I comitati societari sotto la pressione di Eden preparano lo scardinamento dell'economia europea

I comitati societari sotto la pressione di Eden preparano lo scardinamento dell'economia europea Dementa ginevrina I comitati societari sotto la pressione di Eden preparano lo scardinamento dell'economia europea to nel progetto inglese pur il fer- mo alle importazioni dall'Italia. | anzi, per impiegare la qualifica stessa usata dal signor Eden, i le embargo » mondiale, sulle mer-| ci italiane. L'estrema complessità dell'ap-l .plicazione di tale misura è evi-! dente a chiunque, e. soprattutto, Unel momento attuale in cui i quat- tro quinti del commercio estero si svolgono in regime di ci furimi- Ginevra, 16 notte. I mostruosi piani di aggressione economica portati in discussione a Ginevra hanno trovato oggi il loro supremo compimen- Quello che si esporta trova la sua contropartita in ciò che si importa e non si può sopprimere un elemento delle due operazioni commerciali senza provocare automaticamente un arresto nell'altro. Moralità d'oltre Manica j n migliore commento a queste' • - n„ =a«o^nfproposte e quello d» un espertoI « Questi politici clic si piccano di economia sono straordinari: im- maginano che in Italia si acquisti- mera italiane, nessun" orologio' svizzero entrerà più nel vicino iP1U "iregno ». Ma nonostante questo suo ca-1 ratiere economicamente avventa- to, non è da nascondersi che la : misura proposta è in sè gravissi ma se non altro per il tentativo che si fa di sfruttare i peggiori . ;_„v. w. — . istinti dell'egoismo e della concor- .... _, diversi progetti di compensazione lche erano stati vagheggiati da ta- luni Stati, particolarmente della|Piccola Intesa e dell'Intesa balca- nica, si fa sapere a questi Stati che il miglior risarcimento alle lo-1 Iro perdite potrebbe essere rappre- Isentato dal fatto di potersi impa- dronire di mercati detenuti attuai- jmente dall'Italia... |Queste sono le alte considera- pzioni... morali con cui si sostiene la causa antiitallana a Ginevra. Perplessità di delegati Non ostante un compiacente appoggio dato alle suddette pro-poste dell'Olanda, Belgio, Ruma-nia, Svezia e Turchia, la mag-gior parte dei delegati, compostadi esperti che conoscono il vaio- re di queste misure economiche, ha mantenuto un atteggiaménto quanto mai perplesso: troppo èstato evidente il carattere para- dossale di questo piano che non tiene conto di nessuna realtà. Il silenzio è stato rotto dall'e- sperto economico elvetico Stucki che ha creduto bene sollevare del-le precise eccezioni, non soltan-to per quanto riguarda la situa- zione del suo Paese, ma per l'in-sieme stesso del progetto da lui definito come un « non sens eco- nòmique ». Allora anche qualche-u... i ci „; ialtro si è fatto coraggio. E si ècosi udita qualche timida riser- va del delegato spagnuolo (Ma come mai? — aveva l'aria di di-re il signor Eden — pensate al- le arance che potrete vendere in- vece dell'Italia! 1. Il delegato fran-cese, senza pronunziarsi esplici- tamente sul progetto, ha doman- dato qualche ulteriore schiari-mento. Il rappresentante della Po-Ionia, riferendosi alle accuse di incongruenza mosse al piano in-glese da parte dell'esperto sviz- zero, ha domandato se non era possibile che il signor Eden con- cretizzasse la sua proposta in untesto scritto. Il progetto Eden Ed ecco allora Eden. aiutatodai suoi esperti, mettersi al lavo-ro e buttar giù in fretta un pia-no che si pretende studiato in tut- ti i suoi dettagli compresi i ba- gagli personali dei viaggiatori provenienti dall'Italia... ' « I Governi degli Stati membri della Società delle Nazioni viete- ranno l'importazione nel loro ter- ritorio di ogni merce (diversa dai lingotti d'oro o d'argento e dalle monetei proveniente dall'Italia 0 dai possedimenti italiani, prodotta o manifatturata in Italia o- nei suoi possedimenti, qualunque sia il luogo di spedizione delle merci stesse. o:I prodotti coltivati e le merci prodotte in Italia, o nei possedi- nienti italiani, che sono state sot-toposte a una trasformazione in un altro Paese, e le merci mani- fatturate in parte in Italia 0 nei possedimenti italiani e in parte in altri Paesi, saranno considerate rientranti sotto il divieto, a menoche il 25 per cento del valore del- le merci al momento in cui esse hanno lasciato t'ultimo luogo di spedizione sia attribuibile a delletrasformazioni effettuate dopo che le merci stesse hanno lasciato definitivamente l'Italia o i possedimenti italiani. Le merci che fanne oggetto di contratti in corso non saranno esenti dal divieto. Le merci in viaggio al momento in cuila proibizione sarà applicata nesaranno esenti. < Per la messa in esecuzione di queste disposizioni i Governi possano per comodità amministrativa . . nali dei viaggiatori provenienti dall'Italia o dai possedimenti ita- liani possono pure essere esentati dal divieto». Su questo documento gli esperti del sottocomitato economico sa- ranno chiamati a pronunziarsi domani * nell'intesa tuttavia che Ut Comitato dei 1S possa arrivare in proposito a una conclusione al piu tardi venerdì prossimo ». Tale è l'aut aut posto dal sig. Eden, fissare una data appropriata tenendo conto del tempo normale per il trasporto dall'Italia, dopo di che le merci saranno soggette alla proibizione. I bagagli perso- l'aut aut post Il gioco delle compensazioni Un altro clamoroso esempio di insipienze come già si è accennato è fornito dal sottocomitato cosidetto della assistenza mutua (la qualifica di comitato di com pcnsazione varata in un primo dù sui nervi agli inglesi, fChe d compensazioni non voglio- scntjr p^.la].e). Il comitato ha esaminato in par . .,,„„»• ticolare i seguenti punti: 10 le ripercussioni che even . della nazione più favorita di talu-_ puiaziom di questi trattati; o \ a i, „„„ di intensificare in "ìL .iid LfLZ ne -. ■ - ''^"T:"-""^"""^ ;;-u't" ìrIì ™ *lta commeiciau con i nana, gii scam bi tra paesi che applicano le san¬ zioni economiche? 3.1 non converrebbe favorire gli., t ... -ti nnesi a deli-i- ijurau jjmw a r : mento dei naesi che non narteci- ai loro impegni ...... --— r P«ortta negli aggiustamenti che ?1lmP011011110 inseguito aua eumj- nazione a.e."0..s,rd™ <lgeiessore aai mercato di altri Stati? I^o11 converrei! rebbe cventualImente di creare una cassa comuneInl tnLe cu creare una cassa comune alimentata con una imposta spe-jc„ sulle trattazioni con i Italia|alI° scopo di poter dare un com- p?0"*30 31 , , a cUI. ,app..<;azione ! ^p"0o sallzl0111 val'rebbe delle per-dite? Quest'ultimo punto è dovuto alla genialità del greco Maximos, il j quale ha precisato anzi la percen-ituale con la quale gli Stati dovreb-itero concorrere alla costituzione|di tale fondo: un mezzo per cento.!Da parte degli economisti presenti \ nel comitato e stato allora bene- volmente spiegato all'onorevole preopinante come fosso ben diffi-jCile pensare di prelevare un fondo su delle trattazioni con l'Italia che in caso di adozione di misure didivieto alle esportazioni l'Italia slessa sarebbe la prima a troncare j come controsanzione. D'altra par-1 te gl'inglesi hanno fatto chiara-: mente capire che l'Inghilterra dì quattrini non intendeva trarne dal-; le sue saccocce per costituire dei fondi di compensazione. Il prose- j guimento dei dibattiti di questo, comitato è stato pertanto rinviatol j .1 u—». i-„ 1_ ; dopo che il presidente ha consta- tato l'esistenza di due tendenze quanto mai contrastanti: «.l'uria1 che tende a considerare l'esisten- za di un obbligo giuridico per la j attribuzione di compensi a taluni ] stati, l'altra che tende a cercare dei mezzi pratici per dare soddi- ■ sfazione a ognuno v. ' Si passa allora al Comitato dei1 diciotto che prende nota dei risul- tati raggiunti dal sottocomitato: dei giuristi a proposito delle dif ficoltà costituzionali relative alla | applicazione delle sanzioni e di una lista più completa delle armi i e del materiale da guerra su cui deve esercitarsi l'embargo decisoifin dalla scorsa settimana- Sul' primo punto riferisce il signor Po-|HUs che ha funzionato come pre-1 Bidente del sottocomitato di giù jristi. Il rapporto da lui presen ! tato ricorda che « i membri della Società delle Nazioni per il fatto di essere legati dagli impegni ri 1 sultanti dall'art. 16 del patto han no il dovere di prendere le dispo ' sizioni necessarie per essere in grado di conformarsi con tutta la rapidità richiesta ai suddetti impegni Il delegato dell'Argen tina signor Ruiz Guinazu ha cre duto bene di dichiarare di asso ciarsi a questa conclusione del ; sottocomitato dei giuristi; tutta ; via, ciò facendo, egli ha confcr 1 mato implicitamente 1' atteggia mento del suo Governo che oltre a difficoltà d'ordine materiale e 1 sentimentale non può prendere i nessuna decisione circa le Sanzio j ni prima della riunione del Par lamento che si avrà soltanto nel maggio prossimo, ; 1 j » LLlj L» seduta pubblica ] Sono quasi le ore 19 quando \ questo organismo si riunisce. E la prima riunione pubblica e da , parte dei giornalisti ammessi nel la sala dopo divergi giorni di attesa nei corridoi si esita quasi ad avanzare in questa fossa di leo ni... Si presenta anzi tutto all'ap n [novazione il rapporto dei giurii. sii di cui già si è detto. Il venezuelano Zumeta fa ae. questo proposito una dichiarazio i ne di grande interesse. Egli hai | richiamato anzi tutto il fatto chogni Stato ha la facoltà di graduare il suo concorso alle sanzio • • , „ .ni in base alla sua situazione par-1 ticolare. Il Governo del Vcnczue- la terrà conto di questo fatto, co- me pure del fatto che non intcn- i de minimamente aggravare la sua situazione economica e finanzia- ria col partecipare a sanzioni di questo genere. Il signor Zumeta ha concluso con la seguente net- tissima dichiarazione: « L'obbligo primo ed essenziale della Lega è quello di risolvere : ogni conflitto con altri mezzi che. non siano misure di forza, ed è con questo spirito che il mio go- verno intende collaborare all'azio- ^ della Lega j:■. Si tratta quindi di adottare la lista delle armi, munizioni e materiale da guerra per cui è statovolato l'embargo alla volta del-l'Italia, n signor Motta riferendo-si al fatto che i prodotti per laguerra chimica e incendiaria inclusi nella lista stessa già sonovietati dalla convenzione interna-zioilale votata nel 192r>. si doman-da se sia stalo saggio di menzio-narc espressamente questi prodot-ti nella nuova lista. «In ogni caso, ,se. si intendemenzionarli — egli dichiara conforaa _ c necessario che di questiprodotti sia vietata l'esportazioneanche alla volta dell'Etiopia». Di questa netta dichiarazionedel delegato elvetico che producemolta impressione si prende notaa verbale. Prima di adottare de-finitivamente la lista delle armi,si avrà ancora una dichiarazionedi astensione da parte del delega-to di Ungheria, Dclics, il quale siriferisce in proposito alla dichia-razione di astensione del suo pae-se già fatta quando si è trattatocIi adottare il principio generalebell'embargo alla volta dell'Italia.G. T.

Persone citate: Motta, Ruiz Guinazu, Unel