Diecimila francesi alla sala Wagram riaffermano l'amicizia per l'Italia

Diecimila francesi alla sala Wagram riaffermano l'amicizia per l'Italia Diecimila francesi alla sala Wagram riaffermano l'amicizia per l'Italia Parigi, 5 notte, iDiecimila Italiani hanno innep gialo alla Francia, Ieri sera, a Roma. Diecimila francesi hanno innegpi.'ito all'Italia, quest'oggi, a Parigi, alla Sala Wagram. Parecchie altre migliaio, di persone hanno improvvisato, stasera, una grandiosa manifestazione in favore dell'Italia, in piazza dell'Oliera. La riunione alla Sala Wagram ha attirato un numero di persone riie gli organizzatori non credevano così ingente. Gli oratori che parlavano nel primo salone scendevano a turno nel secondo per parlare dinanzi a varie altre migliaia di persone mentre altra folla ancora era ammassata all'uscita, sulI'Avcnue Wagram, nell'impossibilità, di trovare più posto. Giorgio Corman, figlio di un francese morto in guerra e membro del comitato direttivo della « Solidarietà Francese » ha pronunciato brevi parole, suscitando a più riprese grida altissime di « Viva l'Italia! », «Viva Mussolini!», «Viva il Du tducTrtLddtce! ». Egli ha terminato chiedendo, la neutralità assoluta della Pran- eia, che non può e non deve fare gla guerra contro l'Italia dicendo ccome non c'è da aspettare nulla cdà Ginevra, poiché la Lega delle i Nazioni va considerata come un Ilmezzo per sviluppare e non per aplacare i conflitti. « Non un uomo, 1non un soldo della Francia, ha concluso l'oratore, sarà sacrificato per 1 petrolieri, per i capitalisti internazionali, per i massoni di Ginevra, che sono i peggiori nemici dell'ordine e della pace nel mondo ». "Bisogna sostenere Mussolini,, Poi il segretario dell'Unione combattenti francesi signor Trochu si è scagliato contro gli uomini di sinistra che, con la scusa del rispetto di un patto internazionale che nessuno sa cosa sia cmpttsfsCp<Vunvogliono fare entrare la Francia Din guerra contro l'Italia nella esperanza di preparare in tal mo- do la strada all'invasione del boi- ! tseevismo in Europa. <: Bisogna! sostenere Mussolini perchè ha ri-1 nsuscitato un nobile Paese e perchè la sua azione deve essere imitata in Francia». A questo punto l'intera sala si è levata in piedi ed ha teso il braccio nel saluto romano, mentre come da ogni punto irrompevano acclamazioni fragorose. Il Principe Ruffo, presidente della federazione di Francia degli ex combattenti italiani, ha proposto un minuto di raccoglimento alla memoria di Henry Do Jouvcnel, ex Ambasciatore di Francia a Roma. Quindi ha stigmatizzato Ginevra già definita <n congresso della saliva » ed ha ricordato come la storia insegni che, ogni volta che c'è stata una intesa fra la Francia e l'Italia, qualcuno ha tentato di separare i due popoli. « Ma oggi, giuriamo che ciò non avverrà più ». Il presidente dell'Associazione dei « Feriti del 6 febbraio », signor Cartier, ha esclamato fra calorosissimi battimani: «Gloria ai soldati italiani che dormono nei vari cimiteri di Francia; gloria al loro governo; gloria a Mussolini che ci ha dato uno spettacolo di ciò che si può fare con un grande popolo che non vuole e non può morire, spettacolo che noi imiteremo domani. La Francia non dovrà aderire a sanzioni di nessun genere, dato che quelle economiche sono destinate a tramutarsi in sanzioni militari ». Italo Sulliotti, direttore della « Nuova Italia » di Parigi, ha ringraziato il popolo parigino per questa grandiosa dimostrazione, e ad un suo cenno, sono stati ripetu tamente acclamati il Duce e l'Italia. Contro gli avversari della pace IUAhPzrillrsvzlincctLo scultore Maxime Real del Sarte, capo dei « camelots du Roi », ha alluso ai 140 parlamen tari francesi che vorrebbero appli care sanzioni militari ed ha ram montato che « essi sono quelli che ! pagheranno ». « Abbiamo avuto il coraggio di. segnarc i nomi di queste canaglie ! — ha gridato l'oratore, fra applau-1 si di consenso — e noi abbando- neremo questi avversari della pa-| ce alla giusta vendetta dei nostri, uominl, che andranno a scovarli fino nei loro domicili sia a Parigi sia in provincia, per condirli nella! salsa che essi meritano ì Real Del Sarte ha rivolto all'indirizzo del Duce un devoto grazie per aver Egli permessa l'erezione della statua di Giovanna d'Arco a Roma, dove una via sarà intitolata all'eroina francese, ed ha imiioiaia an croma nancese, eu mi terminato ^m&^S^^\t° itr™ n ,f ? ■ormldHhn^tesi su quella realtà loimidabile, che è l'unione della Francia e del- j Camillo Marabini, presidente del Volontari garibaldini delle Argon- \ ne, ha rievocato il gesto dell'Ita¬ lia che nel 1914 decise la neutralità permettendo alla Francia, come poi scrisse il generale Joffre, di ritirare 250 mila uomini dal fronte delle Alpi, per gettarli nella battaglia della Marna. Non contenta della neutralità, il 15 ago sto a; > 1914, i nostri si presentavano | 11 uffici di arruolamento dell'e-1 sercito francese in numero di 30 mila e accorrevano subito nelle : trincee per gridare in faccia al i mondo: «Ecco la vera Italia ». jQueste parole sono state contras-1 segnate da una entusiastica dimo-1 strazione all'Italia. Il prof. Emilio Bergcrot ha am-1 monito che dietro la ridicola de- ! corazlone ginevrina in cui si ve- tdono sfilare oratori di paesi mi- nuscoli ed esotici, c'è un dram- ma che si giuoca: si vuole instati-! rare il regno definitivo di Israele i sul mondo. Ma non si riuscirà u battere l'Italia, potenza di dina- ! mismo nazionale, di indipendenza e di fierezza. Roma tenta un'opera 1 di espansione coloniale che si ac- ! corda profondamente con la sua , missione umana e « noi — ha, esclamato il prof. Bergerot — non possiamo tollerare la commedia : singolare inscenata dai conquista-; tori del insce Transvaal : Lo scrittore Binct Valmer ha | gridato: «Mai gli ex-combattenti francesi prenderanno le armi con- l tro la sorella latina, contro Roma, contro il suo Capo, Benito Mus-1 Bulini-/. Saluto alla gioventù d'Italia FL'altro scrittore Xavier de Ma- gallou ha affermato che è una in-! gSÌWSta^^ un popolo come quello italiano, che è jrloria. onore e delizia del-l l'umanità; e la Francia può re- stare amica, ma non vassalla del- l'Inir'hìlterra 11 deputato Taittinger ha salu- tato < la gioventù ardente d'Italia ila quale è partita per l'Africa Orientalo cantando In uno slancio d'amore e ha commosso il vecchio mondo pieno di egoismi, di vigliaccherie e di ingordigie ». In ultimo ha preso la parola Leon Daudet, il quale ha detto che tutta Parigi è contro la semplice ipotesi di sanzioni contro un popolo fratello, quale quello italiano. « Hanno già espresso il vero pensiero della Francia gli intellettuali con il loro manifesto lirmato da centinaia di medici, avvocati, uomini di lettere, artisti di ogni categoria. Ma bisognerà ripeterlo: l'Italia è la madre della civiltà. Tutto ciò che rappresenta lo spirito umano nell'ora attuale, spirito chiaro, spirito laborioso, spirito preveggente, tutto ciò e. uscito da Roma. Essa ha portato nel mondo un'alta poeuifi, ha costruito le strade, ha creato le leggi. L'Idea che la generazione attuale d'Italia possa cadere sotto i colpi di un popolo europeo è un'idea intollerabile; e noi non la tollereremo. Sanzioni contro l'Italia signiflcano sangue che scorrerebbe a l'iu'lfj' e nella Francia intera: la guerra civile. Si è parlato di bloc co economico. Sapete cosa signill ca blocco economico, soprattutto q1uc(:o tlcl canale di Suez? Signllìca cll° fi" Italiani in Etiopia non avrebbero munizioni e morrebbe 10 c" sete 0 di fame. Si possono chiamare queste sanzioni econo miche? Ma sono sanzioni vitali, le più odiose, le più abominevoli di tutte. Ecco perchè una simile ipotesi non avrebbe mai dovuto essere espressa su nessun giornale francese! ». L'oratore ha gridato che Mussolini è il degno continuatore di Cosare e ha concluso il suo applaudltissimo discorso al grido eli: <" Viva Mussolini! Viva l'Italia! Viva la Francia! ». Tutta la sala è sorta In piedi in una indimenticabile manifestazione e grida ripetute di: «Duce! Duce! Duce! Francia-Italia! Fran eia-Italia! Francia-Italia!», Al termine della riunione è sta to votato un ordine del giorno di stretta neutralità della Francia nel conflitto attuale,