Nell'ombra dell'Union Jack di Mario Bassi

Nell'ombra dell'Union Jack UOMINI E SPERANZE DELL'EGITTO Nell'ombra dell'Union Jack (Dal nostro Inviato Speciale) Il Cairo, novembre. A'on per fare della simbologia, che però qua non disdirebbe, in vrPciquesta veneranda terra, già colma ne fiorita di rappresentazioni ideo- mlogiche, di un intero mondo alle- Igotico e. fantasmagorieo. dalle Or- pchitetture e sculture e pitture ai .ipapiri dei testi sacri, dalle deco-ì crazioni e dagli arredi alle vesti e tai gioielli, dai corpi imbalsamati cai geroglifici; non per fare, della dsimbologia a ogni costo; ma qua sia vedo riassunto l'Egitto d'oggi.' cla sua situazione politica e condizione morale: qua. In rivesta, piazza, tra una stazione, ferroviaria e un monumento e una. caserma fortificata. Questa piazza, che adesso vado a leggere, sul cartello indicatore, a un angolo di strada, rome si chiama. EsGli italiani e i francesi E' nota la. situazione politica {attuale dell'Egitto; i torbidi di \eivcsti giorni non hanno potuto \rhe confermare il disagio, il ma \eantf>nto della popolazione e ctftal\che fermento che vi brulica. Ma a parte i tragici episodi dell'ultimasettimana, non si scorge etiti che Mtt'rtviiersioue, senza ostilità dchiarata. uim forma di xenofobiastintiva c ricalcata, che s'indirizza contro gl'inglesi, piuttosto che non verso altri stranieri. Verso altre pdaacEisncnPbagdt-collettività straniere, si nota an.Mzi. per speciali nazionalità, una aspiccata simpatia, benevolenza e s{cordialità, da parte della popola- Lione egiziana}-e sono stato lieto r■di constatare, e sono lieto di reg1-\ustrare, pi ima di tutti per noialtri. Italiani: e per i Francesi. I ricordi della gesta napoleonica e dell'occupazione francese so¬ e no grati agli Egiziani: i Francesi - hanno lasciato incancellabile e oto timo ricordo; che le relazioni suc- |cessive, culturali e commerciali. hanno rinnovato e avvivato. Di noi Italiani, gli Egiziani non hanno dimenticato che fu un Italiano a concepire, primo, e a progettare il taglio dell'istmo di Suez, il noe stro Nc/relli, ispiratore e collabo- atore indispensabile del francese e De Lesseps. il quale poi s'acqui- i- st° '« miglior gloria dell'impresa;]a i, i cscMcssri ra o, e aoee non /tanno dimenticato la prima deIVimmortale «Aida», con cui si inaugurava questo teatro dell'Ope-'.ru, qua al Cairo, lo stesso anno .litio, in coincidenza coti l'inaugu-\ razione del canale di Suez; non<hanrio dimenticato l'eroica, intra- n l"'e"de"~cl e la dura tenacia de'inostri viaggiatori ed esploratori, risalendo il Nilo, allu determina- zione del suo corso, alla scoperta delle sorgenti, attraverso il Su-, dàn. e nell'Ablssinia, e per il Bar ci Ghazàl e per l'Uganda: questo Nilo, le cui acr/we tanto interessano l'Egitto, essenziali alla vita ù dell'Egitto. o' Ma ancora: gli Egiziani hanno a-ìsott'occhio i prodotti del lavoro italiano, ideazione e direzione ita- liana, mano d'opera italiana: qua a- to al Cairo, per diecine e diecine di el edifici, per costruzioni di porticou- lare importanza, utilità, lustro; e e- ad Alessandria, e a Porto Said. e e-'dovunque, per il Basso e l'Alto Ea, gitto, fino alla ciclopica diga, di a, Assuan ; e poi nel Sudan anglo-egi- a, ziano. E di Italiani, oltre sessan- o, tornila, forse un settantamila, so- e, no stabiliti in Egitto: molti pio- c- fessionisti, molti occupando posti l- di responsabilità e di autorità, nel- te 1 italiano, o almeno lo capiscono e si spiegano. e- le amministrazioni dello Stato, in a- amministrazioni private, banche, il aziende industriali e commerciali; i mentre si può calcolare, che certo a-.Piit d'un mezzo milione di persone, o- Egitto, parlano correntemente aa cnie, oi u- n- e- la ne r- a¬ E e asi, etaae, edi aavioa16 Gli scambi commerciali E le relazioni e gli scambi commerciali sono segnatamente attiri, fra l'Italia e l'Egitto. Dal Bollettino delle Camere di Commercio italiane in Egitto, calcolando, si rileva che, vello scorso anno, per esempio. l'Italia ha importato merci in Egitto per un valore di quasi due milioni di lire egiziane — pari, al camino, all'ingrosso, a un ccntave.ntiquattro milioni di lire italiane: — costituendo cosi oltre l'otto per cento del totale delle importazioni dell'Egitto, e venendo quarta, tra le iiavioni importar mei. dopo l'Inghilterra, il Giappone c la. Germaii'ii. E l'Egitto, per parte sua .nello stesso periodo, ha esportato in Italia per oltre due milioni e centomila lire egiziane —ossia più di centotrenta milioni, di lire italiane: — sicché l'Italia si; annoverava parimenti a! quarto, posto, nelle esportazioni dell'Egitto, dopo l'Inghilterra, la Germania e la Francia, e assorbiva oltre il ette per cento del totale di detta rsportazioue. ili che spiega anche, :» sopranpiù di altri argomenti, la riluttanza dell'Egitto, riluttanza e e rlcatcifrasioiie a sottostare oli imposizione inglese delle sanzioni econamiche contro l'Italia). Sì, gli Egiziani ci apprezzano. na noi"n'ri <~{ roglianonb- bastanza ben:. E poi. Re Fuad. e- ducato in Italia, a Torino, inno- morato dell'Italia, parla allegra- menre il piemontese. Ci capiamo, nila oea u- liisoin ma. L'Egitto non farà — credo — ito» tenterà • "" vera rivoluzione. Però, sotto i.. o rispetto, costi- ra tuisce per l'Inghilterra un pericoe- loso tallone d'Achille. Ed è pei la questo che essa vi si viene armin'.et- do, vi arma in gran fretta, e comi lo se prevedesse, temesse un contlite- to a breve scadenza. E qua. la sua io| flotta, quell'imponente concentra- j mento di forze navali che abbiamo n veduto ad Alessandria, e che si ripete, in minori proporzioni, a Pr.rto Said, e a. Suez: e qua si concentrano truppe, ancorché, finora, in numero relativamente ridotto, non certo proporzionato, evèntùal mente, al bisogno, — e questo la - Inghilterra comprende e sa, e n'è - particolarmente impressionata e i .irritata; — e qua, che. arrivano -ì continuamente, forze aeree, di e terra e di mare, squadriglie da rii cognizione, da caccia, da bombara damento. Mi accennano, e del rea sto ne parlano anche i giornali lo.' cali, che oggi, soltanto nel Basso e , Egitto, siano raccolti non meno di seicento aeroplani militari. Da Malta ad Alessandria a i o a ae aa n e La cronaca di questi giornali è piena quotidianamente di notizie degli armamenti inglesi. Riesce anzi di sorpresa e strano, che le autorità inglesi le lascino pubblicare, cosi insistenti e specificate. E' arrivata, la nave tale; la nave ics ha sostituito la nave ipsilon; sono arrivati tariti cacciatorpediniere; tante unità sono dislocata cosi e così. L'altro giorno, il giornale arabo El Ahràm, cioè — la Piramide, — come, si tradurrebbe, rivelava che l'Inghilterra sta attuando il suo progetto della grande base navale dì Alessandria, che potrebbe sostituire Malta. E via: che. al campo tale, del- .M™iwne militare, sono arrivati a a"cwa apparecchi: che è e sbarcato il tal reggimento — e - vedi fotografie, pubblicate; — che o reparti di cara armati sono sfila-\u ^^strada di Mar.™ Matrìih i. ¬ i i. i o e - e tranquilli, non vedere appresta- sellici, di nessuna sorta, non a;]mentir parlare di guerra, nemmeno vedi idem, — verso il confina cirenaico... E via, di questa solfa. Certo, l'Inghilterra qua arma straordinariamente e precipitosamente. Oltre alla flotta, moltiplicati campi d'aviazione, accampamenti militari; e movimenti di truppe da Alessandria, ria Marsa Matrùh, dove ha la sua sede il comando militare dell' — >lm»?inistrazione delle Frontiere — Deserto Occidentale. — Che ne pensano gli Egiziani? Gli Egiziani preferirebbero assai essere lascio- a Per dannata ipotesi: essere lasciasi f' tranquilli. Non fanno la rivollie-'.■■ione; ma perché dovrebbero fare, o .subire la guerra! u-\ Dicevo: questa piazza, che pare n<simbolica. Ci ripasso, perché dca- vo prendere il treno, che mi pore'itera al sud. Faccio viaggio al Sui, dàn. e oltre, ancora. Voglio vedere a- questa centrale linea inglese transa africana. Vagheggio Cartitm, pili u-, in là, l'Uganda, il Kenya... r o sa Ho visitato di nuovo il Museo archeologico egiziano, qiia del Cairo, una delle cose più interessanti e più belle del mondo. Sono stato a Ghizeh. alle grandi pira- o mjdi^ ;,"o rivolto io'alla Sfinge alo rnne' domande essenziali, le' ho a- proposti alcuni perché fondameli- a ,„;,-,. a,i eaa non s'c assolutamen- di o e e Edi i- n- o- o- necropoli di Saccarah, candid ti fa jn piramide e tomba del te degnata rispondere; ma non mi ha divorato: ha altro da pensare, la Sfinge, e adesso che l'hanno tutta liberata dalle sabbie, e ha messo fuori quelle zampaccc spropositate. Ho cercato dove fu Memfi, e ho contemplato il colosso rovesciato di Ramsés II: anche i colossi si rovesciano. Ho visitato la are l- Unàs, e quella piramide a gradili* cli'è de' monumenti più antichi dell'Egitto e elei mondo. Tutta roba che induce a meditare: e. se 't: resta perplessi e un po' storditi. Ma adesso, parto per il sud. Ecco, in onesta piazza: la sta e 6, ferroviaria, 'di queste ottin e, i; o e, e milo si er to di e a ille nar oer me, comodissime ferrovie egiziane, costruite e gestite a cura, soprattutto dell'Inghilterra: e al centro della piazza, il monumento allegorico, che rappresenterebbe e celebrerebbe il Risveglio dell'Egitto, dello scultore MuMà. morto l'anno passato; e dall'altro lato, la caserma fortificata, blindata e armata, su cui sv ntola /'Union Jack, l'inségna imperiale britannica: l'insegna che fa britannico c imperiale tutto che essa copra de' suoi colori. Qua, anche il Risveglio dell'Egitto. Poiché il mio treno stava per partire, m'è mancato il tempo per andare a vedere come si chiami la piazza. Mario Bassi.

Persone citate: Faccio, Re Fuad, Said