Nessuna smobilitazione di Alfredo Signoretti

Nessuna smobilitazione Nessuna smobilitazione Il testo delle proposte concordate a Parigi tra Lavai e Hoare dimostra come sia impossibile fornire un immediato giudizio; occorre un esame attento; occorreranno dei chiarimenti. Il parere, fino al momento attuale, non può essere che molto riservato e non può ancora che limitarsi a quanto il Duce dichiarò nel Suo discorso alla Camera dei Deputati: « Quand'anche un negoziato si iniziasse, non è detto che giungerebbe a felice e rapida conclusione ». Tale monito precedeva la presentazione del progetto; ma la sua attualità è vivissima e lo sarà certamente domani ed oltre, anzi sarà opportuno non dimenticarsene affatto nel procedere degli avvenimenti. Tuttavia non si deve trascurare un altro aspetto della situazione quale fu precisato nel comunicato ufficiale che annunciava la visita al Duce degli Ambasciatori di Francia e d'Inghilterra: « Il Capo del Governo ha dichiarato a entrambi che apprezzava lo sforzo di collaborazione che è stato compiuto in questi giorni a Parigi da parte dei Governi di Francia e d'Inghilterra... ». A questo proposito non è inutile rifarsi alle origini che contengono in sè la sostanza del conflitto italo-etiopico: sicurezza dei possedimenti italiani nell'Africa Orientale e necessità di espansione del nostro popolo furono e sono i moventi dell'azione italiana, aspetti inscindibili di un identico problema che a Ginevra e fuori è stato o ignorato o misconosciuto o combattuto. Qualsiasi serio sforzo diretto a risolvere il conflitto deve inspirarsi concretamente a soddisfare le due necessità suaccennate di sicurezza delle nostre colonie e di sbocchi per la nostra espansione. Risponde il progetto Laval-Hoare a tale duplice obiettivo? L'inspirazione forse non manca; in quanto alla realizzazione delle buone intenzioni occorre vederci più chiaro e più a fondo, il che, secondo la nostra opinione, non può avvenire se non possedendo tutte le delucidazioni del caso. Crediamo che a Londra e a Parigi gli elementi responsabili siano convinti della necessità di simile gradualità negli sviluppi di una situazione che non davvero per colpa dell'Italia, è giunta a così gravida complessità: l'ultimo semestre ha visto un tale accumularsi di errori, di deformazioni, di insidie che è assurdo pensare di ristabilire di colpo una situazione compromessa agli estremi ; ad ogni mo gravle b«siè smechtmsesiaginarsteltrglungiIi do per riguadagnare il tempo ellale occasioni perdute il massimoIlesforzo non SDetta a noi SDetta'"' 'filaOspvsvsvcolecha chi ha contribuito a formare un simile groviglio; noi collaboreremo collo spirito di pratica equità che non ci è mai venuto meno, ma agli altri incombe il dovere di chiarire per sè le idee e gli scopi. Purtroppo la cronaca di questistessi giorni, che avrebbe dovuto essere di serena consape volezza per 1 importanza delle mdecisioni e delle responsabilità! ^è invece contras-!"?da assumersi, e invece contras-, sisegnata da un rigurgitio di pas- ; PNsioni settarie che trovano di sanuovo in Ginevra il loro campo preferito di propaganda e di manovra; di qua e di là della Manica la socialmassoneria si agita con un oltranzismo che rivela in pieno il substrato antifascista della sua crociata etiopica; la procedura societaria, già manomessa più volte per decretare un verdetto di condannai Cdtounsoacontro l'Italia, è un'altra volta!z „„„ „ „„„„,, „j„„ .,„„ ..:.„„»„ mmessa a soqquadro per r tenta-:tere delle conferme alla folle sen-!ctenza dell'ottobre scorso. E il| negus presenta la sua nota di protesta evidentemente preparatagli dai suoi avvocati che uni scono nella loro opera pdcCgl'os.ito. : lasequienza alle Logge e il torna-,sconto personale; su questo docu- dmento prezzolato la Società del-1 fle Nazioni dovrebbe impostarejela sua battaglia per la libertà e| sl'indipendenza degli Stati! L'ec- a.... , ,, • . ■ 'nccssivita della impostazione e;P, ti . edelle argomentazioni contenute; fnella nota etiopica ci esimono da|5ogni confutazione: a conside-jprarla in sè e per sì essa è anzi opportuna nella sua asprezza,per provare ai più ingenui che [dquando l'Italia afferma l'impos- gsibilila, dopo un'esperienza di\frierenn ad una collaborazione1aecenni, aa una coiidoora£iune| {con quell agglomerato di tri-. bù schiaviste non esagera af- tfatto; ostile, diffidente, cavillo- dsa, aggressiva, ecco l'Etiopia vera a cui la Lega ha aperto il suo manto protettore! Ma se su quella nota dovessero basarsij ,delle nuove, indegne manovre che ripetessero le tristi scene del settembre e dell'ottobre, allora noi, con tutta la nostra im- pPtl perturbabilità, dovremo avvertire i Governi di Londra e di Parigi che il giuoco è molto pericoloso. In quest'atmosfera turbolenta dove uomini e partiti tentano a Ginevra e altrove le più grosse sorprese, dinanzi ad un Ecd, gavversano che, speculando sul-|Vle alte protezioni finora godute, : Lbbandonino ad un senso ingiù-'»«ZSrNeS:^situazione inesorabile, è logico, j cè naturale che gli italiani non si.rsmobilitazione nò spirituale nè economica nè, tanto meno, mi- sa... , ithtare; con questa serenità fer-\tma, incrollabile noi rendiamo unjzservizio non solo a noi stessi, ma Usila causa stessa della pace ei.sagli uomini di buona volontà Che Uin ogni nazion3 sinceramente e ardentemente lavorino per essa. In questa implacabile resi ctpfstenza italiana è una specie diUelemento catalizzatore che at-lftrac a se, armonizza e rafforza agli spinti e le volontà rivolte a, fun organizzazione di civiltà e di,/agiustizia nel mondo. Alfredo Signoretti. il

Persone citate: Duce, Hoare, Laval