Milan-Pro Vercelli 2-0

Milan-Pro Vercelli 2-0 LE CONSEQUENZE WJJNERRORE DI TATTICA Milan-Pro Vercelli 2-0 Milano, 1 mattino. ,Fin dalle prime battute dell'incon- tro la Pro Vercelli ha assunto imo jschieramento difensivo, coi mediani ; quasi all'altezza dei terzini e con le j mezze ali arretrate, intente più a pre- ' sidiare la retroguardia che a lanciare la pattuglia di punta. Si sono viste, co- i si, le estreme nettamente chiuse dal Igioco superiore dei sostegni avversari • e si è visto Picla sperduto al centro icon la scorta assidua, di più antagoni- i sti, i quali, nella maggior parte dei '■ casi, riuscivano ad intercettare facil- |mente i pcchi palloni che capitavano al centro. Non è, quindi, difficile ricostruire l'incontro nella sua linea essenziale, col Milan perennemente proteso all'offensiva e la Pro Vercelli tutta raggomitolata nella sua area, col proposito di balzare al contrattacco non appena si presentasse l'occasione favorevole. I goals di Steila e di Cresta Forse la tattica vercellese avrebbe Ij ..... S£ slTc=onindeirtarr^ Z~-1sero stato diverse; ma anche Ieri il fondo del campo di S. Siro era viscido od attaccaticcio, ccn una vana ma-!scheratura di trucioli e di segatura. Lo scattare, In slmili condizioni, era impresa quasi impossibile : perciò i ricuperi dei difensori si presentavano normalmente disagevoli ed anche le puntate di contrattacco trovavano nel terreno un freno immancabile e sicuro. Tali circostanze non erano certo fatte per favorire il piano della Pro Vercelli, scesa in campo col fermo proposito di svolgere un gioco più guardingo che aggressivo; per di più la fremente volontà del Milan, coincisa con la buona giornata di tutti i reparti, lia finito per imporre all'Incontro un'andatura indiavolata, non adatta a fornire capolavori di stile, ma pur bella ed attraente nelle sue geniali improvvisazioni e nel suo martellare furibondo chc non concede tregua nè agli avversari nè al pubblico. Dopo un breve periodo di resisten-_ „ v ,£ ., „„t„ za, la Pro Vercelli doveva presto rimettersi nelle mani di Scansetti, e, cioè, in buone mani, perchè l'estremo difensore delle bianche casacche si è messo subito a far prodezze, salvando situazioni difficili, per non dire disperate. La capitolazione è avvenuta al 20' del primo tempo. Un tiro corto e saettante di Stella, che Traversa tentava, con intervento precipitoso, di intercettare, riuscendo soltanto a deviare leggermente, sorprendeva Scansetti. Si attendeva, a questo punto, la vibrante riscossa vercellese, dato che la tattica difensiva non aveva più ragione di essere; ma ormai il Milan era lanciato e si è avuta l'impressione che lo schieramento arretrato dei vercellesi, anziché deliberato, fosse divenuto imposto, in rapporto alle nuove esigenze delia partita. Difatti il Milan, con un susseguirsi furioso di azioni e di tiri, era assurto a dominare, tanto da mettere in imbarazzo, per lunghi periodi, la provatissima difesa dei «bianchi». Ma Scansetti non dava cenni di debolezza o di disattenzione; le parate e i salvataggi non si contavano più, tanto da dar l'impressione che le sorti della Pro Vercelli si fossero davvero rifugiate nell'esclusiva abilità dell'estremo difensore. Ma Scansetti non poteva far miracoli c, ai 38', Cresta, in una mischia, collocava il secondo pallone nella rete vercellese, con tiro imparabile nell'an¬ golo alto sinistro. A dire il vero, il goal era stato preceduto da un fuori gioco di Romani, fuori gioco durato un attimo e presto assorbito dall'ammucchiarsi precipitoso dei giocatori e dall'azione conclusiva di Cresta. Tuttavia il Milan, prima della fine del tempo, sapeva creare due altre situazioni da goals: ma una veniva neutralizzata da Scansetti con un superbo salvataggio in angolo e la seconda veniva sciupata, non si sa come, da Cresta, a pochi centimetri dalla porta.,, senza portiere (Scansetti era uscito per tentare l'impossibile). Piota esce dal campo Nonostante le caratteristiche del primo tempo, del tutto favorevoli al Milan, l'incontro non poteva dirsi deciso, per il semplice fatto che l'undici rossonero aveva tenuto il campo con uno sperpero maggiore di forze. Difatti, mentre qualche giocatore milanista co. minciava a controllare con maggior cautela i suoi spostamenti, la Pro Vercelli si dava all'avventura in prima lir-ea, con propositi aggressivi e realizzatori. Inutile dire che la squadra bian- ea, distendendosi alla ricerca del goal, |finiva per correre altri pericoli in di fesa; ma due occasioni sciupate banalmente da Romani e da Moretti, nonché due salvataggi in angolo effettuati da Scansetti, non dovevano permettere al Milan di giungere al terzo goal, che sarebbe stato meritatissimo. Ecco, dunque, la Pro Vercelli all'attacco, dopo tanta tempesta, con qualche possibilità di successo, dato anche che qualche giocatore rosso-nero, come già detto, aveva rallentato il ritmo della sua azione. Ma un episodio doloroso doveva, a metà ripresa, troncare le speranze vercellesi e stabilizzare il risultato. Con un'avan- zata velocissima e autoreypte, P»ql^ è trovato Ubero a pochi passi da Ceni- ipiani, in posizione utile per il tiro. Ma [trasportato negli rpogliatod. SI è sa-jputo pel che il ginocchio del vercel-1 lese urtando violentemente contro il Icapo di Compiani aveva riportato una 'distorsione, sulla cui entità ceranno cggi i medici, dopo grafia dell'arto offeso, che non era an- Ise faceva un'impressionante capriola, j Piola rimaneva accasciato a terra fino fn'uiterruzione del «^..P-. l,La partita finiva qui. Un palo di dficora completamente guarito da una |lieve contusione subita a Livorno. [Moretti dava al pubblico l'ultimo bri- vido; la Pro Vercelli giocava il tutto pep tutt0 *lìo scadere della gara, senza dare peraltro l'impressione di poter battcrc Compiani, Certamente la Pro Vercelli, anche prima dell'incidente di Plola, deve aver giocato al disotto del suo valore, un P0' per colpa del terreno, un po' per Imerito del Milon, a-ppa-rso in giornata di grazia. Le idee costruttive di Stella. la classe di Arcari, la intra.pren danza di Rccnami in evidente pregres *>. » vigore di Bortolctti e di Ternani ta potenza del trio di difesa: tutto ciòè emerso in modo evidente, tanto daI far sembrare minimo il punteggio acquisito, in rapporto alla prensione esercitata ed alie situazioni da goal create. La Pro Vercelli, dal canto suo, ha tenuto fede alle qualità di cuore e di tenacia che l'hanno resa celebre, faj cerdo affiorare le buone disposizioni di Baiardi e del tre mediani, arche sul terreno della tecnica. Pubblico non ircelo numeroso, tem-peratiura quasi mite. Per la cronaca 1 -no stati W otto calci d'angolo per jl c Z£ro Pc" la Pl° Nell'ultima mezz'ora Arditone ha Rio. !cato a!raIa dcstra' lasciando il suoposto a Cerutti. Arbitro: Gonani di Ravenna. M#3ìi: Ccir,piani; Rigetti e Bonlzzoni; Torrianl, Bcrtcletti e Capitanio; Arcari, Moretti, Romani, Stella e Cresta. Pro Vercelli: Scansetti; Beltaro e Dellarole; Lanino, Traversa e Blgando: Cerutti, Ardissoae, Plola, Baiardi e Casalino. MARIO ROSSI

Luoghi citati: Livorno, Milano, Ravenna