I PROCESSI

I PROCESSI I PROCESSI Un innesto Woronoff j un ricors i Ci | jed un ricorso in Cassazione |Roma, 31 notte. ! Un caso non comune di innesto Wo-1 ronoff ha dato luogo ad una nuova ed p originale questione di natura medico-Ichiamata;Cassazio-j — ---— —- famoso innesto, il primo effettuato in Italia, di una glan-f1^9-}*' s"11.:l. 1ua'e è stata °f? 8f gSStft dola da uomo a uomo, eseguito nella'Clinica Jannelli, a Napoli, nel giugno, del 1930, di cui fu già fatto cenno. ' Per l'importante operazione si ora1 offerto lo studente Piero Roberto Sai-,v^°S'o ^opo,„a7ere, avutS, assicurazio- j ne cue in nulla il suo fisico sarebbe:stato menomato; la glandola doveva: essere trapiantata in segmenti ad un tale Vittorio Lapegna, affetto da iper- ! troiia del corrispondente organo e, | quindi, menomato nella funzione geni- j trice. L'operazione, che ebbe esito lu singhiero, fu eseguita dal prof. Ga briele Jannelli, con l'assistenza dei dottori chirurghi Giuseppe Fersina, Giuseppe De Nita e Gaetano Manfredi. Il Procuratore del Re di Napoli, velluto però a conoscenza della cosa, eie- Vava contro i chirurghi l'imputazione ! di lesioni volontarie con arma ai danni, ?el Salvatori. La causa veniva porta-; ta dinanzi al Tribunale che accoglieva!pienamente la tesi difensiva, assolve»-1 go .gli imputati perchè il fatto loro at-' reato. Appella-1 di Napoli con- j Anè0tosortotrir procuratore uenerale, ricorrendo perCassazione. ....... La discussione del ricorso ha dato: luogo ad_ un interessante dibattito. Di-; 1?"3?.^.1 sanitari^resistenti l»àvv."Por- \ zio di Napoli. Il P. M. ha concluso per " S5?tto, d?1 ricorso La Corte ha ri-!gettato il ricorso del Procuratore Ge- nerale, sostituendo alla formula deter- ; minativa della assoluzione « perchè il, ratto non costituisce reato >, l'altra ! formula della assoluzione per e non] essere gli imputati punibili, avendo commesso il fatto con il consenso dell'avente diritto». lo anni al ferroviere che uccise la moglie a rivoltellate Trieste, 31 notte. Questa sera alla nostra Corte di Assise si è concluso il processo a carico di Livio Indelicato, di 38 anni, da Porto Empedocle, impiegato ferroviario, il quale l'il marzo scorso, a Trieste, in piuzza Vittorio Veneto, ha ucciso con cinque colpi di pistola la propria moglie Concetta Alfini. Le perizie psichiatriche, svolte su istanza dei difensori dell'imputato, hanno ammesso la parziale responsabilità dell'Indelicato. Il P. M. con stringente requisitoria, dopo aver ricostruito il cupo dramma familiare e le figure morali dei protagonisti, ha concluso ebe l'Indelicato ha ucciso con fredda premeditazione la propria moglie allo scopo di sbarazzarsi dalla donna dalla quale volontariamente già si era allontanato, chic- j j; dendo infine la condanna all'ergastolo. ^5S^^B**S^;_iL5^* ì ì . Iposto dalla due- ; i stadia in una casa di cura 1 U llii 'tS1! «Iuxoricida a io 3 mesi ni cu-1!I Una collisione aereo manna , ~.~ ""_ na ond n Prtr Una collisione aereo manna , ~.~ ""_ \q una condanna in PreturaSpezia, 31 notte. La scorsa estate, neUe acque dellostabilimento Helios. avveniva una sin. golare collisione aereo marina. Una im barcazione a remi nella quale si trova-ivano quattro giovanotti, certi Attiliolp»l Sante'.Otello Angeletti Luigi Co- dari e_Battista Pagliari, veniva viqlen-temente investita e frantumata dalla .imbarcazione lanciata dall alto di un -\tPboggan installato nello specchio d'ac-gildo, d'anni 3c-, incaricato della ma-a dennizzo ingente, parte gLa dodicesima condanna Valenza 31 notte Valenza, 31 notte. jn ell autunno.acorso giungeva qui un individuo dall'aspetto elegante, fre- °lato di distintivo da ex-capitano de- K'1 «pini, il quale, presentandosi a di- ■ v'erfe autorità locali, si spacciava per « dottore in scienze commerciali Do- -menico Galdiolo, di 30 anni, nativo di Brescia e residente a Torino. Egli si (liceva incaricato da una Casa Edi- trlce milanese dl raccogliere adesioni per l'uscita di un volume illustrato. incontratosi con il gioielliere Erne- sto Gallerani, residente nella nostra città, gli confessava di aver momenta- I neamente bisogno di denaro e tanto j faceva e tanto diceva che riusciva a 'farsi prestare 400 lire in contanti.i Partito in seguito dava ampie assicu- ; razioni di restituire la somma nel voi-|gere di pochi giorni ma da allora spa- j riva dalla circolazione. In seguito ad ■ indagini era possibile accertare che il : Galdiolo non era affatto dottore te I scienze commerciali e affatto dottore taOhe. contava a dl Torino, il Pretore, udite le deposi- zioni del Gallerani e dei testi, ha con- dannato il Galdiolo ad un mese e quin- dici giorni di reclusione, alla resW j zione delle 400 lire alla P. C. ed alle ! spese processuaU ¥ spese processuaU Preferisce andare in nriffionerrClCliatC anudre IH prigione piuttosto Che pagare una multa Intra, 31 notte. Certo Francesco Coppa fu Giovanni, di Baveno, residente a Intra, doveva , pagare una multa di mille lire infili- tagli dal Pretore e oggi è stato chla-: mato davanti al maresciallo dei cara- j binierl appunto per liquidare il suo conto con la giustizia, sia il Coppa si è detto pronto ad andare in prigione piuttosto che pagare la multa. E" sta- I to naturalmente subito accontentato. Giocatore di calcio condannato i j |per avere aggredito l'arbitro ! Ancona. 31 notte. 1 La prima sentenza in Italia per ag¬ pressione subita da un arbitro di gare Idi calcio, è stata emessa oggi dal no- ;stro Tribunale. Protagonisti dell'episojdio sono l'arbitro rag. Giulio Cipriani, eli Loreto, e il giocatore Umberto Sciafmanna, di Mateiica. Quest'ultimo, do- 'po la gara di campionato di terza ca, tegoria, svoltasi il 4- giugno 1933 sul ' campo di Albacina tra le squadre di 1 Mateiica e del Dopolavoro Monteeatl,ni, aveva proditoriamente colpito il di j rettore: dell'incontro con un pugno ar:mato di sasso. L'arbitro si era costi: tuito Parte Civile con l'assistenza dei l'aw. Carmelo Melito. ! Il Tribunale ha condannato il gioea | tore Sciamanna alla pena di mesi sei j di reclusione e ai danni verso la parte lesa, liquidati in lire 50, da devolversi a favore delle opere assistenziali di Loreto, oltre alle spese di costituzione di Parte Civile e alle spese processuali. L'esecuzione della condanna resta sospesa per cinque anni, subordinatamente al pagamento dei danni come sopra _ ... _ ! indicato nel termine di dieci giorni dal ,passaggio in giudicato della sentenza. ; Assisteva al dibattimento il camerata !Mauro, presidente della C.I.T.A., in 1 rappresentanza del s-en. Vaccaro, se'gretario del C.O.N.I.; erano pure pre- 1 senti numerosi arbitri. j Sette anni ad un calzolaio che Sfregiò l'am'c* con Un trincetto . : , „ , «'essanai .a, ai notte. ; xn Vone d'Assise è comparso il \ calzolaio Michele Perfumo, di 42 anni da Rocca Grimalda, imputato di lesio!ni gravi in danno di tal Carlo Raoet ti d. oa rnatmn la TinHo d^ii's ; ?,* d' ?0 ^,„' c°for0' Ia no"e. dell 3 , ù,celn°re 1932, avevano sostato in ba ! recchle osterie del luogo: entrambi ] già ubriachi, altercavano in seguito per futili motivi e ad un tratto il Perfumo colpiva al viso con ripetuti colpi di trincetto il Rapetti che guariva in meno di 20 giorni, una riportava uno jsfregio permanente dalla tempia al mento. All'udienza, l'imputato ha tentato scagionarsi della grave accusa, affermando di essere stato provocato o colpito dall'avversario, ma questa tesi non è stata accolta e la Corte ha condannato il Perfumo a 7 anni di reclusione, tre mesi di arresti e alla libertà vigilata. Condanna di un autista j responsabile di due investimenti Alessandria, 31 notte. Imputato di omicidio colposo, l'ami- =ta Nicolò Airone, di 28 anni, da Alessio, è stato giudicato dalla seconda sezione del Tribunale in un'udienza movimentatissima e laboriosa. Il 1.0 genì naio scorso, lungo la strada provlnclaì le di Arquata. nei pressi di Rigoroso, I l'Airone, guidando un autocarro con ri ; morchio investiva il falegname Giaco- di 22 anni, uccidendolo Imo Bottaro, j co]po: jn tale frangente rimaneva 1 pure investito 11 bracciante Mario Ug! gè, di 21 anni, che riportava ferite I leggete. I giudici hanno condannato : l'imputato a 7 mesi di reclusione ed al pagamento delle spese e del danni j ve?a0 la Parta Civile, accordando il beneficio della condizionale. ; . Ri t iti o; . n. Rissa tra avvinazzati -1 durante una sagra paesana o- {Pretura di Torino) - T ] fili Glli Li {rtura di ino) - Tra ]e famiglie Gallina e Lussiana, -,abitanti nei ygfco paese di Borgaret- ca ; t0 esistevano da tempo dissensi, che di n tratto in tratto davano luogo a episo-idi violenti. Cosi, ad esempio, il 25 lu- -]blico veniva rimproverato aspramente Gallina venivano alle mani; la peggio toccava al Lussiana che riportava una lesione all'occhio destro. In seguito alla querela da lui sporta il Carlo Gallina è comparso ieri dinanzi al Pretore, n -avy. Jona, per rispondere di lesioni - Il GaUina ha negato di aver colpito il - suo avversario. - Il confronto tra i testimoni di difesa r e di accusa ha dato luogo a vivaci - scambi di frasi tra la Parte Civile e la i difesa; l'una e l'altra hanno minacciai lo di incriminazione i testi avversari, - '■ Il Pretore però ha troncato questa ctdgadaplrvcumndrsi i schermaglia dichiarando chiuso'il di ! battimento. Su conforme richieste del - ip- M- avv- Porcù il Pretore ha condana nato il Gallina a 3 mesi di reclusione, - |co1 beneficio della non iscrizione sul cao : sellarlo c della condizionale ed ai dana Im alIa parte avversaria in L. 300. i! !., , , , ,, IMaCaOra ffiV6fìZ10H8 dì Un £Ì0V3nB 1 „ f per truffare trenta lire La sera del 13 agosto dello "tcorsn un noltfiAtefi^^ dT^?rn^ I S?«5a? «2?" °e"-„™5F5s.a ^_F?.mP? ;funeDrl Genta sl presentava il" giovane Francesco P«mln Pd nlHmnw!^ a- JJtV£^ì?-t?Ua la\ma *< i ""^«fcw — °gU a?" ! SESÉ^*.11 ™« P Pagare rd»S,Vt„^f„ ^?»V. .„„. « , u n Era aPPena «"Cito dall ufficio che il Pegolo nuovamente si presentava allo : stesso impiegato chiedendogli un prc- islitc> dl L- 30, easendosi accorto di es- sere momentaneamente sprovviso di i denaro. Senonchè il Pegolo aveva in) ventato la storiella della morte della j propria madre unicamente per ottene ; re le 30 lire. Infatti, ottenuta la som1 ma, si eclissava II Pegolo veniva, doipo una diligente istruttoria, rinviato al 1 giudizio del Pretore avv. Jona sotto la I imputazione di truffa i II dibattimento si è quindi sollecita j mente concluso con la condanna del Pegolo a due mesi e venti giorni di re 1 cluslone ed a 222 lire di multa :l1i.j'