Addis Abeba si spopola

Addis Abeba si spopola Addis Abeba si spopola Gli abitanti con servi e masserizie abbandonano la città e cercano rifugio nei villaggi -- Continua la partenza degli stranieri -- La paralisi di ogni commercio Addis Abeba, 2fi notte. ,E' cominciato figgi l'esodo del- la popolazione di Addis Abeba, an- ticipata, a quel che sembra, in se- gufo alla diffusione delle istruzio- ni sul modo di sfuggire agli attacchi aerei che ha sparso fra la gente la sensazione dell'imminenza di avvenimenti gravi. A centinaia, gli abitanti si avviano ai loro villaggi di origine con le danne e i servitori e i muli carichi delle masserizie di casa. Le strade sona ancora in condizioni disastruse, coperte di un fango allo vari decimetri, ma ciò non busta a dissuadere i partenti. Le donne, sedute svi muli, si proteggono con loro caratteristici parapioggia abissini, che hanno la forma di giganteschi funghi. I servitori seguono a piedi. Le famiglie pia ricche si fanno accompagnare da una scoria armata di vecchi fucili arrugginiti. Un altro cspdo, non volontario via forzato, è quello di tutti i fannulloni di Addis Abeba; mendicanti per pigrizia, oziosi o uomini che non si sono presentati al governo per arruolarsi nell'esercito sono stati arrestati dalla, polizia e spediti verso il fronte meridionale, dove saranno irreggimentati nell'esercito di Harrar e in ciucilo di Ogadcn. Il solo che resisterà Vi è ;ioì l'esodo degli stranieri. Anche oggi sono partiti col treno\di Gibuti, quaranta fra italiani e greci. A bordo del treno sono stae caricate anche una, dozzina di casse appartenenti alla Legazione d'Italia, dopo che altre casse erano state inviate a Gibuti la scttimana scorsa su quattro automobili, per essere depositate in quel Consoluto italiano. Gli stranieri che abbandonano l'Abissinia sono quasi tutu commercianti. Gli affari a Addis Abeba sono in completo ristagno, Le botteghe vengono chiuse una dopo l'altra, o perchè i proprietari non vogliono importare nulla temendo di vedersi e merci confiscate dal governo, n caso di ostilità, oppure perchè a Banca di Etiopia non concede a divisa estera necessaria ad efettuare i pagamenti. Al riguardo i dice che molte merci sono depositate nei magazzini della staione, ma non possono essere riirate per mancanza di divisa estea. Si teme che, fra qualche setimana, se le cose procederanno ol ritmo attuale, non una bottega rimarrà aperta in città. Il greo Cianotakis di Rodi, il quale gode fama di essere il più ricco nomo di Addis Abeba, ha accompagnato oggi alla stazione la propria famiglia diretta, in patria, e i ritiene che fra qualche giorno egli la seguirà. Una sola azienda commerciale continuerà a lavorae anche in futuro, quella dell'indiano Mohamedall, il quale ha ricevuto incarico dalla Legazione britannica di provvedere il necessario per le truppe inglesi attese da Bomhag, alle quali sarà affidata la protezione della Legazione. Mohumcdali, appena ricevuto 'ordine, si è dato a fare incetta di tutto lo .zucchero disponibile a Addis Abeba, pagandolo a prezzo ben superiore a quello corrente del mercato. I\iI\ 'I j l[I ■I l[I cMarndclmIl denaro senza valore A causa della cessazione delle esportazioni abissine e dell'avi- tmento delle importazioni, la mag-1 gior parte delle quali fatte n'eri conto del governo che me; si rifornisce come, può di armi e munizioni,] l tallero e fortemente svalutato.] Oggi esso veniva, quotato dalla] Banca di Etiopia a 13,50 per sterina, mentre il eambio normale e di 9,50 per sterlina. Anche questo fatto ha contribuito ad accrescere l panico fra i mercanti della città. Infine un'altra prova dell'aggio- varsi della situazione c stata data^dalla ferrovia francese, le cui. oii-'torità si rifiutano di accettare pa- (/amenti in moneta abissina, osi-1 fiondo invece valuta estera, per n„i „n„ h„n„n nn,-in ,r, ,-,,;,-„-,, ,-ì,r Vcui una buona pa,te di coiaio che si accingevano a partire hanno, dovuto rinunziare al viaggio. Pcr\'Jlcrerico di cittadini da esse protetti, le Legazioni estere si sono rivolte al governo chiedendo da queste la vidimazione degli inventari dei beni posseduti dagli stranieri a Addis Abeba allo scopi, di permetter loro di chiedere indennizzi, qualora in caso di ostilità,' questi beni rimanessero danneg- \ giati o distrutti. Ma il governo deli Negus si è rifiutato di riconoscere gli inventari. La popolazione della città, non si è accorta, oggi, della distribu-t zione. di furili fatta alle truppe ac-\ cantonate nei dintorni. Soldati in-\ (lassanti i bianchi sciammo, pas-\ sondo per le vie meno freqnentaA te. si sona recati in fila indiana nei depositi del governo, uno dei' quali si trova al palazzo del Ne-\ gux. Ne sono usciti portando cia-\ senno una diecina di fucili o del-, le casse di munizioni. Le armi, sono state distribuite alle truppe] che partiranno prossimamente perì la frontiera. Il Negus prega Una manifestazione di carattere nazionale ha avuto inizio per oHdine del Negus. Nella speranza dipoter cosi assicurarsi l'interees-sione divina. Halle Sclassic e laimperatrice hanno iniziato un mese di preghiere e di astinenza dalla carne. Il loro esempio sarà se-guito dall'intera popolazione. Alla conclusione del mese, il Neguscontinuerà le preghiere e la asti-uenza per altri quattro giorni. Il ,cuoco svizzero del palazzo impc fiale è stata mandato in vaeanza L'imperatrice, proprio oggi, aveva terminato due settimane di digiu no che si era imposte come espia¬ fra a zione. «Per due settimane, — essa ha dichiarato, — ho digiunato e pregato per la pace dell'Etiopia e del mondo. Vorrei rivolgere un appello a tutte le donne del mondo, di unirsi alle mie preghiere ». La faccia dell'imperatrice, — dichiarano quelli che. l'hanno vista. — e oltremodo affilata e pailida. Ula la moglie del negus ha aggiunto: «Ho pregato per la pace, ma se nonostante i nostri sforsi la pace sarà, turbata, io sarò la prima a esortare il ìnio popolo contro l'invasore. Farò come l'au gusta imperatrice TaitU fece a suo tempo ». Apprendiamo stasera, in qual modo il governo abissino si proeuri informazioni sull'ammontare delle forze italiane nell'Africa Orientale. Il numero dei passeg (ieri che si trovano a bordo delle navi di passaggio per Suez, come e noto, viene registrato dall'ufficio [della compagnia del canale la, qua le si fa, pagare una tassa per ogni passeggero civile o militare, I re gistri sono visibili al pubblico. Ogni giorno, un abissino entra nel[l'ufficio della compagnia, controlla i registri e poi telegrafa una ci■Iddis Abeba.

Persone citate: Halle Sclassic, Negus