Dall' Alpe nostra ai Tauri

Dall' Alpe nostra ai TauriPasso di Monte Croce Gamico Dall' Alpe nostra ai Tauri i T1MAU,. dicembre. [RI focolari ora sono accesi. Non molto ragevole d'Inverno è l'andare a diporto.] Lo valli ai incastrano nel silenzio, nella '• lneve, nel gelo. Dai minuscoli nuclei iabitati, appollaiati su qualche breve ipianoro lungo i pendii, non giunge piantuna voce at basso. La loro anima è il.atilo di fumo che mandano i focolai. Ajfvarcare un torrente, il rovaio v'assale.1 Grama dovunque è la vita. Lavorare. non si può. E cosi il « l'ogolar :• diventai l'altare dei collegamenti umani. Ara di salvezza fisica e spirituale raduna in-torno a sè i fedeli. . - .1Alt Ul Lamia [Intorno ai focolari i racconti soroìt^tS^^rlS^J^}raccónti di guerra, racconti fantastici Oggi si paria, intòmo al fuoco, anche : di cose attuali, di quanto in Carnia rfa Wfatto, di quanto c'è da fare e, in questo caso, gli argomenti sono le strade, lerslst. -iasioni degli itlnerarii, i valichi, i E l'argomento del giorno è la nuovaistrada del valico di Monte Croce Car-!nico, oramai aperta al transito senza che ancora abbia avuta una inaugura- rione ufficiale. A dire soltanto Passo ! di Monte Croce Carnico, sebbene questo si trovi tra Pai Grande, Pai piccolo, Freikofel, nomi insanguinati di no3tra guerra, a molti non è ancora sufficiente per prospettarne l'importanza internazionale di nodo geografico tra il nord-est d'Italia e il centro d'Europa. Il valico è romano « preromano, j, ... lna'mutare di tempi c di cose gu decreto una 310n meritata deesdenza. Oggi il Passo * Monte Croce, servito dalla m*sniflca strada italiana non ufficiai mento inaugurata, ma oramai 5* tra®,ci .° al tutlsmo l10r -s"P"iorl rtiaPosPoa'' ,rlt<?na »* avere il suo ruolo imperiale di grande via di comu ™'?*'0118 P»"?ur?' ven.et?> la Gai'" la panubio, la più brevi, si- , stria e che avendo una continuazione nell'Alpe Giulia e i suoi varchi, ha una , 1P".1'ta!cura, facile, bella ed invitante via. Facciamo un piccolo alt nell'Alpe Carnica, l'alpe che ci separa dall'Au- .... . . „-sensibile importanza anche nel rapportiìcon la non lontana Jugoslavia. L'acccsso più maestoso all'Austria è, attraverso il Passo di Monte Croce'Carnico. il meno impervio che. rag-; giunta la Gail, è al comando delle viejper la Carinzia e i Tauri, la Stiria e, il Salisburghese. cioè le classiche pe--danc dell'accesso o della marcia da sud a nord. Quanto a dire che nessun altro passo alpino d'Italia è, come questo del- l'Alpe Carnica, sull'asse di marcia trafsltalia e Mltteleuropa. jTLungo la catena alpina veneto-friu- ^H^.^tóia'^r^ltamtì - - P ■ lana, dal valico di Monto Croce Come-I \irn fReiiunol a nupllo nnntPlibano rli- ^a°vi(sioe™ Stt^erto'^ffiSS di d;.„^ ^-^J*™L 'ffr1 " ?o almeno fino a ieri non avevano — un passo carrozzabile; ben grama situa-'czione se si pensa che all'epoca impc-|griale una strada carreggiabile da Tol-;rmezzo (Carnia) a Pali:^za (Alta Car-i nia) risalendo la But a Timavo sottoIn'Alpe c quindi al Passo di Monte Cro-ilce Carnico, per questo Passo metteva;tpoi nella valle facile c!cnella Gai! e distesa della Drava, uscendo a Lienztè(Leoiicium). Lungo il Passo, le roccie - „n „ r^.„zin „ lwVie percorse dai mercanti fossero, ri-|Idel Museo Civico di Trieste, con le lorolmnscrizioni guaste dagli artigli dei se-i coli, rimangono tuttavia a ricordare e! documentare la romanità dell'ermo pas-| saggio. pLa famosa dulìa Augusta K**■ ,amQaa ««««•« «ngos«« aQuesta strada carnica quaiido già i abarbari avevano invaso il nostro paese,luera un'arteria assai importante di scam-! gbi transalpini durante il medioevo e; poichè Je stazionl doganali nel secoloL , Zrcr]rBì lì, t. „. ., a ^bbana (XH secolo?1 tolse im- portanza al Passo di Monte Croco Oar-L™"n - «•"«"••'>•'• •' «•> st hanno di questa importante strada nd gecoU succogsivi. vi fll fl savorgnaf con alcum uel suoì a contendere. l!,^!a,0 il pass0 agU ™>&*** ed agll Tmpcrian. Nella fine del Settecento, la strada montecrocina fu riattata a sue spese dal conte Concilia per il trasporto del;egname dalla Gail in iriull; ma, nel-,Ì2^W^.^^^LS^LSS?8^!V»-^at,rt ,.a„U rlanaHm-sMn ^^^^ fintanto che ! èva. tra- il 1S46 c H 185D per l'intervento d'una società trieotuia trafficante in lecname Poi fu della gla famosa Giulia Augusta stia- ^ ^ masgime de]la x Regióne _; ]a Venetia dal Brenner0i ^ Quarnero,:vìu. • • •-. • v....- ,a ^ per verdi pendiii ej;sa scen. deva dolcamente a lambire le acque deUa GaU mentro ^ i rupestri rorm;pIcolu dei nostro versante essa non era •ridotta che ad un selvaggio sentiero;ben noto ai nostri soldati della guerra, qRagioni difensivo indubbiamente ebbero ad imporre questa disparità, In questi ultimi tempi di Fascismo. la strada venne classificate nazionale, o. fin da. cinque o sei anni fa, furono: iniziati dai lavori per renderla fransi-1 tabile non solo ai pedoni e ai muli, ma| anche ailc macchino. Ora essa è un, fatto compiuto. 1 Il tragitto è quanto mai pittoresco.; Oltre Timavo si varca la But per un ponte di lagno; si pas.'ic. davanti al San-: tuario del Cristo da dove si contempla ; in piano !a grande cascata del fonta-tnone sorgente della But 0 avanti per 11 «reto si rimonta tra rovine di ciclo- pici blocchi e salendo sempre a mezza, 00*1* *l «^giungo il cosi detto Mar- }^ Vecchio con la inscrizione to a 1134 metri. Si arriva cosi - fi fasso oltre il quale appaiono il Poi- W (23.33 m\ ]\ M°°3 ^°f^ /?" ! *u a ^ate"a dc,n° caratteristiche Alpi rella %a°lia C?J ™s?° ^f.„n "! »**&r b}>*f ™ P%t?J&'n ™Jff twt'o \'fsca h°"ca "«KM vEànttp "1 S1* "i1 .cn" p,«Ten o Pleehen a ° ^ nr/» ^ez-o dal no"ro'^imavo 1 „.,„ , fr,,nnrH ph^tn-»nn '^hnii' =on_ca .5??. l,Ì™,a°LSn„-.! °. ^'i La conca, la guerra, è ricostrutto un duo oro si è a Mautlien 0 in altri po ciu minuti a Kotschach o Catfcsaio ni¬ trR ]a Gal] ton ];1 stasioiv< di Kot dopo la distrazione del- risorta e vi 6 stato I or, pjnino D--1 rivi u rof-ibUf c,r | Se^alunBonRtoVaiVin-tonratre bfsehi p!? un" dieci criometri ?c ln|con schach-Mauthen, capolinea della ferrovia deliri. Zrglia. (Gaitbol)'. La bella strada del Gailberg di tredici chilome!tri, ];orta ad Oberdrauburg sulla Dra- va, stazione dpll.-i linea ferroviaria da Villacco a Lieuz e San Candido flnnich-enì — quindi, in territorio italiano, a Dobbiaco, Brunico, al Brennero e diramazioni. | i da. Tra l'altro, centomila metri cubi di:-legname, al diro del competenti, pos-l ìso« ' „ Passo di Montlt Croce garJ * —._. ... Questi pochi dittagli sono più che sufficienti per intendere la importanza nazionale ed internazionale della stra- nico, essere avviati in Italia, sottratti al lungo, vizioso costoso giro ferrovia-ìrjci KStschach-Arnoldsteih-Tarvis. Oltre il traffico, in breve sarà assi-i cvmto imponente'il flusso del grande! turismo a vantaggio, non solo della povera Carnia, ma di tutto il Priuli, delle rive adriatiche c dell'interno tuttoj nii n Il tasso che. lun^o le bolle strado venete, tro- vera la sua naturale espansione, in es- sa gravitando, nella grande auto4rtexfe'kTrieste-Torino. : t^o ,i r di^liccc ?.' ^ lllatt5 Passo di Dobbiaco e la Porta o, dall'Alto Adiga alla Carin tia, ora è finalmente aperto il valico di Monto Croce Carnico, conio si dicera contatto maggiore c migliore logisticainente tra noi e il mondo norico austro-tedesco, Dopo la Sella di Camporosso (Sa.fnitz) a metri 300, dove si spartiscono le acquo del Mar Nero e dell'Adriatico, ritra Pontebba e Tarvisio (perchè non;Pconservare il boi ladineggiants Tarvis?)! fiè quello di Monte Croco il più basso dei valichi delle Cannelle scolto dai sw Italla meriggia, iu questo scacchiere1 ' p• vId' pI dI rlei Pirenei, esso incido netta- mente la linea ili vetta, facendo rlscon- s tro a quello più basso del Gailberg t (Monto Gail). Per tali caratteristiche,.s il valico di M. Croce Carnico, fin dalla' upiù remota antichità, ora una assai bat-1 fKl J1*, <». comunicazione. Dopo gUj pantichi Carni, gli Etruschi dovettero; qaprirsi una strada come ò provato dai quna inscriziono che si conosceva a Kla-i igenfurt ; »mti.ntr.t-> di Romani; ilt aUeste vie ner il Xorico. itinerari! L luoìu di combattimento di Romani « V«B, in questi passaggi tra|—■« — traWcl come n<,„0 nl:l,-(.io degli eser- Lm sapieate c previdente negli iti-i * nel _ vadano pcr L.sso con j loro bagagli, le loro gioie r j loro doiori c vj trovino »»»»». sosto o sedi adatti al loro tra pcrcori tichi predecessori. Terra classica di itinerari è certamente questo nord-est d'Italia e per accorgersene basta dispiegare una carta e vedere, tra montagne, fiumi e marine, le vie che la Natura ha additato ed addita agli uomini perchè' vaglio. amico ala H Passo di Monte Croco Perto senza stamburamene con mirabile strada che fa onore alla tecnica di quei grandi incisori dl strade chc sono gli italiani, è dunque | una antlc^ vla romana che si è riaperta - inai vi passa comodamente la vita dei-, l'uno e dell'altro paese, l'uno e ì'attro destinati alla feconda fraternità supe- • ratrice ai drammi ben passati e ben ; sepolti.. ULNO PIVA. 1

Persone citate: Adiga, Giulia Augusta, Idel, Priuli, Tarvis