Le genti del Tigrè contro Addis Abeba

Le genti del Tigrè contro Addis Abeba Le genti del Tigrè contro Addis Abeba (UAL NOSTRO INVIATO) Adigrat, 11 notte. Gli sviluppi tattici e strategici j sull'ala sinistra del nostro fronte • hanno preso una nuova c decisa argomento ripetuto al tramonto di ieri dal capo che veniva a consegnare i suoi fucili c a chiedere che il Comando italiano accettasse i servizi dei suoi uomini. Ras Seyum ha capito... • oheTo7taclvmà' \!tiUStma, un popolo che i ]'to in questi stessi luoghi di saper ' 'governare con illuminata genero- v | sita. Questo è un grande e vero 2n7maùa7e""Non alacfqctgdcapiega da ieri sera — quando il braccio destro di Ras Seyum, il degiac Hailè Sclassiò Gugsa, capo del Tigre Orientale, e l'altro importante capo il degiac Hassà Araià, sono passati consegnando le armi e mettendo a disposizione del Comando italiano i loro uomini. E' questo un evento di non poca importanza politica: ma questa resa non ha soltanto base ed origine nella convinzione che a combattere gli Italiani si combatte un0ordine e giustizia, un popolo che ha prova sgtLa decisione della resa in massa e incondizionata è stata però affrettata dagli avvenimenti d'orè necessario riepilogare una storia che è di questi giorni, storia scritta dal valore dèi gregari e dall'intelligenza Idei comandi. L'avanzata iniziata 'vittoriosamente il giorno tre otto\bre; la presa di Adigrat, di Enfiselo, di Adua; la saldatura del '•fronte fra queste tre località; i vani ritorni offensivi contro i reparti nostri clic ci assicuravano il possesso e il controllo dei passi lungo la catena di montagne che limitano, a sud, le conche di Adua e di Adigrat — sono tutti fatti e Ivittorie militari che sono stale esattamente valutate dai guerrieri di Ras Scyum i quali si sono resi conto che resistere all'Italia [era inutile. Ma la decisione ad arrendersi j si è fatta più forte quando le ' truppe di Ras Scyum, cacciate da Adua, si sono trovate abbandona, te dal loro capo fuggito — con talleri, moglie, un figlio e molti 1 schiavi — verso luoghi sicuri. I diecimila armati presentatisi alle nostre lince avevano avuto incaI lieo dal loro ex ras scappato al i primo indizio di offensiva italia; na di proteggere a lui la fuga, ' Per quattro giorni — esattamente da sabato sera, quando la po; siciottc di Adua ormai era inso] stenibile per yli Abissini, a mcr: colerti mattina, quando fallì il | tentativo di impossessarsi di Eduga Humus — queste truppe di \ copertura vagarono dal fronte a j sud di Adua a ([urlio al sud di S Adigrat. Marcie forzate c distur; bitte dalla nostra aviazione: azioni tentate invano < sanguinosamente contro le posizioni tenute srssInC■l \ i A e, ] ' \ bacie iiiitifarc e alla o i e r i - icdgccsgpdagli italiani, come quella contro Amba Scbat; la scarsezza dei viveri: la persuasione che erano stati abbandonati dai capi — tutto questo ha contribuito alla eieresa. i \ questi credevano fosse la loro\ , , ,, , «UOminl 01 MUSSOIiriì » {Fra tutte queste cause primis- sima è quella provocata dalla presa di quella fortezza natura- ie costituita dalle montagne che sovrastano F.daqà Humus: là gli abissini si trovarono battuti da- gli italiani, non coi cannoni, non con gli aeroplani, non con i car-\ ri armati, ma anche dalla resi- stenza degli «uomini di Musso- lini» che avevano saputo supe-.rare gli avversarti in quella che, prrrniiativa o la loro superiorità assoluta: la mobilità. L'importanza strategica — per non parlare e per non voler ante- , ciparc gli effetti morali di questo \ dissolvimento fra le truppe che s ; ' . . ' *** «« ''f v Ras Scyum credeva le più fidale, tanto che ad esse aveva lasciato il compito di mantenere il contatto e di contrastare le truppe italiane — .sono evidenti. Nei dispacci trasmessi durante le ultime settantadue ore ho messo, sempre, in riUrr'' '"""Portanza della grande carovaniera che per Adigrat, Edaga porta a Macallè e stata una delle più grandi arterie dei traffici abissini. La nostra aviazione che è stata oggi. come sempre attivissima, ha riferito che, durante numerose esplorazioni, non sono state segnalali forze nemiche a sud delle nostre linee. E la nostra aviazione c instancabile e i nostri esploratori acrei non si arrendono di fronte atte difficoltà create da un terreno che sembra fatto apposta per offrire al nemico dei nascondigli. Oli aviatori scendono a bassa quota lungo i corsi dei torrenti, compiono evoluzioni quasi acrobatiche lungo i fianchi delle montagne in modo che agli osservatori non sfuggano quelli che si annidano negli anfratti e nelle gole del terreno montagnoso. Del resto il concorso che nel cielo dell'Africa Orientale le squadriglie dell'armata aerea hanno dato per la riuscita delle operazioni, è documentato dalle seguenti cifre: nei primi giorni delle operazioni, cioè dal giorno 3 al giorno 7, la aviazione ha effettuato 130 azioni óltre 40U complessive ore di 0""'"'" LNelle retrovie II successo politico morale e strategico della resa dei due luogotenenti di Ras Seyum. per quanto grande non può far passare in seconda linea il meraviglioso lavo-, ro di organizzazione che si va svolgendo con ritmo ininterrotto sul retrofronte delle zone occupate, I servizi per gli impianti tele fo-\ nici, telegrafici ed idrici procedono ; alacremente con un ritmo di in- Cl'tun!rl S linee ho visitato] ■domani gli importanti lavori che'con la il Genio dirige ed esegue collaborazione di centurie di operai. Bisogna tener presente che fino ■ dal primo o/io t'ito dell'avanzata, j gli ufficiali ilei Genio avanzavano] contemporancamentéi alle trnppeì con raggruppamenti di operai cia-\ senno composto di 1500 uomini. Ili generale Caffo, vecchio coloniale piemontese, dirige la vasta iute-1 lessante e difficile opera (itti (.'cu io. In questi ultimi giorni sono stati costruiti JV chilometri di stia- i da fino ad Adigrat e SD verso | Adua. E' da notare che si tratta di strada tutta a mezza costa e che richiede ampi sterramenti. Quanto ai collegamenti spetta ai reparti del Genio il merito per i ' perfetti e continui contatti fra ì Comandi delle forze operanti: una rete di radio da campo e di fili ! telefonici è in piena attività. I servizi idrici hanno funzionato seguendo le truppe con sonde e materiali per ricerche di nuove fonti, che ormai danno abbondantissima acqua a tutte le truppe. Ieri è stato terminato in località Maicn, a Iti chilometri da Adua, un pozzo sufficiente per 20 mila soldati. Presso il fortino di Adi Abuna ó stato fatto un sondaggio id c stata trovata acqua per i servizi civili di Adua. Presso Coutil e stato completato un serbatoio capace di cento metri cubi, sono stati ultimali quattro pozzi ed eseguita la posa di una tubazione lunga 1(500 metri. Vicino a Fumi Cuna è stata captata una sorgente mediante un fon- o\ o. I dati le parole lanile di presa e attraverso una tubazionc e stato installato un i- tirante e un abbeveratoio per mille {quadrupedi. Sulla strada di Adi- U'at è stata trovata acqua in di- verse abbondantissime sorgenti. Si ì>"à calcolare che per la costru- zione di linee telefoniche si sitino slesi, durante questi ultimi giorni, IO mila chilometri di filo, numerici molto più che \ testimoniano quale e quanto civi- le sia l'opera di organizzazione del Genio che conta sugli uomini di .otto battaglioni inquadrati da 600 , ufficiali. Guido B&roni

Persone citate: Caffo, Hailè Sclassiò Gugsa, Tigrè

Luoghi citati: Addis Abeba, Adigrat, Africa Orientale, Fumi Cuna, Italia, Maicn