Altri Capi dell'Ogaden si sottomettono e chiedono di combattere contro il Negus

Altri Capi dell'Ogaden si sottomettono e chiedono di combattere contro il Negus Altri Capi dell'Ogaden si sottomettono e chiedono di combattere contro il Negus Nuovo bombardamento aereo su Dag-abur: una colonna di automezzi distrutta — L'azione su tutto il fronte tigrino prosegue V accerchiamento del Tembien (Da uno dei nostri inviati) Zona di operazioni, 30 notte. Il Corpo d'Armala Eritreo alle Citi vicende partecipo, è in movimento con tutti i suoi battaglioni per la conquista definitiva della regione del. Tembien. In questi giorni scorsi colonne lem/ere hanno fatto rapide puntate senza incontrare resistenze. Il rastrellamento del Gheraltà L'azione dei battaglioni eritrei era stata preceduta, come sapete, dal rastrellamento della regione del Gheralta, dove si annidavano gruppi di briganti, sovratutto sul- la stretta di Scioglici Sciogui detta, in tingila tignila, strada « dei sen- za camicia». La sera del 10 no- «ombro, appunto durante Vesecu- eione dell'opera di'rastrellamento, gruppi ascari furono attaccati. I\ briganti sparavano sulle salmerie, allo scopo di mettere in'fuga i con-1 ducenti e razziare il carico. La co-ilonna italiana era divisa in duciparti; la prima marciava verso CU Fcres, l'ultra verso l'imboccatura della stretta di Sciogua Sciogui. Il maggiore Dalmonte, che marciava al centro della colonna, appena uditi i primi spari, accorse coi suoi soldati, organizzando immediatamente il contrattacco. Mentre lanciava i suoi uomini al combattimento, ed egli slesso marciava in prima fila, fu colpito all'inguine, mentre il suo muletto cadeva ferito. Malgrado la dolorosa ferita, il maggiore Dalmonte continuava a guidare il contrattacco, riuscito vittorioso dopo due ore. I briganti, aiutati dull'oscurtià, fuggirono lasciando morti e feriti. Altre colonne rastrellavano intanto il terreno senza incontrare serie resistenze. Esaurito questo compito di pulizia e aperte le comunicazioni, il Corpo d'Armala Eritreo poteva intraprendere l'azione di conquista della vasta regione del Tembien, l'ultimo feudo di Ras Seyum, Un messaggio agli indigeni La marcia dei battaglioni è stata preceduta da un'azione politica. Infatti la mattina del 27 corrente veniva lanciato dagli aeroplani un messaggio alle genti del Tembien in cui si legge: « Il Governo italiano viene a portarvi giustizia c pace. So che qualche cupo l'itole urinarvi contro di noi perchè su che noi veniamo a liberarvi e a fare cessare i soprusi dei capi. So che molli fra voi vogliono sottomettersi. Per non colpire genie amira, consegnate le armi e fate allo di leale sottomissione alle truppe italiane che incontrerete ». La marcia si svolge in direzione nord-ovest da Macallè verso il Passo Altura e verso Melfa; cssn è aperta dai battaglioni della prima Divisione. I battaglioni degli Ascari sono scattati la mattina del 27, quando è stato dato l'annunzio della marcia, ed hanno fatto fantasia e così, lungamente, hanno camminato per la strada difficile e stretta. Presso un lukul prima di giungere ad Abubò, il gruppo eritreo, verso la sera della prima giornata di marcia, è stato attaccato da gruppi nemici: l'attacco era diretto contro la retroguardia, I nostri ascari si lanciavano immediatamente all'attacco e mettevano in fuga con ben aggiustalo fuoco i nemici, che lasciavano sul terreno dicci morii e alcuni feriti. Via via che si sviluppa l'avanzata gli abitanti vengono disarmati, si nominano nuovi capi, e si organizza la vita politica e amministrativa. Quando lo schicrumento del Corpo d'Armata Eritreo saia avvenuto col completo possesso del massiccio del Tembien, la strada verso sud sarà aperta alla nostra marcia. Alfio Russo. Comunicato N. 59 ROMA, 30 notte. Il Ministero per la Slampa e la Propaganda dirama il seguente Comunicalo Num. 59: « Il Maresciallo Badoglio telegrafa: « Sul fronte del primo Corpo d'armata è sempre in atto il rastrellamento della regione dell' Uombertà. « Il Corpo d'armata eritreo prosegue l'azione nel Tembien. Una nostra colonna sul ciglione ad ovest del torrente Giura ha avuto uno scontro con armati abissini che hanno lasciato sul terreno dieci morti. « Sul fronte somalo si sono presentati alle nostre aufn|.;|à nnlitirhe a Calla «Uionia pollitene a laiia fn „pllfl 7nn» ri poli Srìa. I0> "eIla Z0I,a aegU acla yeK J capi, notabili e ar\ ' , matì degli Ogaden Abdal- 1 _, _ 'm ila TalaniOghe, e dei Ghei.. - , ,. Iimes, facendo atto di sot- tomissione e chiedendo di partecipare alle operazioni contro il governo di Addis Abeba. « Una squadriglia dell'aviazione della Somalia, partita dal nuovo campo di Gorrahei, ha nuovamente bombardato le fortificazioni di Dagabur riuscendo anche a distruggere una colonna di automezzi. « L'aviazione eritrea ha svolto il consueto compito perlustrativo a sud delle nostre linee marginali ». I

Persone citate: Alfio Russo, Badoglio, Dalmonte, Melfa, Negus

Luoghi citati: Abubò, Addis Abeba, Dagabur, Ogaden, Ogaden Abdal, Roma, Somalia