Verso l'orlo dell'abisso

Verso l'orlo dell'abisso Verso l'orlo dell'abisso F Commercianti honesi che inviano'na Lavai una fiera protesta - La ccor{a ag|j armamenti . I consieli K ri 1 T l " * IcmPs * Ig Parigi, 7 notte, le La voce che la Germania aves-jgse. per mezzo del suo Console al Ginevra, informato la Lega della :cpropria intenzione di associarsi al- cle sanzioni contro l'Italia, aveva vImmediatamente indotto parecchi1 bgiornali francesi a versarvi sopra dfiumi d'inchiostro, facendone il più slmportante avvenimento del g.,.-- la"'i la netta smentita di Berlino è I vS'unta m tempo per impedire che: mlc fantasie si eccitassero oltre mi- dsura. v La tattica delle vecchie demoCrazie occidentali, nei riguardi del Fascismoe dell'hitlerismo, ostata ,„ r„tn„„ «i„„i„„ _i. ^, M tattica classica degli Orazi idividero per meglio aggredire. Per quello che riguarda la Francia, il lato più increscioso deJla sltuazione attuale è costituito dal timore cnc, mentre Roma e Parigi, in Presenza delle conseguenze diret*V e indirette della *tisi abissina. Pentono lentamente scemare il rociproco entusiasmo, un movimento inverso abbia a delincarsi fra Roma e Berlino, induccndo italia-1 ni e tedeschi, minacciali dal pe-1 ncolo di vedere le loro rispettive ri , , j na_lonaII KtroncóiP i-u. n , nazlona" stroncale l u- na doP° 1 altra, a considerare come relativamente secondarie le cause dei loro dissensi e a siibordinare queste ultime al comune inte resse del salvataggio dell'idea Lantiparlamentare e corporativa, . ',_.„,,, ,,„„_, ,.„„„„„„„,,„, cui enti 'ambi hanno raccomandato Le doglianze continuano le sortl dcl,a latria U voce di cui sopra, unita a di versi altri dati di fatto, era stata giudicata durante la giornata di oggi sufficientemente rassicurante. La smentita ufficiale di Berlino ri- PiornbR Sii osservatori nell'incertezza di prima, aggravata quale è, Rnrptans sopratutto, dalla impressione sem- pre piu chiara che gli Stati Uniti lanon intendono associarsi all'.; em-lobargo» sul petrolio, insistentemen- ìl'te patrocinato dall'Inghilterra. c Giacché le sanzioni, inutile è ar- zigogolarci sopra, non sono un letto di rose per nessuno. La guerra economica, come tutte le guerre, non si può farla con un solo combattente. Perché guerra ci sia, occorrono due eserciti, l'un contro l'altro armati; ed è risaputo, da che mondo è mondo, che non c'è scontro di eserciti senza morti e feriti d'ambo le parti. La Francia sta accorgendosene, come se I alonnladtUfarcno accorge l'Inghilterra, e nonjtpassa giorno che manifestazioni di gruppi economici non facciano pervenire al governo le loro doglianze. c II governo francese — scrive per esempio a Lavai, IV Associazione industriale commerciale e agricola di Lione », il feudo del sanzionista Herrlot — ha ritenuto indispensabile far solidarizzare la Francia con la Società delle Nazioni per l'applicazione delle sanzioni economiche contro l'Italia. La nostra Associazione non può dissimulare i suoi timori in pre Eenza. di una tale politica dire S"??1™*!^,8»^. sI***rl°ì? degli accomodamenti siano possibia per evitare che una Nazione europea, bloccata da alcune delle suu vicine, sia indotta, a detri mento delle sue amicizie e dei suoi interessi, a sconvolgere i suoi campi commerciali e a ricercare altri aPP0^'- Nulla nei nostri sen timenti,.come nei nostri interessi, saprebbe spingerci ad agire con lieto animo contro l'Italia; nulla da parte degli italiani è diretto contro la Francia. La loro amicizia cl sembra utile e naturale. Es- cbnllznPnpnlgmf7tmsi sono con noi i difensori di una sicurezza europea che costituisce la nostra prima preoccupazione ». E qui, dopo avere illustrato come la regione lionese. esportatrice di combustibili, ferramenta, prodotti chimici, stracci, cascami tessili eccetera, sia una delle più SssPtnldlsfnPnc-Hfc colpite dalla sospensione degli scambi con l'Italia, l'associazione domanda a Lavai di indennizzare i « sinistrati » o mediante un pre-, stito (prestito che notoriamente! il governo non è in grado di ac-;dcordare,, o mediante" una mor^toria, o mercè una serie di prov- i m vedimenti di altro genere, tra cui!'. il rispetto dei contratti privati dei .. rispetto aei contratti pri.» quali è già prevista la scadenza, j do mercè un appello alla Lega del- le Nazioni affinchè sia questa ad,m accollarsi il risarcimento degli In-1,d teressi francesi colpiti. La dichiarazione dei produttori i fi aggiunge per verità anche f•*e rappre-1 ^ lionesi un altro voto: quello che si chieda, ma ai contingentamenti francesi Ma la pretesa è troppo ingenua, perchè sia il caso di rilevarla, j Un'altra manifestazione anti: sanzionista si è avuta oggi stesso a Parigi, nei locali delle Socw.lrs ÌSavatltes, con discorsi di Xavier de Magallon, di Valéry Radot e : di altri, e altre riunioni seguirani no probabilmente, mentre Domisaghe decise in seguito alle"san-1'zioni, non altrimenti di come si fpretendeva fare in passato per \\ijontingentamenti" opposti "da'rRo:|v'gpnique sul suo giornale continua a .invocare un referendum ed Henri ,sde Kerillis annunzia per domani ; l'affissione di un manifesto con- j tro Herriot. il quale indirettamen-Iste sarà un nuovo appello al buon senso francese contro le mene sconsiderate dei fautori di un Ri conflitto con l'Italia ce quel noto proverbio traccolpi delle sanzioni, occorreva ' Alcuni interrogativi Ma ormai, purtroppo, come di- : f . ,i» -i-- j™ !^;zM vino è spillato, e bisogna ber- Uo». Se si volevano evitare ì con- r' delle sanzioni, occorreva pensarci prima di votarle, invece sidi buttarsi a capofitto sulle orme'm1 de"' Inghilterra, in un'avventura i e della quale nessuno conosceva ura : ebe-^oe- r n<5 nè il principio, nè la fine. Al f punto in cui stanno le cose, il so-ldilo modo per fermare la funestat macchina consiste nell'appianare] il conflitto italo-ingesc. Che cosa ; e oisposia a iaie io. nanna, in, tale ordine di idee? Fino a qual Punto la Francia è in grado di Ul tendere che l'atteggiamento assunto dall'Inghilterra nel Mediterra- zione della flotta, ma con l'azione jegemonica svolta in Grecia, inineo non soltanto con la concentra- Spagna e altrove, è un fatto pre- occupante per tutti, e non per la sola Italia? Fino a qual punto la Francia è disposta a collaborare, 'non solo senza secondi fini, ma con la dovuta energia, al raggiun- Klmento di un worf"-s vivendi fra le tre Potenze, il quale rlstabili- Igea, in quel mare il buon accordo le la pace regnatavi sino alla vi- jgiiia dell'accordo franco-italiano? l Un giornale della sera annull :cia che il Governo britannico, in caso di vittoria conservatrice, a vrebbe già deciso di lanciare su- 1 bito dopo le elezioni, un prestito di duecento milioni di sterline, os- sia quindici miliardi di franchi per la costruzione di trentacinnuc nuo- I ve unità, che dovrebbero essere : messe in cantiere prima ancora dell'apertura della Conferenza na vale di Londra, So l'Inghilterra mette in can- ltiere per 200 milioni di sterline di ' navi, la Germania, in forza del- l'accordo anglo - tedesco, potrà! metterne in cantiere per 700 mila j sterline, ossia ó miliardi e 250 mi- la franchi. Che farà allora la ' - r',' '* 4U"'„„i,,,„, ' y', su ta*° dcfin.t.vo ali Infuori del s"i0idl°, >rrlmcdlab.lc del mondo 1 blanc0? Francia? E che dovrà fare a sua volta l'Italia? Dobbiamo proprio buttarci tutti a rapofitto nel bara- tro di una infernale corsa agli ar- mamenti, alla quale neppure le fi- nanzi imperiali inglesi sarebbero certe di poter resistere? E tutto do, a quale scopo? Con quale ri- , Sono questi i vari problemi da affrontare e da riso vere al d.so- pra della vertenza etiopica, che, se l'Europa avesse ancora la testa a - posto, non avrebbe dovuto impe¬ diignare l'attenzione dei suoi dtplo - j matici per più di quattro settima- à'ne. In qual modo pensa la Fran- a eia di poter contribuire alla loro -'soluzione? a. Alcuni giornali parigini, fra glilr ','cai eonaieiiare a l cocoi sigli ai e a o Ino*ti i propi11, iIni a altri il Temps e il Ficja.ro non tro-j ino vano ancora oggi nulla di meglio t- per appianare le difficoltà del mo- - mento, tranne il consigliare all'I-ln- talia di ritirare o altre divisioni. Finché la Francia o provvedere alla tutela dei suoi in- toressi dì Stato sovrano unicamen- noi di tradire inunciando senza alla più elomen tare prudenza, non potremo dire a à ve\.0 rh „ cfmtributo alla - à ^ provvidenziale. e aj C. P. mdalla Libia delle i 01rcmsgmpta

Persone citate: Herriot, Orazi, Radot, Xavier De Magallon