Il Servizio Sacro di Bloch

Il Servizio Sacro di Bloch UH A PRIMIZIA AL " TORINO „ Il Servizio Sacro di Bloch Una primizia di F.rnest Bloch, lapresenza ésl compositore, insigne fra maggiori contemporanei, costituironouna eccezionale estrattiva, iersera, aTeatro di Torino cortj sinfonici perciò affoll-ti"^ Salutilo da'"ur.à" cordia! nella "seriede: condell'Eiar. La sala erail Bloch diresse dapp: episodi;, oviera minore. Segui Scoiamo, che ovazioneIma i Quattro. ..U!1?. .ei su.0poemi più ben c significativi e piùnoti. Esso rinnovo gli entusiasmcon la potenza della concezione, laveemenza della espressione, la variete la ricchezza della tecnica. Solista, igiovane violoncellista Massimo Amfitheatrof. addimostrò una sicura tecnica e una forte capacità espressivaDalla concertazione dello stesso conipositorc l'opera rer.ultò un poco divera nel confronto con altre esecuzioni insieme parve meno estroso, rapsodio, tumultuoso, e la voce solistica me¬iciatura ebraica del sabato. Il suo di no distaccata dal complesso. La seconda parte del concerto recava il nuovissimo Servizio sacro, nella versione della signora Tibaldi Chiesaedita, come la partitura e la riduzioe per canto e plano, dal Carisch). Si può cominciare con una osservazione sul testo. Nello scegliere alcuni passi della Bibbia, (.come fecero alri musicisti, cattolici e luterani, per messe, passioni, oratorii, cantate), iBloch preferi alle molte scene descritive e visualistiche, drammatiche e rammaticissime, onde è ricco l'antico Testamento, alcune pagine devote, meditative, commemorative, esaltatrici, e e dispose nell'ordine stabilito dall'of-retto», per così dire, non presenta periò azioni, ma afferma e ripete atti di ede, e, più che svolgere, espone stati sicologici, non molti ma potenti: adoazione, lode, prsghiera, invocazioneiducia. Son questi gli argomenti prinipali del discorso, non vario ma densoCertamente la concentrazione, dell'inensità verbale fu pensata, sentita, daBloch, come latente e formidabileOgni parola, ogni nome racchiude unmondo e lo evoca; come nelle odi pinariche le immagini mitiche. Epparò * libretto » vorrebbe essere inteso come la traccia verbale d'una fervida mmaginazione, come il segno simboco più che tangibile d'una coscienza ervente. I due soli richiami alla praica liturgica, quello dell'esposizioneella Bibbia, tolta c rimessa nell'arca quello del canto responsorlale fraofficiante e i fedeli, non mutano iarattere edificatorio, cjiuempiianyot 'Si0 i"n° WLt * ™a' 1 -1 *tr° «LM? ^mento£KL£?™£ contradditorio, semSEnSftft h a"e ripStUt8 affem^f?.„f fedc' CU1 acce™ammo- t0°^tfCi S^fCaSUgate q*UaS1 nC"ainteticità, quattro momenti recano na certa diffusa eloquenza; uno, nela prima parte, dove il Cantor esorta ricordare sempre, in ogni tempo e n ogni luogo, le parole della legge; un ltro, nella quarta, dove soavemente fraternamente i fedeli dialogano coCantor; il terzo e il quarto, nell'ultima arte, allorché il Ministro sollecita iiorno della universale fratellanza e ommemora i defunti. Appunto in queta ultima parte Eloch interloquisce ra le parole antiche, reca il suo prò rio voto di uomo e di fedele, quasi paafrasa per qualche: aspetto la schillenana invocazione a la gioia, celebra inine il trapasso dalla vita alla morteanno singolarmente condizionato laPassando all'osservazione della muica, si nota innanzi tutto che lo spirito e la lettera de! testo, forse ancheliturgica dell'operaa destinazione tat^te di Bloch. Benché egli abbiaenuto di far prevalere le suo persoan concezioni, benché aooia evuaioo stampo tradizionale della messa, icrrtew sacro non appare del tuttommune da quel formalismo, divenuton genere, «.musica da chiesa», chenceppò e costrinse le fantasie di tantrandi compositori. Che ciò sia veroer la maggior parte dell'opera, ò dìmostrato chiaramente dall'ultimo pazo, quello nel quale Bloch parla veromeste da Eloch, sia nel tetto, sia nelNona musica Poiché Bloch è soprattutto quelle el Quintetto, di SceÌoììiò. di Israelove la sua personalità gigantegyiaon io ritroviamo tale nello prime uailro parti del Servizio sac oveva erser tale, .si obbiettare, poi-he doveva qui tenersi al testo biblicol mito. Appunto, è dò cho diciamoome, ogni artit-ta, Biodi è grande ella libertà espressiva, non r.dlaspressione ufficiale, sia pure rivisuta intensamente. Citiarr.o. a conorto, un esempio insigne, Badi: la Messa, in si è oggettiva, la Passione econdo S. Tvlu*!cr, soggettivissima; in uella il rigore del culto, l'ossequio lla lettera, fatalmente frenarono la otenza del creatore; in questa la li-era interpretazione dello spirito commosso e fantastico si realizzò nel caolavoro. Nel Quintetto, in Scclomà, n Israel, il dramma risuona epica-ente, romanzescamente; visioni prò-gios;-, sacro e profano, ferocie e fe-e, danze c orrori, lirismo. Qui nel ervizio sacro si ha un Bloch ordi-ato, disciplinato, oggettivo, quasi ri-meiatario della personalità eh? am-iriamo. Alcuni lineamenti melodi-.-iossono far ricordare del sur giova- nile Macbeth, alcuno costruzioni deConcerto grcsso. Certe caste asciut-tezze della monodia e del basso hannoun che di schutziano, certe pienezze VI?"1'11' deirUlsi:::ne un cho di hanicllano, certe delicatezze toccanti un ch'e di perosiano, benché, affrettiamocad affermarlo, non si tratta noppur dreminiscenze. Diciamo: un che di poco blochiano. Infine, le reiterate affermazioni di fede, benché intonate diversamente, non escludono una qualche monotI>ala A„a concentrazione delle im inl verba„ nan ha corrisposto la Qen*ita 0 peffuslone delle frasi musiculi. In quanto alla stesura, si nota che la parte soltanto strumentale è minima. Una quindicina di battute, con 'esposizione del toma principale, una pacata e grave cantilena misolidiaapre la Meditazione. Altrettante, al'inizio e a mezzo la Devozione. Qua è à brevissimi opisodii strumentali congiungono il recitativo c il coro. Queste espressioni orchestrali integrano talvolta il sentimento dell'intiero pezzoNon hanno svolgimento, sono accentiaccenni. E anche per questo aspetto Bloch ci appare diverso. La strumenazione, occorre dirlo?, magistrale è più delicata che complessa. La predilezione, già evidente nelle opere sinfoniche, dei gesti sonori affidati agli strumenti squillanti, si rinnova qui, e poiché l'elaborazione orchestrale è alquanto semplice, j singoli ottoni, specialmente la tromba, spiccano senza che se ne percepisca, in ogni caso, la funzione; forse anche per una minore, ncisività dei temi. La composizione eessenzJalmente monotematica e mono-tonale, il che anche determina una certa encnotonia. Per lo meno è una cupezza, eli? non sempre diventa tono drammatico. Il recitativo è ben accentato, ben periodato, plastico, improntato di severità e di dolcezza. Il coro ha la base normale sul quartetto; talvolta le voci vengono divise, specialmente negli accordi finali, o ac- cresciute da qualche solita; frequenemente si alternano le misure pari e 0 dispari, in omaggio agli accenti dalla prosa. L'andamento è quasi sempre omofono; l'imitazione è aDpena niziale, per una ricerca di effetto antifoideo. Le modulazioni cromatichea cappella, nella Devozione, centi del mio labbro >. hanno ragioni soprattutto patetiche. Alcuni pezzi corali sono specialmente belli per la trasparenza, la lievità. Fra tutti risuona soave il solo che siaGli ac-Nelle prime parti i passi inspirati, vigorosi, poetici cono numerosi. Nella stazione è specialmente felice il teaIe' cha reta ™a bella cantillazionetradizionale. Nella Santificatone è 4 ' stee « Adonai Sabaoth »; potènte, 'Alleluja. Nella Devozione silenziosa è misteriosa, suggestiva, l'espressionedell'adorazione, nel coro < Mose cidiede la legge ». Nella quarta parte 'orchestra è delicatamente mistica nell'accompagnamento del dialogo del Cantor con i fedeli; il canto di pace risuona soave e pur velato di pessimismo. ■ _, _j„ -r», .ci riconduce BlochLa quinta parte K, .«.^ nella sua migliore sostanza. Opportu-namente non riecheggiano i moti e lea*isic che palpitarono delle sue più fa-mose opere; un altro fervore dramma-^ ^ ^S^V^^'^t tt|a la non hrovc composizione. L'u-mtà stilistica resulta compiuta. Sotto, recitazione dci Ministro '-gili sccrronOcolontc le- armonie, e rinnova-ria s'atteggia novanientc. Con quantan0i pjU cno mai toccanti, alcuni dise gni ritmici c motivi precedentemente ascoltati, Lo spirito, finora soggetto alia castigatszza, si liberarla mate-passione T invocato il trionfo' dellabontà, delia pace, con quanta pietà espCranza son commemorati i defunti,quì Eloch diventa sinfonico, qual'ènelle sue più grandi pagine, e trascon-dj ^alia realtà al simbolo. Infine. lie-vita di voci lontane, parole balenanti,Cori '——'■' '—•--<•■« — afere. L'uomo ascolta estatico, -isponclo. più che la sua parola Io spiritò ascende a Dio. * * Una più accurata concertazioneavrebbe giovato alla miglior conoscenza della nuova opera. Un eccellente ompositore, che non sia anche un tenico professionista delia direzione, Puo la;;c'ar passare inosservata, qunl ho incompiutezza. Come in Sc'loinà.nvisibili. echi celesti, roteare di.- ,Lin a concertazione strumentale del Serfi'.in sacro tralasciò qualche sintesi qualche analisi, non si ma delle sonorità. La Bloch avrebbe potuto estendersi anche lla parte solistica, occorrendo una vo-i ferma, si da rendere nitidi i melimi, una voce austera, sacerdotale, una pronuncia chiara, incisiva, un'e-pressione più drammatica, uria più si-ura ritmica. Ir. compenso, i! coro, di-igontemente preparato dal maestroVertova, variò .-cnorità e accenti, ebbe catti energici e soavi delicatezze. Non sfuggirono agli attenti ascolta- ori le belle pagine e la nobiltà dell'in- iera opera. Essi applaudirono alla hiusa delle singole parti, c il compo- :tor,> volle partecipi de! successo il maestro Veri.iva e i! baritono Cocelll Lunghe ovazioni e aclamazioni salu crono alla fine della serata l'ospiti liustre. A. DELLA CORTE valse del'a tram-* ,?J,!~*E Zia- vigilanza aei

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