Due principi essenziali
Due principi essenziali Due principi essenziali Bolzano, 24 notte. All'alba di domani si apriranno anche le grandi esercitazioni in questo settore, dove converga tutta l'attenzione del pubblico, e non soltanto di quello italiano ma anche di quello straniero, a giudicare dal folto gruppo di giornalisti esteri arrivati ieri sera a Boizano. Stamani all'alba è giunto nella zona il Sottosegretario alla Guerra, generale Baistrocchi, che ha la direzione superiore di tutte le grandi manovre dell'intero terri torio nazionale, e che si è immediatamente recato sul terreno per prendere contatto con gli altri comandanti e con le truppe. Un esame del quadro generale delle esercitazioni, quale appare impostato dalle notizia che possono essere portate sin da ora a conoscenza del pubblico, è necessario per facilitare la comprensione dell'indirizzo e dello sviluppo che gli avvenimenti prenderanno. Le esercitazioni, dirette dal generale Ago, si svolgeranno a cavallo delle Alpi tra Trento e Bolzano: pretto terreno di montagna, adunque, con tutte le conseguenti caratteristiche che tale terreno impone alle azioni di guerra ed alle esercitazioni di addestramento alla guerra. Fra queste caratteristiche ne ricordiamo alcune salienti. Le vie maestre del terreno, in montagna, Imitano e vincolano i piani di azione e il movimento, ben più imperativamente di quanto non facciano gli ostacoli naturali in terreno pianeggiante. H campo della sorpresa è quello aperto per le grandi azioni, ma la semplice sorpresa tattica rimane sempre e più che mai la chiave del successo e basta sovente per dare risultati di portata massima. In montagna, più che altrove, il terreno, bene utilizzato, può costituire un apporto di forza notevole e talvolta decisivo, soprattutto per un difensore che abbia liberta, di scelta e tempo e mezzi per organizzarsi, La suggestione esercitata dal terreno, in montagna, è sempre stata cesi grande da aver finito col generare due partiti accanitamente rivali: coloro che sosten gono la convenienza di attaccare sempre le posizioni elevate, per assicurarsene il dominio e far cosi cadere di forza le posizioni sotto stantì, e coloro che sostengono la opportunità di preferire gli attacchi dal basso, per aggirare le posizioni elevate e farle cosi cadere per manovra. Fra le due opposte scuole trovasi accampata, conciliativa e buonsensata, la terza tendenza, che sostiene la convenienza di regolarsi caso per caso, senza adorare come feticcio nè la formula « per l'alto j. nè la formula « per il basso ». Senza voler fare, in tempo di Cmbfcdrslmvtzpcpazcndgrpgmpidtnopruicj ielle, Ili U.'Ilipu Ul 'oserr-itarlnni nratiphe Hoiia tnr.H= I H£?\?T o- v.i !ÌT • ' mdiremo che una analisi spassiona-1 ta della letteratura militare sulla guerra di montagna rivela che i trattatisti più classici e più intelligenti di guerra di montagna, ap¬ partengono, in sostanza, proprio a quest'ultima tendenza. E non sappiamo qui non ricor PRnBCldare il nome di un geniale ufficia- ' le che servi nel XVIII secolo sotto |la bandiera francese, ma era di j stirpe italiana ed aveva nel san- r gue l'istinto del montanaro, per-1che oriundo dell'alta ed aspra valle ! ., i y» ?«• . * i Chisone: il generale De Mousset, | che scrisse, verso il 1765, « Princlpes de la guerre de montagne », principii sagaci ed attuali, oggi come allora. Ventura vuole che nelle esercitazioni del settore di Bolzano, i comandanti dei due opposti partiti, < rosso » e « azzurro », siano proprio due tecnici della montagna, due capi esperti ed apprezzati, provenienti entrambi dal glorioso corpo delle Fiamme Verdi. H generale Bobbio, comandante il Partito Azzurro, ha al suo attivo molte delle nostre più pregevoli pubblicazioni sulla guerra di montagna e possiede dell'alpino il temperamento austero e la sua tenace volontà; ha fatto la carriera prevalentemente alla frontiera orientale. Il generale Tua, comandante' del Partito Rosso, è un soldato geniale e di inesauribili risorse, che ha fatto la sua carriera di ufficiale alpino prevalentemente alla frontiera occidentale. Guidate da capi del valore dei due comandanti di Partito, è certo che le operazioni dei prossimi giorni offriranno fasi di altìssimo interesse. I nostri lettori conoscono il sup posto e la composizione de. *w Partltl- \Siamo già in fase di piena azio-, ne e la situazione delineatasi dopc, le operazioni del pruni giorni an | costretto i Rossi a mettersi :-u')a difensiva per «essersi trovati inferiori in forze di fronte agli Az- zurri. Gli Azzurri, a loro volta, dopo aver subito un periodo ini ziale di prevalenza rossa, sono riusciti a concentrare sul campo di battaglia forze superiori a quelle rosse, e intendono sfruttare senza indugio tale superiorità, attuando e imponendo la loro volontà. Il settore d'azione, di cui abbiamo già indicato esattamente i limiti, comprende una larga zona sulla destra dell'Adige e una zona più ristretta sulla sinistra del nume. La zona sulla destra è occupata tutta da unità effettive, la zona sulla sinistra è occupata prevalentemente da unità rappresentate. Gli accidenti topografici ai quali è ancorata la difesa rossa, sono, all'ingrosso, da est a ovest: l'Avisio, la stretta di Salorno, Monte Cucco, Monte Corno, Cima Belluomo, Cima Mezzana. Linea indubbiamente solida e, in alcuni punti, fortissima. Ma il partito azzurro, come si è visto, ha la superiorità delle forze. Da questo gioco tra la superiorità delle forze, da un lato, e la superiorità del terreno scelto per la difesa, dall'altro, scaturirà la manovra. Le nostre recentissime « direttive per l'impiego delle grandi unità » ricordano che « fattore essenziale di vittoria è sempre la sorpresa » e che « la battaglia si vince a colpi di Divisione ». Abbiamo ricordato questi due princlpli essenziali, perchè, se non andiamo errati, data la fase di azlone in atto, sono proprio essi che vedremo anzitutto applicati nei prossimi giorni. 'Giacomo Carboni. II Governatore di Roma partecipa alle grandi manovre Roma, 24 notte. L'on. Bottai, Governatore dell'Urbe, in occasione delle grandi manovre, è stato richiamato alle armi. Egli ha già lasciato Roma ed ha raggiunto la zona di Bolzano, in divisa di maggiore di fanteria. Il raduno aereo del Littorio
Persone citate: Baistrocchi, Bobbio, Bottai, De Mousset, Giacomo Carboni, Rossi, Ventura
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