Bruxelles in lutto intorno alla bara di Astrid L'ultimo addio di Re Leopoldo alla salma della Consorte di Guido Tonella

Bruxelles in lutto intorno alla bara di Astrid L'ultimo addio di Re Leopoldo alla salma della Consorte Bruxelles in lutto intorno alla bara di Astrid L'ultimo addio di Re Leopoldo alla salma della Consorte La commossa solidarietà italiana -- Le condoglianze del Duce (DAL NOSTRO INVIATO) Bruxelles, 30 notte. Due date ci ricorrono alla mente insistentemente nel corso del lungo viaggio da Lucerna a Bruxelles, due momenti di particolare importanza nei dicci anni vissuti in Belgio dalla Regina Astrid. L'8 novembre 1026, quattro giorni dopo la celebrazione del matrimonio civile a Stoccolma con Vallerà Prìncipe di Brabante, era la, giornata trionfale del suo ingresso nel Belgio. Sbarcata da una, candida nave, la principessa. .Astrid era solennemente ricevuta mia nuova patria. E prima i o e e l i a muovere incontro alla futura Regina del Belgio, con un grande mazzo di orchidee, era la principessa Maria José che non ancora aveva lasciato il suo paese di orìgine... Un anno e messo fa l'augusta signora era un'altra volta ansiosamente attesa al suo arrivo nel Belgio. Come già lontana, però, la gioia serena di sei anni prima. Re Alberto era morto ed una pesante atmosfera di lutto accoglieva al loro arrivo, nella piccola stazione di frontiera di Arlon, la coppia dei Principi di Brabante, sorpresa dall'orribile notizia nel corso di una breve vacanza dedicata agli' sports invernali a Adelboden. Alle 19,58, il convoglio, proveniente dalla Svizzera, arrivava ad Arlon; il Duca e la Duchessa di Brabante, col viso impietrito dal dolore, scendevano dallo scompartimento riservato dove avevano viaggiato soli, e prendevano posto in un treno speciale mosso loro incontro da Bruxelles. Il primo saluto della Patria Il triste cerimoniale si è ripetuto pressoché identico stamane ad Arlon, per ricevere il freddo corpo della Regina dei Belgi. Un treno speciale è mosso incontro da Bruxelles al convoglio funebre che giungeva ad Arlon alle 5,53. Il furgone mortuario veniva staccato dal treno proveniente dalla Svizzera e agganciato al treno - j speciale a cui veniva pure aggan e e o i , . e i , à l e e e, n si il a o n a e na a r- a a e o n ne ra ihè ai hè n- si e. po r ed ne si t' to data la vettura reale. Ad Arlon erano andati incontro al convoglio tutti i collaboratori del signor van Zeeland, e cioè i miìiistri Spaak, Max Gerard, Rubbens e Jaspar. Gli ex-combattenti della cittadina rendevano gli onori delle armi, mentre centinaia e centinaia di popolani si erano raccolti dietro le griglie di chiusura della stazione. Da Arlon in poi, il convoglio funebre è accolto in tutte le stazioni da una folla muta, commossa, reverente. A Namur, l'omaggio popolare alla Regina defunta è particolarmente commovente. Mentre le truppe della guarnigione, allineate lungo la banchina della stazione, rendono gli onori, le donne si inginocchiano facendo il segno della croce, in un silenzio impressionante. Era stata da poco superata la stazione di Ottignies, quando si apprendeva che il Re aveva fatto chiamare i suoi ministri. Alcuni minuti più tardi questi ripassavano davanti a noi, con gli occhi arrossati. Il breve colloquio col Sovrano era stato quanto mai commovente, e si dice che il Re si sia lasciato sfuggire queste parole che traducono meglio di ogni altro il suo atroce dolore: « Eravamo così felici! ». A Bruxelles, per evitare eccessivo assembramento di folla, il convoglio veniva arrestato alla stazione di sobborgo, dove già sulla bunchina era stata fatta avanzare un'automobile reale. I pochi testimoni alla scena vedevano scendere dal treno Re Leopoldo, che si sforzava di dominare l'interno strazio, presentando agli sguardi un viso contratto con una disperata energia. Il Sovrano, che zoppicava leggermente, portava il braccio destro al collo. Sotto la stoffa scura di un foulard, si scorgeva la bianca garza; un'altra pie cola medicazione il Sovrano portava sulla guancia destra, a nascondere una ferita. Dieci minuti più tardi, alle 8,1/1, il convoglio funebre arrivava alla stazione Nord. Una folla immensa è raccolta nei dintorni della stazione, folla\ muta v angosciata che si scambia il imsitancoBstadeplafidolaccspelumpsdmfnpdmztddtiusudmctdlmvlèBsbprvcz a , o o il suo comune dolore con sguardi imbevuti di lagrime. Il supremo silenzio è rotto soltanto dai battaglioni in marcia che convergono da tutte le parti della città come dai centri della provincia del Brabante verso la piazza della stazione. L'arrivo alla Capitale Nell'interno della stazione sono ammesse soltanto le personalità del governo e dell'esercito, il corpo diplomatico. Mentre il cappellano di corte alza un gran crocifisso di avorio bianco, il feretro, di quercia, semplicissimo, senza ornamenti e senza scritte, è calato lentamente dal furgone. La croce d'avorio è posata sulla bara che, infine, è avviata verso l'uscita. La folla ammassata sulla piazza, aggrappata alle finestre ed ai balconi; i soldati, allineati lungo i viali non hanno un movi mento, un grido. La folla si scopre. Un silenzio impressionante si stende sulla città, paralizza la vita dei grandi boulevards, sospende momentaneamente l'animazione festosa dell'esposizione internazionale. Lontano, si sente una campana a morto. Un carro funebre, sormontato da una gran croce d'argento è fermo davanti al portico della stazione. La scorta militare, frattanto, si è disposta in ordine. Le spade e lo baionette brillano alla luce del mattino. Improvvisamente, le trombe squillano, lanciando verso il cielo un inno lento e monotono, una tristissima melodia. Il corteo si mette in marcia, preceduto da una scorta di Guide, con le banderuole blu die garriscono in cima alle lance. Ora le trombe tacciono. Il corteo avanza lentamente traversando il grande boulevard del Giardino botanico, dove la folla pur si ammassa inverosimilmente. Le lagrime sono su tutti i visi. Quando il corteo arriva all'altezza della Rue du Marni, che è il centro del popolo minuto di Bruxelles, si sentono dei gemiti salire dalla marea umana immobile. Nel ciclo è il rombo di un aeroplano; sul lastricato è il martellare nervoso degli zoccoli dei cavalli. aahsfdmagtdsRabtpsSracvcssapcladGTlIl corteo continua la sua marcia attraverso la città, fino al palazzo reale. Nel cortile del palazzo hanno accesso soltanto le personalità. Sulla scala del gran vestibolo d'onore è il Re, col viso torturato, gli occhi fissi, il corpo!scosso da tremiti, che attende il'.feretro. Sono ai suoi lati l'arci-\vescovo di Malines mons. Vaiv Roey e il decano della cattedrale]di Santa Gudula, mons. Marinis.\II silenzio impressionante si prolunga, mentre il feretro è ritirato dal carro funebre. Si ode il cardinale Van Roey mormorare alcune preghiere. Poi la spo- glia mortale della Sovrana è portata al primo piano del palazzo reale, nella storica sala del « Pen- eautore», trasformata in cappella] óardente; quella stessa sala dove ha riposato nel febbraio 1931/ la salma di re Alberto. Il feretro è deposto su un catafalco di stoffa nera. Sul fondo della sala sono grandi panneggiamenti, con una grande A, attorno alla quale spiccano foglie d'argento. Ai piedi del catafalco è tutta una fioritura di rose e di dalie. Come statue, quattro ufficiali superiori, aiutanti di campo del Re, montano la guardia attorno al catafalco, la mano sulla sciabola. Verso le 10, il Re si è recato, tutto solo, nella camera ardente, per un ultimo addio alla sua cara scomparsa. Sfilata nella sala del Pensatore Alle ore 1/ i portoni del palazzo reale si aprono; la folla comincia a sfilare davanti alla salma. Il corpo, tolto dalla bara, giace su un letto di seta bianca. La slanciata figura della morta si indovina appena sotto la spessa coltre di seta. Il viso, a metà coperto, conserva una espressione mirabilmente pura e serena. Le mani sono giunte su di una corona di viole. Dalle bende che, come un soggolo di suora, serrano il viso, sfugge l'onda dei capelli biondi. Cosi, un poco evanescente, è apparsa la dolce sovrana al suo popolo; « principessa della neve » come l'aveva battezzata la popolazione del Belgio, è tornata ora al mondo etereo. I funerali avranno luogo martedì. Così ha deciso il Consiglio di Gabinetto tenutosi in mattinata. Tutti i fanciulli delle scuole di Bruxelles assisteranno ai funerali. Dato che le scuole sono chiuse per il periodo delle vacanze, tutte le scolaresche saranno richiamate per mezzo della radio. In due lunghe riunioni, i funzìo nari del sei-vizio del protocollo; hanno fissato il cerimoniale dei fu-\nerali. /( programma generale]della manifestazione sarà press'a poco lo stesso dei funerali di Re KaCluzffMbieVtddèmtrmbmtipmrntzsvsldpcddaalAlberto, tolta la sfilata degli ex combattenti. Ma questi, invece di sfilare dinanzi alla salma della Re- (lina, si allineeranno di fronte alla truppa su di un lato della vìa. Il feretro sarà posto sul carro funebre che ha già servito al tra-, sporto della regina Maria Sm-i-jchetta e di re Leopoldo il. a que- !sto proposito, rileviamo una coni-\ '.movente proposta che è stata fat-\ \ta da un gruppo di signore di!v Bruxelles, le quali hanno domani ]dato che la salma della regina \ Astrid sia portata all'ultima di- ™:ora -a sPalle da 1welli che 80,10 stati da lei beneficati. Questa prò posta non potrà, tuttavia essere accettata data l'impossibilità pratica di conciliarla col cerimoniale in vigore. Guido Tonella IU RE E IL DUCE ASSISTONO ALLE ESERCITAZIONI A FUOCO (FOTOGRAFIA TRASMESSA VER FILO ALLA STAZIONI; TELKFOTOGRAFiCA UE LA STAMPA)