Un decennio fecondo di risultati

Un decennio fecondo di risultati LA BONIFICA NEL FERRARESE Un decennio fecondo di risultati FERRARA, gennaio. | ' H processo evolutivo o, per me-; jsjlio dire, conclusivo della bonifica! n«l Ferrarese si è compiuto tutto nel-1 l'ultimo decennio. La. constatazione j ■emerge dall'esame dei dati in cui è inflessa l'attività spiegata entro i confini della provincia, ma risalta «nche meglio dai dati che attestano il lavoro compiuto entro la giurisdizione territoriale dei singoli Consorzi. Entro i confini del <; Consorzio della Grande Bonificazione Ferrare^ »e » — il più vasto comprensorio di bonifica fra quelli in cui operano i 15 Consorzi della provincia — la bonificazione contava, nel 1913, 65 Km. di canali di scolo principale, ■410 Km. di canali di scolo secondario e 54 Km. di canali di derivazione d'acqua: 529 Km. di canali, in complesso, che occupavano 726 ha. di terreno. Cogli impianti idrovori, atti ad assicurare l'eliminazione delle «eque, erano stati costruiti 27 Km. di nuove strade di bonifica ed installati alcuni piccoli sifoni di presa d'acqua dal Po e dal naviglio Volano. Sette milioni erano stati spesi per le prime opere di bonifica compiute fra il 1872 e l'80 ; dodici milioffli e mezzo per quelle compiute fra il 1905 ed il 1919. Ma ad onta dei lavori compiuti, la bonifica presentava in tutto il comprensorio lacune, in«ufficenze, imperfezioni. Alle lacune passate si è riparato con l'imponente mole di lavori compiuti dal 1923 a tutto l'anno decorso. 96.243 mila lire: ecco l'ammontare dei lavori eseguiti in questo ciclo operoso, con un impiego di mano d'opera che ha portato al pagamento di 1.415 mila lire per mercedi operaie. Con questa somma di lavori si è data una definitiva sistemazione al regime idraulico della bonificazione, aumentando il coefficiente udometrico da 0,95 a 1,28 litri per ettaro; si sono costruiti cinque nuovi stabilimenti idrovori indipendenti f Buigarello, Campello, Sàlghea, Galavorne e Pomposa), si sono bonificati i terreni vallivi posti intorno all'Abbazia di Pomposa (oltre 650 ha.) e scavati altri 95.700 Km. di canali di scolo, occupanti 84,21 ha. e 109,630 Km. di canali di derivazione, occupanti 119,69 ha.; si sono costruiti 324 ponti e tombini di varia importanza, 85 chiaviche e travate, SO botti e sottopassanti; si sono installati 22 sifoni per la derivazione dell'acqua occorrente ner le applicaaioni irrigue, costruiti 35 Km. di strade ed una conca di navigazione, la quale ha aumentato di 7 Km. la réte dei canali navigabili già esistenti, e nei quali, con opportuni lavori, la navigabilità con barche di portata sino a cento tonnellate è stata estesa sa un percorso di 65 Km. La produzione decuplicata Questo nel campo della bonifica idraulica. Ma in quello della bonifica agraria, che dell'altra è il naturale complemento e la conseguenza, i lavori sono proceduti nel decennio con ritmo egualmente fecondo. Con va primo investimento di 5.294.000 lire (i finanziamenti sono stati assicurati dal Consorzio e lo Stato ha concorso col 2 per cento nel pagamento degli interessi), sono stati costruiti 150 fabbricati nuovi; in seguito, con erogazioni che a tutt'oggi sommano a 24.382.000 lire, e per le quali lo Stato è intervenuto con un concorso del 3,50 per cento sugli interessi, sono stati costruiti altri 156 fabbricati nuovi e riattati 38 esistenti; allestite 176 nuove abitazioni, con 817 camere ed una superficie di 16.000 mq. ; edificati 131 magazzini per derrate, 87 magazzini per macchine agricole, costruite 176 stalle; 119 pozzi, 119 forni, 160 poi lai, 180 porcili, 180 concimaie razionali, 29,600 Km. di strade poderali; 2633 mq. di aie, sistemati 3739 ettari di terreni, impiantati diecine di ettari di vigneti e frutteti, costi' tuite 152 nuove unità colturali... Allorchè i lavori di bonifica ven nero iniziati, i terréni già coltivati nella superficie territoriale del comprensorio erano assai al di sotto della metà dell'area totale: 23.000 ettari; più di 26.000 ettari erano terreni vallivi e 6000 ettari i terreni sofferenti per umidità. Oggi, sui 54.800 ettari del comprensorio, le colture asciutte si es'. .idono su una superficie di 51.000 ettari e su ol tre 500 ettari le colture irrigue, men tre i terreni non coltivabili si riducono a 3000 ettari circa. All'estendersi della superficie destinata a coltura fa riscontro lo spettacoloso incremento conseguito nella produzione. A 283.500 quintali, secondo una accurata statistica, ascendeva la produzione annuale all'inizio della bonifica; oggi questa media è più che decuplicata: 2.800.000 quintali negli anni di scarsi raccolti; 3 milioni di quintali nelle annate ad andamento più favorevole. Impianti, canali, strade Analoga evoluzione creatrice si è avuta nei comprensori degli altri Consorzi. Nel vasto territorio (circa 50.000 ha.) compreso fra il Po di Volano, il Po di Primaro, le valli di Comacchio e che è denominato Polesine di San Giorgio (sulla genesi ed il significato di questa denominazione ancora si discute, sostenendo taluno stia a significare luogo corroso od offeso dal Po, altri che sia derivata da un'alterazione dialettale per esprimere gli interramenti prodotti dalle torbide, altri, ancóra, che abbia avuto origine dal numero gran dissimo dei corsi d'acqua da cui era solcata tutta la pianura, così da dar luogo ad una specie di arcipelago, Polinesia) la bonificazione — tentata, abbandonata, invano ripresa nei secoli — ha la stessa tormentata storia che nel comprensorio della Grande Bonificazione. Fu nel 1872, che gli uomini, riacquistata la fede nella provata loro attitudine a difendersi dalla minaccia dei fiumi in piena, ad impedire l'estendersi delle pai 'di, ripresero la secolare lotta conno le acque invadenti e si accinsero alla riconquista delle terre. Riuniti nel « Consorzio idraulico del 2.o Circondario » (e la ricerca delle basi storiche di questo come di altri Consorzi, sarebbe colma di interesse, allacciandosi la nascita dei diversi enti agli ordinamenti emanati dagli Estensi per provedere et riparare olii danni che riceve il Polesine di Ferrara per cagione delle acque ») i proprio- tpisVtmrimnspsddao tari dei terreni racchiusi nel comprensorio, eseguirono fra il '73 ed il '75, a cura e spese proprie, il prosciugamento delle valli Gallare e Volta. Poi, via via, si compì il riscatto degli altri terreni, dei quali 15 mila ha. appena sono a scolo naturale e ben 23 mila ha. ad una quota inferiore di due metri al livello del mare. Sedici milioni furono investiti nelle opere eseguite dal 1873 al 1922 ; settantotto milioni in quelle compiute dal 1923 a tutto l'anno decorso. Ma l'indice di quanto si è fatto durante un solo decennio, in virtù dell'intervento dello Stato, che ha conferito sempre più vastamente alle opere di bonifica il carattere di opere pubbliche, non è soltanto nelle cifre globali: è nella portata che determinati lavori hanno assunto in confronto di altri, nella visione netta ed organica che si è avuta dei problemi della bonifica e nella soluzione che vi è state data. Nel cinquantennio 1873-1922 si eran spesi 4 milioni per eli impianti idrovori; 9.300 mila per la canalizzazione, 2.300 mila per i manufatti e 300 mila lire appena per le strade; nel decennio 1923-'33 si sono destinati 15 milioni agli impianti idrovori; 36 milioni alla canalizzazione, nove milioni alla esecuzione dei manufatti e 18 milioni alle strade. E' intuitivo, dalla comparazione di queste cifre — ed il ragguaglio della valuta alla parità aurea attuale non sposta il rapporto — che una concezione angusta dominava la visione del problema in passato. La lotta antimalarica I criteri con cui si è proceduto nel decennio (gioverà aggiungere che altre opere sono in corso di esecuzione per un importo di sette milioni) danno ora alla bonifica del Polesine di S. Giorgio, una realizzazione organica e completa. Sedici impianti idrovori della potenza di 4400 HP. e dotati di pompe che sollevano 60 mila litri al 1" ; 693 Km. di canali (che saranno 732 ad opera ultimata) ed una rete stradale che ha un svUunDO di 120 Km.: ecco l'insieme delle opere nelle quali si concreta la redenzione dei 50 mila ettari del comprensorio. Là dove un tempo dominavano le aeque, oggi è la distesa dei campi feraci ed il reddito medio che non superava per i campi vallivi le 250 lire per ha., oggi si eleva oltre le 1500 e tocca in più di una zona le duemila. Ma non è soltanto in questa rinata produttività del suolo, in questa risorgente ricchezza che 1" opera di bonifica si traduce. L'accumulamento di capitale e di lavoro che la bonifica vuole, non sempre chiede e deve richiedere una rimunerazione in danaro ad un tanto per cento; molto spesso, sotto l'aspetto puramente economico, essa è in antitesi coll'interesse del proprietario terriero. Senonchè i benefici che ne riceve la collettività sono sempre certi e concreti. Un cinquantennio fa, la popolazione che trovava vita e lavoro entro i confini del consorzio della Grande Bonificazione era di 31.000 unità; oggi supera le 60.000; nelle zone yallive del Polesine di San Giorgio è cresciuta, in un quarantennio, da 34 a 94 abitanti per Kmq. Ovunque è aumentata la popolazione e ovunque si sono rarefatti i casi di malaria. Appena quarantanni fa, le morti per malaria e cachessia palustre erano, nel Regno, 595 per ogni milione di abitanti ; nel 1931 la media è scesa a 75 per ogni milione. Nel territorio di questa provincia non si è verificato nell'anno decorso alcun caso di morte per malaria conclamata, casi che erano numerosi o frequenti negli anni anteriori. La redenzione delle terre ha voluto, dunque dire per questa plaga redenzione degli uomini e della razza. Dati più recenti non si. possiedono, ma anche le statistiche del quinquennio 1926-30 dimostrano quanto si sia fatto per la lotta antimalarica. Colla « Stazione sperimentale per la lotta antimalarica nelle bonifiche » funzionano nella provincia 59 ambulatori che assicurano la distribuzione del chinino a tutti i lavoratori. E la distribuzione gratuita del farmaco a scopo preventivo e curativo è salita da grammi 225.000 nel 1926 a gr. 408.000 nel 1930. Con eguale rapporto è sceso, al termine del quinquennio, il numero dei casi di malaria denunciati, sia primitivi che recidivi : dccqadirsnfogafMvNsdcnoallQdnpsdbmnGvvpkcvGavppepimnn -^-..^^^=^-^^::^=., Anno Casi primitivi, Casi recidivi — [i|i i I i 1926 1899 1666 1927 1912 3498 1928 995 2745 1929 999 2226 1930 904 2172. Nell'attuazione della bonifica integrale, voluta e regolata dalla saggia legislazione fascista, questo della lotta per la sanità della razza è uno degli aspetti salienti e più nobili. FRANCESCO ARGENTA

Persone citate: Campello, Casi, Ferrarese, Volta

Luoghi citati: Comacchio, Ferrara