Le colonne in marcia verso il Sud di Guido Baroni
Le colonne in marcia verso il Sud Le colonne in marcia verso il Sud (Da uno dei nostri inviati) Asmara, 29 notte. Alla seva dcl quarto giorno dac- ché le truPPe del Corpo d'Armata [indigeno, comandate dal generale \ pir~io Viroli, hanno mosso dalle |creste delle montagne a sud di Enfiselo e sono scese per la valle del Faras Mai fino alla confluenza col Mtti Neri — si può fare il bilan- ciò tattico e strategico dei risulta-ti conseguiti. Non abbiamo mancato dì rileva- re ieri come, una volta superate ile difficoltà frapposte dalla nata- ra montagnosa del terreno anti- ' stante ad Entisciò. le colonne for- mtite dalle Camicie Nere, dagli Ascari e dalle bande irregolari a-Dessero anche provveduto a cer-'care i collegamenti con le avan-guardie e gli esploratoli del primo Corpo d'Armata, sulla sinistra e con tinelli dcl secondo Corpo d'Ai- , imita sulla destra. - Questi collegamenti hanno avuto luogo ad Hansien, importante een- tro dcl Tigre e capoluogo dell'Haramat: verso questa località si era spinta una colonna di esploratori distaccata dal primo Corpo d'Armata che opera sulla sinistra dcl nostro schieramento. Questa colonna non ha incontrato resistenze sul suo cammino: le popolazioni della zona avevano, da giorni ormai, inviato delegazioni composte dei notabili dcl luogo e dal clero locale e l'accoglienze che le, nostre truppe hanno incontrato sono state tali da confermare la sincerità delle promesse dei capi delle località e da confermine la sincerità con la quale le popolazioni auspica¬vano l'arrivo liberatore delle for-zc italiane. Parallelamente a questa avanzata dell'ala sinistra, il secondo Carilo d'Armata, quello che ha conquistata Adua ed Aksum. inviliva all'alba di domenica dei gruppi ili esploratori: si tratta di formazioni indigene, di repartileggeri pia pronti a fronteggia-re qualsiasi eventualità. corsa fino a raggiungere questo iume in un punto distante di qual- che decina di chilometri da quello dgdragiunto dalle truppe del Corpo di I oindigeno. | dc Queste truppe sono scese lungo una valle formata da un torrente affluente del Tacazzè, l'hanno per- Armata La vittoriosa avanzata delle nostre truppe è stata contrassegnata da un fatto che merita primo eI gassoluto rilievo, questo: che poco zn0 nessuna resistenza esse hanno ncontrato, e che le popolazioni dei' cuoghi via via esplorati 0 occupati, accoglievano i nostri nomini come dei liberatori, non come dei nemici. Questo è un fattore di grande mportanza politica: ma, seguendo e operazioni conviene rilevare aitresl come, da un punto di vista strettamente militare, l'accoglienza che gli indigeni fanno ai soldati d'Italia sia risultata di una fedeltà e di una utilità grandissime. Infatti in ogni villaggio, in ogni capanna i nostri ufficiali hanno trovato degli abitanti che fornivano ndicazioni — non indispensabili, ma certamente preziose — sul terreno, sulle eventuali difese. Ed in ogni villaggio gli ufficiali hanno incontrato uomini che si offrivano ensed insistevano per fare da guidalalle nostre colonne. 'Nel pomeriggio di oagi il gene- vale De Bono ha percorso la valle del Faras Mai raggiungendo le truppe che t'avevano conquistata:- t l'Alto Commissario si è trattenuto fra i reparti delle Camicie nere e quelli delle bande regolari ed irregolari degli indigeni, compiacendosi con gli ufficiali e con la i da ruppti per il brillante compnrtu- mento durante la dura marcia at traverso il difficile terreno superato. Il generale De Bono inoltre ha congratulato gli ufficiali del G'i'io per il modo con citi la specialità ha costruito una strada transitabile alle artiglierie laddoiion esisteva che un sentiero capre. Infine S. E. De Bono ha tenutaj ad esprimere la sua soddisfazione' per i risultati tattici e strategici, conseguiti durante gli ultimi quat- fio giorni, risultati che, praticamente, hanno tagliate le comunicazioni alle truppe etiopiche. Guido Baroni. ;
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