L'incrollabile decisione del popolo Italiano nelle dichiarazioni del Duce al "Matin,,

L'incrollabile decisione del popolo Italiano nelle dichiarazioni del Duce al "Matin,, L'incrollabile decisione del popolo Italiano nelle dichiarazioni del Duce al "Matin,, La mostruosa opposizione dell'Inghilterra alle vitali necessità del nostro Paese « L'Italia non desidera la guerra ma non la teme ,. . Parigi, 17 notte, ifi,o ft(f„ 1^azi^m -n TV-DVce sha fatto a Leo Gerville Reache, ,che fu il primo giornalista frani |zcese da Mussolini ricevuto a Ro-1 ma dopo la sua assunzione alPpotere, nel 1922, pubblicate sta-(cmattina dal Matin e riprodotte : cdai giornali del meriggio e del-Jola sera, hanno prodotto qui pro-;Cfonda impressione per la chia-nvarezza delle affermazioni in esse contenute, mentre è stato accolto con singolare compiacimento il nuovo riconoscimento dell'atteggiamento amichevole mantenuto dalla Francia nei riguardi del nostro Paese. Il giornalista scrive: « Salutando romanamente — .scrive il giornale — l'usciere ha aperto la porta della sala immensa dove il Duce lavora. « Mai avrei potuto credere che potesse essere così lunga da attraversare questa interminabile stanza del Palazzo Venezia. Mi sembra di camminare da una eternila, in mezzo alla luce diffusa di questa sala, verso questa tavola che s'intaglia, sola, nel vivo cono di luce dal paralume. «.Mussolini con la-testa china, senza mostrare di avere in¬ bgnlaiccdpnsqpsdtdovinato la presenza estranea, annota a rapidi tocchi di lapis un documento. E già da qual- gche minuto sono qui di fronte' a questo tavolo, come sull'attenti, quando il Duce solleva infine verso di me la sua mosche-,.ra di «impcrator» medila- ibondo. c« Un gesto cortese ma breve-nm'invita a sedere. Gli occhi ne- aai occhi di questo mirabile ho- cmo, parlo. t« Evoco rwonli lontani otto-U\?\}$E> ^„5?rf^,,'I"„£0.'!51'-:cle schiere fasciste che scendono con. impeccabile disciplina le pendici del Pincio. «Mussolini ricorda clic sono stato il primo giornalista straniero che gli ha chiesto un'intervista. Evocazione di ricordi epici « Evochiamo queir albergo Savoia che il delirio dei Fascisti assediava. Là egli mi dette per il Matin le prime affermazioni di (/nella potenza che aveva conquistato. Erano passale esattamente due ore dal suo ingresso in Roma, chiamato du un Sovrano, la cui chiaroveggenza c il cui patriottismo salvarono il popolo dalla guerra civile. « All'evocazione di questi ri mrSsbfcnclvugcordi — continua il giornalista a— il viso del Duce si distende, \ si trasforma. Un sorriso e sulle !nsue labbra; e vi e nei suo, occhi,Pmti^&&I^SS^Si\'che hanno sentito passare su di]rSC un tale sguardo sono oggi jSdevoti al loro Duce sino alla Ipmorte. d«Parliamo. So le condizioni, pche sono state poste a questo in-' contro: colloquio, non un'Inter- floco'a ÌTaiornalis\a ch'CdC''e\ « Tento un'ultima strada E-\voco sopra tutto gii attacchi forsennati e feroci scutenafi rioiqtutte le forze dell'internuziona-'àlismo in certi giornali. Parlo della propaganda furiosa flic i servi dei direttori d orchestra di I. Mosca, più o meno camuffati, fanno da noi verso un'opinione pubblica così spesso divisa. i« Il Capo del Governo italiano ! (djcernente ad esasperarlo. Ma ri-ècordatevi, il rancore durerà a riflette. À poco a poco aderisce] alla mia rispettosa insistenza. « Sì, lo so: lotta aperta o lotta coperta. Si è voluto, attraverso all'Italia, umiliare ili Fascismo; si è riusciti sempli- lungo, molto a lungo in un po- polo che, se è sensibile ai gesti di amicizia, non ha mai po- tuto, al contrario, dimenticare un'ingiuria ». Una carta decisiva «Mussolini si arresta. C'è ancora una esitazione in lui. mI « Voi mi date troppe inter- viste. Che cosa posso dire di nuovo? Ho un tale orrore delle [chiacchiere... ». I«Esprimo la sperunza che i tentativi appassionati dei fedeli amici dell'Italia possano condurre tuttavia a una soluzione pacifica. «Il Capo del Governo italiano ha un gesto di dubbio. « Anche l'Italia ama la pace, vuole la pace, ma non la vuole se non è fondata sulla giustizia. « L'Italia — dice il Duce — andrà dunque diritta verso ciò che considera giustizia e anche una vitale necessità. « Si è creduto, in un primo tempo, che io giocassi una partita a poker. Non vi è nessuno, oggi, che possa ancora dubitare dell'incrollabile decisione di questo popolo e di coloro che lo conducono, .ìI\ 1 « Voi siete in Italia da qual-jche giorno; avete certo potuto,accorgervi che il morale e le iforze materiali di questo Paese Ise sono all'altezza della situa- g ,:„_„ |z,omì- ., *1 « Abbiamo avuto, per il po- QP0,° inglese, un'amicizia sin-lsu(cera, un'amicizia fedele nel, ca : corso degli anni, ma troviamo Joggi semplicemente mostruoso'n;C|ie questa Nazione, che domi-inna j( mont|0) ci rjfjutj un p0-devero lembo di terra al sole!riafricano. te« A più riprese, e sotto tutte pbero scrupolosamente salva- [suguardati. Ma gli interessi, injs°nome dei auaii essa entra ogeit"' 'ocle forme, ho dato assicurazioni alla Gran Bretagna che i suoi interessi in Abissini a sareb- nvcosì duramente in opposizione con noi, S..10 diversi e non li dice. <( No, non è una partita di poker, ma tuttavia l'Italia ha nel suo gioco una carta, in cui si inscrive tutta la sua vita, e questa carta la giocherà. « Noi tireremo diritto ce—litrvasaqgiate sicuri che mai da ; saparte nostra un atto di ostilità isesarà fatto contro una Nazione d'Europa, ma se si commetterà contro di noi un atto di guerra, ebbene, sarà la guerra ' ,. inscriverebbero in una sempli ce operazione di polizia colo- -niale, come hanno fatto volta a volta l'Inghilterra e la Fran cia, si vogliono milioni di mor ti? Ma in questo caso, coloro U y * scatenato la :catastrofe ne porteranno la ,._.„■ ma non la teme" deSdera'l C« Invece delle"perdite che 3j (ra• 'sdsvtedruresponsabilità di fronte alia sStoria I tr« Mi rifiuto di capire que-Itesta gente che, perchè"una casa|vbrucia, decide di mettere a cfuoco tutta la città. n« Qualunque cosa possa sue->Pcedere in Africa, fosse anche |l'nell'Africa intera, è assurdo che per questo si insanguini l'Europa, votando al più spaventoso dei cataclismi tutta una civiltà ». l'al'vleSiciireZZa ed espansione \zF ! sOos«La maschera di «impcrator» si è sotto i mici occhi tragicamente solcata. Mussolini si arresta un momento e riprende.-'in \ « Noi abbiamo detto con pie-'p !na franchezza ciò che voleva- ì gPmo ottenere con questa opera-'s\'l^n coloniale: la nostra SÌCU- ]rezza pnma di tutto e la pos- d jSIDIIIta di espandersi per un'n Ipopolo prolifico, Il quale, aven-:d do coltivato il coltivabile sulla in propria terra spesso ingrata, c' non sj rassegna a morire di in fame. jc\ « D'altra parte non possia- G\mo »'™re in Eritrea e in So- il malia senza precauzioni. Insiquesti paesi bizzarri — secon-p'ào le stesse ammissioni della e Commissione di Ual Ual, che d non ha potuto determinare L Inessuna responsabilità inter-1 non ha nessuna nazj0nalc -«1:1 iaa *" ,. . ! « E M»™'>1">< aggiunge: fucili sparano ntcOra laggiù vi sono quat-2trocentomila abissini armati e [P(duecentccinquantamila italia-| Gjni, che anche loro hanno dei i lfucili. Tuttavia avete visto CO- pme nel nostro paese la gente! mè calma. E'calma perchè è co-il sciente della sua forza e per- I1- ] i che decisa ad avere la sua par- la te di sole. r « Avete potuto valutare le p indomabili forze dell' Italia smuova. Abbiamo un milione di! uomini mobilitati; il Paese è I pronto a darne tranquillamente di più. A un segno che darò- assisterete alla più formi-1 dabiìe manifestazione di un po polo risoluto: dieci milioni di' [Uomini mobilitati in un Igiorno. i i e o a a — ò rli e dl Vom,m e B™ «obastanza. Se II diritto di vivere « E, notate, che ho esentato da questo esercizio di allarme i Sindacati, gli operai, per i quali anche un minuto è prezioso, giacché lavorano per la difesa della Nazione. E' una semplice mobilitazione delle forze politiche, delle forze del nostro Partito. Dieci milioni o a sarà necessario si vedrà qual che cosa di meglio ». « Di nuovo il Duce si arresta. ! .La sua maschera si tende; la\ ìsuu mascella volitiva sembrai Isgretolare le parole che pesa e \ strappa dal profondo. » ...Si vedrà qualche cosa di 1 meglio se si dovesse, per esem- -jpio, decidere contro di noi san o,zioni militari, e « La Francia, di cui ricono seo lo sforzo amichevole e lar- garrente europeo, la Francia i„ .,.,;.„; _;■;<.,»;<> *orr* l\ » ',, u V, Questo e tutto quello che nella sua posizione, che io so delicata, vogliamo chiederle. « Ma gli altri che lo sappia-;no bene: le sanzioni significa-(no il rischio di una rifusione della carta d'Europa. Ecco il risultato più brillante che otterranno coloro i quali, per puro egoismo, pretendono di «II Duce esita un secondo; i/ìsuo viso si illumina di un sorri-\s° che sembra venire di tonta-:"0 c cllc 0" oriU" ora negli',occhi. IEppure sarebbe stato in te¬ negare vivere » all'Italia il diritto di;« cessante — il Duce conclude — sarebbe stato altamente poitico mettere il nostro Paese tra quelli che vogliono conservare, e si vedrà invece che cosa può costare respingerlo tra quelli che reclamano una diver¬ sa distribuzione, e, chissà, forse una m,S,,ore S,ustma La situazione A Ginevra il Comitato dei Cinque che domani stenderà il rapporto non sembra essere riu- scito a districarsi dall errore della falsa partenza. Colla pre senza di Eden nel Comitato, col veto britannico imposto ad ogni tentativo di procedura, se non di soluzione, più consona alla realtà, si sta per arrivare ad uno di quegli ibridi compromes-s' c'le ne"a sostanza ripeterà il trucco e il bluff delle così det- te concessioni di Parigi. Cine-vra- macchina di guerra inveceche di Pace- Pondera a funzio-nare secondo gli Patto adattato a servizio l'imperialismo britannico? articoli HpI articoli aeidel- In Francia la reazione contro l'eventualità di approvare e di applicare dello sanzioni contro l'Italia si mantiene sempre vivacissima. La maggioranza delle voci sostengono argomenta- zloni ecllIC e improntate ad uno spirito di equità e di giustizia. Occorre però che tale ondata di opposizioni alle possibilità di sanzioni cominci a concretarsi in un'opera di governo che deve pur saper districarsi, data la gravità del momento, da pres- sioni interne ed esterne. I negoziati per un approfon- dimento delle garanzie britan- niche sul Continente, secondo i desideri della Francia, non sonointerrotti; ma è evidente il giuo-co inglese di guadagnar tempo, in modo che la Francia si sia compromessa definitivamente a Ginevra contro l'Italia. Non c'è il pericolo per i francesi di restare ancora una volta con un pugno di mosche? Bisognerebbe esser ciechi per non compren-dece la manovra del governo di Londra. Le interviste del Duce metto- no i dirigenti della politica bri-tannica colle spalle al muro; colto precisazione che fin dal 29 Gennaio scorso una nota fuPresentata dall'Ambasciatore Grandi al Foreign Office cade l'ultimo fragile pretesto di una preparazione di sorpresa diplo- matica compiuta dall'Italia. Seil conflitto localizzabilissimo traItalia ed Abissinia dovesse al-- ■ ■- lai ricade politica britannica cieca sta, prepotente. arsi il mondo sa già su chi la responsabilità, sullal- Il movimento nel porto di Massaua Asmara, 17 notte. Il mnvimcnto nel porto di Massaua continua intensissimo e senza intralci. Durante lo scorso me- ; se sono giunti in porto 82 piro(scafi in aggiunta a quelli che già vi stazionavano per le operazioni di carico e scarico essendo arrivati negli ultimi giorni di luglio. Le navi in arrivo nel mese di agosto hanno una stazza complessiva di tonnellate 215.609; le merci arrivate ammontano a tonn. 89.670, quelle partite a tonncllaì te 10.051. Si 6 cosi avuto un mo\ amento complessivo di merci per : tonn 99.727. 1 passeggeri sbar', cati sono stati 22.843, quein par- Ititi 862, con un totale di 23.705. ;