Le dichiarazioni di Hoare ai Comuni sul conflitto italo-abissino

Le dichiarazioni di Hoare ai Comuni sul conflitto italo-abissino Le dichiarazioni di Hoare ai Comuni sul conflitto italo-abissino Sir Austin Chamberlain denuncia la barbarie abissina e lord Newton incolpa la politica leghista della perdita dell'amicizia italiana Londra, 5 notte. Diplomatici e pùbblico hanno in-1 cvaso oggi le tribune della Camera ' Edei Comuni e la folla si è accon- qtentata di far ressa davanti ai con- scelli di Westmiuster. Vivissima è stata in questi giorni l'attesa del- ! l'odierno dibattito di politica este- ra sia Per u fatto che acl esso ha ri partecipato sir Samuel Hoare alla vigilia del suo incontro con Lavai mincia ad essere persuasa che !e trattative anglo-francesi si trova trattative angiu-u-miresi hi nova.- no a un P"nto hcn Piu avanzato e concreto di quanto si voglia am- |**ttcriB in 1uesti ambienti respon- ! |saWU- ! Una serie di smentite Il pubblico si attendeva qualch dal SU01 ciuotidjan^informa tori ma in luogo di essi riceve sta-: sera una serqua di smentite. Si nega che il ministro degli Esteri Hoare abbia l'intenzione al termi-1 :lltalia *uaX-m^ ne rinunzie alle sue esigenze in Ab:ssinia. Un'altra non meno recisa smentita concerne lo spostamento di navi nel Mediterraneo che un comunicato ufficiale pub- i bucato da alcune edizioni mattati! e 5C0mparS0 da quelle rielIa se. La ?llmraziava iori. n comunicato ; dicsva che sei corazzate fra cui j ; Hmd erano m procinto di lasria. , „, Gibilterra. alcune alla volta di ,,..,.... n Madera, rivelata. Secondo altre versioni la Kfiiotr» doveva recarsi a Tangerl e le altre unità in alcuni porti iàtlàriticTdella Spagna Oggi si di-, cmara che le navi'sono state spo aIlo scopo di L-,ntnderc brevi vlaggi ™™ tÌMl neCesSSLrÌ 0nde ten0' ' re jn esercizio i marinai. Si dice ; che tali yjaggj di crociera non debbono essei.e considerati un !, preludio a qualsiasi ritiro di for- m 7e navali britanniche dal Medi- terraneo. I, circa le trattative di Parigi si ! fa(,cva 0„gi mojto affidamento '■j sulle dichiarazioni di Hoare, non : potendosi ammettere che il Mini- oppure smentire le precise e ab boiirianl.i informazioni provenien ti da Farigi. Il collaboratore di plomatieo della Mornìng Post cordo sia stato concluso poiché n:ie divergenze di vedute su un pia- no di sistemazione fra Londra e parigi non sono all'ora attuale e- - Hminate. Ciò tuttavia che unisce 1 ]e due rapitali più che in qualsia- „j momento in passato, è il desi-e;vera P propria attività diploma- ; Uca fra le trP grandi >»otenze 00. • conferisce però ai ragguagli fran cesi un ccrto carattere di auten ticità sostenendo che effettiva mente gli esperti inglesi e fran ceSi sono giunti ad accordarsi stro non tentasse di confermare su alcuni principii fondamentali !Lo scrittore rjeró ne-a -ho un ac- iZ° £ "? J„* ° tl*L -jdcrio di vedere incominciata una e ' V'V' & BTf T;°tenze °t' i sdentali prima che la Lega adot- ti nuove sanzioni contro l'Italia, yj è in quasi tutti gli organi della pubblica opinione inglese un senso di apprensione circa gli ef fetti prossimi e remoti di un più intransigente atteggiamento della Lega e questa apprensione si ma nifesta in appelli diretti o indi retti alla diplomazia italiana per i che essa eviti con una rapida a- zione la presa di misure a dubbio esito immediato ed a pericolose conseguenze future. Vi è inoltre qui la sensazione che. Londra, per motivi che potrebbero non es- sere ilA tulio disinteressati, sa- rehbe disposta a fare qualche con- cessione e a renderla anche ac- ,.„f.„ „ii-, r^ „ r-, •• ,. . celta alla Lega. Da io 1 estrema importanza data ali odierna sedu- ta parlamentare. I * onrJnfr, -.; P«»,.,„: L3 Sentita ai LOmiini Il dibattito è stato aperto dal dottor Dalton, ex-sottosegretario : agli Esteri nell'ultimo governo la- , . ^ „ ,. . " . bunsta. Egli ha accusato Simon} di avere, quando era alla testa britannica, bdella politica estera compromessa l'intera situazione ini z Estremo Oriente e indirettamente E quella della pace in Europa. Il di- [ m scorso però di Dalton è stato z niente altro che una richiesta di c! più energiche sanzioni contro b l'Italia e un attacco alla insince- g rità fJi alcuni atteggiamenti del go- j z verno britannico, provato dalle i abbondanti vendite di benzina da cparte di imprese controllate dal, f governo di Londra. Dalton ha chie- sto al ministro degli Esteri di dire m alla Camera quanto di vero ci fos-.t se in alcune voci secondo le quali e ! aeroplani italiani sorvolanti fra la m ! Somalia.e l'Eritrea atterrano nel-1 Jmm; t1 apreso rIn Somalia britannica per essere ; riforniti di combustibile. Sir Samuel Hoare ha quindi la parola ed ha annunciato q: ,.nP il Governo britannico ha fat-;g t0 ulteriori tentativi per discute- ' re una nuova riduzione di arma-!n1 mpnri rnn Hitler ; gmenu cu« niuei. ; cspiacente di dire — mMinistro — che le prò- nattuali sembrano essere rquando continua la ?-etiopica si ha poco zare a. continuare que- scussiom. Noi crediamo di t è j Governo tedesco. Ciò nonostante noi saremo pronti a cogliere ogni occasione che possa presentarsi sper una nuova discussione >. Hoare ha quindi detto che il! Patto aereo e la riduzione degli vtsarmamenti sono più che mai urgentemente necessari. Gli avvenimenti cinesi i Circa le preoccupazioni di al cuni Paesi che non posseggono; materie prime nei riguardi della loro sicurezza nazionale, Hoare ha confermato l'opinione che il j lus,problema ò economico e non poli- tico 0 territoriale. > i L *° principale problema—egli. haspe^^^ritó.«W^&ÈStè ' ^eltio^ deve^rel ; esaminata ed il Governo britanni- n co è pronto ad una tale ricerca ma ; n ! ritiene che essa debba aver luogo ! - m "na atmosfera calma senza pas- - nza"°diisolamento sTviene\ Incussi in unì atmosfera dili ! gWra,. a™osiera Ql, o '■" Affrontando la questione delle1 n difficoltà finanziarie cinesi, sin - Samuel Hoare dice che il Governo' t é degij agenti - i movimenti delie" truppe "tappoe nesi hanno suscitato una notevole - preoccupazione nel governo brie tannico. L'incaricato di Affari bri- tannico a Tokio si è recato da -'Parte dpl 5°verno in.Plesc » - rthnedertYurna. franca dichiarazione . p£ affari è Ps?at^*~-~-^" i e j britannico ritiene che nessuna soluzione di queste difficoltà è pos-1 sibile senza la croperazione ami-' chevole di tutti i Paesi interessati., la Cina compresa. :•: Secondo le ultime notizie —I ha continuato il Ministro — il piano di riforma della valuta cinese ha avuto un buon effetto. Tuttavia una difficoltà sull'orizzonte cinese è costituita dal cosiddetto movimento autonomista nel nord - movlmento autonomista ne nord ; L de"a Cina. I rapporti sull'attività| marne il Governo iapponesi e su tutti inforjiapponese e a a ' r^ di ÀffarT ^a^ ^"T^, - che il movimento autonomista è , puramente cinese, che il Governo ■ i lo sorveglia strettamente a causa n ù a - dei suoi interessi nel nord della, Cina, ma che l'idea che il Giappo- , ne progetti un intervento militare ; L'Eflittn ~ -J'UJ ] è interamente infondata. * La situazione è ancora molto oscura — ha continuato Hoare — ma io spero che le conversazioni o ^^^^pM^m^ e no art un regolamento amichevoli e di tutte le difficoltà che possono , esistere. Il governo britannico de- sìdera relazioni amichevoli con i - due paesi. Quali che siano i fat- Li' pssi possono far pensare che una - influenza giapponese si eserciti • per dare forma a sviluppi politici a mterlli e a sistemazioni arniche-■ - V0li giapponesi. Tutto ciò che ten- ' de a creare questa credenza, non 'Puo che nuocere al prestigio del Giappone e alle relazioni amiche- l'voli di esso, con i suoi vicini >. in o Sir Samuel Hoare affronta in - '. seguito la questione dell'Egitto. i nrl j . . . .v - n; Riferendosi ai suggerimenti tatti a a Re Fuad da parte del Governo ' britannico riguardo alla restaura- zione della vita parlamentare in Egitto, specialmente il sugheri mento che spetta al Governo egi ziano di ricercare una forma di costituzione conveniente ai veri bisogni dell'Egitto, Hoare ha spie gato che non è stata mai intcn zione del Governo britannico di imporre il veto al ritorno alla vita costituzionale forme, -, Il governo britannico e a dettarne le affer- ma il ministro — è andato incontro alle vedute del Primo Ministro egiziano mentc J^dall medesimo. Successiva¬ mente però la situazione risultanza crisi abissina ha fatto te- mere in Egitto che il governo bri tannico potesse essere condotto ad applicare provvedimenti che igno rassero lo statuto dell'Egitto, e questa apprensione ha fatto sorgere il desiderio sincero di tute 'are i diritti dell'Egitto e di ritor!nare al regime costituzionale. Il ; governo britannico ha dato assi- ; curazioni e ha preso misure per mostrare che tali apprensioni era no prive di fondamento. Esso ha ritirato anche il suggerimento che ?j continuasse a proporre la radia zinne della costituzione*, n governo britannico non è con trario ailp aspirazioni egiziane ed è, pronto, come nel passato, a fa- •ilitarne la realizzazione — ha soggiunto Hoare, che ha deplora ! verno ricerca conseguentemente di to che il suo discorso al Guildhall sia stato mal compreso. Il Go- i ; j migliorare i mezzi atti a ristabilire le relazioni anglo-egiziane su un piede permanentemente soddisfacente per i due paesi. •< Tuttavia, date le preo.ccupazioni attuali, — dice sir Hoare — io sono certo che non ci si attende che fissi una data precisa per iniziare delle trattative le quali, rome mostra l'esperienza, presen- L'embargo sul petrolio tano un certo numero di difficol > ih e complicazioni . l Riardo all'Abissini» sir Sa- muel Hoare smentisce di nuovo ; tutte le accuse che la Gran Bre- ! lagna abbia intenzione di agire isolatamente e dichiara che la \ Posizione della Societa delle Na" lzioni relativamente ad una azione , col)ettiva implica logicamente il 1 fatto che la Gran Bretagna prenn t*e- e.°vne ha fatto, la sua parte ' intcra di responsabilità in misura noatra pal-tè in questo argomento Par«c?)are.. La Gran Bretagna co 1 ' , I del Covenant pur continuando nei suoi sforzi per un regolamento pacifico sotto gli auspici della Società delle Nazioni. a Del resto, ha soggiunto l'oratore, la Francia e la Gran Bretagna hanno precisato che esse desiderano al più presto condividere le responsabilità speciali con la Società delle Nazioni ». Il Ministro smentisce quindi che la Francia e la Gran Breta- ; e « orew; | gna abbiano tentato d. imporre al mondo un regolamento che possa essere accettato dalle tre parti in conflitto. Relativamente all'embargo del petrolio. — dichiara Hoare. — posso solamente dire che come nell'intero campo dell'azione collettiva, noi siamo pronti a sostenere la ™ >a Società delle Nazionivi han no aderito in nrincinio e io dpsi. ■ dero precisare che nessun Governo è più responsabile di un altro in , questa decisione collettiva : , Sir Samuel Hoare smentisce ; quindi i'accusa che le società petrolifere britanniche abbiano sfruttato la situazione. L'aumen- ] te di esportazione di petrolio per i a • -■ - ' n to nell'atteggiamento degli Stati membri. I! ritardo — ha dichia- rato Hoare —- facilita anzi gli sforzi intensivi_per giungere a un n l'Italia nell'ultimo trimestre nel quale, la Gran Bretagna è intaressata,.— ha soggiunto Hoare. — non era preveduto dalla Società nelle Nazioni. Riferendosi al ritardo della riunione del Comitato dpi Diciotto a Ginevra sir Samuel Hoare dice che esso è dovuto al desiderio della Fran.ia di esservi adeguatamente rappresentata, Non vi è nessun indebolimen- n re"nlamento. Può darsi che il . c?„I'llrJ^JSSSSr?^' JP1° dar" si cne i aimosrera sia cosi sovec- i ut,ita che la ragione nonnossa 'prevalere, ma 1 francesi e noi ab»