Che cosa c'è di nuovo nello scacchiere orientale

Che cosa c'è di nuovo nello scacchiere orientale Che cosa c'è di nuovo nello scacchiere orientale VIENNA, settembre. IpreNello sue sedute del 14 c del 16 strsettembre l'assemblea della So- ungcietà delle Nazioni ha sanzionato, I sencerto senza volerlo, il pieno capo- supvolgimento di situazione compili- chetosi nell'est europeo: il giorno il signor Litvinoff ha dato il pi ino passo con la violenta criti alla politica di patti bilaterali del- pocla Polonia — alla quale egli rim- denprovera l'aver concluso colla Ger- .carmania un accordo che non con- vantiene, come il polacco-russo, la perclausola riguardante la sospensio- strne della validità nel caso in cui Tauna delle parti contraenti commet- cheta un'aggressione verso terzi - e chinella seduta del 16 il signor Beck. naz„„. cne14 parni- noniea nuoministro degli Esteri di Polonia, viaha protestato contro il discorso chedel collega russo in un tono ed in semtermini che hanno caricato di comnuova elettricità l'atmosfera eia nazn 1 ,, L1It . ... 1 ' igquasi satura, dell assemblea, bue- bulcessivamente il signor Litvinoff sanha replicalo, e il signor Beck e i ito n-.embri della delegazione da lui sigguidata invece di starlo ad ascoi- comtare, hanno lasciato l'aula in mo- deldo più che ostcntativo spon 1 OC 1000 !™Dai ^0 gennaiO Vjól Ila Quante cose non sono mutate Litdal 25 di gennaio del 1032 in poi! la In quella data, a Mosca, Polonia e Russia sovietica firmarono un litpatto di non aggressione che sem- l'abrò segnare l'inizio d'una nuovis- dusima fase e della politica russa è medella polacca. Se ne allarmarono J leai vicini ed i lontani: se ne aliar-1 riamarono i tedeschi, che colla Polo- ! amnia allora intrattenevano relazio- meni piuttosto tese, i czt co-slovacchi, ! stache vedevano la Tolonia liberarsi I nodella minaccia russa alle spalle, piala Francia, che considerava il mo-1 qumento d'una collaborazione con | stMosca non'ancora venuto e che to assisteva con sorpresa alla levata 1 prdi scudi della Polonia, sua alleata pue sua protetta, e forse più (li ogni to altro se ne allarmò la Rumenia, gala quale, sulla base d'interessi co- ti munì e di comuni pericoli, aveva lorstretto con la Polonia un'alleanza tapolitica e militare di quelle che si cadovrebbero ritenere destinate a sesuperare la prova del fuoco. Lo spavento in Rumenia fu tale, che la Polonia, per amore dell'alleata, aspettò sei mesi prima di procedere alla ratifica del patto. Nel semestre di attesa Varsavia nutrì evidentemente la speranza di vedere la Rumenia accordarsi a sua volta con la Russia; ma il semestre trascorse invano e ai 25 luglio la ratifica ebbe luogo. Che cosa rimane del sensaziù- Esvidala gidetoglconaie patto dopo l'attacco sferrato',.a Ginevra da Litvinoff e dopo la dldichiarazione di Beck che l'attac- coco lascia il suo Governo mdiffe- siserente? Nulla. Però con tale rot tura non siamo ritornati ipso|dafacto alla situazione anteriore al l doì93!'.^.00!^.."6}., -__.le™^.iB anIpo! la■careGermania, lungi dal temere l'esistenza fra Polonia e Russia di segrete convenzioni contro di essa dirette, fila con Varsavia un amore, se pure imperfetto, sanziona-:adal dnriimetil n fini '?.(, erprmfl in .dei '34 che suscitale ire del Com- !" missario popolare per gli Esteri.2arusso, e la Francia è diventata '., lamicale 1 alleata di Mosca e laibeCzeco-Slovacohia pure, mentre la GRumenia ha stabilito con MoscaUecce enti rapporti e ha proyvedu- scto alla :uostruzione ael ponte ler-iBroviario sul Nistro. Insomma — vedete un po' che cambiamenti si nmpossono verificare in politicai - ! poggidì, a tre anni di distanza, in Laseveste di nemica della Russia ap¬ pare solo quella Polonia che nel B1032 schiuse alla diplomazia so- uvietica la via d'Europa, le si disse dbuona vicina e le diede la possibi- ; nlità di dedicarsi con alleggerito dcuore allo studio della situazione gcreata in estremo Oriente dall'Ira-, npero nipponico. Nel 1932, infatti, lola Società delle Nazioni, nella f0quale il signor Litvinoff ripone cadesso ogni sua fiducia, si dimo- Tstrò impotente a moderare le ini- iziativc nipponiche. Gli « amici » della Polonia | ; onevr gnor e nell'estate aveva dato maggiore csviluppo all'azione diplomatica tnella zona baltica e nella zona da- nnubiana, azione per la quale è 1stata trovata l'etichetta di intra- seuropea ... Se nelle grandi linee la politica estera polacca sembra fimpostata sull'alleanza colla Frati- leia e sulla contro-assicurazione (uLa tempesta scatenatasi a Gì- Nìvra nelle due citate sedute il si- ptanto che nella scorsa primavera 2rcon la Germania l'esame dei det- vtagli lascia comprendere che la aPolonia desidera completare il suo tsistema difensivo premendo sulla ;Czeco-Slovacchia, sulla Lituania e r— nientemeno — sull'antica sua salleata Rumenia. Da ciò 1 attiviti. jnelle zone baltica e danubiana, a aI^elsingfors e a Reval a nord, a nBudapest e a Sofia a sud. Il pri- Rmo punto d'appoggio fu Reval, il $secondo Budapest, e nell'agosto lsimo seguite Helsingfors e Sofia. cA Soiia si recò il Ministro della PubbUca Istruzione Jendzievicz.' ma Helsingfors il signor Beck per- sonaimente. Per Sofia si trovò il pretesto dell'inaugurazione d'un munumenlo, per Helsingfors non si cercò nessun pretesto. Nell'anno di disgrazia 1141, il Re polacco Vladislao III Wanienczyìt, combattendo contro i turchi per sottrarre al loro dominio i popoli cristiani della penisola balcanica, affrontò a Vania unti battaglia decisiva: aveva quasi vinto, quando il suo cavallo inciampò e trascinandolo nella caduta gl'im- pedi di parare la sciabolata d'un giannizzero. Morto Re Vladislao, ' i polacchi e gli ungheresi furono ' sconfitti e i turchi iniziarono la : marcia terminata sotto le mura di Vienna nel 16S3. Per l'inaugura-] zidne del monumento allo sfurili- nato difensore della cristianità, il; (Joverno bulgaro aveva invilato sullii ridente sponda del Mar Ne-! ro vani Governi stranieri: ora il caso ha voluto che dell'invito' abbiano tenuto con'o soltanto l'Ungile! la e la Polonia, fattasi rap- mopresentare, oltre che da un mini- Mstro, da un generale. Bulgari e suungheresi sono amici da tempo. ! tasenza che quest'amicizia abbia mai i dsuperato il grado di vago tepore che il sentimentalismo bulgaroIdpoca del viaggio à Sofìa del presidente del Consiglio GSmbds. Bulcari e polacchi, invece, si trovavano insieme in forma ufficiale per la prima volta: e cosi il ministro di Polonia a Sofia, signor Tarnowsky, ha potuto ricordare. che già nel secolo scorso i polac- £!chi si adoperarono in favore della i^nazione bulgara, mentre a Varsa-1 pgli organi ufficiosi scrivevano i Mcne u scn.mema,..smo oi. garo , (lpare consenta, e perciò a Varna tonon avevano da dirsi nulla di (lnuovo: abbastanza fu detto all'è-1 esbtuI ri| ' roI si■ ni stvia gli organi ufficiosi scrivevano Mche Polonia e Bulgaria si sono ; dsempre aiutate a vicenda e che la j qcomunità del sangue delle due 1 innazioni s'è semine fatta sentire. 1i !'igieni hnnnn ronlipnto nrofr*- hbulg.ui hanno lepltcato Plolf,s-ì sesantìo eterna gratituaine per i aro- cato accordato loro a Ginevra dal Msignor Mllynarsky, presidente deli ucomitato finanziario della Società mdelle Nazioni, i polacchi hanno ri- gsposto che mai essi dimentiche-1°™~ 1:1 dolcitudine colla quale £la Bulgaria sottoscrisse a Brest-! Litowsh il. trattato che rifece del-.fala Polonia uno Stato indipendènte, g Quante cortesie, quanta cordia-|nlità, quante parole belle e memo l'abili ! E pensare che Varna è a due passi dalla frontiera della Ru menia, sulla carta tuttora un'ul leata di Varsavia, e che la Bulga ria dei rumeni non è ne alleata, nè amica. I resoconti dei festegglà mentì per l'inaugurazione della statua di Vladislao III a Bucarest non possono essere stati letti con piacere. Al ministero degli Esteri qualcuno si dev'essere anzi chie sto se la Polonia non avesse scel to quell'occasione per far coni prendere a Titulescu il vivo disap punto cagionatole dal trasferimen to da Varsavia al Brasile e da Ri ga al Venezuela di rappresentan ti diplomatici rumeni ai quali il loro capo rimproverava la rilut tanza a trasformare in antipolac ca la politica sino a quel giorno seguita. Varsavia ed Helsingfors Dga■idtuisnn«Esteri finlandese HacUzell, visita;„Non possiamo dir troppo sul viaggio compiuto a Helsingfors dal signor Beck. per ricambiare | »la visita fattagli ai primi di maggio a Varsavia dal ministro degli adddella, quale si afferma che sia stato proprio Beck a desiderarla. Se gl'incontri di questo genere vanno considerati felicemente riusciti so- ',. quando terminano colla firma dl un bcl p_tt0 allora bisogna" convenire che l'incontro di Hel sinp.fors è rimasto sterile, non essendone venuto fuori mnteriale |da arcnlvio, Ma appunto pensan l do aUa aorte SUDlta do]10 soli trc annl di esistenza dal i"1"0 russ°- Ipolacco, non è lecito dubitare del! la necessità e dcll'ellicacia delle ■carte scritte? Quando il cancelliere tedesco Bethmann-Hollweg de :am j trattati pezzi di carta. Mas- . r* * . miiNndlavS !" Giurttesimo"r"mà"che IcTòcchèz: ! .2a dirlo, ;/ In osseqUi0 a quci 1 '., giustlssuno a, pt.rchè „on dovreb- ibel,0 avere lo intsse tacjte fra , Governi| se concll,se con spirito\U iealta, piu valore delle parole\ scritt. 0 stampate? E prima che\iBeck -, recasae m Finlandia, co- no me era saltato in mente al Cover-1czeco-slovacco d'invitare a1 ! p" a giornaiìstrdi paesi" baltici i L_. %,,„?, » -n_ _ri 1n Iaei quau e noto cne esitano ao. m serusi nel sistema propugnato dal Bc(_.k? Kra czeco-Slovacchia da una rte . Lettonia e Lituania dalrallra, molti contatti, sia di ; natul.a economica che culturale o demografica, non li vediamo. Il si gnor Bock ne vide_ lui, soltanto di , natura politica, e affinchè Praga lo capisse. S'imbarcò per Hclsing f01.s a bol.do dun piroscafo polac co chc si chiama nientemeno TcscBeHj dal nome della città ir iecienta.' | Di Teschen paese si occupano ; oramai alla giornata le agenzie e combattenti, Sokoln, tiratori eccea tei.a. rUitima domenica di luglio' - nanno giurato che l'onta del è 11,20., l'onta della divisione, non - sara mai dimenticata. Teschen sa-a a fra nazionalismo czeco e naziona- - lismo p()iac,.0. In quel giorno i e (.i.0L.hi guarderanno nel cielo, per ufficiali czeco-slovacca e polacca. 1 NeUa parte di Teschen rimasta - polaeca _ nei Kecoi0 ventesimo si.a 2U000 patrioti, legionari., ex-!ra un giorni, il teatro del ducilo - vejerc se da oriente arrivino 'gli a aeroplani russi, e benediranno Ti-o tulescu, perchè avendo ricostruitoa ;i p0nt,> ferroviario sul Nistro —e riaperto alla circolazione ai 15 a settembre — ha reso possibile al-i. je .Lrmato sovietiche di attaccare a antue sSll] fronte europeo la Polo- a nia, sotto i cui non invocati au - Rpivi )a riconciliazione con Mosca il $ avvenuta. Non è stata iicor.ci-o liazione universale, essendosi ana. che pultima conferenza della Pica cola intesa chiusa senza ehiariz.' mcnto dei rapporti fra Jugoslavia r- e RUssja, ma non monta: se a il Blc.,j neU'agostd, nulla è mutato, a Ginevra, nel settembre, è mutato fin troppo. n n il Italo Zingare!!)

Persone citate: Beck, Bock, Bulcari, Hollweg