Il Generale Gordon e l' assedio di Cartum

Il Generale Gordon e l' assedio di Cartum Una sconfitta della politica coloniale inglese Il Generale Gordon e l' assedio di Cartum Nella penultima decade del seolo scorso l'Africa diede parechi grattacapi all'Inghilterra. Non rano i primi e non dovevano esere gli ultimi. I guai cominciaono in Egitto; infatti, nel 1881, i nazionalisti egiziani, capitanati da Arabi Pascià, si sollevarono per sottrarre il paese alla tutela esercitata dall'Inghilterra e dalla Francia. Quest'ultima nazione preferì rinunciare ai vantaggi del Contròie mixte stipulato nel 1879 alla deposizione d'Ismail Pascià e rimanere estranea alla partita che s'iniziava. La Gran Bretagna si trovò dunque nella necessità di far fronte da sola alla rivolta egiziana. La cosa fu condotta con rapidità e decisione: tra il luglio e il settembre 1882, il bombardamento di Alessandria e la battaglia di Tel-el-Kebir, nella quale il corpo di spedizione britannico comandato da sir Garnet Wolseley sconfisse facilmente e definitivamente l'esercito egiziano, bastarono ad assicurare quel protettorato inglese sull'Egitto che doveva durare, ammesso che sia cessato, sino al 21 febbraio del 1922. Il « Màhdi » e il Sudan Ma contemporaneamente e, secondo taluni storici, non del tutto indipendente da quella egiziana, un'altra rivolta era scoppiata nel Sudan. Questa, più che una semplice rivolta, era una vera guerra santa e, come tale, più temibile: un capo era apparso, dotato, a quanto si diceva, di misteriosi poteri, il quale affermava d'essere il Màhdi, l'inviato d'Allah, il ben diretto, destinato a colmare di giustizia la terra invasa dall'iniquità, a far rivivere l'età dell'oro e a far trionfare la legge dell'Islam in tutto il mondo. Il Màhdi, ch'era in realtà un tale Mohammed Ahmed, tìglio d'un costruttore di barche di Dongola in Nubia, aveva stabilito la sua sede su un'isoletta del Nilo bianco, a quattro giorni di navigazione da Cartum, in una regione paludosa nella quale U potere del governo angloegiziano era praticamente nullo. Da tutti i punti dell'immenso paese solcato dai due Nili, dal Kordofan e dal Bahr-el-Ghazal, dalla regione dei laghi e dai deserti che costeggiano il Mar Rosso, i più diversi rappresentanti del vasto e disperso mondo islamico, all'annuncio del gihad, la guerra santa, erano accorsi a offrire il loro braccio al nuovo profeta. Questo, sin dai primi mesi del 1881 si era sentito abbastanza forte da rispondere con un rifiuto all'ordine di recarsi a Cartum per giustificarsi intimatogli a nome di Raouf Pascià, governatore del Sudan. Poco tempo dopo — nel maggio dello stesso anno — due compagnie di fanteria egiziane, avviate per via fluviale a spegnere il focolare della ribellione, cadute in un'imboscata, erano state quasi distrutte da una moltitudine selvaggia armata di lance, di zagaglie e di bastoni. Altre due spedizioni partite da Cartum, una di millecinquecento, l'altra di seimila uomini, ebbero la stessa sorte. Poi vennero le grandi vittorie del Màhdi: la caduta di El-Obeid, capitale del Kordofan, nel gennaio del 1883, che valse a rifornire largamente l'esercito màhdista d'armi da fuoco e di munizioni, e, nel novembre dello stesso anno, la distruzione d'un nuovo esercito egiziano di diecimila uomini comandato dal generale inglese Hicks, avvenuta nelle gole dei monti presso Kasghll. La missione di Gordon Allora l'Inghilterra si commosse e inviò in Africa il generale Carlo Giorgio Gordon, con l'incarico, in verità assai vago, di esaminare la situazione militare del Sudan e K? misure atte a garantire la sicurezza delle guarmgio! ni che occupavano ancora quel j paese e della popolazione europea ! di Cartum ». In realtà, Gordon i doveva predisporr,, l'evacuazione : di tutto il territorio a sud di Assuan: questo, per lo meno, nel ! concetto di Gladstone e degli ali tri ministri inglesi del tempo, era 1 il significato della missione affi'data a Gordon. Rimane da stabilire se la scelta dell'uomo — bajsata principalmente sul fatto che ] egli era stato governatore del Sudan dal 1874 al 1879 — fosse felice, il che, alla riflessione, non pare. Lytton Strachey — nel suo libro Eminent Victorians — ha trdi| spI l'aI mI tata[ buj mjtaj di! PrI l'A.chIlai Sui inMqulealfe[quI chj bI v; soi ve]sui p| Lqddl'sptcgpf| t, gI mi G; inzjil! tI aC\f!sgpslrnqScilji1 11tddgeSlaicpednsicCsqdprctmEttocj I d! I : j | i : ' ! : i a r n a i o , a . a e ù e , o , a e f o e n i i e. l o el a o oe ei e ael noel a n e sel la iiae uen iha tracciato di questo strano soldato idi ventura, che marciava con la! ' 1 spada in una mano e la Bibbia nel l'altra, un ritratto che non si di mentlea. Gordon aveva una men talità nettamente aggressiva; tutta la sua carriera aveva contri buito alla formazione di questa mentalità che Io rendeva assolutamente inadatto a concepire e a dirigere una ritirata ingloriosa ! Prima di accettare di partire per I l'Africa, Gordon aveva espresso .chiaramente la sua opinione circa Ila possibilità dell'evacuazione del i Sudan e specialmente di Cartum i in un'intervista apparsa nella Pali Mail Gazette, che terminava con questa affermazione inequivocabile: <c Bisogna consegnare Cartum al Màhdi senza condizioni o difenderla a qualunque prezzo, e [questo secondo partito è il solo I che si possa onorevolmente abj bracciare ». Nè basta; già in I viaggio attraverso la Francia, ; solo nel vagone che lo portava i verso l'estrema avventura della ]sua vita, il generale compilava i proclami kediviali, e li inviava a | Londra per l'approvazione, nei quali, mentre veniva affermata la decisione di restaurare l'indipendenza del Sudan, la questione dell'evacuazione non era neppure sfiorata. Ma ad onta di ciò, a nessunopassò per la mente che la prepo tente personalità di Gordon, d'ac- cordo con la forza incoercibile de- gli avvenimenti, avrebbe potuto portare-.nel Sudan a soluzioni af-fatto diverse da quelle debolmen-| te e ambiguamente auspicate da- , gli uomini politici. Gladstone ri- I masè convinto di avere, affidato a i Gordon una missione puramente ; informativa e di questa convin zione, vera o ostentata che fosse, jil great Commoner si valse più ! tardi per negare lungamente ogni I aiuto al generale assediato in Cartum dalle orde mandiate? af" \fermando che non era lecito «pen- !sare a versare come acqua il san- gue e l'oro della Gran Bretagna per salvare un soldato dalle con seguenze d'una disubbidienza deliberata agli ordini ricevuti ». carole che parrebbero enormi, se non si sapesse per esperienza quale sia l'abilità degli uomini di Stato inglesi nel trovare giustifi- cazioni, sia pure meramente dia- ilettiche, alle loro azioni più invejiosimili e brutali. Il « Màhdi » sia schiacciato 1 Gordon, arrivato a Cartum il119 febbraio 1884, s'era immediatamente reso conto della gravitàdella situazione. L evacuazionedei seimila uomini della guarnì-. , «» gione e di tutta la popolazioneeuronpa rioiin nini, otV».„»».„ nSSSJMa* .dìtà attraverso "eito sino ad Assuan era, comela sua conoscenza del paese glia^e^a Sia permesso di intuire, unaimpresa disperata. Ma ora, nella città minacciata, la questione si presentava sotto un altro aspetto: era lecito abbandonare Cartum e dare così tutto il Sudan nelle mani del Màhdi? « Perchè l'Egitto sia tranquillo » scriveva Gordon in quei giorni a sir Evelyn Baringconsole generale d'Inghilterra al Cairo, « bisogna che il Màhdsia schiacciato... Ricordatevi che quando Cartum fosse in possesso del Màhdi, la bisogna sarà assai più grave, e, tuttavia, per salvare l'Egitto, voi sarete obbligati a compierla...»: e insisteva: «ripeto che l'evacuazione è possibilema voi ne sentirete l'effetto in Egitto e sarete costretti a mettervi sulle braccia un affare molto più serio per salvarlo, mentre ora sarebbe relativamente facile annientare il Màhdi... ». Per far ciò, Gordon non chiedeva che un j piccolo contingente di truppe uiI diane e duecentomila sterline. Ma nel frattempo, a Londra, il Gabinetto veniva investito dà una ! ondata di pacifismo: al ParlaI mento, non soltanto l'opposizione: ma anche una parte della magj gioranza liberale si dichiarava | contrarla a ogni intervento anche i indiretto dell'Inghilterra nel Sudan. Questo valse a fissare l'atteggiamento di Gladstone e a segnare, con un anno d'anticipo, la sorte di Cartum e del suo difensore. Mentre le orde islamiche investivano a grandi ondate la città e risolavano dal resto del mondo : preparandosi ferocemente alla ' curée, a Westminster il great old man faceva sfoggio di abilità oratoria per dimostrare che l'Inghll! terra non aveva nessun obbligo : nè verso l'Egitto, nè verso le guarinigioni del Sudan, nè, tanto me ino, verso il soldato indisciplinato ch'era Gordon. E a chi gli chiede- va d'inviare un corpo di spedizio- ! ne per liberare Cartum, risponde-1va con queste parole nelleSquali ■l'ipocrisia britannica ha veramen-1te una risonanza epica- Che c0.1 sa significherebbe l'invio d'un Corpo di spedizione? Una guerra : di conquista contro un popolo che lotta per la sua libertà!» . jLa spedizione di soccorso |o Quando Gladstone pronunciava Iqueste parole, Cartum era già as- sediata da due mesi: il 12 marzo ! 1884 un forte nucleo di arabi ave-!va interrotto la linea telegrafica!e si era solidamente stabilito sul-;le due rive del Nilo. Da più di i trenta giorni nessuna notizia del- '■ la città assediata era giunta al ! Cairo. Gordon, sempre ricco di re-I miniscenze bibliche, scriveva nel1 suo giornale: « Uno stormo di ma- ! gnifici sparvieri vola continua- i mente sul palazzo. Mi domando se essi non siano destinati a cavar- 'mi gli occhi», poi, dalla terrazza,1fissava per ore e ore il tortuoso inastro del fiume che fuggiva ver-!so il Nord, con la speranza di ve- der giungere il tanto sospirato Isoccorso. jGiungevano, invece, sempre Inuove orde nemiche. I punti del-la difesa egiziana intorno a Cartum cadevano l'uno dopo l'altro. j In agosto il Màhdi in persona, |con una sterminata moltitudine : di guerrieri, apparve a ovest dejla città; al sud e al nord erano riispettivamente le truppe degli sceicchi Wad-el-Negiumi ed El Obeid. Cominciava l'agonia d! Cartum, che doveva durare per cinque interminabili mesi. Proprio in quei giorni. Gladsto- ne, cedendo alla marea montante dell'opinione pubblica (la reginai Vittoria stessa gli aveva inviato n un telegramma per ricordargli in " quale «terribile* responsabilità» fosse incorso), aveva autorizzato- l'invio d'una spedizione di soccor- so Per liberare Gordon. Il 9 set-tembre, lord Wolseley era al Cai-ro per assumere il comando del- la spedizione stessa: questa eramagnificamente equipaggiata e preparata, tanto che prima del- .l'inizio delle opernroni si erano Sia spose settecer inquantamila ; !'f.rl^nf...!2'51_la.?.-' dl ricordare che Gordon ne aveva chiesto due-centomila soltanto per schiaccia-re il Màhdiì. Ma tutto fu inutile: l à naio 1885i quando e due „iorni la olttà era in posses -iso del mMi e Gordon era cadu attraverso inspiegabili lentezze einciampi d'ogni genere, dovuti.questi, alla natura stessa del ter-reno, la spedizione giunse in vi-sta di Cartum soltanto il 28 gen-cioè "ià daso aei inaiai e uuruun era cmiu-e tn trafitto rinllo innre nemiche sul-n It0 tiafitto dalle lance nt miche sul-"Ila scalinata del palazzo del Go-e|verno Dovevano passare dodiciprima che Kitchencr, i i a j a^0 «g^raYt'ras a i : e o con. Cesare Giardini. ne vendicasse la morte in quella che lo Strachey chiama la gigantesca ecatombe di Omdurman ».