Colloqui e orientamenti nella viglila ginevrini

Colloqui e orientamenti nella viglila ginevrini L'ombra di RicKett sul Consiglio della Lega Colloqui e orientamenti nella viglila ginevrini Lavai rifiuta di fare una relazione Parigi e dichiara ai giornalisti: comune con l'Inghilterra sulla Conferenza tripartita di 11 Patto non deve servire a scatenare una guerra,, Ginevra, 3 notte. Il Consiglio della Società delle Nazioni si inizia solo domani, ma è già fin da stasera navighiamo nel mare delle voci e delle ipotesi su quella che sarà la dichiarazione di Eden, la dichiarazione di Lavai e soprattutto sulle conclusioni che il barone Aloisi presenterebbe alla Lega contro l'Abissinia. E1 inutile inoltrarsi nella ridda delle ipotesi, perchè si perderebbe la testa. Meglio tenersi solidamente sul terreno della realtà e cercare di interpretare i pochi fatti che ci offre la cronaca di I questa piovosa vigilia, in cui le ca| teratte del cielo sembrano, come per una giusta punizione dei nii! sfatti societari, essersi aperte sulla vecchia città puritana. Manovra non riuscita Dunque, i fatti della giornata sono, nell'ordine, i seguenti: col-loquio di Lavai con Osusky, Mi- I v«~w..,7, ' nistro cli Cecoslovacchia a Parigi, e , i ! duranto U qua,0 u capo della no- | stra delegazione — a quanto haa,dichiarato il signor Lavai alla j stampa del suo paese - lo ha in- - formato sulla dichiarazione che o ; farebbo al consiglio e sulle con svoltosi stamane e durante il qua- le il portavoce della Piccola Inte- sa avrebbe fatto pressioni per una dichiarazione comune al Consi-glio della Lega da parte della Francia e dell'Inghilterra sul fai- limento della conferenza tripartì-ta di Parigi; un incontro Lavai- Eden, che si è concluso con un fin do non recevoir francese a qual- siasi proposta di dichiarazione co- mune; un incontro Laval-Aloisi, clusioni che probabilmente l'Italia e, deporrebbe; una importantissimaa i dichiarazione fatta da Lavai alla - j stampa francese, in base alla qua- j ie — per usare le parole stesse del o |Capo del Governo della Nazione- j amica — « il Patto non deve ser- -1 viro per condurre alla guerra! ».e Siamo dunque, fin dalla prima-1 giornata di questa ripresa socie-a j tarla, i»'»i di fronte ad un problemai netto e definito: quello del seguitop che la Conferenza di Parigi dovràa! avere al Consiglio della Societài ideile Nazioni. Da parte francesea . o , o si è scelta la via logica: dato chei tre Governi hanno avuto a Pa-rigi un atteggiamento che non sipuò in nessun modo definire una-nimc, e dato quindi che l'Italia, laFrancia e l'Inghilterra avevanodei punti di vista diversi l'unadall'altra, al Consiglio della So- cielà delle Nazioni ognuno verrai con i suoi argomenti e con la suai dichiarazione, e si avranno quindi tre discorsi dei tre capi delle delegazioni dolio grandi Potenze occidentali, per significare l'atteggiamento rispettivo. La prima manovra inglese, iniziatasi già da ieri a Parigi, non è dunque riuscita. Che cosa si intende fare da parte dell'Inghilterra? Lo abbiamo conosciuto nei circoli della stessa delegazione britannica. Il signor Eden leggerà una dichiarazione brevissima, nella quale saranno enumerate, una per una, le proposte fatte ad Aloisi a Parigi. Nessun commento verrà ad aggiungervisi. Da parte inglese si ritiene che la semplice enumerazione di queste proposte — che si vorrebbero far passare come vistosissime e quanto mai interes santi per noi — serviranno a di> mostrare da quale parte sia P , colpevole. Ma se gli inglesi saran- lui^juvuil-. -Lvid.au gii uigivoi action- ! no cosi sicuri del loro successo su- sf rifiuterebbe" drcntrarc in qual! siasi modo nel merito di eventua li sanzioni. Sviluppando la crona ca odierna, si potrebbe quasi già concludere che sin da oggi il Con j gii altri membri del Consiglio, j perchè — ci si domanda — vole J vano ad ogni costo assicurarsi un 1 « partner » ? Sarà probabilmente ia domanda che Lavai avrà fatto al ministro inglese per la Lega, . 0 al quale questi forse non ha sa puto che cosa rispondere precisa mente. j In realtà, l'opinione del Consi glio è quanto mai divisa. Si assi cura, per esempio, che la Polonia , siglio sia diviso fra gli Stati fa vorevoli alle sanzioni e quelli con trari; o che, piuttosto, l'attoggia j mento della Francia e dcU'Inghu j terra sia tale da provocare que sta scissione, ' Dal punto di vista della pitocc j dura — al quale Lavai ha fatto un rapido accenno nel colloquio avuto questa sera con la stampa ! francese — non si vede, per ora, altra possibilità che la procedura degli articoli 11 e 12 del Patto, All'art. 15 si accenna soltanto. Quanto all'articolo ltì (quello dei'le sanzioni l... campa cavallo mio. . Insomma, la procedura societaria, giacche ce n'e una, va seguita, e invece di cercare vie contorte e difficili, è bene che sia continuata quella sulla quale ci si è messi e che porta all'esame successivo di vari articoli del Tatto. La conclu sione logica, da un punto societa- J rio, appare quindi quella di un 1 rapporto in cui, constatata la mancanza di unanimità, gli Stati In conflitto sono liberi, dopo un , periodo di tre mesi, di procedure icome credono meglio per il man% tenimento del diritto e della giu'stizia. La dichiarazione di Lavai La dichiarazione che Lavai ha l'atto alla stampa francese, e di cui abbiamo fatto cenno al principio, ha, in questo senso, un'importanza enorme. Lavai avrebbe dichiarato ai giornalisti del suo paese che egli in questi giorni lavorerà per la pace e per il patto. Un giornalista lo avrebbe interrotto dicendo che i due termini possono invertirsi, e che quindi egli avrehbe lavorato per il patto e per la pace. — No! — ha esclamato Lavai.1 — Vi ripeto che lavorerò per la pace e per il patto, perchè se il, patto dovesse condurre alla guerra... ». Anche questo ci sembra un importante contributo al capitolo l delle sanzioni. Quanto al colloquio che il Capo I gdel Governo francese ha avuto con zil barone Aloisi, nulla di preciso ; vè dato di conoscere. Entriamo qui ! nveramente nel campo delle ipote- Lsi, dato che è possibile che il pri- wmo delegato italiano abbia parla- nto al signor Lavai delle colpe del-,dl'Abissinia, delle violazioni da que-'sta fatte ai trattati, insomma di j tutto il complesso "materiale che'sarà alla base del memoriale ita- : liano. ! In proposito, si notava oggi che,, insieme alla delegazione, giunta oggi alle 16,24 con Vespresso del Scmpionc, erano pure arrivate del- le voluminose carte che sono state:scaricate e portate immediatamen- te all'albergo dove alloggi?, la no-1 nstra rappresentanza. Il memoria- [le italiano sarebbe dunque giàpronto e stampato a Roma? Anche su questo punto, non è possibile conoscere nulla di preciso. Si tsa, invece, che tra le casse erano anche quelle contenenti i libri che il Duce aveva annunziato che avr-^bbe inviato a Ginevra per provare in maniera inequivocabile lo.istato di barbarie e di schiavismo sdell'impero etiopico. Questi libri lcostituiscono un'interessante bi- fbliografia sulla schiavitù in gene- re e sull'Etiopia in particolare. lInfine argomento da non tra- sscurarsi da domani forse il Consiglio si troverà investito del- ifla sentenza degli arbitri italo-franco-amerieani per Ual Ual, i quali, insieme al super-arbitro Tolitis, hanno terminato quest'oggi i la- ivori a Parigi. Nulla di preciso è dato conoscere in merito. Il fatto ,che la firma sia stata unanime fa ritenere che le responsabilità non sarebbero bene precisate e che, quindi, la sentenza arbitrale sia, in certo senso, inesistente. Si af fermava, questa notte cietà delle Nazioni, che essa non permetterebbe al Consiglio di farsi un'idea precisa sulle responsabilità di Ual Ual. Ma questa notizia va accolta con beneficio di inventario. sinfatti, ripetutamente, te, nei circoli della So- Per la cronaca, notiamo che. mentre il barone Aloisi, insieme alla nostra Delegazione, giunge- va a Ginevra nel pomeriggio al- con l'espresso del ie ore 16,24 Sempionc, il Capo del Governo francese Lavai e il Ministro in- glese Eden etano arrivati a Gì- nevra fin da stamane alle 8,40. Entrambi hanno avuto una serie di colloqui. Lavai si c incontra-j to, come si è detto, con Eden, con Osusky e con Aloisi; Eden, a sua; volta, si è incontrato anche con il segretario generale Avenol, con il ministro cecoslovacco a Parigi e con il ministro spagnolo baro- ne Lopez Olivan. Nel tardo pomeriggio. Eden è partito poi per Aix les Bains, dove si incontrerà cor. Baldwin. Si pensava che Eden sarebbe rientrato questa notte stessa a Ginevra, dove era atteso per la mezzanotte; sembra però che, a motivo del tempo pessimo, egli si deciderà a passare la notte ad Aix. Ad ogni modo, per domani mattina c prevista una presa di contatto italo-inglese. ■ Aloisi non ha avuto colloqui; ìi • • . n,ij,.,. con il ministro Baldwin Roma, 3 notte. La notizia diffusa dall'Agenzia Havas che il barone Aloisi abbia avuto un colloquio durante il suo passaggio per Aix-les-Bains con ilPrimo Ministro britannico Baldwin lè priva di qualsiasi fondamento.I Rickett ha un rivale i\' Un lungo colloquio tra Grandi e Hoare Londra, 3 notte. Non ostante che il contro di gravità della situazione interna zionale sia nuovamente a Gine-: vra, si nota una notevole attività ; negli ambienti governativi di Londra. Il Primo Ministro Bald- ; win è atteso per giovedì, di rltor- ! no dalle sue vacanze francesi, e!domani sarà qui anche il Cancel-jliere dello Scacchiere Chamber- lain. Il Ministro degli Esteri Hoare è rientrato alla capitale già oggi e, non ostante che non si sentisse bene, ha ricevuto nella propria abitazione l'ambasciatore Grandi, col quale ha avuto un 1 un- ghissimo colloquio sulla questione del giorno, in relazione, più che altro, con la prossima partenza di Hoare per Ginevra, dove il Mi nistro degli Esteri inglese presie dora la delegazione britannica in sono all'Assemblea, iualc, si sostiene, rappresenta una società americana, avente capita- lc americano. Dopo tutto — si af-j ferma — chi e questo Rickett? Uno sconosciuto ch« non conta aflatto negli ambienti finanziari; la' sua Compagnia è totalmente priva di capitali, e in Abissinia non vi 0 petrolio. Se così fosse, la conclu- Un argomento incomodo | 'i Governo e siampa vorrebbero, intanto, far dimenticare del tutto, il contratto petrolifero concluso fra il negus e l'inglese Rickett, il sione dei contratto sarebbe ancora più misteriosa ancora più schiet- ]ta mente politica. Il Governo, ad ogni modo, è deciso a dimostrare che ha le mani pulite e continua le sue ricerche, stranamente senza alcun risultato nè in un senso nè nell'altro, per assodare se e quan- to capitale inglese sia comprome3- so nella faccenda. Strano è poi il contegno del ministro britannico ad Addis Abeba, sir Sidney Bar- il quale - dichiarano i gioì- nali — si è mostrato riluttante ad eseguire le istruzioni avute di consigliare al negus la sospensione dell'accordo. Difatti Barton non ha trasmesso al Governo abissino quel con siglio, e rimane dubbio se lo fa rà in seguito: per cui, indirctta mente, con la scusa che Rickett non rappresenta capitale inglese una circostanza, questa, . attende di essere provata — l'A bissinia ottiene in pratica il be nestaie inglese a un atto che co stituisce una violazione cli tratta ti'esistenti, e che per di più toj glie valore alle offerte fatte da Eden alla conferenza di Parigi e; che Eden — come qui si rileva — intende ripetere a Ginevra, non curante del fatto che ora sareb bero più vuote di contenuto di quanto non erano già. Alla vigilia di Ginevra, intanto, tutti gli elementi dell'antifascismo filo-etiopico vengono qui im piegati in un attacco alle posizio-ni cli Lavai. Le sinistre inglesi, dispostissime, pur di agire in senso antifascista, a ignorare l'aggressività capitalista rivelata dal contratto petrolifero, sperano di tirale dalla loro le sinistre francesi. Ad Herriot, alcuni giornali di Londra indirizzano oggi un commovente appello, perché con Sideri i pericoli gravi che corrono ; la LeSa e 'Europa. E le Tratteti UnioHs, in unione col partito la- turista, inviano alla Confederazione generale del Lavoro e al partito socialista francese un le¬ legramma, in cui si afferma che le due sinistre, inglese e trance- .se, sono unite nel chiedere a, prò- pn Governi se a Ginevra siano Iappoggiati, senza riserve miplici- te o esplicite, i principi del Covenant. Nell'attesa di conoscere i risultati di questa offensiva dei franchi tiratori dell'opposizione laburista, il Governo avrebbe deciso di mantenere a Ginevra un atteggiamento di cautela, di « esplorare tutte le vie che possano condurre a una soluzione paci- fica della controversia africana e di pazientare al massimo grado», Questa sera si apprende che Rickett ha un rivale. Non si trai ta di una cosa molto seria per. l'inslese ehc si è assicurato i diritti in Abissinia; ma la cosa è interea sante, perchè rivela i metodi del Governo di Addis Abcba. Il rivale è un sensale di New York, certo Chertgk, il quale durante il mese di luglio ha discusso col famoso ministro di Abissinia a Londra, dottor Martin, a proposito di un prestito. Egli ha ricevuto in quel l'epoca dal dottor Martin la se guente lettera: £"r2"° „?„ ™che Mno soluto controllo » L,a Legazione di Abissinia a Londra rileva che l'impegno è sempre valido. Quando Chertok porterà i quattrini, egli otterrà i Facendo seguito alle nostre conversazioni di oggi. 19 luglio, vi confermo gii accordi raggiunti. e cioè che, per un periodo di 90 giorni, a partire da oggi 19 luglio, voi avete il diritto esclusivo di trovare una somma di non meno che duecentomila sterline per pre starla al mio Paese. Come garan zia di questo prestito, noi siamo disposti a farvi una concessione di 50 anni riguardante l'oro, il platino, il petrolio e altri diritti miranno essere defie sono sotto il nostro as- Partenze per Malta La Legazione di Abissinia diritti minerari. Siccome il terri torio non è stato definito, Chertok non può affermare che il contratto Rickett è in contradizione con la lettera, A ciò tuttavia si può o biettare che in quella, parte dei l'Abissinia che non' è compresa nel contratto Rickett, non vi sono minerali o almeno non vi è pe trolio. è salpata alla volta di Malta la nave trasporto «Neura, }}»»«» 1500 soldati a bordo. Al- fo^gg^'d'ecl l'ultimo momento, il Ministro della Guerra ha deciso che nessuno dei soldati poteva prendere seco la famiglia. Una circostanza che sarebbe priva di significato, se la scorsa settimana non si fosse esplicitamente dichiarato che il Ministero consentiva la partenza delle famiglie e che ciò dimostrava come l'invio delle truppe non fosse deciso in vista cli possibili gravi complicazioni nel Mediterraneo. E' partiti, poi, alla volta di Malta anche la corazzata *Barham >, nave ammiraglia della flotta niediterrani?3, la quale si tro¬ |vava ln cantiere, a Plymouth, ] R. P Fammi vedere , i% '