Il Negus ha nel laburismo un nuovo alleato

Il Negus ha nel laburismo un nuovo alleato Il Negus ha nel laburismo un nuovo alleato 1liti™ " -, ,le" a o e n e i l a , i l e e è ti odi e si o. a a o e o u aè il o è a r Londra, 27 notte. I due Ministri degli Esteri d'Inghilterra, Hoare e Eden, hanno fatto ritorno oggi a Londra e si sono dati subito al lavoro di preparazione, in vista del prossimo Consiglio e dell'Assemblea della Lega. All'Assemblea, come è già stato annunziato la settimana scorsa, principale delegato britannico sarà Hoare. mentre in seno al Consìglio, anche questa volta portavoce dell'Inghilterra sarà Antonio Eden. Propaganda La diplomazia vera e propria, per il momento, ha tuttavia un attimo di sosta. Si segnala soltanto un colloquio avuto dall'Ambasciatore d'Inghilterra a Parigi. Clerk, con Lavai. Ma se la diplomazia di professione riposa, in piena attività sono i leaders del laburismo britannico, trasformatisi di punto in bianco in franchi tiratori del Foreign Office. Per incarico di Lansbury, il comandante in seconda dell'opposizione alla Camera dei Comuni, Attlee, si è recato a Parigi, dove in una lunga discussione con Leone Blum ha tentato, non si sa con quale esito, di indurre i socialisti francesi a creare imbarazzi a Lavai, attaccando la sua italofìlia. Un altro punto del programma della sinistra sarebbe quello di provocare degli scioperi generali di protesta in Inghilterra e in Francia nel caso di scoppio delle ostilità in Africa, scioperi tuttavia che il Consiglio delle Trades Unions, convocato per la prossima setti mana in congresso ordinario, non potrebbe approvare senza sconfessare le decisioni in senso contrario prese l'anno scorso in questa stagione: per cui, con ogni probabilità, si assiste ora soltanto allo spettacolo del socialismo britannico che, senza voler impegnarsi, cerca di persuadere il socialismo francese a rendere un servizio alla politica imperiale dell'Inghilterra. E non Barebbe da meravigliarsi se l'antifascismo francese, nella sua caratteristica cecità, non si accorgesse del giuoco! Il pubblico polemizza La stampa di Londra è oggi più calma, e unanime è lo sforzo per convincere l'Italia che le misure militari decretate dal Governo nei riguardi di Malta e di Aden non devono essere interpretate in senso antiitaliano, perchè sono semplicemente di natura precauzionale, data la possibilità di complicazioni nei territori britannici confinanti con l'Abissinia il giorno in cui nell'Africa Orientale scoppiasse un conflitto armato. Si apprende, in proposito, che i 1200 uomini destinati ad aumentare gli effettivi di Malta e che partiranno in settimana a bordo della nave trasporto Neuralia appartengono quasi tutti alla prima brigata di difesa antiaerea, comprendente artiglieria, proiettori e segnalazioni. Ad essi è stato distribuito oggi un completo equi paggiamento, comprendente anche le maschere antigas. Interessante è intanto la partecipazione del pubblico alla polemica prò o contro l'intervento dell'Inghilterra nella controversia italo-abissina, e fra le manifestazioni di questo pubblico si notano, in enorme quantità, quelle di protesta contro l'atteggiamento del Foreign Office: «Finché l'Inghilterra continuerà a sfruttare le razze incivili — si legge in una non potrà avanzare diritti morali nella disputa ». E in un'altra: « Sono i pacifisti disposti a cedere qualcuno dei possedimenti inglesi? In caso contrario, non vi potrà essere pace duratura nel mondo ». Ma il più autorevole personaggio fra coloro che sono intervenuti nella discussione è oggi lord Hardinge of Penshurst, amico personale di Re Giorgio, due volte segretario permanente del Foreign Office e ex ambasciatore d'Inghilterra a Pietroburgo e a Parigi. Il vecchio diplomatico inviò al Times una lettera piena di buon senso, in cui contrasta le affermazioni di coloro i quali pretendono che la situazione attuale abbia somiglianza con quella dell'agosto 1914. Egli osserva che allora si trattava di minacce dirette alla sicurezza dell'Inghil erra. Nel caso presente non vi sono pericoli, né per l'Inghilterra né per alcun possedimento britannico. scti ceBriasoun«R«naavcoFradeapUn grave monito Lord Hardinge osserva poi che la Lega non è oggi più l'istituto che si intendeva di creare originariamente. Non vi partecipano gli Stati Uniti, la Germania e il Giappone e per ciò esso non esercita l'influenza che altrimenti possederebbe. « Ma in ogni caso — dice l'ex-ambasciatore — la Lega è stata creata per prevenire le guerre e non per provocarle » Egli ritiene che il Governo britannico debba meditare sul significato vero delle sanzioni. Data la risolutezza del Governo italiano la imposizione di mezzi coercitivi provocherebbe una conflagrazione generale. «Incidentalmente è da chiedersi — soggiunge poi Lord Hardinge — se coloro ì quali domandano la chiusura di Suez non hanno mai lydvttmdtncpdbhrnnMl'insuszmnCasdcenlcdalvfePsrrsteAlcocdFzssllGgsaD pensato alla sorte di più che centomila soldati italiani oggi in Eritrea e in Somalia, i quali sarebbero tagliati fuori ed esposti alla delicata generosità di un nemico selvaggio e barbaro. Dobbiamo noi, firmatari del trattato di Versaglia, considerarci egualmente obbligati dal Covcnant, il quale contempla una Lega ben diversa dalla presente, e dobbiamo compiere passi per punire un membro recalcitrante della Lega, adottando misure che possono essere definite suicidio politico e materiale e che causerebbero la distruzione di una civiltà per creare la quale ci sono voluti dei secoli? ». I marciapiedi di Londra, oggi lungo le arterie principali, a cominciare da White Hall, dove si trova il Foreign Office per chilometri e chilometri portano delle scritte in gesso tracciate da ignoti propagandisti. Una, ripetuta centinaia di volte, dice: « Mmd Britain's business» (ossia: «Curiamoci delle faccende inglesi », sottinteso: non di quelle altrui) e un'altra dice: « Keep onti>, ossia «Rimaniamo fuori» (sottinteso: «dalla controversia abissina»). Nei cinematografi il cine-giornale è costituito in buona parte da avvenimenti che sono in rapporto con la situazione internazionale. Fra un quadro e l'altro, si leggono raccomandazioni al Governo di dedicare i suoi sforzi all'Impero e all'Inghilterra. Invariabilmente il pubblico applaude. R. P.

Persone citate: Antonio Eden, Attlee, Hoare, Keep, Lansbury, Leone Blum, Negus, Re Giorgio