Vigilare!

Vigilare! LA TUTELA IGIENICA DEI CIBI Vigilare! Occhi aperti quando si acquista — I doveri di una accorta massaia — L'opera di vigilanza svolta dall'Autorità La preoccupazione del cibo sa ptto e genuino è giustamente in pri Wma linea: Per quanto, però, possÈparere strano, si constata che noWsempre vengono osservate quellp.semplici norme di cautela e di perdonale vigilanza che basterebbera premunirci dall'acquisto di alimenti deteriorati, e a risparmiarci; quindi le loro dannose conseguenze. L'acquirente, dì solito, ó fedele al proprio fornitore, anche squésti vende notoriamente prodotti sofisticati. Sembrerà assurdoma ci viene segnalato il caso dìattivéndoli colti a smerciare lattadulterato e obbligati perciò dall'Autorità a chiudere bottega pealcuni giorni con tanto di cartellsulla porta con la motivazione dell'inflitto provvedimento: ebbenecostoro, salvo eccezioni, non pèrdono mai neppur uno dei loro clienti abituali; alla riapertura se lritrovano sino all'ultimo; non solo; ma anche nel periodo della foreata chiusura continuano a servir U a domicilio. Se non avesse l'aria d'un paradosso, crederemmo chsèguiti a servirsi dal lattivendolpunito... perfino chi lo denunziò. Un alto monito Ci sovviene un alto mònito. IDuce, in un Suo non lontano discorso, dichiarò che « bisogna saper comperare ». L'osservazione si riferiva allora ai prezzi delle derrate; ma non vha dubbio ch'essa deve intendersin, senso più largo. Se occorre avvedutezza per trovare merce a buon mercato, a maggior ragion'dovrà aversene al fine di procurarsi merce di buona qualità. Icompratore, insomma, ha da guardare bene ciò che gli viene ofjerto^Un'ispezione anche superficialmà diligente, mercè l'occhio e l'odorato può far capire se la cor no è cattiva, se il pesce non è pitfresco, se la frutta è guasta, se la verdura è malandata. « Il colorel'odore e il sapore degli alimenti » afferma il prof. S. CramarossaCapo dei Servizi Municipali torinesi d'Igiene e Sanità in un suo studio sull'argomento « danno preziose indicazioni circa la commestibilità loro; e per quelli, poi, inscatolati » egli precisa « importantissimo è l'esame preventivo deglinvolucri, che devono presentare perfetta oliiusura e assenza di rigonfiamenti ». Certo, si richiede nei compratori — e nelle compratriti — un tantino di pratica; ma elfi, è quella guardinga massaia o quella coscienziosa domestica che sia in grado di farsi un'espe%a frequentando i mercati f I metodo da tenere negli acquisMhon è che un lato della questiotìjmhEcco l'altro della conservazioni e del modo di consumare i cibiJtfChe varrebbe portare a casa proibiti ottimi sotto qualsiasi punto di vista se poi si mettessero in recipienti mal coperti, esposti alla polvere e alle mosche? Peggio, se la-cucina e i suoi molteplici arredi non si tenessero con assoluta pulizia? Il nitore d'una cucina e della sua suppellettile forma titolo di merito per una massaia, mentre contribuisce per tre quar ti, se non di più, al benessere fisico della famiglia. Cose ovvie? Per chi sente di jàr già il necessario sia per non detto. Ma abbiamo l'impressione elite, senza volerlo, non poche disattenzioni si commettano riguardo'alla custodia degli alimenti: piccole negligenze, di cui non si valutano abbastanza gli effetti e che, in realtà, possono dar luogo a non lievi malanni. Il rilievo, dallo,cucine domestiche, si estende a quelle delle trattorie e degli alberghi. Lo vivande lasciate troppo a lungo scoperte sulla tavola o in ripostigli inadatti, la verdura o le frutta non lavate a sufficienza, l'eìetnento eterogeneo scoperto inattesamente nella minestra fumunti... via. non sono casi rari a verificarsi. In proposito, ricordiamo ancora flìponsiglio che dà il Cramarossa, nMZo studio citato, riferendosi a collegi, colonie, pensioni, ecc.: si badi « di non tenere in cucina se non la quantità di derrate che abbisognano per la giornata. Si conservi il resto nella dispensa o nell'armadio frigorifero se si tratta di sostanze facilmente deperibili ». Consigli opportuni .'Veniamo al consumo dei cibi. Stimiamo utile rinnovare, in primo luogo, un avviso riflettente il latte, il più prezioso e il più popolare tra gli alimenti di alto vaore nutritivo. Esso va consumato sempre bollito: regola indispensabile, che non ammette deroghe. E' bene si sappia, anzi, che a Torino non esiste nessuna qualità di latte di cui l'Autorità sanitaria abbia autorizzato la vendita come tale da potersi bere crudo. Per il resto — latte escluso — ci si potrà regolare secondo i gusti o le' convenienze, senza tuttavia esagerare nella' preoccupazione che la bollitura dei cibi ne distrugga completamente le vitamine. Se vi sono talune specie di vitamine che rimangono danneggiate e anche distrùtte dalle temperature elevate, altre ve n'ha, e fra le più efficaci allo sviluppo del nostro organismo, che resistono benissimo all'azione del calore. Quelle, per esempio, contenute nella verdura e nei legumi resistono alla a n e o e , i e r o , i a e o l a i i a e l . e e ti a , » , o i e e a o e cottura, semprechè non eccessivamente prolungata. Non si dimentichi però che le vitamine di questi cibi passano facilmente — durante il processo di ebollizione — nell'acqua, sicché si finirà col trovarne in ragguardevoli proporzioni nel relativo brodo — consigliabile a tutti e in modo speciale abambini —, mentre verdure e legumi cotti, ma serviti asciutti, non conterranno che una proporziondi vitamine assai inferiore. Per chiudere, segnaleremo quanto si fa a Torino dall'Autorità Municipale per la tutela igienica degli aiijnenti. E' una vigilanza diuturna, energica, benemerita, chviene esercitata attraverso i rispettivi organi di specifica competenza e che mira ad accertarsia la genuinità sia la salubrità dei cibi. Confische e sequestri Tutti i negozi, fabbriche e laboratori di generi alimentari, nonché i mercati rionali, sono oggetto di sorveglianza scrupolosa, che s'intensifica per gli alimenti più facili a deperire o ad alterarsi e per quelli più agevoli da adulterare o sofisticare. In media, ognanno le ispezioni a mercati, latterie e spacci varii di commestibilascendono nel Comune di Torino a 28.000, e non meno di 25.000 sono i campioni di prodotti annualmente esaminati: fra questi ve ne sono di osservati con maggior frequenza, come il latte, di cuinello scorso anno, si sottoposero a esame — raccolte alle ex-barriere, nelle latterie e fra gli ambulanti — nell'insieme più di 13.000 partite, equivalenti a circa IfOO.OOO litri. Il 16 per cento dei campionsottoposti ad analisi complete, risultò adulterato. In base a tale lavoro, per tutu i generi di alimenti, in media strasmettono all'Autorità Giudiziaria circa duemila denunzie all'anno, e ciò oltre ai provvedimentdi chiusure temporanee o definitive che il Podestà Sartirana prende contro i trasgressosi, provvedimenti dei guati si dà ogni mese notizia per mezzo dei giornali. Notevoli sono i sequestri di derrate alimentari, che, se ancora utilizzabili in altra maniera, si destinano ad enti di beneficenza per eventuali applicazioni come materia industriale. Nel corso d'un anno si confiscano da novanta a centomila chilogrammi di derrate diverse e non meno di sessantamila litri di bevande varie (vino, vinello, sciroppi, ecc.). Fortissimi i sequestri di pescegenere anch'esso dei più controllati: nell'anno l9SJf se ne confiscarono chilogrammi 40.79//. Si aggiunga che il Regime, conuovo Testo Unico delle Leggi Sanitarie, ha dato alle Autorità podestarili i mezzi di migliorare sensibilmente la vigilanza annoila riaconsentendo agli ufficiali sanitardi sottoporre a vìsita medica e a vaccinazione antitifica chiunque ■manipoli sostanze alimentari: macellai, pollivendoli, mungitori, ìattivéndoli, cuochi, addetti alle acque potabili, alla produzione dacque gassose e minerali, ecc. Il Governo Fascista, anche in questo campo, ò intervenuto con prontezza e chiaroveggenza per la salvaguardia della saltile pubblica.

Persone citate: Cramarossa, Sartirana

Luoghi citati: Comune Di Torino, Torino