Una famiglia in subbuglio per le Bizzarrie notturne degli "spiriti,,

Una famiglia in subbuglio per le Bizzarrie notturne degli "spiriti,,A CACCIA DI FANTASMI CON LA RIVOLTELLA Una famiglia in subbuglio per le Bizzarrie notturne degli "spiriti,, Con un noto psichiatra nella casa del sortilegio ! - ¬ a - a Nulla mancava a quella serata estiva: l'aria profumata, il cielo stellato e la luna d'argento. Il rumore lontano e sordo di un convoglio tranviario sottolineava di quando in quando la pace e la calma dell'ora e del luogo. Tuffai più da qualche finestra illuminata a pian terreno un lieto tintinnare di stoviglie andava a sposarsi col canto dei grilli... Siamo appunto all'estremo limite della città, dove questa e la campagna tentano di fare la pace e di darsi la mano. E le case di via Carso, infarti, sono un compromesso fra la costruzione cittadina e la villetta campagnola. Ad un tratto il cancello segnato col numero 25, si apre violentemente; una donna esce di corsa, si ferma- in mezzo alla strada col braccio teso, e un secco colpo di rivoltella rompe l'idilliaco silenzio. I grilli cessano all'istante la loro canzone. Addio tranquillità Dalla tettoia di una officina l'improvviso bagliore dì una. fiamma ossidrica illumina la scena di luce livida: la donna è rimasta in mezzo alla strada., la rivoltella fumante ancora nel pugno teso, attonita e sorpresa di quanto ha fatto. I vicini accorrono, la. circondano, domandano. La misteriosa sparatrice rientra in casa, singhiozzando; e fra i singhiozzi spiega: — i ladri, i solili ladri. Ma in casa tutto è in ordine. Non manca neppure una spilla. I cassetti son chiusi, le stanze in ordine. Il piccolo giardino è presto ispezionato: fra le piante non v'è nascosta anima, viva; nessuno, d'altra parte, ha visto fuggire il ladro. E allora? Allora, è il momento di spiegare al lettore quanto da un mese e mezzo a questa parte accade nella, ahimè!, noti più tranquilla abitazione dell'ottima famiglia Verynana. Il sig. Mario Vergnano a causa del suo lavoro 6 costretto spesso ad assentarsi di casa nelle ore notturne. Orbene, una sera, salutata la moglie Nuccia, non più giovanissima, ma ancora piacente, e i .suoi bambini Teresina, di 16 anni, e Mario di 6, esce di casa, come al solito. Non sono passati dieci minuti che una violenta scampanellata fa sussultare la signora. Nuccia: — Afnno avrà dimenticato qualche cosa — pensa, e si reca ad aprire il cancello. Nessuno. Scuotendo la testa e brontolando qualche cosa, di non troppo gentile all'indirizzo dei ragazzacci dispettosi, rientra in casa. Accudisce alle sue faccende di brava massaia, mette i bimbi a letto, e fa per coricarsi essa stessa. Il pensiero però di quel misterioso suonar di campanello, chissà perchè, non vuole andarle via dalla testa. Manco a farlo apposta, proprio mentre ci pensava di più, una nuova scampanellata la fa trasalire. Nuova gita fino .al cancello, di nuovo nessuno. La signora Nuccia è veramente impressionata. Va a svegliare la vecchia mamma che abita allo stesso piano. Di comune e d'accordo le due donne stabiliscono che gli ignoti disturbatori della loro quiete, altro non devano essere che i ladri. Ragione per cui decidono, rivoltella alla mano, di aspettare il ritorno del capo di casa. La, sera seguente, identico re pertorio di scampanellate anoni me. E così di seguito per una settimana. La signora Nuccia, al colmo dell'esasperazione, in un impeto di collera, fa a questo punto la sua uscita a mano armata, sopra descritta. La polizia avvisata, non riesce a trovare nulla di anormale. Di ladri, ormai, non è più il caso di parlare. Piuttosto il signor Vergnano crede di ravvisare in questo osti - ] ,mto ripetersi dello scherzo la ma- li„0 dispettosa di alcuni vicini, in .... „„ »„..,.„ Wi.,io„,.s„ eijite per un certo muro divisorio. - o o o a l a - ' tì o a o o e Apnaà i isj moltiplicano; ormai il campa- vi ! nello non è più cho un sinistro ni Lttono Al accompagnamento all'or \chestra dei fenomeni soprannatu- e- ! rau che s{ susseguono Quanto n nccade è addirittura terrificante. - e a e. s- - / capricci di un campanello Per mettere fine alla storia, il brav'uomo per una notte non si reca al lavoro e, armato di santa pazienza e di abbondante caffè espresso, si acquatta dietro un cespuglio, in un campicello di fronte a casa sua. Le luci dell'alba lo trovano ancora a far la guardia. Il caffè è finito, il son-\ no è prepotente. Tolto l'appostamento il signore rientra in casa. La moglie, ansiosa gli va incontro: — «Ebbene, l'hai preso? — Chi?! — Ma quello che ha suonato, diamine! Il fatto si è che mai come in quella notte di guardia il campanello ha fatto tanto ostinatamente udire la sua voce argentina... Dunque anche i vicini sono innocenti. Vengono allora cambiati i fili dell'impianto, per allontanare un eventuale contatto. La famigliola tira alfine un respiro di sollievo. Ebbene — lo credereste? — proprio da allora cominciano i guai seri. Appena il padrone di casa volta le spalle, il campanello si sveglia. La signora Nuccia avverte la madre che in caso di aiuto busserà tre colpi al muro. Dopo un minuto la vecchia accorre, perchè ha avvertito i tre colpi... ma la figlia non M ha bussati. Macché ladri, macché vicini, macché contatti, questo è un « gioco fisico » spiega singhiozzando la povera signora Nuccia. E i fenomeni si complicano e ciaapcutrnospvinoqurei Umarloridedrardeadscl'emNè sofrfaTcaissptadipeledemprgrtostpocosctàpaocdisosttosuGctupdsparipNtatecvadslegplaincttmcppNtlccndcnabtgitvppshmnttffaonsdail- i, „ ^„m„„ „„„„„„ >, „,. t-\L? camere, appena messe ut m i ,dme' sono 'n u" batter d occhio l-1 trasformate in caos. Una mano lignota ha una predilezione spe- dlgrbmSG i : d , a a a o a a o o a ui di di tal n o a e re. o i a- n a- ro ru- to te. o il si nfn di la n-\ aa. n— ohe rto ce ili un oe— i di lia di o. rolsciun za. e ciale per buttare all'aria i letti appena rifatti. Ci sono poi tre cuscini su un divano che non trovano pace: ogni momento sono in terra. Gli spiriti, poiché di spiriti si parla ormai in tutto il vicinato, non risparmiano nemmeno la camera di un ingegnere, inquilino dei Vergnano. Un rumore di vetri infranti fa accorrere i familiari in camera dà letto. Una finestra accusa una sassata, ma, il sasso viene cercato invano. La sedicenne Teresina mentre, arrampicata su una sedia, puliva lo specchio dell'armadio, sente arrivarsi violentemente in testa uno dei tre diabolici cuscini. La madre, accorsa all'urlo di spavento, arriva appena in tempo per vedere il cuscino posarsi adagio adagio in terra... Ma l'amore nascosto di questi spin'ri è sempre l'elettricità. Le luci si accendono misteriosamente ovunque passi la signora Nuccia. Ormai non, una lampadina è rimasta al suo posto; tutte si sono stranamente svitate e infrante al suolo. Ci siamo recati in via Carso a fare il nostro brano sopraluogo. Troviamo i disgraziati padroni di casa in subbuglio. Proprio un istante prima del nostro arrivo lo spirito di qualche diligente defunta massaia aveva inteso il bisogno di preparare il letto matrimoniale per la sera. E' proprio vero. Il letto è lì, pronto per infilarcisi dentro... e sono le cinque del pomeriggio. La signora Nuccia, in preda ad un pianto nervoso, si aggrappa come ad un santo protettore, alla canuta figura dall'illustre prof. Audenino, accorso a portare le sue autorevoli parole di conforto e il suo valido aiuto di scienziato alla minacciata serenità della povera donna. La bimba, pallìducpia. e sottile, sgrana due occhi tondi e sgomenti. Il padrone di casa, l'unico che non abbia perso la sua calma in tutta questa storia, appare tuttavia preoccupato dal grande abbattimento della sua donna. Gioco fisico» o autosuggestione? Punti da una certa curiosità, chiudiamo noi stessi le porte di tutte le camere a chiave e le imposte delle finestre con una cordicella. Attendendo poi che uno spirito cortese ci faccia assistere a qualche « gioco fisico », ci ritiriamo ad ascoltare, in camera da pranzo, dalla bocca della signora Nuccia, il racconto minuzioso di tanti guai. La giornata volge aitermine. Si fa buio. Con religiosa cura l'unica lampada superstite viene tolta dal cassetto e avvitala al suo portalampade. Il padrone di casa sospira: — Se gli spiriti sapessero almeno quanto costano le lampade elettriche! —, Non ne go, maligno che sono, che avrei pagato non so che purché quella lampada si svitasse e mi cadesse in testa... Ma, ahimè! niente. Anche il campanello tace. A racconto finito, le camere, aperte, risiti tano in perfetto ordine. Decisamente gli spiriti non sono gentili con noi. Spiriti ? Autosuggestione ? piuttosto fenomeni di isterismo da parte della nervosissima signora Nuccia, sempre afflitta da violentissime emicranie, o da parte della bimba, nell'età dello spiluppo -e che soffre, come il padre ci racconta, di sonnambulismo e di svenimenti? E' quanto il prof. Audenino si propone di mettere in chiaro, perchè la pace torni in seno alla turbata famiglia. I fatti hanno dimostrato che, allontanate di casa madre e bambina, i fenomeni non si sono ripetuti fino al loro ritorno. Ma la signora Nuccia non vuol più stare in questa casa: — Le amavo tanto, queste quattro mura, e ora devo temerle come il diavolo! —. La presenza del professore e i suoi persuasivi argomenti a cui, modestamente, uniamo anche i nostri, hanno tuttavia visibilmente calmato l'infelice signora, che anzi, non può trattenersi, di tanto in tanto dall'andare coraggiosamente a spiare le camere. L'ordine perfetto la rassicura ancor di più e fa tornarle il sorriso sul volto. Ma ad un tratto una nube di nuovo la oscura: — E se appena loro vanno via... —. « Niente, non ci pensi, signora — to rassicuriamo congedandoci, — questa sera gli spiriti avranno altro da fare che buttare in aria i suoi cuscini... ». U,. mio no e- UNA MOTO INVESTITA DA UNA AUTO. — L'automobile 1896-AO, guidata dal proprietario ing. Alberto Malimerai, d'anni 33. residente a Borgotrarico d'Ivrea, transitando ieri in rorsn Stupìnigi, mentre stava per imboccare la via Genovesi investiva la motocicletta 999-TO. guidata da tale Secondo De Giuliani, d'anni 45, e sulla quale si trovava pure la moglie Giuseppina. Nell'urto I due cadevano a terra, ma mentre il guidatore rimaneva illeso, la donna riportava retile lacero contuse al piede sinistro ed escoriazioni al viso, giudicate guaribili all'Ospedale Martini in 15 giorni. UNO SCONTRO TRA AUTO' E VELOCIPEDE. — La quattordicenne Nella Artusi fu Giuseppe, ahitante in via S. Giulia 41, transitava ieri in bicicletta, per corso Eeg. Margherita, quando, all'angolo di via Sobrero, si scontrava con un'auto guidata da tal Rosario De Martino di Angelo, d'anni 34, abitante In corso Reg. Margherita 48. All'ospedale Martini il dott. Belisario mirava alla ragazza contusioni con ematoma alla regione occipitale, guaribili in dicci giorni. Il De Mai-tino si rivolgeva alle cure dpi sanitario per ferite da taglio alla mano sinistra.MALORE IMPROVVISO. — La cameriera Gilda Gremo fu Giuseppe, di anni 45, abitante in via Varallo 6, mentre transitava per via XX Settembre, all'altezza della casa n. 61, era colta da malore e cadeva al suolo priva di Eensi. Trasportata al San Giovanni, quei sanitari la facevano rico\ erare in osservazione. Ritorno dalle Colonie. — Oggi, alle 18.12. giungeranno a Porta Nuova 70 Piccole Italiane provenienti dalle Colonie Alpine «■ Vincenzo Lancia » di Oulx. e alle 20 giungeranno le 185 Pie-cole Italiane provenienti da Fiiialpia.lmdmqgtbsricmddtvrclimriddzcacdd

Luoghi citati: Ivrea, Oulx