Triste eco della seduta ginevrina e viva impressione per l'adunata degli italiani

Triste eco della seduta ginevrina e viva impressione per l'adunata degli italiani Triste eco della seduta ginevrina e viva impressione per l'adunata degli italiani Una riunione di Gabinetto a Downing Street Londra, 11 notte. Una prima lettura del testo del discorso di Hoarc non permette certo, stasera, approfonditi coni-menti. In linea generale, si può idire che negli ambienti politici di Londra esso desta qualche delu-sene. La stampa, stamane, aveva insistentemente parlato di sanzioni a carico dell'Italia, ed in alcuni ambienti si esprimeva stranamente l'augurio che un riavvicinamento potesse prodursi all'ultima ora fra Londra e Parigi, sulla base di precise garanzie, magari im-1 pegnative, fornite dall'Inghilterra ialla Francia per il caso in cui si Iriprodueesse un serio pericolo di conflitto: garanzie, cioè, di un at,. teggiamento intransigente da par- te di Londra contro l'aggressore futuro, identiche a quelle che essa ha creduto dovere assumere di fronte all'Italia. Non vi è dubbio, secondo questi informatori diplomatici, che a Ginevra Lavai abbia tentato di appurare fino a quale punto l'ultraleghismo di Londra fosse sincero, e perciò, pare, ha chiesto a Eden e a Hoare che cosa farebbe l'Inghilterra nel caso in cui un attacco si producesse contro l'Austria, o anche contro la Francia. Le risposte dei due Ministri al Presidente del Consiglio francese debbono essere state di carattere alquanto vago, e il discorso di Hoa re diffonde delusioni a Londra appunto perchè, qui, si fa sempre il proponimento di giudicare gli eventi presenti e futuri tenendoconto dei propri interessi più che di quelli leghisti. La sensazione destata qui dal discorso di Hoare è che di front eall'impossibilità ormai constatata da Londra, sia di piegare Roma sia di attrarre nella sua orbitaParigi, il Governo britannico si preoccupi di assumere posizioni <:i adirato spettatore. Già si dice qui che non é il caso di parlare di san- zioni, e che l'Inghilterra ha ormai dato prove sufficienti del suo sin- cero e profondo attaccamento al leghismo, e quindi la posizione elettorale del governo è consoli- data. La verità è, come riconosce oggiun corrispondente da Ginevra che la Lega, fino da ora, ha fatto fai-limento nei suoi tentativi di risol-vcre il conflitto italo-abissino. AGinevra si parla, come si è fattosempre, e mentre gli informatori diplomatici di questa stampa ap-prendono da fonte attendibile che < non è il caso di parlare di san- zioni,, Whitehall dirama stasera un comunicato più eloquente di tutte le ciarlate societarie. Il co- municato dice che stamane, aDowning Street, sotto la presiden- za di Baldwin, si è radunato unospeciale comitato di gabinetto al quale erano presenti MacDonald.7, • t . . ,,, . _, ,. . il Primo Lord dell Amm.rag iato Eyres-Monsell, il Ministro dell A-viazione Cunliffc-Lister ed il Mi-nistro delle Colonie Malcolm Mac- Donald. Il comunicato, però, ag-giunge che alla riunione durata ben due ore, erano "presenti oltrea Roberto Vansittart, segretario» j , t-, ■ ^S- permanente del Foreign Office SirH-doardo Ellington, Capo delloStato Maggiore aereo e alti ràp-presentanti di tutti i servizi delladifesa nazionale. Non si può na-turalmente appurare per qualemotivo tale riunione sia stata te-nuta il giorno stesso in cui Hoare parlava a Ginevra. :Londra pero si interessa al-le notizie trasmesse dall' Italiacirca un saggio di mobilitazionegenerale del Paese. I corrispon-denti da Roma hanno cosi den-nito la decisione presa dal Ducec presentandola come una misuramilitare anziché come un radunodelle organizzazioni del Regimecome essa intende essere, hannosuscitato qualche allarme a Londra, del quale tuttavia non vi èda rammaricarsi. Se Londra noncapisce l'argomento delle parolanche quando esse sono pronunziate dal Capo di un Governocomprenderà gli atti. E' nella tradizione dell'Inghilterra. Non si commenta la decisionedi Roma, si vorrebbe anzi farlattorno il silenzio; ma le innumeri richieste fatte dai cronistdei giornali londinesi alla sede deFascio italiano dimostrano in modo eloquente la profonda impressione suscitata dai telegrammi dieri dall'Italia. Mussolini, come dice il corri spondente del e Times», intenddare la prova al mondo che l'Italia non è mai stata tanto unitcome oggi. Se questa adunata sarà presentata a Londra come unmobilitazione magari di ventiquattro ore, c se essa si produrra! momento in cui dalle parole spasserà agli atti, tutte quelle correnti d'opinioni che ancora oggsi ostinano a giuocare con il fuoco, parlando di sanzioni, capiranno che il fuoco delle sanzioni a danno dell'Italia può risolversi in un incendio europeo. La leziondell'adunata non rimarrà senzfrutti. R. P.

Persone citate: Baldwin, Hoare, Lister, Macdonald, Mussolini