La politica estera inglese sotto l'influenza elettorale

La politica estera inglese sotto l'influenza elettorale L'onore e la potenza dell'Italia non sono impegnati soltanto sul fronte africano. Anche in Europa bisogna vincere. L'oro è oggi un'arma essenziale. Difendetelo. Boicottate le merci dei paesi sanzionisti. La politica estera inglese sotto l'influenza elettorale Londra. ? notte. ImL'importanza politica di giorna-'di, come il Daily Mail e il DailyleExpress, può considerarsi prati- nnulla in Inghilterra, ma ,gcamente a loro importanza quali strumeni di propaganda entro l'enorme massa della piccola borghesia del Paese è e rimarrà enorme. Orbene la campagna che questi giornali hanno condotto da mesi e continuano a condurre, con ere- ttmstmscente vigore, l'uno contro le san- mzioni, l'altro contro qualsiasi far- oma di ingerenza nelle faccende eu-; rai Governo i più seri tI pso]o|zrropee, crea mbarazzi Il Daily Mail oggi non prende una posizione di aperta di fesa dell'Italia, sostenendo che le csimpatie per la politica italiana Saumentano costantemente in In- dghilterra, ma avverte financo i0 *Francia che essa non deve in al-'acun caso contare sull'appoggio del- n'Inghilterra nel caso di difficoltà 'esul continente. Il Daily Express'™rimane accanitamente ' antileghi->°sta in quanto che per Lord Bea- vérbrooU, la Lega non è altro che! una trappola tesa all'Inghilterra sper obbligarla a contrarre impe-!tgni con ogni Nazione, grande o cpiccola, del mondo intero.' MSi tratta di due giornali i quali ■^hanno una tiratura media di unZmilione e mezzo, ciascuno, di co-| pie. ed in questa cifra, di per sè; stessa già impressionante, non so-i no compresi gli altri milioni di co-! pie pubblicate attraverso tutta la vInghilterra, la Scozia, l'Irlanda del Fnord da giornali rientranti nei>gruppi finanziari capitanati da Ro- Tthermere e da Beaverbrook. Ì&|nsiLe accuse dei laburisti Di fronte a questa propaganda, vi è quella del laburismo, il qua-1 nI ie, come è noto, accusa il Gover-1 mno nazionale di essere leghista ! nsoltanto per acchiappar voti dagli 1 celettori e di essere deciso a but- jttare a mare la Lega non appena "gli ami conservatori avranno ca-[Mvato dai fiumi elettorali tutti i lpesci necessari a fornire al Go- i pIm}le™°..,u.n.a.!,.otc^le m.a?ff,?r.anz.aIIin Parlamento. Il partito laburi-!vsta, in questo momento, non sa-jmrebbe una forza reale se la lotta 1 lelettorale rimanesse, come aveva desiderato Baldwin, imperniata sul problema internazionale; e ciò perchè le divergenze d'opinione in inmateria di sanzioni contro l'Italia | sono tali e tante da disorientare ' anche coloro che sono perfetta- : mente al corrente della mutevo- j ezza dell'atmosfera politica bri-tannica. Vi è l'antisanzionismo di j Cripps, il quale ritira ad un Go-.verno imperialista come quello in- glese il diritto d'impartire lezioni agli altri Paesi, e vi è l'antisan- zionismo di Lansbury, il quale im- partisce una nobile lezione d'one-, stà e di coerenza ai gerarchi del- e varie sètte religiose, dichiaran- ' do che le sanzioni sono guerra e'che una guerra non può essere iaccettata da un vero cristiano. | Queste sono le tendenze nrinci- 'pali e risparmiamo ai lettori l'elenco delle altre. Il Governo, di i fronte a queste varie formazioni d'opinione, sta indubbiamente perdendo terreno. L'interesse per la impresa abissina viene rapidamente diminuendo. Oggi, ad esempio, non vi è una parola di commento sulla Lega o sull'Italia, in tutta la stampa londinese. La City si dimostra sempre più nervosa di fronte alle sanzioni, man mano che ci avviciniamo al 18 novembre. Negli stessi ambienti conserva- : tori viene delineandosi in modo1 sempre più netto la tendenza non; tanto per difendere la politica del- ■ l'Italia in Abissinia. quanto peri riconoscere la fondamentale im-l portanza del fattore italiano in un sistema di garanzie di pace, più solido e più efficace di quello fornito dalla Lega. E' che il conservatorismo inglese ha gli occhi rivolti costantemente sulla Germania; e un'Italia amareggiata, esasperata o economicamente indebolita appare a questi ambienti di destra un colpo pericoloso infetto a quella resistenza che l'Europa di domani dovrà organizzare contro le tendenze espansionistiche della Germania hitleriana. _ ., . jTutti questi sforzi operano in Pronostici una sola direzione, quella d'affie volire attraverso il Paese l'entu siasmo che fino a poche settimane or sono si manifestava per il Governo nazionale. E' cosi che le quotazioni sull'esito della lotta, iniziatesi il giorno stesso in cui Baldwin alla Camera dei Comuni ne annunziava lo scioglimento, davano al Governo ima maggioranza poco diversa da quella che aveva nella Camera passata. Poi le cifre hanno indicato una tendenza a decrescere e fino a pochi giorni fa i calcoli più ottimistici pieve- devano per il governo nazionale una maggioranza di circa 200 seggi. Dopo quel momento, la curva delle quotazioni ha assunto un andamento discendente molto forte. Si può tranquillamente ignorare il pronostico di Lloyd George, il quale dà alla coalizione governativa ™o™„,n^o«^o rf; oc\ «ero-i Mn una maggioranza di 20 seggi. Ma delle personalità del partito con senatore, che si sono specializza te negli accurati sondaggi del corpo elettorale, ammettono stasera, dimostrandosene vivamente allarmate, che il governo potrà dichiararsi soddisfatto, se otterrà una maggioranza da 100 a 120 seggi. Ciò direbbe all'opposizione una ItccLa di circa 260 seggi, e sicco-1 Imo il partito liberale esclude fin 'd'ora la possibilità di un successo lelettorale, si deve ammettere che nella Camera futura oltre 200 seg ,gi saranno occupati da rappresen- tanti del partito laburista e del tradunionismo. Si tratta, naturalmente, di calcoli basati su ipotesi, ma uno dei più abili organizzatori laburisti, Morrison, che da molti c considerato il futuro Primo Ministro di una Camera a maggioranza di sinistra, avverte oggi gli elettori che vi è serio pe; ricolo di un colpo di scena. Il par¬ tito conservatore, secondo lui, non I potrà rimanere indifferente dinan|zi a questo decrescere di popolarità e ricorrerà alla vecchia arma consistente nel diffondere nel Pae SP un'°ndata di allarme, sia facen-j dn balenare il pericolo di un colpo * Stato comunista, come aTOnne'alla flne deI Primo governo labu nsta" sia persuadendo il corpo 'elettorale che il successo laburista '™,, rk al fallimento finanziario >°c11 lne™*?rt*' come avvenne nel 10 31' ! Di sicuro- Per ora, si attende la soomParsa quasi completa dal fu!turo Parlamento del piccolo medio cre £ruPP° laburista nazionale, MacDonald è fin da ora eliminato. ■^7mfm™'e'ncerta è »■ P°s)Z10ne dl Thomaa« | | » .• ,. ; La Lega e il petrolio i .-, ! A1 c°ntemPO I tentativi fatti da v ministri di riaccendere l'inte Fesse del Paese Pcr i Problemi in>™?l°na1?' TnmanSon° assoluta T^L- La*!one de Ia L^a' Ì&^S^'m'S^ * l™1™' |no i candidati di destra o di sinistra, è notevolmente in ribasso e in quegli stessi organi che aveva- 1 no difeso la Lega e la politica anti-I italiana di essa si infiltrano ora i 1 malumori di quegli ambienti fi ! nanziari industriali e commerciali 1 che riconoscono la verità di quan jto asseriva, or sono due settimane. " collaboratore finanziario del[Manchester Guardian, e cioè che lm vertenza italo-abissina e le ri- i percussioni causate dall'atteggia- Imentn intvin=„ » rf0n^ t jw IIfJ"Ì ^5,f.._f. d_a."a.Ì!ga .^ov.r !vano fatalmente rallentare il ritjmo della auspicata rinascita dei 1 l'Inghilterra, se non addirittura impedirlo per molto tempo avvenire. D'altra parte, si comincia ad ammettere qui che l'effetto delle | sanzioni non sarà così radicale ' come si crede a Ginevra. L'Agen : zia Reuter, ad esempio, ha inca- j ricato uno dei suoi corrispondenti di compiere una inchiesta presso j ditte petrolifere inglesi. Il risulta- .to. dal punto di vista sanzionista, e stato disastroso. Innanzi tutto si apprende che il Governo britan- nico non ha compiuto finora alcun passo a Washington o presso le , grandi compagnie petrolifere ame ricane allo scopo di coordinare l'a ' zione dei petrolieri di Londra con 'quelli d'America. Le tre gran idi compagnie: < Anglo-Persian », | .-Rovai Dutch » e < Standard 'oil * smentiscono di volersi con- sultare circa la possibilità di so- i : 1 ; spendere le loro forniture ninfa Ha Dain. eh Znl Z t =,aiVr ,il ; de"*Re,te' rHsulta che queste compagnie sonofermamente decise a non compie-re alcun passo che possa risolver-si a tutto vantaggio delle compa- nie petrolifere americane e par-ticolarmente di quelle dei Texas D'altra parte si ammette qui, aLondra, che la possibilità che lecompagnie americane si mettanod'accordo per sospendere le loro all'] da escludersi. forniture all'Italia è addirittura R. P.

Persone citate: Baldwin, Cripps, Dain, Lansbury, Lloyd George, Macdonald, R. P.