Una formula Hoare=Laval per offrire la base di un regolamento amichevole

Una formula Hoare=Laval per offrire la base di un regolamento amichevole Una formula Hoare=Laval per offrire la base di un regolamento amichevole Estremo avvertimento Berlino, 9 mattino. I giornali continuano a commentare il discorso del Duce alla Camera. II Boersen Zcitung rileva che esso, in complesso, non ha che fornito la più autorevole e indubitabile espressione alla convinzione che da giorni, mentre si spargevano le voci delle intenzioni di ripresa parigina dei tentativi conciliatoristi, si impadroniva dei circoli Ipolitici e cioè chela sltuazionc-di nlomatir-a nnn miti-iir.ra=oo af i- piomatica non migliorasse af fatto ; ... Sc pm.c Mussolini — uilcva il ! giornale — in un punto dei suo | discorso ha parlato di un allegge¬ 1 rimento della situazione avvenuto nelle ultime ore, egli stesso ha tut tavia accompagnato questa sua e Spartita ottimistica del suo bilan 1 . spressione di tali riserve e di tali ; limitazioni, che l'accentuazione complessiva del suo dire cade so- prattutto su queste ». Il giornale tuttavia rileva nella rio soltanto il fatto che il Duce,non ha adoperato parole aspre1 contro l'Inghilterra, nè ha avuto speciali espressioni di freddezza verso la Francia, nò, infine, ha a- vuto gli accenni che erano attesi relativi ad una eventuale for-'male rottura con la Società delle Nazioni. ] « Con questo discorso e con tut- ta la seduta, l'Italia intera si 6 pronunciata sulla situazione ccn una non minore efficacia di quella che avrebbe potuto ave re un'azione diplomatica. Se anche le parole di Mussolini non significassero altro che questo, e cioè che sulla via attuale non sarà assolutamente possibile venire a una intesa, già questo sarebbe abbastanza chiaro: un tale signifi- cato è espresso in una manifesta- zione della Camera la quale si compendia nelle parole del presi dcnte' «esistere fino all'estremo-, Il giornale passa quindi in rilie vo il punto di vista italiano il j quale non è che confermato da questa manifestazione. : L'Italia vuole una volta per| tutte risolvere la questione abis-t Sina. Una situazione come quella odierna non deve più potersi ripe- t,e,;j!.U,L'odlerI,a Potenza militare delA.E,V°P^.d!ve..??s.e^st,r°n.cat.a e quella che ne rimarrà deve es sere posta sotto controllo. Questa è l'esigenza di sicurezza dell'Ita lia. L'Italia non può più riporre fiducia in un trattato sotto cui stia il nome del negus. Inoltre dc v'essere tenuto conto del bisogno d'espansione dell'Italia sia per quanto riguarda lo spazio sìa an- tati. In quanto alla posizione futu ra dell'Abissinia essa risulta dal l'atto di accusa che l'Italia diresse che al di là di ciò. per quanto riguarda i suoi interessi economici. Queste sono le esigenze economiche e politiche italiane conformemente al diritto derivato da 50 anni di storia e da 50 anni di trat- a suo tempo su di essa alla Società delle Nazioni. Ecco quello che negli ultimi giorni le voci italiane esprimevano ed ecco quello che il discorso Mussolini conferma ». , Il giornale esprime quindi l'au- gurio che il lieve miglioramento ; dell'atmosfera segnalato dal Duce, ' per quanto con tante riserve, ab bia a confermarsi, -< Se però Mussolini — dice —• ha tuttavia messo in guardia con tro facllp ottimismo^ se questa sua riserva voleva riferirsi all'avvenimento imminente del 12 dicembre, le sue dichiarazioni ancora una volta confermerebbero anche per questa via, l'avvertimento che chi voglia trovare una base di trattative non può farlo sulla via di Ginevra e sulla via dell'allargamento delle sanzioni. Ma il fatto, conclude il giornale, che Mussolini stesso già mette in conto la data del 12 dicembre, non è incoraggiante. Il suo discorso per questo riguardo non appare altri se non un estremo avvertimento a Lavai e a Hoare ». La Deutsche Allgemeinc Zeitung rileva del discorso il significato fondamentale che sta in ciò, che esso, dice il giornale, respinge i progetti di conciliazione diffusi dalla stampa estera e si rifiuta di contrapporvi controprogetti che dalla stampa francese erano stati richiesti. G. P.