Delcroix ricevuto da Laval

Delcroix ricevuto da LavalDelcroix ricevuto da Laval Un'intervista dei "Temps,, col grande Mutilato Parigi, 24 notte. L'on. Carlo Delcroix è partito questa sera dopo avere, durante otto giorni, preso contatto con i rappresentanti delle associazionidi ex-combattenti francesi. Il conflitto italo-rtiopico e le ripercussioni che esso è suscettibile di provocarp in Europa, hanno formato l'oggetto di queste conversazioni. Ieri sera Carlo Delcroix si è intrattenuto con l'on. Edoardo .Herriot: stamane poi è stato ricc-vuto dal signor Lavai. Egli ora ac-compagnato al Quai d'Orsày dalsi.;-;-.-:' Manotti. dal signor Michot presidente. e Randou presidente Onorario della Unione degli ex- combattenti, e dai sigg. Fournier vice presidente, D'Avigneau se- gretario generale del Comitato Francia-Italia, gretario generale del Francia-Italia. Per un negoziato Inten'istato dal temps, l'on. Delcroix ha messo in risalto la Soi'tata del gesto compiuto da tussolini ritirando una Divisione dalla frontiera della Cirenaica «Senza dubbio — egli ha dettola détente morale che si è prodotta in questi ultimi giorni, ha confermato la possibilità di una conciliazione, ed il Governo francese che pure dando la sua adesione alla più rigorosa applicazione del Patto non aveva mai rinunciato a questa speranza, può rinnovare i suoi sforzi in migliori condizioni. « Ma per giungere ad una solu-zione non basta che l'Inghilterraci dichiari che non ha nessuna in tenzione ostile verso l'Italia e che ha agito e agirà esclusivamente nella sua qualità di membro della Società delle Nazioni; bisogna creare basi reali per negoziati suscettibili di approdare ad un risultato concreto. A tale riguardo l'Italia ha fatto di più che pronunciare delle parole: essa hacompiuto un gesto decisivo riti-rando dalla Libia una parte dellesue truppe. Si è voluto rappreseli-mio Governo, da Locamo a Strc-sa, ha seguito costantemente unapolitica di pace, ed ora rimanesuo malgrado a Ginevra per dareuna ultima prova della sua fcdel-tà all'istituzione di cui desidera laevoluzione e non il fallimentoCertamente, quello che è avvenuto a Ginevra ha profondamente ferito il popolo italiano che ha la convinzione di avere subito un giudizio parziale e sommario. Infatti, quello che noi rimproveriamo soprattutto alla Società delle Nazioni, è di avere applicato laprocedura delle sanzioni primache tutti i mezzi e tutte le possi-bilità di conciliazione fosseroesauriti. La Società delle Nazionha. come primo compito, di pre-venire e di evitare i conflitti; podi localizzarli e di comporli, edinfine di reprimerli. Per quelloche ci concerne, si è rischiato dcomplicare e allargare il conflitto senza avere fatto tutto quello che era possibile per evitarlo. Giustizia ed equità « Una mentalità giuridica, penon dire giudiziaria, ha preso isopravvento su ogni considerazione politica e morale: non 6 possibile estendere semplicemente lconcezioni e i metodi del dirittprivato alla vita internazionaleSi è affermato per esempio che sl'Italia avesse presentato, qualchmese prima, le sue lagnanze alla Società delle Nazioni, essa avrebbe ottenuto giusta soddisfazioneNoi non lo crediamo, ma ad ognmodo il diritto di un popolo non può cadere in prescrizione. Infineogni legge deve essere interpretata con quella equità che è l'anima stessa della giustizia. « Sir Samuel Moarc, nella suarisposta ad una domanda precisa formulata dalla Francia, ha dichiarato che ogni situazione devessere affrontata con pieghevolezza e che ogni misura deve esserci chiediamo perchè queste con cezioni e questi metodi non possono essere applicati nell'affaretiopico che è stato consideratcon una rigidezza e intransigenza assolute, senza fare alcuna distinzione fra Africa ed Europasenza tener conto del dinamismdi un popolo giovane e ansioso dsoddisfare i suoi bisogni e sviluppare le sue forze. Noi abbiamo lconvinzione che se l'Inghilterravesse dimostrato per l'affaretiopico, l'obbiettività con la quale essa considera per esempio problemi dell'Austria, la questione sarebbe stata facilmente e rapidamente liquidata. Ora bisogngiungere ad una soluzione approfittando della nuova atmosfera ch.Si è creata. Il mio Governo ha dmostrato di non essere sprovvistdi pieghevolezza: esso sa che novi e prudenza senza coraggio, msa pure che non vi è coraggio senza pazienza. Questioni di dignità presa gradualmente tenendo conto del dinamismo della storia. Nogiorno e non possiamo temere l'av venire poiché ci appartiene. Vdavvero qualche cosa di prodigiso e di fatale nella ascensione del'Italia che ieri appena, per esprmermi eolle parole di Machiavelera più divisa degli ateniesi, pdispersa dogli ebrei e più assevita dei paesi, mentre oggi essè una delle nazioni più compattpiù unite, più forti. Tutti coloChe sono venuti in Italia sono rmasti sorpresi per la calma dpopolo, ugualmente sicuro del sudiritto e della sua forza e con coscienza profonda della sua casa e del suo ineluttabile destinIl nostro governo è perfettamenlibero nella sua azione, poiché nodeve ispirarsi che agli interessi alla volontà del Paese. Infine ltalia fascista, che è l'Italia di Vtorio Veneto, non ha nessun bsogno di ricercare in Africa il sprestigio militare e avrebbe accetato ieri come accetterà domauna soluzione veramente onorvole ». Dopo aver così in tal modo prcisato la posizione dell'Italia, Dcroix ha riportato la questioitalo-etiopica sul piano europeo.« Quest'affare etiopico, che stato enormemente gonfialo, nè che un'operazione coloniale <omplicata dall'assurda posizione privilegio creata ad un paese babaro. Tanto dal punto di vista plitico e militare come dal punto vista storico e umano, nessuspedizione fu mai più giustificadurante il secolo della colonizzZione. Noi siamo persuasi — concluso Delcroix — che verben presto il giorno in cui la nBtra totale presenza in Europa srà necessaria per il mantenimen | della pace. Ecco perchè bisogna Ubera"? più presto possibile lTta!lla da questo affare, dandole una I giusta soddisfazione, ' « La Francia lo sa... La Francia lo vuole x

Persone citate: Carlo Delcroix, Fournier, Herriot, Laval, Manotti, Samuel Moarc