S.E. Cerruti presenta le credenziali scambiando con Lebrun augurali parole

S.E. Cerruti presenta le credenziali scambiando con Lebrun augurali paroleS.E. Cerruti presenta le credenziali scambiando con Lebrun augurali parole L'esposizione di Lavai al Consiglio dei Ministri delegazione francese per Ginevra ■ L'attività diplomatica dLa Intb Parigi, 2S notte. .Il Presidente della Repubblica ha ricevuto nel pomeriggio, alle 17, in udienza ufficiale, S. E. Vit- torio Cerruti che gli ha conse- gnato le lettere con le quali il Re d'Italia lo accredita presso di lui in qualità di Ambasciatore straordinario e plenipotenziario, li Capo del protocollo, signor De Fouquières, accompagnato dal capo aggiunto del servizio stesso, si è recato a prendere S. E. Cer- niti e l'ha accompagnato col per- jsonalc dell'Ambasciata in vettura della Presidenza, scortato da uno \squadrone di corazzieri all'È- liseo. All'arrivo dell'Ambasciatore, gli onori sono stati resi da un battaglione della Guardia Repubblicana di Parigi. Il saluto dell'Ambasciatore Il nuovo Ambasciatore è stato accolto alla scalinata dal colon- nello De Bellefon, addetto alla persona del Presidente della Re-pubblica, e dal colonnello Brosse, comandante la Milizia del Palaz- zo. S. E. Cerruti è stato subitointrodotto dal signor De Fouquiè-res presso il Capo dello Stato, che aveva accanto a se il signor La- val, presidente del Consiglio e Mi- nistro degli Esteri, ed i membridelle case civile e militare dellaPresidenza. Consegnando le credenziali l'ambasciatore ha pronunciato la seguente allocuzione: « Ho l'onore di rimettere nelle sue mani le lettere di richiamo del Conte Pignatti Morano di Cu-stoza e quelle con cui Sua Maestà il Re, mio Augusto Sovrano, si è degnato di accreditarmi presso Vostra Eccellenza, in qualità di suo Ambasciatore straordinario e plenipotenziario. Il compito cui debbo . accingermi, sebbene non facile, non potrebbe riuscirmi più gradevole. All'inizio di quest'anno, un insieme di accordi ha stabilito su nuove basi l'amicizia fra l'Italia e la Francia, amicizia la quale, appoggiata sulle origini comuni e su comuni principii di civiltà, è stata cementata ormai più volte dal sangue versato insieme sul campi di battaglia. Questa a- nucrzia deve essere ulteriormente approfondita e sono lieto di essere stato chiamato a portare il mio modesto contributo all'opera di progressivo riavvicinamento delle due Nazioni. Sebbene la mia mis- sione in Francia non possa ini- lZ°o SFMSS^Sdere più saldi i legami politici, economici e culturali che già uniscono l'Italia alla Francia, sarebbe vano, se io non potessi contare sul vostro alto e benevoloappoggio e sul amichevole fiduciadel governo della Repubblica. De-sidero esprimere la speranza cheVostra Eccellenza, cosi come ilgoverno francese, vorranno accordarmi quell'ausilio che io ho l'onore di chiedere, e non saprei iniziare la mia funzione in modo più corrispondente ai sentimenti che mi ispirano, che formulando i voti rispettosi e sinceri per la Vostra felicità personale, signor Presi¬dente della Repubblica, e per lagrandezza e la prosperità della Francia », L'allocuzione di Lebrun Il Presidente della repubblica ha così risposto: « Ringrazio Vostra Eccellenzadelle parole che ha pronunciateconsegnandomi insieme alle letteredi richiamo del Conte PignattMorano di Custoza, quelle con lequali Sua Maestà il Re d'Italia laaccredita presso di me, in qualitàdi Ambasciatore straordinario eplenipotenziario. Succedendo all'eminente diplomatico che ha preso così larga parte alla stabilizzazione armoniosa dei rapportitalo-francesi, voi, signor Ambasciatore, avete ricordato giustamente le basi dei vincoli dii amiozia che si sono cosi felicementsviluppati fra i nostri due PaesiNessuno più di me apprezza l'altvalore di questa intesa fiduciosache trovando la sua ragione permanente e profonda in una cuitura e in un'origine comune, sera eia gloriosamente manifestata all'ora del pericolo. Non ho bisogno dì dire quanto mi feliciterdi tutto quello che potrà contribuire al lieto sviluppo della nostra amicizia. Questa, opportunamente definita ed affermata Stresa, non può che contribuiralla « detente » ed alla pacificazione generale, alle quali la Francia continuerà a consacrare instancabilmente tutti i suoi sforzi. Nel momento in cui, ricco pel'esperienza dei posti eminenti chavete occupati con tanta distinzione, assumete le alte funzioni dcui la fiducia del Vostro AugustSovrano vi ha investito, tengo aassicurarvi del mio amichevolconcorso e della fiduciosa collaborazione che troverete presso Governo della Repubblica ». Dopo essersi intrattenuto pealcuni minuti col signor Lebrunal quale presentò tutto il personaie dell'Ambasciata, S. E. Cerruti è stato riaccompagnato dasignor De Fouquiéres, con lo stesso cerimoniale, al palazzo dellAmbasciata. Il Consiglio all'Eliseo n R. Ambasciatore d'Italia era recato di nuovo stamane aQuai d'Orsay, ove era stato rice vuto dal signor Rochat, capo dgabinetto del Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri chsi trovava all'Eliseo, ove era riunito il Consiglio dei Ministri sotto la presidenza del signor LebrunQuesto Consiglio ò stato soprattutto consacrato alla larga esnosizione della politica estera fattn:,™„,. 1 a,^,i ii ,„,ni» ho i-innrdal signor Lavai, 1 quale ha ncordato ai suoi colleglli le recenti conversazioni tripartite svoltesi a Parigi, esponendo le ragioni per lquali gli sforzi di conciliazione chegli non aveva mai cessato di spiegare, avevano avuto un risultatnegativo ir, seguito Mne fra le tesi dell Italia e quelldel Governo inglese. Dopo averrievocato le importanti conversazioni avute ieri co', gli Ambasciatori di Gran Breta i.'. e d'Italia, signor Lavai h- fatto approvarl'atteggiamento che, come capdella delegazione francese al prosBimo Consiglio della Società dell Nazioni, egli intendeva adottare. Occupandosi di questo consiglio, il Petit Partateli afferma che la Francia non assumerà, nelle pros-j simc riunioni di Ginevra, una posizione rigida, il compito dei delegati frantosi essendo soprattutto quello di mediatori. Il Governo francese desidera vedere rispettato il Cox;enant della Società del ie Nazioni; ma il signor Lavai avrà a cuore di mantenere inatterata l'amicizia franco-italiana, soìennemente affermata nello scorso gennaio e di mantenere pure la collaborazione franco-britannica, alla quale i governi di Parigi e Londra sono egualmente attaccati. Nel Consiglio di oggi non è sta-; francesi una missione imperativa. I ministri hanno espresso la piena fiducia nel signor Lavai, la cui esposizione è stata approvata I membri del governo hanno poi, su proposta del signor Lavai, così stabilito la composizione dei la delegazione francese alla prossima sessione della Società delle Nazioni. I delegati titolari sono: Lavai, Herriot, ministro di Stato e Paul-Boncour; i supplenti, Gior gio Bonnet, ministro del Commer ciò, il senatore Henry Berenger, presidente della Commissione de gli Esteri del Senato, e l'on. Paul Bastid, presidente della Commis sione degli Esteri della Camera, ta presa nessuna posizione definì-j tiva. nè è stata fissata ai delegata Cosa avrebbe detto Lavai all'Ambasciatore inglese Cosi, dunque, dopo una settimana di interruzione, l'attività diplomatica fra Parigi, Roma e Londra è entrata in una fase attivissima, come lo provano le conversazioni di ieri e oggi al Quai d'Orsay, e nelle quali sono state e Prese in considerazione le varie eventualità concernenti il conflitto italo-etiopico che potessero prodursi tanto al Consiglio della Società delle Nazioni come all'assemblea che si aprirà Lj q settembre. Un comprensibile riserbo viene 0gServato intorno a t conversazioni- tuttavia se1uea,te £onYel**?. m\ .«™„ „' ,L nondo Paris Midi si è saputo che il signor Lavai, ricevendo ieri l'ambasciatore britannico sir Gior gio Clerk, gli avrebbe detto in so stanza questo: vostro.. Governo pensa.di rà, in tal caso, l'atteggiamento della Francia; questo si compendia in una formula famosa: « H patto, tutto il patto, e niente altro che il patto». Ora, che avete ;fatt0 di uesta regola? La Ger mania ha apertamente violato il ; trattato di Versailles e voi non 1 avete protestato, malgrado i no stri appelli. Anzi avete firmato con essa un accordo navale che è un'infrazione ai vostri impegni. Quando il Giappone ha attaccato la Manciuria si è parlato di sanzioni? L'Inghilterra è stata la prima a indietreggiare. Guardate indietro: tutta la vita europea, da dieci anni a questa parte, ècontrassegnata dalle tolleranze dell'Inghilterra. E perchè oggi gridare: « Al fuoco! » perchè l'Italia tenta un'operazione coloniale? E voi chiedete alla Franciacosì compromessa dalla vostra ì politica a Ginevra, di lanciarsi a . testa bassa in sanzioni contro la 'sua pju sicura alleata in Europa? j Se volete essere seguiti, cambia ■ te di metodo. Rinunciate all'ac : cordo navale anglo-tedesco, fate : ij policeman di tutte le violazio \ ni del trattato in Europa e appli. 1 cate voi pure la nostra formula -1 primitiva: «Il patto, tutto il pat- ; to e niente altro che il patto » Le conversazioni che il Signor i j Lavai ha avuto con gli Ambascia- ; tori d'Italia e di Inghilterra en-: trano _ e ric0rdarlo —- : nelrordine di cose previsto nel coe . ; «.'■■.,■« j ,, , mumeato diramato alla fine della o riunione tripartita di Parigi, an,, nunziante che negoziati anglo- franco-italiani sarebbero conti-1 nuati per via diplomatica. Ii, femps ne deduce — senza ch-' „__r . , j„.. - j I»"*0 significhi che si debbò1 aspettare fiduciosamente che una - j soluzione possa essere trovat-1 prima del 4 settembre — che l-1 volontà di mantenere stretti cona j tatti fra Parigi, Roma e Londre r e i o d e - continua. Il fronte di Stresa Il Temps constata, poi, con soddisfazione che il Governo del Regno Unito non sembra proclive prendere un'iniziativa che sarebbpericolosa per la causa della paceche esso intende sinceramente servire e che, conscio delle propriresponsabilità, quale sia l'interes il I se annesso al problema che s ' pone nell'Africa Orientale, nor | può dimenticare che quello chn, ! importa maggiormente alla cau- ! sa della pace e alla causa stess- Ideila Società delle Nazioni è lal 1 cooperazione dell'Inghilterra, de-1 ]a Francia e dell'Italia pel man a ; tenimento dell'ordine e della pac j sui continente. Da parte sua Mus; solini ha avuto ieri un gesto sim bolico quando, alle grandi manosii vw,"Invftò~if capo della missional e di militare francese, generale Moy rand a collocarsi alla sua destre il capo della missione britann- ca gencraie Haingg, a porsi alle sua sinjstra, per assistere alla sfi - )ata dei reggimenti della divisio-jne «Brennero», n. «Questo gesto — commenta - ! Temps — sottolinea quello ch-j rappresenta realmente la coopea razione dell'Italia, dell Inghilterr e della Francia pel manteniment-de]],ol,dine inteniazionale, ed -j questa c00perazione che non si h-1\\ diritto di mettere in pericole!con iniziative imprudenti e coe i improvvisazioni audaci che l- i procedura di Ginevra non reclao ma e chela ?a^affra?}?"!1c°nr?a"-'l^S^S^^SS^ a litica di pace s& continente ». e i giornali, che anche oggi si oc- j dipano della questione delle san-Izioni, non credono però che Tinl ghilterra pensi di chiederne l'ape plicazione contro l'Italia. Il Petio|Pnri.sieu considera tale eventuali-:tà come 1 errore più grave che selpossa commettere.