S.E. Solmi conclude il ciclo commemorativo rievocando la figura del primo Duca Sabaudo

S.E. Solmi conclude il ciclo commemorativo rievocando la figura del primo Duca SabaudoLe celebrazioni dei Grandi piemontesi S.E. Solmi conclude il ciclo commemorativo rievocando la figura del primo Duca Sabaudo Reverente omaggio di bimbi ai monumenti dei nostri Grandi - Il rapporto a Palazzo Madama - La vibrante manifestazione al « Regio » Lo. giornata di chiusura del ci-ciò commemorativo dei Grandi delPiemonte, manifestazione stabili-ta ed attuata per volontà del Capridel Governo, è stata densa di si-gnificative importanti manifesta-zioni. Ieri mattina, ancor prima chealla sede dell'Unione provincialefascista dei Sindacati artisti e professionisti, si riunissero professionisti ed artisti di tutto il Piemonte, gli alunni delle .tettole, previo accordo fra l'Unione e l'Ispettore delle nostre scuole elementarihanno compiuto un elevato atto di reverente omaggio recandosi agruppi ai monumenti dei Sovranie dei Grandi del Piemonte a de-parvi fasci di fiori. Erano stati8cclti gli allievi migliori ed in uni-forme di Balilla e di Piccole Ita-llane, scortati dai loro insegnantii diversi gruppi, composti all'in-circa di un centinaio di fanciulli si sono irradiati nelle vie citt adi-ne. Ognuno aveva per méta il monumento più vicino alla scuola. Il rito si è svolto con perfetto stile fascista; scolari ed allieve marciavano allineati, offrendo al solitoun esempio di ordine e di discipli-no Irreprensibile. Davanti ai mo-vumentl si fermavano inchinandoi gagliardetti, sostando altaicheminuto in pensoso raccoglimentodopo aver deposto un tributo difiori. Gli insegnanti pronunciaronobrevi parole atte ad illustrare grandi personaggi storici rievocaiin questi giorni da illustri oratoriOmaggio alle Statue dei CesariLa riunione dei rappresentantdelle Unioni e delle rappresentanze sindacali professionisti ed artisti di tutto il Piemonte si effettuava alle ore dieci alla sede dell'Unione provinciale in via ConteLU111UIIU III IH. I III III Ili III LUI UU IIRosso, 1. Larghissima era la rap-presentanza cittadina con a capo il Presidente eomm. avv. Majorino c i vice-presidenti prof. Mario Attilio Levi, rag. Soletti e il direttore rag. Scribante. Rappresentava il presidente nazionale on. Parodili, volontario nell'Africa Orientale, il direttore generale grund'uff. dott. Cornelio di Marzio, erano presenti i membri del Direttorio Nazionale commendatore Rosso, cav. Riva c baronessa Bologna. Le sellici e deprofessionisti ed artisti, inquadrati, con a capo il labaro della Confederazione fascista Professionisti e Artisti e la fitta schiera degagliardetti dei Sindacati, hanno sfilato per le vie cittadine e ssono recate alla Porta Palatina a deporre due corone di alloro alle statue di Giulio Cesare e di Cesare Augusto che il Duce ha donato a Torino per riconsacrarne l'origine romana. Dopo l'alto coquale veniva riconfermata la fede sicura nella grandezza di Roma proclamata all'inizio delle Celebrazioni, le schiere dei professionisti e artisti hanno sfilato dinau zi alle due statue, poi, sempre inquadrate si sono recate a Palazzo Madama per l'annunciato rapporto delle Gerarchie. Il comm. avv. Majorino che sedeva al tavolo della presidenza accanto al grund'uff. dott. Di Marzio e all'on. Bardanzellu, ha pol¬Hill! ho riferito svolta nei diversi centri il prof Maragnani per l'Unioni: di Alessandria, l'ina. Devoti per Aostal'avv. Ballciio per Asti, il profPaviolo per Cuneo, il prof. Cipollina per Novara, il dott. Prestinari per Vercelli, e infine ancora l'avv. Majorino per illustrare la partecipazione alle celebrazionsvoltesi nella nostra città, i raduni, i congressi, la Mostra Storica; tutto quanto insomma ha caratterizzato la grande manifestazione. Il dottor Cornelio di Marziha preso quindi la parola edopo aver rilevato il valore nazinnale assunto dalle attuali rievocazioni dei geni italiani, hmesso in evidenza la partcclpazione cordiale delle pojìolasionalie celebrazioni dei Grandi piomontesi e l'imponente successavuto anche se il popolo itulianvive ora un periodo decisivo desuo sviluppo ed è impegnato iun'impresa guerresca d'importati za ca. messo gin pitale.'Il dott. Di Marzio h.,„o giustamente in rilievo particolare significato delle celebrazioni dei' Grandi piemontesdei quali la maggior parte ha contribuito a costruire l'Italia moderna, a potenziare il sentimentpatriottico del popolo italiano, rafforzare la sua certezza nel scuro avvenire della Patria. Il messaggio del QuadrumvirIl direttore della Confederazione ha-poi data lettura dei sc.guenti messaggi, accolti con calorose prolungate acclamazioni al Re al Duce: Il Quadrumviro Conte De Vecchi di Val Cisnion ha cosi telegrafato al arand'uff. Di Marzio« Ai Professionisti. Artisti ed Lei. caro Di Marzio, invio in questa occasione il mio più affettuoso saluto di camerata con vecchio cuore di fascista piemontese e cioè quanto mai Italiano, colo spirito rivolto alla Maestà dRe e con tut e le forze della mente e del corpo, agli ordini dDuce, che nella grande tradizione italiana sta forgiando l'Impro. - De Vecchi dì Val Cismou L'on. Pavolini ha inviato il sgiunte messaggio: «Asmara Stampa - Cornelio DMarzio, Roma - Pregoti leggeradunata Torinese seguente mesaggio al Duce che trasmetterò qui giorno quattordici : «Sono oggi terminate in Torino col discorsdel Ministro Solmi CelebrazioGrandi Italiani Piemonte. Di essresterà durevole traccia nella cutura Italiana con edizione Nazinale opere Vincenzo Gioberti, copubblicazione documenti, cartegi. saggi con ripristino storici Mnumenti intorno sue glorie più ale nel popolo di sette nobilissimProvincie, attraverso conferenzaffidate nomini pritsio-o e azione studiosi particolarmente comptenti, attraverso rappresentazioteatrali promosso col criterio 'associare scenografia e regia del , tempo nastro alle opere del passaI to per meglio suggerire attuale vi, talità di queste, attraverso inali\gurazione delle Statue dei fonda tori imperiali da Voi donate alla | Città. Svoltesi con sobrio stile, che , l'ora della Nazione rendeva più ', che mai opportuno, le Cclcbrazio ni hanno costituito nella culla del-'la Unità una raccolta di viva me-\ dilazione sull'avversato, duro, fatale cammino del popolo italiano dagli antecedenti, dai prodromi e dagli inizi del Risorgimento fino alle aspre vie dell'Impelo. Una meditazione su. ciuci popolo di eroi j di santi, di poeti, di artisti, di co. Ionizzatovi, di navigatori, di tras] migratori che nel discorso di Piaz\za Venezia Voi avete esaltato con tra le tristi manie di suicidio mo! rate dell' Europa sanzionista. Fieira del mandato che le avete con .ferito di custodire e di vivificare in ] ogni zona d'Italia i supremi colori della intelligenza e. dello spirito, la Confederazione Vi porge, Duce, il saluto devoto e fedele di tutti i Professionisti ed Artisti e specialmente di quelli fra loro che qui in terra d'Africa servono nei quadri del popolo combattente la Causa della, civiltà, italiana ». — Alessandro Pavolini - Presidente della Confederazione Fascista Pro fessionisti e Artisti I due Direttorii: quello della Confederazione Nazionale e quello dell'Unione Provinciale, si erano recati nella mattinata a campiere un atto di fede che caratterizza tutte le manifestazioni dell'Italia di Mussolini. Avevano cioè portato l'omaggio di una corona d'alloro al Sacrario dei Caduti per la Causa, a Casa Littoria soffermatisi in raccoglimento dinanzi all'ara votiva, e una corona di alloro hanno recato all'Ossario dei Caduti in guerra alla Gran Madre di Dio.