Pelissier campione d'inverno dei routiers

Pelissier campione d'inverno dei routiers Pelissier campione d'inverno dei routiers Guerra, dominatore nelle prove a inseguimento, cede in quella dietro motociclette -- Bambagioni vince la «Medaglia» Parigi, 15 mattino. Per l'ultima volta il Velodromo d'InVerno ha aperto ieri le sue porte ai * (routiers*. Sei «assi* della strada vi hanno disputato il titolo di campione d'inverno. Guerra e Binda rappresentavano i colori italiani, i fiamminghi Ronsse e Aerts quelli belgi, Archambaud e Pelissier quelli francesi. Mentre Archambaud, detentore del titolo, Intendeva rinnovare la vittoria dell'anno passato cancellando con un magico colpo di spugna la sua recente eclissi, Pelissier si presentava in condizioni malandate, essendo tornato sabato sera da Loiret recando nella propria vali- fla un vecchio raffreddore. « Charlot r» ossiva di continuo. Suo fratello Henry, il grande campione che illustrò anche alcune massime gare italiane del passato, dava consigli su consigli al più flovane rampollo della famiglia sporivisslma, facendogli aspirare il contemuto di ima fiala misteriosa: in una parola, gli risollevava il depresso morale. Il risultato della nuova grande f'tornata ciclistica è che Pelissier si regia da ieri sera del titolo ufficioso di campione invernale dei « routiers ;» e che la forte costipazione non gli ha impedito di difendersi con bella regolarità strappando d'un pelo il primo posto dinanzi a Guerra, molto più forte di lui, e a un Aerts di lui indubbiamente più rapido. Si può dire che il trionfo di « Charìot » sia un successo claudicante, da ammalato. L'uomo che esce dal nuovo Cimento internazionale con gli allori del vincitore morale e con l'aureola del trionfatore di forza è il campione d'Italia su strada. Solo il meccanismo dell'* omnium » ha consentito questa anomalia senza dubbio bizzarra. La gara si disputava in tre prove: la prima su 5000 metri a ounti, con classifica ogni due giri; la seconda a inseguimento EU 5 chilometri, in due serie di tre uomini e tre finali a due (la prima serie metteva alle prese Archambaud, Binda, Ronsse, la seconda Guerra, Aerts, Pelissier) ; infine la terza prova vedeva gli uomini in lizza su 30 chilometri dietro motociclette della Bordeaux-Parigi. E' aoounto quest'ultima prova dietro motori che ha impedito al mantovano di tornare in possesso del titolo che detenne per due anni consecutivi. Più familiarizzato a questo genere di corsa, Pelissier si è imposto a Guerra di oltre tre giri e gli ha tolto la vittoria che il mantovano aveva quasi in mano. Ih quest'ultima prova, del resto, non ha potuto eccellere neppure Ronsse, che tuttavia sta specializzandosi in corse dietro motori e che ha firmato sei contratti di « stayer rs col Velodromo di Anversa. L'incontro è cominciato bene per noi, Vogliamo dire per Guerra, che Binda oggi palesava con la sua prima esibizione parigina di quest'anno ima forma infelice. L'ex-camnione del mondo, poi, è stato protagonista di un ernioso incidente. Nella prima serie dell'inseguimento il cittigliese aveva preso la partenza senza il casco regolamentare. I commissari si accorgevano del fatto solo dopo che i concorrenti avevano compiuto due giri. Lo « starter » dava il segnale di falsa partenza, mentre il pubblico rumoreggiava per il fatto che gli a^cersarivjdell italiano si vedevano, così, costretti a perdere il beneficio dei loro sforzi. Dopo cinque giri dalla nuova partenza Ronsse forava e veniva dato uh secondo ordine di arresto. Nella seconda serie Guerra, opposto a Pelissier e Aerts, li batteva prima della fine, dopo aver fatto sfoggio di una pedalata sciolta, autoritaria, bellissima a vedersi. La forma straordinaria del mantovano doveva emergere anche in modo più clamoroso nella finale disputata contro Archambaud. Il pubblico ha assistito con particolare compiacimento al regalo di questo nuovo duello fra i due vecchi antagonisti. Al colpo di pistola il francese è partito come un razzo; danzando, pigiava sui pedali a tutta forza, mentre il pubblico in delirio lo subissava di battimani. Ma è stato un fuoco di breve durata. A partire dal terzo giro, il nostro campione accusava già un chiaro vantaggio. All'ottavo giro il piccolo Maurizio era sotto la mira diretta dell'italiano che, tutto potenza e agilità, pareva divorasse lo spazio, e si abbatteva infine su Archambaud a sette giri dal traguardo, tra il crepitare degli applausi. Si può dire che mai il francese sia stato sgominato in maniera cosi violenta. Archambaud non è più quel prodigio che fu. Battuto di giustezza nell'individuale di 5000 metri, in cui aveva vinto quattro traguardi contro due vinti da Pelissier, Guerra si è, dunque, presa una indimenticabile rivincila nella gara più severa della giornata, quella a inseguimento. E notiamo, chiudendo la rassegna delle gesta dei sei « assi » della strada, che la severità di questa gara è dimostrata dal fatto che nessuno dei cinque « matches y> a inseguimento è andato fino al limite previsto, il che è un fatto assai raro. A questo punto giova dedicare ima menzione speciale al piemontese Bambagioni, che ha raccolto a Parigi nuove briciole di gloria. Vincitore a Nizza di tutte e tre le gare della medaglia disputate poco tempo fa, il nostro connazionale è venuto a stabilirsi di nuovo in questa capitale, rivestendo i colori dell'A. C. Boulogne Billancourt. Dei 123 partenti di questa 14» edizione della popolare corsa domenicale, Bambagioni e il figlio della vecchia gloria francese Georget hanno causato la più profonda impressione. Sono due giovani velocissimi. Hanno vinto da lontano nelle semifinali, in cui Georget ha battuto Seigneuriaux, coprendo gli ultimi 200 metri in 16" 1/5, e Bambagioni aveva avuto la meglio su Pecquigniet (16" 2/5). Queste quattro promesse del ciclismo si sono ritrovate nel finale, che è risultato palpitante all'estremo. L'interesse derivava dalla strettissima coalizione dei parigini contro il torinese. A volta a volta, uno o l'altro tagliavano la strada a Bambagiotti. tentavano sorprenderlo con fughe, sì alternavano al comando tirando con tutto il flato dei loro polmoni nell'intento di spossare lo straniero. All'ultimo giro, Georget è scattato a fondo prendendo un vantaggio notevole. Si poteva ritenere che l'italiano avesse ormai esaurite tutte le proprie risorse; invece, con una facilità sconcertante, Georget è stato raggiunto, superato e infine distanziato al traguardo di una lunghezza e mezza. Questo biondo e tarchiato prodotto del Piemonte ha procurato un'emozione intensa e una grande soddisfazione a migliaia di italiani, che non gli hanno lesinato le loro entusiastiche (ovazioni. I risultati Omnium tre prove. — Prima prova '(5000 m. a punti): l.a classifica: 1) Pelissier, 2) Ronsse, 3) Guerra, 4) Archambaud; 2.a class.: 1) Guerra, 2) Pelissier, 3) Archambaud, 4) Ronsse: S.a class.: 1) PélLssier, 2) Binda, 3) Guerra, 4) Ronsse; 4.a class.: 1) Aerts. 2) Archambaud, 3) Pelissier, 4) Guerra; 5.a class.: 1) Guerra, 2) Aerts, 3) Ronsse. 4) Pelissier; G.a class.: • 1) Guerra, 2) Pelissier, 3) Binda, 4) Archambaud; 7.a class.: 1) Archambaud,2) Ronsse, 3) Pelissier, 4) Binda; S.a Aipp1riS23gg—gA32125Wm class.: 1) Guerra, 2) Pelissier, 3) Archambaud, 4) Binda; 9.a class.: 1) Aerts, 2) Binda, 3) Pelissier, 4) Archambeud; 10.a class.: 1) Aerts, 2) Ronsse, 3) Pelissier, 4) Archambaud. Classifica generale : 1) Pelissier, 26 p. in 6'34" 2/5; 2) Guerra, p. 24; 3) Aerts p. 18; 4) Archannbaud p. 16; 5) Ronsse p. 14; 6) Binda p. 10. Corsa inseguiìnento, — Prima serie: 1) Archambaud, in 3'37"; 2) Ronsse, raggiunto dopo Km. 2.750. mentre era in vantaggio di 25 metri su Binda. — Seconda serie: 1) Guerra, in 4'24" 1/5; 2) Pelissier, raggiunto dopo Km. 3.440;3) Aerts, raggiunto da Guerra al 4.0 giro. — Finale dei terzi: Aerts raggiunge Binda, un giro prima della fine. — Finale dei secondi: Pélissder raggiunge Ronsse tre giri prima della fine.Finale dei primi: Guerra raggiunge Archambaud, dopo Km. 2.985, in 3'45" 1/5. — Classifica: 1) Guerra: 2) Archambaud; 3) Pelissier; 4) Ronsse; 5) Aerts; 6) Binda. Prova dietro piccole motociclette: 1. Pelissier, che copre 30 Km. in 29'36" 2/5; 2. Aerts, a 1 giro e 140 metri; 3. Ronsse, a 2 giri e 30 m.; 4. Guerra, a 3 giri e 125 m. 5. Binda, a 5 giri; 6. Archaimibaiid, a 7 giri. Classifica generale omnium routiers: 1. Péhssier, p. 5; 2. Guerra, p. 7; 3Aerts, p. 10; 4. ex aequo Ronsse e Archaimibaud, p. 12; 5. Binda, p. 17. Gara mezzo fondo: 1. Augusto Wambst; 2. Letoumeur; 3. Paillard; 4. Giorgio Wambst. Fatale della 14.a prova della medaglia (1000 m.1: 1. Bambagiotti (ultimo giro in 16" 4/5); 2. Georget; 3. Pequignet; 4. Seignerrioux.

Luoghi citati: Anversa, Italia, Nizza, Parigi, Piemonte