Ripetuti tentativi di aggressione contro le nostre Colonie

Ripetuti tentativi di aggressione contro le nostre Colonie Ripetuti tentativi di aggressione contro le nostre Colonie L'Etiopia non ha soltanto vio-!1lato tutti i trattati particolari,ditalo-etioPici: ha pure tentato di sivl0,are a piu riP"?f' Ì? ,f"f8 -V ( . . 4. -+ • j_n- r'.^l^n o ila- teva apparire in condizioni me^Iscffici'enti per fronteggiare le mate, ì territori delle Colonie ita- ,ianc; Questi fiuoi tentativi si sono dcompiuti, sopratutto, nei momenti Cn,ft gpHrati deUa nolitica italiana. Iw ju delicati della poHtica italiana, Igquando cipè rltahai impegnata in v a|tri settori e in altri problemi, fuper lrontegg abissine. aggressioni Notevole, anzitutto, la preparazione etiopica di un'aggressione all'Italia durante la guerra li- fJChìrì"'ir Governo" otTonTco "si" "servi nbica. il governo etiopico si seni in essa, anzitutto, di una propa- sganda antiitaliana condotta con Monuscoli articoli p versi includo- vTln'hStnel^SX d1914, il. Negus Uolde Ghiorghis,| ^governatore- di Gondar, avanzò Idcon un corpo di oltre 50 mila ar-!rmati nel .Tigre, fino alla frontie- ' Pra dell'Eritrea che era quasi sfor-;dnita di truppe. Il Governo italia-1trno fu costretto ad inviare d'ur-!(pera- dzioni italiane in Libia furono no-|z tevolmentc disturbate, mentre la | Kcnzain Eritrea truppe metropq- il i„sjeme ai Battaglioni Eri- gu" dislocati in Libia. Le opera- d eia di una invasione, fu géttàtaT^ in una grave crisi economica. 1 f Scoppiata la guerra europea, p Colonia Eritrea, solto la miuac- 'cl'Intervento papanda antutaUana fra le popuinZjoni indigene delle Colonie ita-;„ liane. L'Italia dovette prendere : provvedimenti militari ecceziona-, nei- la difesa dell'Eritrea e! (febbraio 1915) .—|s mentre l'Italia si preparava al- S il Negus Micael preparò un pia-1 dno di attacco radunando tre cor- n Pid ^SSSJ^SX intens^rìro" >' mlnl e.t-en«end0,.ulla Intensa prò- r papanda antiitaliana fra le popò-. ,maritenervi, durante tutta la guer-IPra, un notevole corpo di truppe, j de non potè cosi partecipare alle goperazioni di carattere coloniale i dche gli alleati svolsero tanto ini dAfrica come in Asia, non senza 1 fa slstemaz>ne del]e qUesUoni c0_ t]!»!^ nel dopoguerra. Nel 1916. [a movimento guidato da Liggl pìJasu creo "uove difficoltà nella 'Somalia italiana, portando al san- 0 dj ^fflT1 --_„ co,to la vil, „ ..n ,,ffiriaip e ' mo]tj sottufficì«.U e soldatil ita-1 liani. Lo stesso Ligg Jasu appog- g gJo apertamente. con aiuti di ar-'s mj> munizioni e incoraggiamenti. I ril Mullah ribelle all'Italia e al-1 it «ggj*^ itaHanB „ Govern l^«>^» fol'ni armi e munizioni : ^ ai ribelli. l^ ■ [Inghilterra i _ 1925.26 dnrmtP le onera 'v Nel 19Z5-26, duianto le opera- \?l°J*£l!>°lìz a„,?e5a SSm£ia.i£ cI Un attacco alla Legazione Le aggressioni alle rappresentanze diplomatiche e consolari. A queste aggressioni armate in masEa' che rappresentano veri ten, utivi dl mvas{one dci territori i- sofaj.j e aj sudditi italiani tanto , j,ul territorio etiopico' quanto sul jmtpnttaterritorio italiano. Il memoriale del Governo elenca e documenta ventisei casi di aggressioni compiute in sette anni, dal maggio 1928, dopo la firma del trattato di amicizia italo-etio pico, all'agosto cavdDLas - ma, ricorda n°l 1916, ali hi Addis Ab otmpici spararon sire del salone Fra j piu salit,nU episodi di que sta serie di aggressioni figurano | l'aggressione dei corrieri postali dell'Agenzia consolare italiana di Adua, che furono assaliti e derubati di tutta la loro posta (20 maggio 1928); i colpevoli non fu- rono mai trovati. Una Invasione con furio di armi e documenti nel Consolalo di Gondar 125 magni,, 192Si senza alcun intervento re-1 pressivo da parte delle autorità lfocali. L'arresto a Quoratas. per cinque giorni, del consigliere della : Legazione d'Italia ad Addis Abe- <ba. comm. Porta, in viaegio d'uf- Ificio (gennaio 19291. L'arresto e ! l'aggressione in Buia (4 dicembre 1929) dei corrieri italiani diretti jad Adua. L'attacco di armr.ti abi.s- sini contro gli ascari di presidio -idei Consolato di Gondar (26 gen, naio 1930). L'invasione armata i dell'abitazione del Console di Harù rar da parte di armati abissini ù ;( 13 maggio 1930). L'invasione del l ; Consolato di Dessiè da parte di ar- - mati abissini che ferirono anche -lun gregario italiano (novembre 931). L'assassinio di un corneremdel Consolato di Gondar, al quale|r i voleva rubare il sacco postale jl'E2l di,cel"brf' 1932)". . {dPan ^oIa q cra-roc ci r>m n ratino1stituzione della refurtiva. L'arresto di un ascaro Replicate aggressioni e rapine ! Vdelle carovane e dei corrieri del: 1 Consolato di Gondar (giugno-luwlio 1932): nonostante gli inter- *coglio 1932); nonostante "gli" inter- seventi del Governo italiano, non vi pu nè arresto dei colpevoli nè re- è gjer gli af- ari indigeni, il suddito italiano seJaslm Jussuf, entrambi addetti al PConsolato di Harrar (marzo mille-i »novecentotrentatre) ; solo l'8 ag0.e nrntpste del;gto dopo replicate proteste dei > Ministro italiano di Addis Abeba, mveniva ottenuta la scarcerazione ! "degli arrestati. ^.JgJg^J^^^Wjgscddei materiale portato da una ca ovana al seguito del cancelliere Poliziotto del Consolato di Con ^dar (marzo 1933). L arresto di re corrieri del Consolato di Adua |f10 dicembre 1933)»L'arresto ed Tacarrè, di un a carovana dei consolato di Gondar (21 marzo 1934). Fucilate ed attacco contro il l ferimento, nel Taci gregario italiano delln del Consolato di Gonda ^^Q~^£^^^òr^'r0^~{^Q^ ra'gli aggressori, diretti dal capo l]ella polizia ' municipale di consolato di Gondar; fra le vitti- 14cbtiuaCetsou„"Sostenta 1 £ Mini stro ' ' . L'arresto di schiavi,' risultarono alcuni uomini|coSondar, Belai, commerciante .injS14 del della p'0]iz'ia abissina locale novembre 1934). Gli imputati 'atta«so' doP° Pochi &iorni di ar" resto furono liberati, e nessuna ,^i'Fl,lnno A'ta n,ntn,.n fu data all'Italia replicati interventi regari e di un ca- Pp gregario addetti al Consolato di Debra Marcos (febbraio-maggio 1935). Replicate aggressioni dei corrieri del Consolato di Adua, - (marzo-maggio dei corrieri furo diretti a Gondc 1935). I sacchi dar rubati ed una parte dcl con- tenuto distrutta. Il ferino a mano armata del Console di Adua, al passo di Alagi (2 giugno 1935). 01ffnjfjp,»jvj pnjcnrfj Hi vinlpn73 T™™'1 eP'SOal V'0lenZa eViolenze contro la vita, i beni, e gli interessi italiani, mentre nes- sun posto è stato fatto e nessun riguardo è stato dimostrato alle iniziative economiche italiane in territorio etiopico, come era pre- ^ attendersi per la pacifica ^pans.on ucuc1dcmdabmmgbatSttd1veduto nel Trattato di amicizia" po-1 g collaborazione economi- fca del 1928, e per quanto era leci |ldegli interessi economici di italiani, residenti o transitanti in territorio etiopico. A scopo esemplificativo, tra i più significativi sono: una sangui- i(r(amcucnnosa aggressione di notabili erì-;ltrei a Biara, convenuti per trat-| t«5L.L«?^l£tare amichevolmente abissini un incidente di frontiera ; tcarovana di settecento cammelli I t■'tta Said Bassra, diretta da dad Assab (maggio 1929). rSihio del cittadino italiano, dAlfredo Peloso, il quale da imavvenuto poco tempo prima (no- qvembre 1924). L'attacco di una ! Ndella ditta Said Bassra, diretta da | dDessiè L'assasS— anni esercitava il commercio in j vAbissima (9 giugno 1932). Nes-1tsuna chiarificazione è stata fatta Adalle autorità etiopiche sul 1 vissimo caso, nonostante a fatta Aul gra- vi repli- lpar (29 marzo Ì933). L'assassinio di I un suddito eritreo a Ibdi (5 mag- j gio 1933). Nessuna punizione iu;data ai colpevoli, nonostante le ri-j chieste della R. Legazione. Razzie ed aggressioni di nostri sudditi nella zona di confine Oga- don-Somalia (22-27 gennaio 1934). Arresto arbitrario di un suddito eritreo nella regione del Setll I maggio 1934); di tre sudditi co- ■lohiali italiani ad Harrar (ottobre- dicembre 1934 1; del commerciante italiano Domenico Lanzini (21 marzo 1935). L'arresto, la tortura e l'arbitraria prigionia, per un an- no. di nove somali (maggio 1934- aprile 1935). Prigionia e morte di un suddito somaloa Gig Giga (febbraio-agosto 1935). ' viole,.,e Bamniuie da ™!*™°J*,*,'nlzìTnr.nrZ ''f"re «osseina, con ia-..ie, aggres- «<W f invasioni ne^irstessl Cerri- tori italiani. Qw>.tc violenze dan-,Razzie nei territori italiani .Un più gravi e numerose anco- , : o la decisiva prova dello spirito!tr del programma agc/ressivo del-', nEtiopia nei riguardi dell'Italia e! udell'anarchia dominante nelle prò- J™ _ .... - OOVi»rie~*ti™ii'h* ' ■periferiche ",ne eU°Pl™e penfenche * onfinano coi territori italiani. Es>- e rivelano lo stato di.minaccia, permanente e intollerabile, che si creato da parte etiopica nei riguardi dell'Italia. doco I' memoriale italiano elenca, empre a scopo esemplificativo, P°^hè I elenco non è completo, »c". 50 ca8,J da J1 1E,35:.Fla ss' -sono da rilevare tra i piti sigiuncativi: una spedizione di 30 > nomini nella Somalia (febm,ua.«omini ^"\°^^t^t°. "} dl°, x***> < una 1 „" Oddu con uno scoiitrc arj gf^ e' 2? toriti;^ numerosi confinamenti, incursioni e razzie di armati abissini, nel dicembre ^ 'settembre 1924,UneT giù' '-„„. , , semestre del f"0,1 e^nel^i.o^semestie aei 1926; una razzìa operata da ben 30 armati abissini a Dus Amaret, he ha provocato un violento combattimento con 20 morti e 10 ferii di parte italiana (5 luglio 1926) ; un attacco di una banda di armati abissini contro il posto italiano di Cullula, sulla frontiera dancalatiopica, seguito dal massacro dei oldati italiani (11 aprile 1928); un attacco e razzia di 500 armati ogSiniludae edtatiditre cfomtupdcon due donne°ferite un"tatóbfoo|aSbissini. nel posto di Rcndacamo. j/evirato e ucciso (29 marzo 1929);'inun attacco al posto italiano di confine di Odas (23 aprile 1929); una razzia nella zona di Cunama, con due morti italiani (15 luglio 929); una serie di aggressioni e di razzìe nella Dancalia eritrea, con sanguinosi scontri e numerosi morti; cattura ed uccisione di sudditi italiani (agosto-ottobre 1930); altre razzie ed aggressioni nel febbraio 1931; marzo-aprile 1931: maggio 1931; con cattura di uomini e donne, tratti in schiavitù. Una spedizione abissina nell'Ogaden, comandata dal Dcggiac Gabrè Mariani e condotta con 15.000 armati e 10 mitragliatrici, che ha tentato di avanzare su Mustai, in Somalia (settembre 1931). Un tentativo di attacco di 750 armati abissini contro il posto italiano di Mochitie (dicembre - gennaio zsmudppCbtlmrrg1931-1932); altre razzio nel SaraècinOT». un/, t'„n,-.trn Bill gcoirtrTsang fa mòrte di la ifohhrain io^2i- iim scontro sull"(febbiaio 193^), uno scontio sui sria^tallanoT tniarao wò\adue -regari italiani d(agosto 1932); una nuova razzia 'ad El Belt, in Somalia, col ferimento di un suddito italiano (9 dicembre 1932); un'aggressione di! una carovana sul Mareb (16 di- dtncembre 1932) e numerose razzie !anella zona di confine della Soma- j zlia (gennaio-febbraio 1933). Scon- ttro in territorio eritreo, a Giragi- r£&J5? u,'2a P„a.^?i!a lui1™? M'.ntaccate, da invasori abissini, la dtrazione in Eritrea nel tertìtwio15del Setit (febbraio 1933). Una crazzia in Somalia con a cattura, Jdi alcuni sudditi italiani presi co-ì me. schiavi (marzo .1933). Una. ?quale ha un morto ed un ferito., pNuovo tentativo armato di pene- ; ione in Eritrea nel terr " Setit (febbraio 1933). del Una violazione armata del confine eri-; „treo, a Colsburdo (aprile 1933).. { Aggressione e rapina^ di una caro-1 d ;-f' Aggressione e rapina di una caro-1d vana in territorio eritreo (12 apri- p le 1933); numerose altre: razzie | 'bestiame razziato dagli > • l n| ga liani. Il abissini ammonta a 3656 bovini, !346 capre, 17 cammelli, Altl.e razzie a] confine dell'O gaden con la Somalia (prima quindicina dell'aprile 1934); oc cupazione di armati abissini del posto italiano di Barrei, con 14 ore dl combattimento, un morto ed un ferito tra i gregari italiam ( 15 maggio 1934 1. Aggressione di Ual Ual (5 dicembre 19341. Ag-1 gressione ed imboscata contro no-( stre pattuglie nella zona Ado Af-1 dub, con tre feriti e un prigionie- ro massacrato fra i gregari ita- n liani (28 dicembre 1934). Attacco etiopico ad una pattuglia italiana presso Afdub (8 gennaio 1935). Attacco e accerchiamento del for- pento e scontro in territorio ita- d "ano a Om Hager (24 marzo'35). M Un gregario italiano ucciso a Go- guia ,4 maggio 1935;. Incursione vetiopica nella zona di Assab, col m tino italiano di Atdub da parte di una forte colonna di abissini (29 gennaio 19351. Nuova razzia a dAgabie (3 marzo 19351. Sconfina- cmento * triste bilancio per i sudditi italiani di o"; uccisi J™. < OOnnp donne e quattro uomini catturati come schiavi (31 maggio 1935). Questo elenco di violazioni di llcncogni accordo concluso con l'Italia ilSi L ft^S^f^fL^fi1!^3^' ni, si e accompagnato con lo svi- \citrGstuppo intensivo degli armamenti da parte abissina. L'anarchia interna e i danni per le nostre Colonie La violazione dei trattati italoetiopici e l'atteggiamento politico dell'Etiopia ostile all'Italia risultano tanto più gravi in quanto l'Etiopia è in tali condizioni di disordine interno, ed ha una cosi arretrata struttura politica economica e culturale da non poter attuare,, con le sole proprie forze, quel prò- fondo rivolgimento che potrebbe 'Bmetterla in grado di non costi-1 tuire più un pericolo permanente j bmvogper le vicine Colonie italiane. Non si tratta più, dunque, oggi, di risolvete singole questioni di aione per i numerosissimi si)ioo*ii/';<»'«^« e di ^tenere soddisfa incidenti, perchè nessuna garan-\zia offre lo Stato etiopico, nelle' sue condizioni attuali, di potori mantenere validamente gli impe-\ uni assunti. Lo stato cronico di disordine interno dell'Etiopia è, di\ per se stesso, un danno cronico] per la sicurezza e lo sviluppo delle Coionio italiane. Non vi è possibilità di normale sviluppo dell'attività economica commerciale dell'Eritrea e della Somalia, poiché m-anca la possibilità di instaurare regolari traffici con il loro naturale retroterra costituito dalla regione etiopica. cam tribù chiudono e rendono ri-] Le guerre interne etiojiiche tea!! ""' l sc;lfos0i a ioro voitai n mercato \abissino. Im storia degli ulUmi de-\ da una co,!tl""" successione di\ 'otte armate interne. ! Glà nel periodo della reggenza, durante gli ultimi anni di malattia del Negus Menelik, sono avvenuti in Addis Abeba due succes- !aivi colpi di Stato: uno il 21 mar j zo 1910i diretto contro l'Impera- ! trice, e l'altro nell'estate 191i, di-[ rejt.0 ad impadronirsi della perso- .na. di Ligg Jasu. Tutto 11 .tempoUimpadronirsi del^ —SB Jas«- Tutto il tempoU del governo di Ligg Jasu, e stato militari e di 155^5' iffl A^tì che porto alla.caduta di Ugg , Jasu» si svolsero nuove guerre ira ì sli e rattuaie imperatore. Nel . ?920 e ncl 1921> rituale Negus; , pieno di spedizioni mi ; iotte civili, Uopo la rive ; „uid(-, llna spedizione armata di! {{^ 150 m{la uomini nel nord 1 dell'Etiopia, per catturare il de-! 1dell'Etiopia, per catturare il de-; post0 principe che vi si era rifu-! | ' t 10.'Eliminato Ligg Jasu, che. > dis Abeba è minacciata dal pro l nunciamento del Degiac Balcia, | governatore del Sidamo. Nel settembre dello stesso anno, avviene la rivolta del < Ghebi » imperiale, comandata dal Degiac Aba Ucau. Seguono sanguinosi combatti- menti tra le popolazioni dei Gallai Uogerat, degli Azclo e di altre tribù contro le tribù locali. Uni 1 movimento di insurrezione e di (violenta xenolobia si forma nella 1 regione del Lago Tana, provocato! da Ras Gugsa, in aperta ribelliu- ne contro il governo di Addis A- beba. Nel maggio 1932, Ligg Jasu rie sce a fuggire dal suo luogo di de- tenzione, ma è ripreso dagli ar- del Goggiam, e un'altra da Ligg I Manu, nella zona occidentale Un'altra sanguinosa ribellione av-• viene nell'ottobre 1934, nel Tigre meridionale a Mia Ceu. 1 mati del Negus. Una serie di ri- hellioni esplode nel Goggìam, una I diretta dal «fitaurari» Admasu,1 contro Delira Marcos, la capitale