Il Maresciallo de Bono a Adigrat si congeda dai suoi collaboratori di Alfio Russo

Il Maresciallo de Bono a Adigrat si congeda dai suoi collaboratori Il Maresciallo de Bono a Adigrat si congeda dai suoi collaboratori (Da uno dei nostri inv1ati1 ìAsmara, 1S notte. ìOggi, dopo il mesi di intenso avoro e di magnifiche azioni cheìanno condotto i nostri soldati al- a conquista di tutto il Tigrai. il Maresciallo De Bonn ha preso con- /rrfo rf0' s"01 ro/fahoinfori del Co- min urto Supcriore in A. O. per ientrare all'Asmara, e quindi in talia, non appena sia arrivalo il Maresciallo Badoglio, Davanti al- o tenda del Maresciallo De Bono, nnalzata nella conca di Adigrat, i erano adunati il generale Gab- ba capo di S. M., ii generale Co- a sottocapo di S. M„ il generale Dell'Ora capo dell'Intendenza, il qenerale Sobbilli comandante del- a « Sabauda », e altri comandali- ' di grande unità: inoltre eran ni-F-seitfi: il co7n)inei/o Tosti, il co-\ Lineilo Ruggero, il gr. uff. Vul-\ urini capo'qahìnetto il qr uff. Gnmbn, Commissario civile della egione, insieme ad n?(m «//cinZi uperiori. Carabinieri a cai allo e a piedi facevano servizio d'onore. « Viva l'Italia! » Quando il Maresciallo De Bono alle 13, è uscito dalla sua tenda a piccola folla dei generali e degli ufficiali lo ha salutato, mentre ' reparto d'onore presentava le, armi. Il Maresciallo si e trattcnu-i o con ciascuno dei suoi collabo-\rotóri del Comando Superiore e con i comandanti di grande unita, ciie gli hanno portato il loro sa- n . Maresciallo Do Bono, fattosi poi hito con profonda commozione al centro dcl raduno, ha rivolto\di elogio e di augurio agli ufficiali generali, concludendo al grido di « Viva l'Italia! Viva il Re' Viva il Duce! ». scortato da reparti di carabinieri "'!"f'"f! V^ole di inettamentete '" .Salito nella sua^ automobile, "'"ìfolìata dx soldail c"c voiernHo ' 0 eavallo, il Maresciallo altraversava 9«'»rfl Ui conca di Adigrat esprimergli il loro profondo attac c" contento. Dono 7'trresistibiie marcia al Ta- c e la sistemazione a difesa, acllc P°si~ioni avanzate sulle qua- \' 's'0"0 s'"'c l"a"ntc lc "''figlie- He dnm,,,(lndo cos' ' P"™1 e leca- romniere ~ mentre 1 aviazione sl'°'-'/e «•«'rf»«'»e',ff. e brillante-l,w"te 1 s"r" eompiti — le nostre 00/011110 leggere continuano la pc-nct razione in territorio etiopico, dondegimgono appelli disperati di\popolasioni costrette al servaggio* a,wariate da„e oande dei ras. /e,.j mattina quattro battaglioni di n*rari del Corno d'Armata Pir-!f. !■ ■ , ,f ■ -10 Biroli, du<sione Vaecarossi, cdue battaglioni della brigata Dal- T'u^V'V nh altri da Monte Gundi. un- Uaronóla marcia sulla parte orici- TdCl TTbÌCtt T Vc,hM,[rdÌ strinqcre la tcnaqlia appunto su ffSTK^- ÌU!ÌSeyum. La prima colonna giunge al pusso Abarò verso mezzogiorno, occupandolo senza incontrare resisfcnco e proseguì la marcia in dire.rio)ie di Mel'fa, Mai Ugna. Enda Mariani. Quarar e infine di Mnriam Magdalena, villaggi popolosi costruiti'su vasti pianori coltivati a grano e a taff. L'ansiosa ricerca del combattimento da parte delle nostre colonne è stata sempre fru- sfrata dal sistematico ritirarsi del nemico che, appena avvistali i no sfri esploratori, batte precipitosa niente in ritirala. Evidentemente ras Seyum, la presenza del quale è appunto stata segnalata in questa regione, non ritiene opportuno mi*'"™'"51' con i nostri battaglioni. Ras Seyum s\ rjtira ' Il ras fuggitivo che. secondo al- '"»' •s'»oi gregari presentatisi al-la nostre lince, avrebbe intenzio-"e di trattare con gli italiani perta sua resa, ha battutoJl « chiict » (Mincio pare non abbui provocatogenerale in tutto il Tembien. Ilcjrtinrfe affluenza perche i conta- «mi c i pastori non intendono bai- tersi contro l'Italia verso la qua 'e non hanno motivo di risenti mento ma anzi di simpntiu. Prove di questa attrazione si fca-Hiia continuamente. Infatti de-Uef/aaioni di villaggi e paesi del TmMén, sono venute in questi giorni nelle nostre linee per espri- niere la volontà di tutte le popò- lozioni di sottomettersi liberameli-'c al dominio italiano e il deside-''° d> tirine da questo dominio gli stessi bene/tei di cui godono giù, gli abitanti del Tigrai. Ras Seyumfrattanto, si e rifugiato a Samrc net Seloà, insieme ai suoi fidatiaiutanti, il degiac Mani e il degiacAmare. Reis Kassa lo ha invitato a recarsi a Quorum per unirsi alle sue forze, ma il Seyum ha risposto ne- gativamente affermando che inren- de difendere ad ogni costo il Tem-\bien, il solo possesso che ora gli [rimanga. E' opinione clic nel ca- so raccolga un considerevole mi- mero di armati. ras Seyum si bat-\terà sia per difendere la sua fa-.ma di guerriero sia, nella più di-\sperata delle ipotesi, per attere ibuone condizioni alla sua resa. Lai ineluttabilità del suo destino egli] l'ha già intesa fin da quando gli\italiani varcarono il March. Con quale probabilità di successo po-trebbe combattere contro gli italiani che stringono da tutti i lati con armi potenti l'ultimo suo dominio? _ < Avanguardie in esDlorazione " movimento delle »^reeo- lnnne 1,0,1 S1 1,m,t" s°<° aì settoielCorpo d'Armata del generale ■-usto eirem; anche il secondo ì n'Armata del venerale Ma-\p^~£)àr~^9M7^rt9Cm p(j dAnnata. La regiom jv'rtdir è stala occit- pata dn oscn,.j c dalle bande, e le Camicie Nere tengono invece la ìocnUta Abba Tzahama. \SlaVala sinistra, ii pr Pirzio Biroli; ruvigna. operante sul fianco de-Uslro ed estremo destro, esegue quotidiane azioni in profondila a; mezzo di bande e battaglioni del- la brigata Cubcddu e alcune le-■giani di Camicie Nere della prima \ Divisione « 23 Marzo » passata ap- 'primo Corpo d'Armata effettuato con il battaUonc dcl cololmcUo Tosti co;/c. gament0 con }a colonna Mariotti, csplora con ; sl(oi reparti avanzati ■ la direttrice Ant aio-Buia già bat-'tuta, come sapete, dalle nostre squadriglie che hanno disperso formazioni nemiche in marcia ap- >puntù tra Enda Micacl e Buia e accampate nella valle dei Mal ATcsriò \iulsiiu. Gruppi di nostri ex-ascari, ap- pcna avuta ,10fjjia dell'avanzata dei nostri reparti, si sono fatti in-\contro agli italiani per fare loro da guida. Essi raccontano che tut- tu la popolazione dcl Tembien at fa prìpolazione del Tembien at- 'te)lde ccm n'nsin j So7dafi d'Italia Enonne impressione ha suscita- to tra le popolazioni dcl Tzem- brftó. cfte gj 9mQ f/ia sottomea3e\l come saj)ete _ a qUtmmentodi ohbcdicn-n (lUc autorità italia-ne ói 1H0 monaci del convento «• n , . Ihi Z%f0 convento ha una storia .,,* Fondato nei secoli or to- y^^S^r^BM^J^ Za ..„„.,,,,_ /„ ,»„„„»,•„„„ d„ ln 'a ' aeyozione aa tutto 'o Etiopia. I suoi monaci sono stati ' tp„,lti ,„ „i,;«,„,n nnnsi- J^tow e molti di\e7sistnosZ- 'ti consiglieri ascoltati dei vari ne- „„„ f jv„i;ì o-i„o»« 1 - Z *J*,r,Ttr itnir rl,Zn, re„no ' « ™° ^«"«" nostro comando e il capo a nomedi tutti ha espresso un voto di rin-graziamento per l'avvento del nuo-co ree/ime che assicura libertà egiustizia a tutte le popolazioni. «Noi siamo lontani dalle rosetrrrc„e— egli disse — ma soffria-mo dello stesso dolore drr,u umilivilipesi calpestati e derubati. j]vostro arrivo libera gli oppressi edona sicurezza a tutti. Noi abbia-mo conosciuto i provvedimenti dcle perciò uostro f)0)dc , ab,)iam^ deciso°dYpns<mtarcì a rni e giurare lealmente la nostra obbedienza ». ,,„ adunati intorno alla tomba del i^axardi circondata da tutti gli ascari del batjaglionr e da lina rappresentanza dì truppe nciàfòiió- ^ ,-„ lm.sizjolw f/j attenti con la t,aio)ielia innaslatu. Padre Giuli- ni, cappellano d<~l Corpo di batta- „,!om- dt7 generale Diamanti, ilPresso Ansie»! dove e eroica- mente canuto il sottotenente Lu-sardi. dcl XVI battaglione indige-^ni, ha avuto lit'ign mia grande ce- rimoniu. Circa S00 indigeni, con le inscime delle loro comiiJiita xi .so- , ,/l(n/r assisteva alla cerimonia,'ha celebrato il funerale. Infine gli in- rft.yoii ricopersero di fiori raccolti nei ca»iirf la tómba dell'eroico co- \duto. Tutti i reparti che non sono in marcia, si prodigano in favori di sistemazione stradale e difensiva, I legionari del battaglione «Aspro- monte» al comando dcl console[Spinosa dopo avere occupato ffa- uistà hanno cominciato a costruì-hre due fortini e una strada. I le-\gionari sono stati accolti con cor- diali manifestazioni dagli abitanti ,nli ammalati ar-Hic regione. Ai più bisognosi de-gli indigeni sono stati distribuitiviveri e piccole somme di denaro;sono stati raccoltinegli ospr daletii e curati dai me-dici della legione. .... „ Alfio Russo.

Luoghi citati: A. O., Asmara, Buia, Etiopia, Italia