Orizzonti d'impero

Orizzonti d'impero Orizzonti d'impero he, in linea generale, i governaoPi civili in Colonia sieno danNoi abbiamo sempre pensato lucoponosi quanto le epidemie. deOrissonti d'Impero, il recentis- primo, poderoso libro dove il Conte GDe Vecchi di Val Cismon riassume, naa. storia di cinque anni di suo go- tavernatorato in Somalia, ci ha pie- ranamente confermati nella nostra i l'iconvinzione. I veOgni colonia — salvo casi par- toicolarissiml e che comunque, per j laora, non riguardano l'Italia, cui si1 lariferiscono le nostre convinzioni ! pi— durante il suo periodo di asse-! costamento va giudicata come un soterritorio dove i problemi militari; hanno e debbono avere assoluta ripreminenza su qualsiasi altro prò-1 esblema. ed il periodo di assesta-1 nc,lto1 in ogni colonia può essere considerato chiuso soltanto dopo moItj anni d, aM0,uta e C(P. soUdata, sino'a che „ periodo di assestamento dura i governatori civili sono fuori posto, Due maniere ^impiego prematuro di pover"at,,n .m'lU P,ovoca dl —eto > guai più gravi: il governatore ci- vile preferisce la pace alla guerra, percgè {are ,a gum.a g tbompit0 dei militari e la preferisce soprat- tutto nei rapporti con le popolazioni indigene: per vivere in pace con gli indigeni esistono due maniere: la maniera dura e la maniera molle; per usare la prima occorrono forze e tari; per la seconda basta met tupefosinrimmplodirimchl'mtrmentalità miti- ; mida basta met-jsatersi sul piano inclinato delle con- cessioni. La maniera dura porta, in tempo più o meno breve, *M ciqcolonia; la maniera molle porta, essa pure in tempo più o meno breve, alla perdita effettiva o virtuale della colonia. I governatori civili sono indotti, per natura e per calcolo, a preferire la maniera molle; in conseguenza le Nazioni che si valgono anzitempo di governatori civili, debbono sostenere, di tanto in tanto, dispendiose e sanguinose guerre di riconquista delle dsusuGdqchrebloro srcolonie. Anche perché, fatalmente, l'opera dei governatori civili si prisolve in un lavoro di progres- 'nsivo sfaldamento militare della dd colonia. Ogni colonia, infatti, con-' ta su di un bilancio fisso per provvedere ai propri bisogni civili e militari. Il governatore civile, de sideroso sempre di — e non potendo sfogare questa legittima aspirazione mediante operazioni militari — è indotto a improvvisarsi agricoltore, bonificatore, costruttore, minatore, commerciante, industriale, o che so io, col proposito di lasciare in colonia l'indelebile impronta del suo governatorato; l'indelebile impronta di ogni governatore civile costa sempre parecchio de¬ naro e il mezzo più semplice per procurarselo consiste nel ridurre °le spose militari, che i governatori civili considerano spese improduttive. Qualctfe volta il coman-., dante delle truppe resiste, prò- l spettanuo , gravi pericoli della ri- P d^zi0ne di spese milltarf; in questi ddinsiortaÌa7si'micrnc.dqecmsggdccasi viene rimpatriato con de- un co- strezza e sostituito con mandante arrendevole. Perciò, quando in una colonia si sono avvicendati un certo numero di governatori civili, l'opera di . .._ u disgregazione militare risulta qua- ,,. ° 6 ■ , H. .DSI sempre perfetta e la conquista; irtttf'1 8emPre Paletta e la conquista deUa L.olonja e da ricominciare da capo. Allora si invia un governa- tore militare, il quale si trova di- nanzi a situazioni politiche com- promesse e gravissime, a situar. ... zioni militari più gravi ancora e. ,, ■ . • . nella sua opera, incontra resisten- ze locali di ogni genere' e P™' voca, in patria, l'ostilità di tutti gli ex-governatori civili e di tutti gli aspiranti governatori. Governo militare Ovviamente quando diciamo che le colonie, in un certo periodo, debbono avere esclusivamente governatori militari, intendiamo indicare uomini che posseggono tutte le complesse qualità e virtù che un ufficiale di grado elevato dovrebbe possedere, ma che non è detto possegga sempre. Il libro del Conte De Vecchi di Val Cismon ci ha confermati nella convinzione della necessità del governatore militare, in quanto De nmsvptrntbvtd Vecchi, governatore civile, primo governatore fascista della Soma llai creatore della grande Somalia e delia solidità della Somalia, ha governato esclusivamente con si stemi militari e rivelando eccelse Valiti militari. Pochi giorni di permanenza sul * precisare in un telegramma al jMinistero delle Colonie che in So,maUa * tutto 0111 da fale' 0 da ri" >*are *■ e ene occorreva costruire . 'coloma e '" particolare il Corpo di ' Polizia me derivarono poi i Du bat> u Corpo delle truppe e l'or ] ganismo civile v. ' ^ politica interna del Gover j natore ebbe subito un indirizzi \Preiis" coll'ordine di disarmo del mdDvdposto furono sufficienti al Gover- natore De Vecchi per consentirgli saldamente la struttura politica, militare ed amministrativa della le popolazioni sottoposte a dominio diretto, disarmo voluto ed attuato con fermezza ed energia esemplari e condotto ti termine, nonostante ostilità di ogni genere, nere e bianche, in tempo brevissimo. Ad opera di disarmo compiuto una verità apparve provata: che è incompatibile per la sicurezza di una colonia mantenervi i sudditi armati r. giacchè una colonia non può dirsi sottomessa e pacificata, ne si può presumere che si mantenga soddisfatta di beneficiare della prosperità apportatavi dallo stato dominante, se non sia stata sradicata ogni velleità di resistenza e non siano stati soffocati completamente i vari focolai di rivolta: se non siano infine state tolte agli j indigeni le armi, che sono presso ogni popolo segno e mezzo di indipendenza ». \ Ui mentalità militare del Governatore , ll queste sue parole. . 1 r traspare evidente i Con la stessa mentalità netta e!in i ungimirante egli affronta in secondo tempo la questione dei rapporti di Mogadiscio coi sultanati della Somalia settentrionale. Ap- profittando della fiacchezza dei Governi precedenti questi sultanati erano riusciti a invalidare anto profondamente il protettorato italiano che, al momento del'insediamento in Somalia del Governatore De Vecchi, la nostra au- torità sui territori di Obbia c dcla Migiurtinia era ridotta al nula. «In realtà noi non avevamo più un protettorato. Bisognava conquistarlo e. con la conquista sostituirvi il dominio diretto*. flParole chiare rissimi, militari espressione, propositi chiapersino nella L'esercito Il Governatore si accinge anzitutto a prepararsi Io strumento per la conquista: l'esercito. La forza del Regio Corpo, per disposizione del Ministero delle Colonie, avrebbe dovuto essere superiore ai tremila uomini. Forza molto esigua, limitata evidentemente da esigenze di bilancio; eppure il governo interno della Coonia aveva trovato modo di giu-ì dicare esuberanti le forze milita-] ri, sicché le aveva ridotte a duemilacinquecento uomini. De Vecchi provvide subito ad aumentare i l'organico delle Regie Truppe, ai migliorarne l'inquadramento, a trasformarne l'ordinamento ed p' modificarne ,, reclutamento, passando ad utll,2Zare ]al.gamente „ elementi indi m- cheod0veva ne]la sua ^ essere associati e interessati all'opera di con- quista della Somalia. Tutta l'organizzazione militaredella Colonia venne fissata nei suoi «articolari oersonalmente dal suoi ud.riu.ui4n personalmente aai Governatore che, nell'occasione, dava il primo impulso vitale a quelle bande armate di confine che dovevano poi fare tanto onore al fondatore col nome di ■< dubat ». Non appena le forze armate sono a punto hanno inizio le operazioni ed il Governatore è sul critici, con k or- p^P». dovc' nel momenti 'nter^ene non soltanto dlni dl operazione*, ma prendendo, se occorre, il comando diretto °'^an zza , le P°P°laziom appena sottomesse Pen affidare loro U proseguirne!- delle °P«-azioni contro . ribelli di un reparto, di una nave, di una intera azione. Tempra veramente singolare e completa di Capo: uo- mo politico' organtezatore e sagace guerriero ad un tempo. Le operazioni, osteggiate oscuramente anche in Italia (si era nei primi anni del Fascismo) incontrano le inevitabili difficoltà di tutte le operazioni coloniali: qualche perdita dolorosa, qualche i episodio non brillante per defi-l cienze di capi in sott'ordine più oj meno elevati; il Governatore non' si scoraggia. Dove le truppe regolari non arrivano, o falliscono, le bande irregolari, giungendo all'arditissimo espediente — arditissimo, ma dt puraconcezione romana — di armare uuuvm uc ,,„,.„,.„..„ Doratore. Mentre tutte le difficoltà sorte in Somalia venivano domate du-ramente dall'energia del Governatore, le oscure ostilità serpeggianti in Italia si infrangevano contro un baluardo insuperabile: la fiducia del Duce verso il suo colla- Dopo due anni di operazioni, non soddisfatto dell'azione del comando e desideroso di risolvere la situazione definitivamente, il Governatore finisce col prendere di persona il comando diretto di tutte le forze, impiegandole in operazioni brillantissime di concezione e di esecuzione, sino alla vittoria finale. « La Somalia, da Ras Chiambone al Golfo di Aden era creata ». Creata da un Governatore civile, il quale aveva però dimostrato di possedere le qualità militari di un Liautey, di un Gallieni o, meglio, di un proconsole romano della epoca militare aurea. Giacomo Carboni

Persone citate: De Vecchi, Gallieni, Giacomo Carboni, Paletta