L'ombra di Maria Luisa

L'ombra di Maria Luisa L'ombra di Maria Luisa Non so se accada anche altrove; certo in Italia ogni piccolo paese possiede almeno uno « spirito guida ». Voglio dire, un signore, generalmente di mezza età, talvolta anche giovane, vivacissimo, ma un poco piegato e scolorito sotto il peso del tempo e delle memorie. E' il custode, nominato da se stesso, ma scelto da una fataità del genio locale, della storia, della gloria, dei ricordi di quella cittadina, quel paese, quella borgata. Accade talvolta che ne esista più d'uno, con una specie ili mite concorrenza, una rivalità fraterna, che non esclude la collaborazione. Uno è sempre riconosciuto e accettato capo, dalla conventicola di miti testardi. per autorità di dottrina e ingegno. E si tramandano la fiaccola del patetico amore per la patria piccola nella patria grande. Talvolta, con la morte dell'ultimo caro maniaco, si oscura e pare spenta, ma dopo un intervallo ancora si riaccende, e si riallaccia la tradizione. #** Si può pensare a una Civitavecchia senza Bucci, il comandante di marina Bucci che tanto piamente intrattiene il culto delle memorie stendhaliane legate alla sua città e alla sua casa? Non posso ricordare senza commozione l'errore di nome che egli commise una volta, prodigiosamente rivelatore, alla Freud, della sua vita spirituale subcosciente. « Ma come, ella è proprio l'ambasciatore di Francia?» chiese, qualche anno fa, con un tremito nella voce, al signor di Beaumarchais, al quale, senza averlo prima riconosciuto, stava mostrando le sue colle zioni. « Ma allora, io ho proprio l'onore di parlare con il si gnore di Chateaubriand? ». Tati to la vita ideale del comandante Bucci si integra, si incarna, si immedesima tutta in quella di Stendhal, console a Civitavecchia quando Chateaubriand era appunto, ambasciatore a Roma #*# Il dottore Glauco Lombardi è lo spirito-guida di Colorilo presso Parma. Poche case da villaggio, ma aggruppate intorno a cosi grande, cosi solenne c maestosa mole di palazzo che trasforma quei casolari in cittadina. Questo palazzo ducale, già villeggiatura dei Farnese, era abbandonato, diroccato e deserto. Ma il dottore Lombardi anni fa si mise in testa di ricostituire la gloria di Colorilo, e cautamente, tenacemente, gira, abbatte, sbriciola gli innumerevoli ostacoli, con la generosità del leone, la prudenza del serpe e la pazienza accanita del termite, che fora anche la roccia. Qualche anno fa, eravamo tre in tutta Italia a credergli, ascoltarlo, cercar di aiutarlo ; e io mi vanto di essere stata, fra i tre, la seconda. Gli altri, lo dicevano pazzo. Oggi, questo illuminato maniaco ha ottenuto per sè metà del palazzo ducale, lo ha restaurato, ammobiliato, vi ha allogate una mrlc .Ielle Mie collezioni rVnVlE di v -I , u,.r < ù nChiede di avello per se tulioquanto, e non e dubbio che viriuscirà. Quando dico « per se »naturalmente intendo «per lesue collezioni », per il paese, peril decoro, l'onore, la bellezza e la gloria di Colorilo — Coloriloquattro cascine intorno alla gran mole pietrosa e marmorea, ma un cuore che batte per quelle pietre, quei marmi, quei ricordiE le opere concepite dall'amore, sono feconde e benedette come i figli nati dall'amore — alla stessa guisa che una maledizione di sterilità colpisce le opere generate in aridità di cuore, e vi sia pure ingegno e volontà. Attraverso l'imaginosa parola e gli occhi lucenti entusiasmo del signor Lombardi il fasto antico di Colorilo si rianima, la saga del suo lusso si colorisce come un epos mitico. Ma le opere da lui raccolte suffragano le parole. La corte ducale di Parma offre due curiose particolarità: davere sempre formato una tappa prediletta e obbligata tra Parigi e Roma ; e di offrire nella storia il carattere continuativo di un matriarcato. Principesse straniere venute qui spose deFarnese, o principesse Farnese partite di qui a sciamare verso troni stranieri, sempre furono esse a regnare. Elisabetta Farnese, per esempio. Giovanissima venne scella per consorte al re di Spagna dalla bella e geniale principessa Olimpia Orsini (una Mancininipote del Mazarino) che in realtà teneva essa il re-e lo scettro. Appena varcata la frontiera, prima ancora di incontrarscol regale sposo, da lei non conosciuto, la giovinetta riceve Olimpia nella sua tenda, la la prendere dal capitano dei suosoldati di scorta, accusandola dinsolenza nel colloquio, e la fa trascinare in immediato esilio oltre frontiera, donde non ritornò più nella Spagna, benissimo comandata- dalla regina dal suo cardinale Alberoni. Queste donne, che pure allpiccola corte di l'arma sepperessere potenti e savie sovranefavorirono in tutti L modi lbuona arti. Tra .altri modi stabilendo e consolidando la tradizione dell'ospitalità per gli artisti italiani avviati verso la Francia, e per i francesi viaggianti in Italia. Entrambe le tradizioni si coronano con Maria Luisa, la cui figura complessa e tuttavia bonaria trova nel Lombardi il paladino senza paura di una dama, egli afferma, senza macchia alcuna. I,e collezioni, ricchissime di tesori e cimclii e memorie della storia di l'arma in ogni tempo, sono straricche per (pianto riguarda .Maria Luisa. Tutto egli ha scovato e ritrovato di lei, con infinito amore, presso nobili case private, da borghesi e popolani, antiquari) e straccivendoli ; e, ultimamente, dai Sanvitalc, suoi discendenti, figli di Luisa, figliola sua e di Ncipperg (l'altro figlio, il colonnello Xcipperg, ebbe figli che combatterono per l'Austria contro gli italianissimi cugini Sanvitalc). |Basterebbero, a onorare una collezione, il ritratto di Maria Luisa disegnato dall'lngres con quel suo tratto sottile e tennis- simo, inciso per l'eternità; e il famoso ritratto del Re di Roma bambino, dipinto dal Proudlion con delicatezza e suntuosità di sogno, e soffuso di quell'aura romantica che dalla culla aliatomba accompagna, come l'om- bra di un destino, come una Ne- mesi storica, il biondo e disgra- ziato figlio di Napoleone; il padre vero del biondo e disgra-ziato e romantico Massimiliano d'Austria. Al centro della gran sala del Palazzo Ducale di Colorilo troneggia ora la corbeille nuziale disegnata dallo stesso Proudhon, trionfo enorme di bronzo e |c pizzi, ,\,mi l'Absbursro. d'oro, che racchiudeva i quattro milioni di gioielli, casimirri li Bonaparte al, accanto a quel trionfo della giovinezza impe-j rialc, il pallido raccoglimento della vecchiaia ducale:'un pre | ziosissimo dagherrotipo, e i suoi I acquarelli, i disegni, i mano-1 scritti del giornale inlimo, dei giornali di viaggio, delle lettere, ; delle l'ensces dune Dame. Per-: i che Maria Luisa si mantenne sempre fedele alla lingua della sua patria d'adozione. K nelle memorie, nelle riflessioni, nei L1 mente cnlcalpcnsicn, spesso interessanti e dallo banali, sono trac-, dce di una saggezza sana, equi-' alibrata e realista ispirala da sonci LmuIiii di irvr'i ii-li-mn do v 1 f In,! ri I '„ ó rve uu in MvidiM, uopo iuuu, coraggiosa e uenclica. ,,. . •. r c=,f=ff: piviargnerna va. Jarram.