Il Duce passa in rivista nell'Urbe trentamila armati

Il Duce passa in rivista nell'Urbe trentamila armati Il Duce passa in rivista nell'Urbe trentamila armati ed esalta con parole guerriere la potenza bellica della Nazione La rivista e la sfilata!nel genetliaco del Re Roma, 11 notte. Anche quest'anno il genetliaco del Re è stato celebrato in un clima di marziale esultanza, con una grande rivista di armati passata dal Duce, nello scenario incomparabile dei Fori Imperiali. L'esaltazione del Re Vittorioso, interprete oggi come ieri dell'animo schietto del suo popolo; testimonianza di devozione immutabile e incrollabile al Duce valorizzatore della Vittoria e Ministro delle Forze Armate; glorificazione Infine di quell'esercito che non 6 solo il Presidio della Nazione ma l'assertore dei suoi diritti dovunque e contro chiunque, ha avuto episodi di grande bellezza e di alto signifi lcato ed ha richiamato sui marcia-1 piedi, nelle varie tribune, e per gli spaziosi recinti di via dell'Impero, una folla immensa. Folla sterminata Già prima che dal Colosseo irrompessero sulla scena i protagonisti in grigio-verde ritmando con la cadenza dei passi sul lucido asfalto della strada la loro superba canzone, il loro ineguagliabile poema di forza e di potenza, già prima, il quadro di quella folla sterminata, nel vasto orizzonte j chiuso dai gloriosi monumenti tra j il palpito delle bandiere e dei gonfaloni sotto il sole sfolgorante, offriva di per sè slesso il più grande, il più bello, il più confortante spettacolo. Tutta Roma era presente al rito, e nulla era più pittoresco del colpo d'occhio che pre ■.urwwu uC1 ~ ■—«....- r-~ | sentava la nera massa degli spet- ; tatori addensantesi in ogni spazio libero tra i ruderi del Foro e del Palatino, sulle platee smozzicate, tra i mozzi intercolunni, e affacciatesi, fitta costellazione umana, dal parapetti e dalle finestre del Vittoriano. L'apprestamento su via dell'Im-1 pero era quello consueto di simi- : li manifestazioni. Un esile cordo-! ne di carabinieri e di militi lun-lgo i marciapiedi per impedire che la folla straripasse nella strada lasciata sgombra al passaggio dei soldati, a destra e a sinistra una'duplice fila di gremitissime tribune riservate alle Autorità e agli invitati, nel piazzale dei Flavi, do- minato tra le aiuole verdeggian-j': 'ti dal simulacro degli Imperatori romani, una vasta area per il Duce e il suo seguito. Le truppe del Presidio erano più lontaneschierate in armi, oltre il Colos seo, lungo la via dei Trionfi, |a Via del Circo Massimo e la via delle Piramidi. Tutte le armi, tut- te le specialità, ogni organizzazio-ne di quel formidabile e cqmples- !" Lucani |«. ««••.-« anuau e u.««- salto, oltre il parco aerostatico. so organismo che è l'Esercito, rano rappresentate in quello schie-ramento che comprendeva bentrentamila uomini, lhOO cavalli, 130 pezzi di artiglieria, 140 au-tocarri e 140 carri armati e d'as- All'estremo di questa distesa di soldati è apparso alle 10 precise il Duce. Squillo di attenti, note dell'inno Giovinezza, presentatarm delle truppe. Alla testa di un folto gruppo di autorità e di ufficiali superiori (abbiamo notato tra i presenti il Segretario del Partito, il Sottosegretario al-la Guerra, alla Marina, e all'A- viazione, il Sottosegretario agli Interni, e i Rappresentanti dellaCamera e del Senato), il Capo delGoverno ha iniziato la rassegna dei reparti che al suo passaggio presentavano le armi e salutava- bo alla voce, li Duce, eretto in arcioni sul- l'ardente sauro, indossava la di- fluvisa di Comandante della Milizia.'pili volto incorniciato nell'acciaio;mbrunito dell'elmetto. A mano a no1 mano che Egli procedeva, la fol-e ia raccolta dietro le truppe lo sa-'stlutava con ardenti acclamazioni, quondate di applausi inseguivano lajbesua persona. Da via delle Pira- ! pomidi a via Circo Massimo, da via grCirco Massimo a via dei Trionfi, ; tule manifestazioni si sono susse-jsi guite con un crescendo irresistibile portante al Duce la fiera, prorompente espressione della devozione popolare. Quando il Duce è apparso in fondo a via dell'Impero, verso il sequtoTsu j Colosseo, ed ha imboccato la pai-1 j ^^^^»c, ha superato ogni altra per inten- sita e durata. Nella limpida mat-, trtina che aveva tepore e traspa- P°renza primaverili, il grido di:'P1Dnce' Duce: si è levato potente- ;lumente scandito da diecine di mi- zl | tribune, brao-|M ; gata ■* g^^TrtteSS- "l vano in un turbinante saluto. Popolo in armi Sul piazzale dei Flavi, solo, dinanzi a tutti, il Duce ha fermato il galoppo del suo destriero. La gaMpivefacopa-1 sfilata ha avuto inizio, e per oltre ■ be- : un'ora ha mostrato alla folla ac-! damante come in un succedersi di -l strofe ben tornite, il volto e l'ae nima del popolo in armi. Del poa polo in armi, diciamo, e non solo i l'Esercito, perchè dinanzi al Duce a'e a]]a folla di via dell'Impero non i - sono passati solo i soldati di oggi, ma i soldati di ieri e quelli di domani. padirol'è npeto-j Con j granatieri della gloriosa loBrigata laziale, con i fanti, con ' gli artiglieri, con le Camicie Nere, icon i bersaglieri, con i marinai, : con gli aviatori, con i carabinieri, 'Icon le guardie di finanza, con le zi grl'di l e e) a forze drpolLzia. coni carri armati. a ] cQn ]e mfinite specialità del Ge- r- nÌQ C(m ^ reparti antiaerei e anti- e-' CT£(g CQn { cavalieri passati al ga- s- * rapida balenante visione:, r" con tutto questo complesso granidi uomini in divisa, di armi, 'di mezzi tecnici, sono passati aniche i Balilla, gli Avanguardisti, i Giovani Fascisti già soldati nel - temperaméntò marziale, nel fisico o. ^ltato neU-esperienza delle aimi, e gli ex-combattenti e i mutilati, segnati di decorazioni e di ferite, ancora soldati nella volontà di servire e nella inesausta capacità di sacrificio. A tutti è andato, vibrante ora -,.. n, . i, j -j - di ina e oo sgpbgtDdsalpgl-Idi speranza, l'applauso della fol A- la e sul fragore dei motori, sulla li (celere cadenza dei passi, sul caia'pestio dei quadrupedi, sugli squiiel;li delle fanfare si alzava frequena | te e dominatore il grido * Viva o a- di orgoglio ora di riconoscenza ora d' ll- bifbl'Esercito! ». Alla sfilata ha preso pparte anche una compagnia della ( sDivisione « Tevere * già in tenuta, mcoloniale. A mano a mano cha de- t - fluivano da via dell'Impero a .'piazza Venezia, tenuta completao;mente sgombra, le truppe sfilavaa no dinanzi all'Altare della Patria -e salutavano con l'attenti a sini-'stra la tomba del Milite Ignoto, , quindi imboccavano .corso Umajberto, passando tra fitte ali di po- ! polo plaudente. Solo la brigata dei a granatieri, in rappresentanza di , ; tutte le altre truppe del presidio, -jsi è ammassata in un'armonica n l serrata formazione nella piazza e qui, rivolta la fronte verso il Vittoriano, ha presentato le armi al Tumulo sacro, mentre le musiche suonavano l'« Inno del Piave ». -1 Parla il Capo Mentre il rito si compiva, il Du- c, - col passaggio dei potenti ar-, trezzatissimi carri del nuovo Cor- P° dei vigili del fuoco, lasciava il :'P1?2?^ dei Flavi e a cavallo, sa- ;lutato da nuove calorose dimostra- zloni rientrava a Palazzo Venezia. -|Ma 11 P°Pol° ha rivisto il Duce po- - "dopo, perchè, non appena la bri- o a gata granatieri, reso il saluto al Milite Ignoto, ha sgombrato la piazza, tutta la moltitudine, che aveva assistito alla sfilata, vi ha fatto irruzione a passo di corsa con un impeto che avrebbe strappato grida di ammirazione a quei e ■ bersaglieri che poco prima erano i o e n i, passati, gagliardo ondeggiamento di piume corvine, al suono delle loro canzoni trascinanti per via dell'Impero. In un attimo Piazza Venezia si è riempita della dilagante fiumana e lo spettacolo ormai consueto per chi vive a Roma, ma sempre emozionante, lo spettacolo di tutto un popolo che invoca il Duce a lo reclama, ne pretende l'appari- n e, i, i, e zione al balcone, si è svolto sotto i nostri occhi. Ogni qualvolta una gioia ne esalta l'animo, o una speranza lo illumina, o uno sdegno l'accende, il popolo romano, guidato da un bisogno irresistibile si i. - raduna qui, sotto Palazzo Venezia i- e vuole sentire il Duce vicino al a- suo cuore, vuole ascoltare la pae:, rola che riassume e interpreta i ii, n i el o udi naa suoi sentimenti. Anche stamane, decine di migliaia di persone, dopo aver visto passare nella serrata marcia dei battaglioni il volto dell'Italia guerriera, sentono che la giornata non è compiuta senza che il Duce ne abbia espresso dall'alto di Palazzo Venezia il senso e il significato. Ed ecco che il Duce appare al balcone, raccoglie il saluto veemente della moltitudine e parla. Duecentomila persone tengono gli occhi fissi alla balaustra l a iinva a da cui sporge, dalla cintola in su, ' la sua potente figura, ne assor¬ bono la parola, ne seguono attenti il gesto sicuro, ne spiano il volto fermo e sorridente, illuminato dal bagliore dello sguardo. Poi, quando il Duce ha finito, so per due, tre, quattro minuti si la ( scatena una fervida tumutuosa ta, manifestazione che si irradia lone- tana con le note di Giovinezza. IL DUCE ASSISTE ALLA SUPERBA SFILATA

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