In attesa delle decisioni di Roma Aloisi rinuncia a presentarsi al Consiglio

In attesa delle decisioni di Roma Aloisi rinuncia a presentarsi al Consiglio In attesa delle decisioni di Roma Aloisi rinuncia a presentarsi al Consiglio La. severa protesta del delegato italiano contro le sfacciate violazioni di ogni buona norma procedurale A tempo e luogo I inLa prova che la Nazione italiana attraversa nella piena coscienza del suo diritto e della giustizia della sua causa, è una prova di vitalità e di indipendenza che ci fa le ossa come Potenza di primo piano. Ci laracaitfesulidLofr.w. ii . . — affacciamo alla stona quali [pprotagonisti, non più in fun-, tizione di buon secondo; perciò!snon bisogna essere eccessiva-1 cmente sorpresi che le inimicizie, tile diffidenze, le riserve superino Ele manifestazioni di solidarietà ' uf>-, ; c^,ay.^n^n !• ... tetra ì governanti. L essenziale e sdurare, con serietà e con fer-|_mezza. Le reazioni internazio- nnali alla nostra azione militare svanno misurate con fredda liserenità. Prcmessc queste osservazioni cstiamo accumulando delle espe-1 j-rienze che non andranno dimen- mticate ; il vaglio delle amicizie ' pmatura implacabile sotto la sforza degli avvenimenti: tutti ?ricordino che il fattore italiano i tnon va valutato soltanto alla i qluce odierna, che esso avrà un!a, . . ' . . „. ... i bpeso decisivo in infiniti pro-|mmitlesso avrà un infiniti problemi domani e nell'avvenire, nei secoli. La crisi attuale è di quelle che segneranno indelebili dei punti fermi: tutti i verranno al pettine Cominciamo a prendere atto. L'Esecutivo degli Stati Uniti nodi pIl! nel suo lodevole sforzo di salva- ' : j i guardare la neutralità di quel grande Paese (e fin qui non abbiamo nulla da osservare) ha con un parallelismo assurdo messo sullo stesso piano l'Italia e l'Etiopia, non soltanto per rocgpsV\l'embargo delle armi e munizioni, ma anche per i rischi di navigazione. Chi mai può minacciare i nostri transatlantici chc collegano New York al Mediterraneo? Non davvero la inesistente flott'a etiopica. Non I vogliamo azzardare alcuna ipo- r' tesi catastrofica di altro genere, elcsdlimscl ^ 5«^' =. | : comunque ci sembra che la pra- ci ticità americana nel considerare ■ r\ ie questioni politiche avrebbe g\dovuto evitare pronunciamenti P! assolutamente fuori posto colla realtà della situazione. A Ginevra tutti hanno cur: vato la testa alle imposizioni di Eden; colla scusa dei sacri principi da salvaguardare per j degli ipotetici conflitti futuri si è preteso di considerare l'Italia I fuori dalla legge societaria. Non c'è ragione da allarmarsi; • ma non è ! rilasciare una ricevuta di compiacimento a quei delc^ passivamente hanno permesso d: far scempio delle stesse 1 norme procedurali in uso a Ginevra. Noi non abbiamo mai ldqscmdtnemmeno il caso di Nciti che iss negato la delicata situazione rbc3] della Francia e particolarmente n] del sig. Lavai; come pure noi abbiamo espresso alta la nostra gratitudine alle prove di cameratismo e di solidarietà offerteci in sì difficili circostanze dalla parte migliore del popolo francese; ma è un fatto che si sta varcando il limite là dove ragioni di principio o particolari manovre diplomatiche cominciano a minare alla baste la consistenza dell'amicizia italofrancese. mpt• I t! I in ascolto: ogni frase sarà pas! sata in archivio non per giacere i nella polvere, ma per essere | ricordata a tempo e a luogo. j I inopportuna e ' ] Ginevra, 8 notte. Mentre fra i membri della De'le. gazione britannica e i loro osso quienti servitori che figurano nel'la trista congrega ginevrina, ci si Domani ali Assemblea della cLega si iniziera il torneo orato- rio; per molta brava gente sarà ; agevole riscuotere gli applausi Elanciando qualche insulto o per lo meno largendoci qualche ' indesiderata le- zione di buon costume. Staremo ; j scambiano degli attestati di bene-1 L'odierno torneo oratorio I inerenza per avere provveduto al-1 prla salvaguardia del Patto, ignorato e vilipeso in tante altre occasioni, il capo della Delegazione italiana ha tenuto a ribadire con ferine e dignitose espressioni la sua più flora protesta per l'inqualificabile abuso commesso ieri a danno del nostro Paese. La lettera del delegato italiano lamrasimqusaCon una lettera indirizzata aler k.un una lentia. inuiii^^ciLa cu [presidente del Consiglio, l'argen- gl, tino Guinazu — il quale, come già !si è rilevato, si è distinto ieri nel 1 conformarsi con premurosa cor tigianeria ai desideri del signor Eden' tant0 da meritarsi stamani ' una particolare citazione da par te del poi lurido foglio che qui serve la propaganda anliitaliana, orditasi; ne.I l'inuna lettera in data odier- ! *|_ na Sforane ÀTòiisì precisa" cosila ^ situazione della delegazione ita liana: « Signor presidente: dopo la de- cisione con la quale il Consiglio rei SGUratr1 j-j* ^&Si TSiffSZ mento della discussione sul rap- _ ' porto del Comitato dei Sei, l'espo- j ot sizione della tesi italiana, per lala ti ?„Ut.?nvtt^ i to. Infatti la motivazione con la cia i quale la mia richiesta non è stata vrn!accolta' Pr°va, che.u Consiglio in lu i base a motivi e circostanze che in-|mi astengo dal discutere, ha rite-aìmitn inutile di sentire la parte più interessata. Dolente che dei metodi in netta' contraddizione con le norme più elementari di ogni n , i i . i i procedura "siano stati adottati per Ila prima volta dalla S. d. N. nei adPrdd- l n a o a r riguardi del mio Paese, esprimo ogni riserva circa le ulteriori de- stcisioni del mio R. Governo al ri-1 guardo. Ho l'onore di pregarvi di portare quanto precede a conoscenza dei membri del Consiglio., Voglia gradire, signor presidente,1 i i l a n l'ledfvce illa- rali da parte del Consiglio, che ha , emesso la sentenza prima di pro¬ le assicurazioni della " mia alta 1 considerazione. Firmato: Aloisi».] E' inutile dire quanto grande i sia stata l'impressione sollevata da questa lettera del Delegato italiano. L'accenno alle eventuali ulteriori decisioni .• del Governo ! italiano è stato subito sentito co-I) me un avvertimento. Perciò, sta- sera in questi ambienti, pronun- » ciancio senz altro il mea culpa per la violazione delle regole procedu- rt. |"V""^'''"1 *"'JT ?*"" c- cedere ali audizione del preteso ,ue ■ reo' cl sl affanna a tiovaie delle te giustificazioni nella 'I' gi Provvedere aIIa salvaguardia dei- [la i i r i a . ; o e a i la pace E una volta iniziata l'arringa di difesa per l'operato del Consiglio, questi societari dalle inquiete coscienze cercano anche di spiegare come mai l'art. 16 non sia <;tato mai applicato nei precedenti casi di violazioni del Patto. Udite, udite la dimostrazione della malafede a cui si ispira tutta l'attività di questo organismo AoScEtlaqdi Niente dunque articolo 16: 1) nel rcaso della spedizione giapponese ue in Manciuria Perrno !a cina non csi curò mai di fare appello a que-1 sto stesso articolo; 2| nella gtier-due Stati e ra del Chaco perchè i belligeranti si accusavano a vicenda del delitto di aggressione; 3) nel caso della Germania (dc- e nunda unilaterale delle clausole i a e o i e a militari del Trattato di Versailles I perchè non fu commesso alcun atto di guerra. Eden regista dell'assemblea i Riuscito ieri il colpo, il Consiglio non ha più creduto oggi necessario riunirsi. Tutta la gior-' • nata è trascorsa in preparativi per la riunione dell'assemblea • ; I cui è ora assegnato il compito di : portare a termine il primo tentativo di applicazione pratica del- j ! l'art. 10. In tale lavoro, oltre al LclrvNtcmnncge e j esi ca cecoslovacco Benes presidente c- de" assemblea societaria, si di-l ,à ; pingue naturalmente il solito _i Ede«- » 1.uale' Pu.r.non av?nd0 ^"pr ce ' ^S^S^al c^«taSt «- Fattività preparatoria. E' con il. o ; delegato inglese, prima di ogmi j altro, che Benes si incontrava! stamane appena sbarcato a Ginevra, ed è con lui che si abboccava oggi ripetutamente il signor Avenol, segretario generale della Lega. Tutti i dettagli della grande parata sono ormai di Uniti Circa la procedura, si precisa che l'assemblea prenderà anzitutto atto della documentazione trasmessavi dal Consiglio; quindi si passerà alla discussione generale. Eden, da buon organizzatore. s|ie-1 ra di arrivare ad un vero e prò- nnctcpsm prio torneo oratorio italofobo con la partecipazione del maggior numero possibile di delegati. Un altro Gomitato in vista Terminata la discussione generale, l'assemblea procederà, come si è detto, alla nomina di un comitato incaricato di studiare la questione del coordinamento delle sanzioni che, teoricamente, do- erebbero essere applicate da tutti ~ : ... t , gli_Stati_membrl. A comporre tale organismo si è pensato fin d'ora di chiamare, oltre ai rappresentanti degli Stati membri del Consiglio, i delegati dei Paesi confi; nanti con l'Italia, oltre il Belgio e. naturalmente, il presidente delI l'assemblea Eenes. Si conferma inoltre l'intenzione della delega- ! *°ne inSlese di fare 1inyitarf1 in¬ ^assemblea, come partecipanti di retti, o almeno come osservatori, i rappresentanti non membri della Società delle Nazioni, e cioè la Germania, il Giappone e gli Stati Uniti. In taluni ambienti si dichiarava anzi stasera, che questa potrebbe essere per la Germania una _ j ottima occasione per riavvicinarsi la Ginevrai ma da informazioni as EX*^ ciaIe tedesca di passaggio a Gine vra, si esclude nel modo più asso luto che la Germania nutra questa intenzione, ed anzi si precisa che, aìlo scadere del 21 corrente, data alla quale termina il periodo di due anni di preavviso previsto dal Patto, perchè diventi effettivo il ritiro di uno Stato dalla Società delle Nazioni, la Germania sarà definitivamente e ufficialmente staccata per sempre da Ginevra, 1 , Frattanto già si nota a Ginevra 1 Vinci espulso da Addis Abeba l'arrivo di un certo numero di delegati per l'imminente riunione dell'Assemblea. Fra altri i Ministri francesi Herriot e Bonnet. Si rileva pure l'arrivo a Ginevra di alcuni esperti in materia economica e finanziaria che dovrebbero dare il loro avviso sulla questione della coordinazione delle sanzioni; in 1 ] i ! I) Ucòlarè „ francese Coulondre » Hawtrey alto funziona- rio della Tesoreria britannica. Nel campo dell'attività diploma¬ tica merita rilievo oltre ad un in- contro Laval-Eden di stamani, un ,ungo co„oquio avvenuto in sera. e ta fra .j c []e]la nostra rjele' g,™ barone Aloisi ed ilPresi- - [lpnte dg, Con-iglio francese. i e e L'ultimo gesto del Governo di Addis Abeba è la lettera inviata oggi dal signor Teclé Hawariate al Segretariato ginevrino, lettera in cui si comunica l'espulsione dalla Etiopia del Ministro d'Italia Conte Vinci e di tutto il personale della Legazione. L'inqualificabile pretesto, per questa misura è che la Legazione d'Italia ad Addis Abeba costitui- rebbe un -r centro di spionaggio ed un focolaio di intrighi e complotti contro l'ordine pubblico d'Etiopia*, 1 q f -

Persone citate: Aloisi, Benes, Bonnet, Guinazu, Herriot, Italia Conte