma, o forse anche per curarli ». * * * Così io sento discorrere di noi le voci, dalle nostre non dissimili, di coloro che verranno fra mille e mille anni, con compatimento e meraviglia, non dissimili da quelli che noi riserviamo ai giudizii sul passato. L'uomo che conosce il presente — afferma Marco Aurelio imperatore — conosce tutte le cose che furono nel passato e tutte quelle che saranno nel futuro. MARGHERITA G. SARFATTl.

Persone citate: Albin Guillot, Marco Aurelio, Pericle Ducati

Luoghi citati: Germania, Parigi, Torino