Il figlio di Giuseppe Mazzini

Il figlio di Giuseppe Mazzini Un ceti tenario dimenticato Il figlio di Giuseppe Mazzini GENOVA, gennaio, icC'è stato qualcuno che ha espresso ! una tesi molto ardita e l'ha sostenu-ìdta e difesa. Questa: i grandi non do-1 vrebbero avere o lasciare fi»ll nel' mondo, poiché col nome del padre as- msumono una eredità troppo grave albportare decorosamente; un nome con- ssacrato all'Immortalità da tutta una avita nobilmente spesa per un ideale, o dalle opere lasciate all'ammirazione mdei posteri, è certamente un poso ed luna responsabilità tremenda. vChe cosa fu il figlio Pietro di Dante oAlUien- e Don Pièt™ ^ d.sandro^ Manzoni e che sarebbe Ma- driano di Antonio Fogazzaro ed li figlio edi Giosuè Carducci? Un'aureola di nsimpatlca mestizia circonda i due no-ismi di questi giovinetti, morti assai;spresto. Se fossero vissuti non sareb- i bero stati, forse, che ombre vane, do- nuciu n tau, auioc, une vniuic vcuic. u«- stlnate al silenzio ed all'oscurità. BÌche ne sarebbe stato del figlio di Giù-;*seppe Mazzini, se fosse vissuto mentre il padre empieva l'Europa del suo nome, del suoi tentativi, del suol scrìtti, e gli fosse sopravvissuto? ne su rosse sopravvissuto: - " „ .,„,,,„:'J.H\ece 11 UgUO CU WUatsppe mtU£Ull| mori, cento anni or sono; ben pochi seppero ch'egli fosse venuto al mondo; pochissimi certo se ne ricordano seppur non lo ignorarono affatto. Celebrata e glorificata degnamente fu la madre del grande agitatore, Maria Drago, che rifulge luminosa nella luce del figlio: rimane Invece piuttosto nell'ombra la figura del padre, il dott. Giacomo Mazzini, valente pro- sGenova, filantropo generoso, che tanto si prodigò nella terribile epidemia colerica del 1835 da meritare un encomio dal Re Carlo Alberto; politicamente però Giacomo Mazzini, dopo essere stato per poco un attivo repub- blicano all'inizio del secolo, si rifu-i°lò nel auleto vivere e dlsaourovò e » . ..^* - r1.:. isconsigliò sempre suo figlio dall'opera | che aveva intrapresa. • > ! Le donne e la donna Nessuno invece si occupò mal di far!luce sulla brevissima esistenza del figlioletto di Giuseppe Mazzini: se nejhanno pochissime incerte notizie; si ! dispersero gli atti ufficiali che ne re- gistrarono la venuta e la scomparsa | dal mondo in cui rimase forse pochi mesi; nulla di sicuro ne giunse fino a noi e bisogna fermarsi ed acquietarsi alle poche testimonianze di chi fu a conoscenza dell'evento, ch'ebbi ben roca risonanza sE' da ritenere infatti che sia ignoto !ana quasi totalità degli italiani, an-!che se studiosi di storia, che Mazzini j ebbe un figlio, frutto di un amore ar-|dente, generato da una passione prò- i fonda. E se Giuseppe Mazzini non eb-ibe dinanzi allo Stato Civile — egii che; da quasi tutti i paesi ove si ricoverava iveniva bandito — una sposa ed un;figlio, e se questo non sopravvisse tan-jto da portare, cosciente, il nome glo-jri'oso del padre, si fu per l'appunto ; perchè la missione universale cui ten-jsdeva, lavorando apparentamente alla, sola causa nazionale, gli tolse questa sgioia e la possibilità di goderne. 'Amò fortemente. Mazzini, e forte- tverse. in diversa terra, in tempi lunoidall'altro anche lontanissimi. Ebbe migioventù una <r frenesia », com'egli: c'a» in Svizzera, in Inghilterra, di lui 81 invaghirono e lo amarono, vinte dal fascino misterioso che quale esule, let- terato, pensatore, gli suscitava quasi un'aun pallido e mesto. Sono di questa schiera la Tancioni. la Courvoisier, la Girard, le sorelle ^hu^t\la^!a^°^d'„!a_Sa^'.la mente fu amato: amori e passioni di-, matrimonio, non altrettanto si può di-re della schiera di donne che in Fran- stesso la chiamò, per la marchesina;i Adele Zoagll, che fu poi la madre di Goffredo Mameli: ma mentre per es- sa non nutrì che sentimenti platonici, con un lontano indistinto miraggio dljun'aureola luminosa attorno al viso ioig»Mg» « j SwISSo loicircondano d'ogni affettuosa cura e lo'confortano. Due niù teneri e Duri amo-: confortano. Due più teneri e puri amo-I ri lo penetrarono e lo tennero trepl- dante; ma l'amore vero, potente, quel-!lo che avrebbe coronato con le nozzeìe adagiato nel tepore del nido dome-e aaagiato nei tepore aei mao aome-stico, fu per Giuditta Bellerlo Sidoli, la vedova del patriota Giovanni Sidoli, la modenese patriota ardente, instan- cabilmente perseguitata. E' questa ìalprima donna ch'egli vuole realmente'nella sua vita e gli dà tutte le gioie, scompresa la paternità. jvL'esilio e Io sfratto Quando, uscito dal carcere di Sa- vona, Mazzini. ,1 «ca ta_Sv^era,jPpl|a «fjjg SSm£TfSS^J^ Lione e quindi a Marsiglia, dóve iabbozza le norme Iniziali della Giovine) latlva jibertà politica : essi sono Gu- j atav0 Modena, Nicola Fabbris, L. A.' Melegari. E qui egli incontra Giuditta SIdoll. Già dall'età dl diciotto anni, la bella eroina, seguendo il marito Gip-ivanni condannato al capestro da Fran-1 ce.sco IV di Modena, si era rifugiata a Reggio dove scoppiano violenti i moti del 1831. Kimasta vedova In quei gior- ni, prende il volo per la Francia. Espressione vivente e tipica del Ro- manticismo — l'uno e l'altra — soli,'blsogmosl di appoggio e di affetto —si compresero e si legarono con un'amore infinito. Questa fiera donna aveva giurato ai: marito di serbar fede alla causa della! libertà com'egli aveva sacrificata la;vita: mantenne la parola. Marsiglia' ora divenuta, il centro di irradiamento'della causa della libertà dell'Europa e dell'Italia in special modo. La Sidoli attivissima e con l'indegno ed l'i'era attivissima e n'ascino che suscitava, giovava intensamente all'Iniziativa. Dopo pochi mesi di lavoro, la Giovine Italia aveva raggiunta una potente organlzzazione: ma quando i Governi, piemontese • -x ■ — —■ i ed austriaco, conobbero l'influenza che *! moto mazziniano esercitava, otten nero che 11 Governo francese esiliasse Mazzini. Il decreto di espulsione fu promulgato nell'agosto del 1832, ma 46 esuli firmarono una protesta per ...v...^.v*^»*» farlo revocare: tra questi firmatari.. f_-J|f«_» ,.V,„ «r,o-o«/lno! era un traditore che, fingendosi pa- triota, riferiva tutto al Governo austriaco dal quale era pagato! Così Mazzini riceve per la seconda volta l'ordine di sfratto; e per la seconda volta sfugge all'espulsione, ac-cettando l'ospitalità che gli offre in casa sua un grande amico dell'Italia: Demostene Ollivier, il padre di quell'Emiro .OUlvier, che sul ..cadere del se ne III e storico insigne, come lo dimostra la grande opera su L'Impero II aerale. La breve vita del bimbo L'OUivier padre, strenuo difensoredei diritto degli italiani, offre a Maz-Zini di ricoverarsi in casa sua; l'esu- ,_ _ le accetta purché con lui continui a stare la Sidoli. La casa di Ollivier 11raccoglie entrambi a vivere come sposi> evidentemente la SIdoll non era lontana dal giorno in cui sarebbe alvenuta madre ed infatti nell'estate del 1833 diede alla luce un bambino. Fu aenunciato allo Stato Civile? E, in cas0 affermativo, con qual nome? Maz ,_r,i;^ul^ya_ «ufficialmente» espulso dalla Francia: non poteva quindi presentarlo come suo. Lo denunziò la Sidoli? Il mistero regna ancora su questo punto. Ma la questione spinosa dello Stato Civile di questo bambino fu ri- solta da lut stesso, morendo poco ternP° dopo. Che sia nato nell'estate del 1833 è logico, dato che Mazzini conobbe la Sidoli soltanto nel 1832 e questa incominciò a vivere maritalmente con Mazzini nella seconda metà dell'anno, Nell'ottobre del 1833 la Sidoli già lo aveva dato alla luce, poiché risulta ch'essa in tal mese era a Firenze con un passaporto intestato a Paolina Cerara, nata Bovls, e che la polizia toscana riconobbe subito falso, ravvisando in lei la Giuditta Sidoli amica di Mazzini, aprendo le lettere e seque- strandone parecchie dei due amanti Sequestro fortunato per la storia, altrimentl sarebbero andate perdute. si ha chiara l'indicazione nella lette-ra scritta dall'Illustre Emilio Ollivier,pubblicata dal Luzio nella sua vita di Dell'esistenza del figlio di Mazzini^ ^rtT^nfant qV'ii'a «l£»"diKmCHienaise *. Mazzini. Dice l'Ollivier. rispondendo adalcune domande fattegli : t Mon ère a ét& 1>aml intime de Mazzlui. c.est dans sa maison qu.a été conQUe la aVovine Italia, et quiL'amore che non morì La « signora modenese » era appun- l° *.a blclon- 111D,aJn,°'no e dunque mor- to in casa dell Ollivier e perciò non visse molto. Le lettere di Mazzini alla Sidoli in quel periodo sono di una te- u'™" .i»T nerezza ed affettuosità immensa; non f.l ci t%fìHa Hol fìo-lir, rv,o ai attrita i.Ua Vl,?1 parla H.el ì.f'L0' ma sì sente ,che egl,\ cra J0tt° "nflue?1» .f™* Eioia e (luna riconostenza lnflnita- Maria Mazzini conosceva l'amore "«"J «Musami cutiosueva iamoredel flglio per la *>ldoIi e dalle letteredi lel saPPiamo eh essa sognava il lo-ro n>atrimonio ed incitava a conclu-dere le nozze: « che fa pensare che — ",— ~ ■ t;~ .— easa conoscesse lo stato particolare della sldoli 6 volesse regolarizzarlo. In una lettera di Mazzini al prof. Melegari si legge chiaramente ch'egliha- promesso alla SIdoll dl farla suasposa, accennando recisamente al do- veri che ha contratto verso dl lei, percui non può dimenticarla. Ed in un'al-tra lettera allo stesso Melegari. ri-spondendo a quanto questi gli dice sul-le inten^oni jjtìla Jomlgiu di Losanna, dichiara nettamente cherinuncia al sogni d'amore che la Ma-ria Maddalena Mandrot aveva potuto suggerirgli, perchè altri « sacri doveri » lo legano alla Sidoli. Si sa che nel suo primo passaggiori » lo legano alla Sidoli. Si sa che nel suo primo passaggioIn Svizzera, la giovanissima Madeleine Mandrot si era innamorata di Mazzi-ni ed 1 genitori.dl lei più d'una volta intervennero perchè egli la sposasse; al suoi rifiuti la giovinetta ammalò e per lungo tempo ne sofferse, Dopo la morte del fidilo non furono, molti 1 convegni di Muzzini con la SI-! doli che corse ad abbracciarlo a Mila- no, dopo le celebri giornate del 1848, i dove era stato accolto quale salvatore 'della patria; ed a Roma, al tempo del-' la Repubblica Romana ove Mazzini, I con Armellini e Saffi, era stato eletto Triumviro. Gli ultimi convegni li ebbe con lei a Torino, nella casa del La- ! marmora in Piazza Bodonl, nel 1853,.dove la Sldoli aveva fissata la sua re-; sidenza e dove morì nel 1871. ; Ma il loro amore li tenne legati con .™ vincolo sacro per tutta la vita; e|non si può leggere senza profonda {commozione la lettera che Mazzini jscrisse al Vare quando la SIdoll mori, i In ogni scritto di lui alla donna amata j si sente sempre l'accento di chi ebbe j„ i_ ™:„;» i.\ .i u_ . fa essa la gioia più sublime e sacra: la paternità. A. ROTA