Mussolini a Trento di Mario Bassi

Mussolini a Trento * Bulla porta dei castello n Duce dè ricevuto dal luogotenente gene- SCrale della Milizia Larcher, volon- tarlo trentino, già compagno dì edBattisti e.Presidente dell'Associa- ITzione delia Legione trentina, e dai gsovraintendente alle Belle Arti prof. Gerala. Due Giovani Italiane aoffrono al Duce un mazzo di fio- Pri. Il dott. Leati. a nome delle Ca-\ micie Nere trentine, presenta al cDuce un bozzetto in bronzo, altoì acirca un metro e mezzo, del mo-i aaumento a Dante. E' il bozzetto', ostesso che lo scultore Cesare Zoe- fichi fece fondere per sè, e firmò, i bIl Duce, insieme con il Prefetto e ccon il Federale e seguito dalle al- tre autorità, entra nel castello, e\ dscende nella fossa, dove si com-\ Tvi il martirio di Battisti, di FU- j dzi, di Chiesa; e sosta, in muto rac-\ coglimento, davanti ■ ai tre cippi commemorativi, sn ciascuno dei quali depone una corona. Il Duce si sofferma a considerare le fotografie, incastrate nel muro della fossa, che documentano il martirio dei tre eroici trentini. Poi, salito al Museo Storico, ne percorre le sale, interessandosi vivamente ai cimeli che testimoniano della lunga passione di Trento e della sofferenza della città e dei suoi patriottici figli, e della redenzione. . ' .... Lasciato il Castello del Buon Consiglio, il Duce per, il Lungo Adige, e per- il ponte sull'Adige, attraverso ti; rione popolare di Piedicàs1ello,:sl:rec_à-' al'Dosso di «rm; sI vdI iccdlcpqmTrento. Il pòpolo;'operai e artie- zri, del rione di'PICdicàstello, dove Mussolini stesso abitò, durante il suo soggiorno a Trento, quando prima della guerra redigeva il gtornale di Battisti, tributa al Duce una manifestazione specialmente appassionata. Una bambina sàie sulla predella dell'automobile', gpfer offrirgli dei .fiori- La folla si i preme intorno all'automobile, inno ca ■■ il Duce. Egli risponde sorridendo e salutando. : Sul Dosso di Trento, dove è saluto, il Duce visita, il monumento a Battisti. Presso l'ara che accoglie le. ossa del Martire, il figlio di Cesare Battisti, ing. Camillo, ossequia il Duce, e gli rimette una lettera della madre, in'cui questa profferisce-, la sua ammirazione e la sua devozione per il Capo della nuova Italia. Il Duce sosta, salutando, davanti all'ara. Poi compie la visita del monumento, soffermandosi anche a contemplare ammirato il panorama della conca'di. Trento; e osserva, con gli astanti che la città, che da quassù si .domina, gli appare ingrandita e-rinnovata. fi Tornato in città, il Ducè l'attraversa, per recarsi in Piazza Vittorio Emanuele III. L'entusiasmo popolare prorompe. Il Duce passa tra gli. schieramenti delle organizzazioni fasciste e combattentistiche e sindacali ie del Dopolavoro, e di tutte 1$ organizzazioni giovanili, le quali:-pài, rotte le file, si precipitano; còli la Marea tumultuante della folla, nella piazza. L'aspetto della piazza, al momento che il Duce sale all'alta tribuna è di un'imponenza spettacolosa. Si calcola siano adunate tra 5<j e-60 mila persone. E.gli applausi e i clamori durano alcuni minuti: Quindi, a un cenno del Duce, la folla improvvisamente si tace. Ed Égli parla. « Camicie Nere, popolo di Trento, non è senza una profonda emozione che io ritorno dòpo 25 anni nelle mura della vòstra città, di questa solida Trento che è stata e sarà nei sècoli il b'aluardo incorruttibile inespugnato e inespugnabile della lingua e della razza. Carne qualcuno ha potuto supporre-che io non mi sarei soffermato' a Trento, dove ho avuti'l'ineguagliabile privilegio, I i | I ]jIi!l'eccezionale ventura d. lavo-rare per un anno agli ordini di Cesare Battisti, che ha consacrato con la virtù, con il sangue e col martirio la fede della, gente trentina? ». Poi il Duce ha detto che anche tutta l'Italia porta nel cuore la fede del Trentino, perchè sa che dalle guerre dell'indipendenza all'ultima del riscatto centinaia di volontari hanno offerto la loro vita all'Italia. Dopo un accenno alla grande parata militare del mattino, il Duce ha detto che non ntàì, come in questo momento, tutto il popolo italiano è raccolto sotto ai simboli del Littorio. Ha accennato ai tempi che verranno e che potrebbero essere di sforzi e di sacrifici, ma che la Nazione consapévole affronterà con saldo cuore, perchè « chi non sa fer- !ÌÈ £, S»«t0f j!!t°n !« ruota nei «esimo, lurse non 'oriafferra più »■ Egli ha soggiunto: « ColO-ro che si illudono di arrestare o di allentare con una miserevole politica il passo gagliar- Ferree parole all'Italia e al mondo do di questa giovane Italia fa- SCJsta rìmarranno deIusj , . . . .. . . ' ed ha Concluso elìcendosi COm ITIOSSO delie accoglienze della gente trentina, accoglienze che U rimarranno per |ung0 tem. a ,, . r . ° P° nel,a mente e nel CUOTe. Dopo che il discorso era stato continuamente interrotto dagli applausi c dalle dimostrazioni 'di assenso, la fine è coronata da una ovazione che pare non debba più finire. L'entusiasmo popolare tra bocca, avvolge e solleva il Duce come in un'apoteosi, Alle tredici e mezzo, ossequiato dalle autorità, il Duce lascia Trento, partendo col treno presi deliziale, Mario Bassi Mussolini a Trento