Quattro condanne al Tribunale Speciale

Quattro condanne al Tribunale Speciale Quattro condanne al Tribunale Speciale I capeggiatori del movimento «neo-guelfo» Roma, 30 notte, itDinnanzi al Tribunale Speciale per la j sdifesa dello Stato si è svolto oggi l'an- nunciato processo a carico di un grup-1 Ppo di imputati 1 quali nel decorso anno msperavano di poter trovare nel campo rdella Gioventù Cattolica una ^formida-1 ibile piattaforma » contro il Regime. FTaìe grupDO agiva contemporanea-! dmente ad un altro che faceva capo aiMnoti fuorusciti rappresentati da tale ! FGiuseppe Faravelli, e che si denomina- [ va * Giustizia e libertà». Esso fu rin- ! viato a giudizio con gli imputati ap-; partenentt a questa seconda associa-Ikone che comprendeva un gruppo so-jrcialista e un gruppo repubblicano «Gio- dvano Italia» aventi sede a Milano e a ! Genova. La commissione istruttoria era iaddivenuta nella decisione di non do-iversi procedere contro gU imputati ap-!fpartenenti agli ultimi due gruppi col- ispevoll più che altro di irresponsabilità, de di leggerezza, e dimostratisi assai rpentiti dei propril errori in pietose istanze rivolte jprincipalmente al Capo sdel Governo. Rimaneva invece piena-.mente confermata la responsabilità del latitante Faravelli e dei componenti al,gruppo «neo guelfo i quali appariva- ; no ben diversamente indiziati e respon-:sabìlt di appartenere ad un'associazio-1 ne anti-nazionale e di avere svolta unaiattiva propaganda contro il Regime. r K iLe ritrattazioni „ . . , .. 'E' interessante e significativo ripor- tare alcune fra le ritrattazioni degli iimputati ora prosciolti appartenenti al | gruppo socialista «'alla «Giovane Ita- !Ha ». L'industriale Ballabio del gruppo « Giustizia e Liberta ». dopo la confes-,sione di avere inconsciamente eseguito (qualche incarico di natura politica da- togli dal Faravelh, dirigeva in data 24 lmaggio XI, la seguente istanza al Capo idel Governo. < Di carattere debole e I facilmente suggestionabile per natura, | con l'animo un po' sconvolto per diver- > I se gravi disgrazie toccatemi nella vita, sono stato facile preda dell'insana demagogia che mi ha inconsciamente portato fuori dalla strada maestra che Voi avete segnata per tutti i cittadini della Nazione ». nenie del gruppo cui facevano capo tutti i denunciati aderenti, dichiarava nel suo interrogatorio: « Per quello che può valere, aggiungo che ora de ploro assai e sinceramente di aver pre stato l'accennata attività alla mia tarda stato l'accennata attività alla mia tar- da età, mentre avrei dovuto pensare al mio impiego, alla mia famiglia e!alle mie malferme condizioni di sa-i alle mie malferme condizioni Iute ». L'impiegato privato Ugo Cavari, sospetto appartenente all'associazione per avere inviato al Faravelli un elenco degli impiegati del Comune di Milano, così si esprime: «Sono un ammiratore del Fascismo e delle sue istituzioni :>; e dichiarandosi anche devoto al Regime e al Duce si dice « sinceramente pentito di avere inviato quelle notizie a mio cognato in quanto le ritenevo di nessuna importanza». Il professore di filosofia Alfredo Poggi, appartenente al gruppo di Genova, dirigeva al Capo del Governo una istanza in cui fra l'altro dice: c Se ora mi appello alla generosità di V. E. sento in coscienza di poterlo fare in quanto posso affermare che non facevo parte di tale organizzazione e nulla ai concreto ho mai fatto contro l'ordinamento dato da V. E. allo Stato italiano ». E in una lettera in cui implora l'aiuto di un alto funzionario dello Stato, si legge fra l'altro: « Se c'è mai stato un pentito, un contrito del male commesso, questo sono io ». Il procuratore legale Carlo Zacchia, indicato come colui che teneva il collegamento tra il gruppo milanese e sa-l quello genovese, dice in una istanza, al Capo del Governo: «Vorrei saper tro- vare parole più adeguate per esprime-— ji £.1 5—i. _-_..„5_.—i_ t..* a - , mrofondo sentimento ner tut- quanto, in qualunque modo, può es- sere imputabile, sia pure solo a una nila inconsideratezza. Ma è appunto per questo che io ancora confido nella generosità e nella equanimità dell'Ec- cellenza Vostra ». I Le altre istanze e dlcliiaraziont più i o meno della stessa intensità e di ugua- le carattere, stanno a testimoniare ildisorientamento psichico e la fragile morale degli imputati. In base alle ri-sultanze dell'inchiesta e alle conside-razioni di indole generale, il Tribuna-generale, le speciale aveva dunque deciso: 1) di non doversi procedere per non avere commesso il fatto, in ordine alla imputazione loro ascritta nei confronti degli imputati Principato Salvatore, Albini Ettore e Cavam Ugo; 2) di non doversi procedere per insufficienza di prove in ordine alle im putazioni loro ascritte, nei confrontidegli imputati Bonazzi Alfredo, Antelmi Attilio, Benzoni Alberto, Broggi Ambrogio, Baldelli Giovanni, Ballabio Romeo, Cagnoli Aristide. Cirenei Marcello, Magrini Luciano, Poggi Alfredo, Rovere Luigi, Veratti Alberto, Zacchia Carlo, Acquavone Bartolomeo, Carlini Pericle, Giunchi Domenico, Gnecco Emilio, Minato Antonino, Muccini Italo, Scotti Augusto, Snelli Vito e Tamburrini Renato, ordinando l'immediata scarcerazione, se non detenuti per altra causa, dei nominati Benzoni Alberto, Cagnoli Aristide, Antelmi Attilio, Rovere Luigi, Baldelli Giovanni, Gnecco Emilio, Giunchi Domenico, Minalo Antonino, decretando definitiva la già avvenuta scarcerazione degli altri; 3) di non doversi procedere per insufficienza di prove nei confronti dell'imputato Bassani Ettore per ciò che riguarda la sua appartenenza ad associazioni clandestine aderenti al movimento rivoluzionario «Giustizia e libertà » e miranti a commettere fatti diretti a mutare la costituzione dello Stato e la forma del Governo con mezzi non consentiti dall'ordinamento costituzionale dello Stato. L'udienza Sono stati rinviati a giudizio gli imputati Malavasi Gioacchino, Malvestiti Pietro, Rodolfi Armando, Ortodossi Oliviero, lo stesso Bassani Ettore e il Faravelli Giuseppe, latitante, per rispondere della loro appartenenza ad associazioni antinazionali e per l'atti vi- ta, di propaganda antinazionale da essi svolta. \.„m~~-~ Alle S precise ha luizto 1 udienza, Presiede il luogotenente generale commendator Tringali-Casanova; giudice relatore il comm. Presti F. Ministero il comm. Fallace, cancelliere il comm. Ferrazzol ; difenson gli avvocati Me da e Clerici del Foro di Milano. I avv. Manassero e 1 avv. Miceli Picardi del Foro di Roma. Ordinato lo stralcio del processo a carico del latitante Paravelli, viene in terrogato per primo il Bassani, il quaI? ammette di avere proceduto matc: rmlmente alla stampa dei manifestini dal titolo « Cristo, re c popolo » per in carico ricevuto dal suo principale Or: todossi. Afferma pero di non avere mai appartenuto al movimento '-neo guelfo .•> del quale ignorava hnanche 1 esistenza. L imputato Ortodossi, ritrattan do quanto ebbe a sostenere in istruttq ria, si decide a confessare di avere n: cevuto da due persone, che dice a lui sconosciute, l'incarico di provvedere al. la stampa dei manifestini incriminati Lordinativo era di .seimila copie e per| la sua opera ebbe il regolare compen-; so- Anche 1 Ortodossi dichiara di non; avere mai appartenuto a partiti poli-, tici e a domanda del presidente, aggiunfe <ii avere conosciuto ì coiroputatl Rodolfi e Malvestit perche tratto cor, lorò affari bancari, e non aftan politici.! R Rodolfi, al quale furono sequestrati;In grande quantità i manifestini inerì-' minati, tenta di attenuare la sua re-1 sponsabilità dicendo di avere agito coni leggerezza e con incoscienza e si dichiara pentito di quanto ha fatto. Anch'egli e negativo circa l'appartenenza a partiu polìtici, e quanto al movimento anti-l fascista cosi detto «neo guelfo» bai betta, delle giustificazioni asserendo dì non aver creduto di fare del vero ci pr0prio antifascismo dando ad esso la, sua adesione, Tutti todo^si e tre gl'imputati Rassani, Or-i ! Rodolfi hanno inviato dal carcere delle suppliche al Duce dichiaran-; dosi pentiti c invocando la Sua eie- ; menza. Viene poi interrogato il Malvestiti. Assai largo di ammissioni nel periodoI istruttorio, ora afferma di non a.vere di avere fatto soltanto dell'azione cat tolica « dei combattentismo tra i sc-guaci della corrente Viola. Nega recisamente la propria appartenenza ali movimento « neo guelfo ». Il presidente gli fa rilevare che tali sue dichiarazio- •»." '""c -"■»"=■■«.«<- ;«J odierne sono in contrasto con le con-!clusioni degli altri imputati. , i Esauriti cosi gl interrogatori degli l Esauriti cosi gl'interrogatori degli accusati, si passa, all'escussione dei testi. Dopo l'audizione del due funzionari verbalizzanti, sfilano sulla pedana alcuni testi a discarico tra i quali mons. Olgiati dell'Università Cattolica di Milano, il quale, a discarico del Malvestiti, dice che questi fu sempre contrario al defunto Partito Popolare. La requisitoria Nell'udienza pomeridiana pronuncia una serrata requisitoria il P. M. comm.Fallace. Egli incomincia col porre inevidenza la prava intenzione dei giudi-cabili di combattere con le armi della più insidiosa propaganda il Regime Fascista. Pur professandosi cattolici e italiani, costoro non si peritarono di organizzare e capeggiare un movimento clandestino spiccatamente antinazionale. Peccato dunque di insensibilità politica e religiosa, e nel tempo stesso dimostrazione di irriconoscenza, trattandosi di persone che sono perfettamente in grado di comprendere e valutare nel modo migliore l'azione illuminata dei Fascismo e del suo Duceper la restaurazione dei valori morali e spirituali e per restituire alla religione il suo prestigio e per realizzare |ue"a Pa?,e.1rellg1°sa che trovo la sua ! sanzione nello storico Patto del Lateirano- . . ,,, , , ... . ' I L'oratore dell accusa viene quindi ad u orawre ueu accusa viene quindi aa esaminare le singole responsabilità de- odierni giudicabili. Quanto al Ma lavasi, al Malvestiti e a] Rodolfi, la lo ro responsabilità emerge evidente da , tutte le carte processuali. Le dicliiara : zloni da loro rese in istruttoria sono i esplicite c complete. Nessun dubbio cne essi debbono rispondere del due 'reati di appartenenza a movimenti an \ tifasciati e di propaganda antinazionajle con l'aggravante della continuità.1 Essi sono da considerarsi capeggiatori Idei movimento «neo guelfo-'- che dove-va mantenersi in collegamento con l'ai-tro movimento antinazionale denominàto o Giustizia e libertà ». Quanto al-l'Ortodossi, egli deve rispondere soltanto, secondo il P. M., di concorso nella propaganda, mentre non cosi esplicìtasono emerse le provo a carico del Bas-sani. Il P. M. concludo pertanto chic-jdendo la condanna del Malavasi e delMalvestiti a sette anni di reclusione ciascuno, del Rodolfi a cinque anni, dell'Ortodossi a tre anni. Chiede invece che il Bassani sja assolto per insufficienza di prove. Hanno quindi la parola i difensori avv. Meda e Clerici di Milano, Miceli Picardi e Manassero di Roma. Il Tribunale si ritira poi per deliberare. Alle 20.30, il Tribunale rientra e il presidente legge la sentenza che condanna Malavasi e Malvestiti a 5 anni dì reclusione, Rodolfi a 3 anni, Ortodossi a 2 anni; assolve il Bassani perchè il fatto a lui addebitato non costituisce reato. Ordina per tutti la libertà vigilata e la confisca de] materiale in giudiziale sequestro.