I confini orientali egiziani e il Canale di Suez

I confini orientali egiziani e il Canale di Suez I confini orientali egiziani e il Canale di Suez IL CAIRO, settembre. |E'Durante alcune splendide mat- j patino di questo mese si sono svolte asnella zona del Canale di Suez e, dilungo la strada del deserto che dal tesCairo mena a Suez, manovre aeree i bae terrestri inglesi a partiti con- j Sitrapposti, con la partecipazione di aeroplani e idrovolanti, alcuni dei quali appartenenti alla flotta ancorata nei porti egiziani, di rcpar- cosi timpiti motorizzati del campo di Hil- j nemia (presso il Cairo), e con lan-icociò effettivo di bombe ed esegui-1 demento di tiri antiaerei. La base piaeronautlca era costituita dal ' bagrande aeroporto militare di Abu 1 veSuir vicino a Ismailia, a metà Ilastrada del Canale. Una stretta vi- vagilanza sulla zona delle esercita-1 trzioni impediva a chiunque di avvicinarsi. Non si conoscono i risultati delle manovre. Ad ogni modo si sa che il tema era questo: difesa della zona del Canale da un attacco aereo e terrestre proveniente da ovest. Là linea del Canale è. considerata militarmente come zona di coPimteneavtrpiì bateconfinc egiziano orientale. E' beniAvero che il confine politico va dar AGolfo di Acaba al Mediterraneo;-0all'altezza di Rata; ma stante |aSidifficoltà di organizzare una linea :tomilitare in territorio privo d'acqua, deserto sabbioso là dove non I è pietraia bruciata, la zona di confine orientale egiziano appare pra- j tieamentc al di qua della peniso- Paletta del Sinai. A Kantara sulla "1. . .. . . ~ „„,„ „. ..,„ tosponda asiatica de Canale, si tro- 1 ..... ., t .. , quSf„Ìn„£at?V p, f dogana e ^hdi 11 ha inizio la ferrovia palesti- banese, nonostante che percorra 180 ochilometri in territorio egiziano mprima di entrare in Terra Santa. naIl concetto naturale di confini d,orientali di un paese importa un adatto di difesa territoriale, alloe-1 su:r" °feseprp''ov~- niCosi, per il passa- correnza. contr ti da oriente, to, si è sempre inteso parlando delle frontiere est dell'Egitto e, del problema della difesa del Ca- innaie, contro possibili minacele !liesterne. Ebbene non così hanno t°pensato in quest'ultimi anni e'dapensano oggi gli Inglesi. Non. dehanno pensato in questo senso, ndopo il mandato ottenuto sulla | l'Palestina, in quanto ciò che po-1 tetevano temerò per il Canale non j riera più un attacco dalla Palesii-j tena, divenuta una piazzaforte bri- j ntannica, bensì una minaccia del i Mpopolo egiziano teso a scuoterei vii giogo. Inoltre oggigiorno con- sosiderazioni di politica ùiternazip-1 uale han fatto si che il proble-, Zma della difesa del Canale con- btro eventuali offese dall'ovest ve- nnisse impostato in tutta la sua portata militare. E appunto a quo sta impostazione si riferisce il te domma delle manovre eccezionali oriteora svoltesi nel triangolo deser- zatico che ha per vertici Cairo-Suez-; lcIsmailia. tuNegli anni scorsi le esercita- dzioni regolari del Corpo d'occupa-1 szione inglese in Egitto avevano Mper oggetto la difesa del Delta j locontro un ipotetico nemico proveniente dai confini occidentali, velocemente avanzante lungo il tavolato costiero mediterraneo, Tde nzona levigata piana o leggermeli-! cte ondulata adattissima alla fui- zminea travolgente marcia di un j Eesercito motorizzato, da Sollum | oe da Siua ad Alessandria e alitaCairo. Il Comando inglese, nella! sua ipotesi, s'è spinto a conside- rrare anche il caso d'occupazione fnemica del Cairo che risulta il qtrampolino d'attacco alla zona Sdel Canale. Infatti la strada de- vsettica Cairo-Suez è lunga appe- tna 135 chilometri. Di qui la ne- pecssita — sempre nell'ipotesi con-|dtemplata dal Comando inglese — adi organizzare la difesa della li- snea del Canale sul triangolo Sucz- rIsmailia-Zagazig essendo che al nord di questo triangolo le offe se via terra trovano un ostacolo naturale nella estensione di laghi, paludi e lagune (come quella di agMenzaleh) che difendono la metà |'settentrionale del Canale contro le | L! Rminacele da ovest. L'organizzazione inglese della iOdifesa militare del Canale contro ^attacchi da occidente trova il suo, sostegno nella penisola del Sinai 'c quindi nel sistema militare slra. 1-tegioo Palestina, Transgiordania, Mar Rosso. Ecco perchè,Wdan- sdo all'Egitto, gli Inglesi curano soprattutto il rafforzamento delle basi transgiordaniche palestinesi. ' naturale che la prima preoecuazione britannica sia. quella di ssicurare il contatto tra il Motcrraneo e il Mar Rosso, via Pastina, e precisamente tra le due asi principali di Caifa ed Acaba. i è subito provveduto a collegare on buone arterie — attorno cui sta lavorando per renderle otme — il Golfo di Acaba con le iazzaforti di Maan e di Amman ella Transgiordania da un lato, e on il sistema ferroviario stradale el Mediterraneo, attraverso la iazzaforte palestinese di Blr Scea, dall'altro lato. La strada proeniente da Acaba si allaccia con a ferrovia Cauo-Caifa, con doriazione Gerusalemme, e con i ronchi stradali che da Ramleh onducono a Giaffa e a Caifa. Il sistema militare inglese in alestina, come negli altri settori mperiali del vicino e medio oriene, è imperniato sull'organizzazioe aeronautica. Campi militari di viazione non mancano, alcuni at rezzatissimi. I principali, tra iù vicini al Sinai, sono quelli di a, Gaza, Ramleh, Gerico in Pa estina Ma, come è evidente, l'organi- A,'aba' Maa». Qal'ttt Anelza, Ziza. Amman (quest'ultimi quattro lun0 la llnea ferroviaria dell'I-Ie iaz)' e di E1 Lisn" <sul Mar Mor o> ln Transgiordania; di Bir Sce al"tinese deve avere i suoi poi10m M"e*"1 navf £h! '° "let" ono a contatto con la flotta. Ecco ,. ,. T , . „ ... uindi gli Inglesi attrezzare Calla, hc sta divenendo una formidabile age nava]c de, Mediterraneo orientale protetta dal Monte Car- me, mo^e d, biblica sul cui am.hi s, BtRnno piazzando mlci. ,a]1 ordigni di guerra, e creare d Acaba sipui.0 t d'appoggio ul Mar Rossor un centro di rifor- imento e vettovagliamento per le j ° r La linea Caifa-Acaba dovrebbe, n caso di necessità, sostituire la nea Porto Said-Suez, sia dal pun° di vista strategico-militare, sia a quello delle comunicazioni e ei rifornimenti. E' chiaro che. ella ipotesi dì una lotta in cui avversario dominasse il Medierraneo e l'Egitto, gli Inglesi per ifornire il corpo di difesa opcrane nel Sinai e in Palestina dovrebero inviare convogli dal sud, via Mar Rosso con sbarco ad Acaba, ia Irak con sbarco prima a Basora. Da lungo tempo la vigile attenione britannica puntava su Acaba (assegnata alla Transgiordaia nonostante le continue riven- icazioni di Ibri Saud), ridente asi di verde tra il rosso delle montagne senza vita, specchian esi in un caimo mal.e dove guiz ano t pescl r0ssi; Il lungo e stretc) golfo costituisce una base naurale formidabilmente protetta alle montagne attorno e chiusa a ud, nel punto del suo sbocco nel Mar Rosso, da un gruppo di isootti. Sui due principali isolotti, Tiran e Senafir, gli Inglesi inten dono inalzare fortificazioni, come stato annunciato in questi giorni. E' da ricordare, tra parentesi, he Tiran era oggetto di contesta zione di sovranità territoriale tra Egitto ed Hegiaz, quando nel 1927 o-u inglesi, per risolvere la dispua, la occuparono. j, njdo manttimo di Acaba verra a risultare inespugnabile sia di fronte alle forze marittime sia a quelle terrestri, le montagne del Sinai essendo assai ardue a traversarsi per un esercito attaccali te (la via di terra meno difficile per arrivare ad Acaba è quella del nord). Per la difesa contro gli aerei, il Comando britannico sta studiando ora il progetto di basrerce a Noweiha e a Dahab, nel' d, Acab(l| e a Abu Zcnimaa Ter e a Ras Mohammed negolfo di Suez. L'attenzione inglese appare"aggiormente dir» Ut a cons.de-L»re " s'stcma lil ('lfcsa 8,1 "arRosso che non quello occidentaleORÌZifmo' Si P11" dile c'he Per la ^a dp' Mar Rosso e del Sudan, T",0,tpUco attfacf dal"'ovest' Kh In-Iesl, non tanto fac-|a»o assegnamento su. conhm oc c|,'='ani 2ua4nt\sulìa s^an Sccba-Acaba-PortoFenomeni di estrema prudenzaAntonio Lovato

Persone citate: Ibri Saud, Lovato