Il mantovano in testa al campionato

Il mantovano in testa al campionatoLa quinta contesa per la maglia tricolore , Il vantaggio di Guerra su Bartali: 10 centimetri - Una fuga di Scorticati e Cazzulani movimenta la prima parte della corsa che vive poi di un lungo duello fra Bartali, foglio in salita, e Guerra, vittorioso inseguitore nonostante due forature ■- Bini tolto di gara da un incidente --1 ritiri di Olmo e Martano e le brillanti prove di Gerini, Vignoli e Balli (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Lugo di Romagna, 26 mattino. Sabato sera. Bartali, parlandomi arile sue condizioni non perfettamente disposte per una corsa come il Gira di Romagna, mi diceva, con quell'aria che non aveva sapore di spavalderia, ma che esprimeva una sicura valutazione di sé: « Se l'arrivo fosse a Faenza, sarei sicuro di vincere; ma quegli ultimi trenta chilometri di pianura mi fanno più paura delle Cento Forche e del Trebbio! ». Questa considerazione, che rivela nel corridore toscano una- precisa conoscenza delle proprie forse e delle altrui (doti indispensabili per diventare grande campione) e una non comune capacità di rendersi conto delle possibilità di sfruttare con esse le caratteristiche del percorso di gara, è, direi, il filo conduttore della corsa di ieri perfettamente rispondente alla prer sentazinne che del Giro avevo fatta sabato scorso. Un attacco e una fuga E' innanzi tutto da mettere in rilievo il tono che la gara ha assunto sin dall'inizio e che ha saputo mantenere sino alla fine, quasi ininterrottamente, prima per merito di due simpatiche figure, Scorticati e Cazzulani, che hanno tentato il loro colpo di sorpresu e che di esso hanno riempito di interesse oltre metà della giornata, poi ad. opera di coloro che la carta indicava come protagonisti, cioè Bartali, Guerra, Olmo c Bini (il sola Martano fu quasi assente, perchè gli bastò la salita di S. Marina per fargli capire che stava per rimanere solo, che CazwZpoi^a"avere" alcuna voceini«°« poteom reggere al suo capitolo), ai quali si sono agaiun.\tiro. Il frazionarsi del duo di teti Balli e Gerini, non rivelazioni,\sta facilito, naturalmente, ti com- LEARCO GUERRA lante «Ardita», mi portai alle Cento Forche, non erano rimaste spalle dell'avanguardia, appena tei che sedici unità, tempo per vedere che Scorticati j)0p0 je prime curve ce n'era ma pur chiare conferme di valori nuovi e sempre più. promettenti. Su due terreni, quindi, si è svolta la corsa: la fuga iniziale di due uomini che non potevano pretendere di condurla a termine senza, suscitare la tempestiva reazione dei maggiori, e l'attacco degli arrampicatori sulle due ultime salite. Tanto l'ima come l'altro rientrano nel quadro delle previsioni, e, se la prima può considerarsi come episodio introduttivo e preparatorio, l'altro ha costituito la spina dorsale della gara, la sua sostanza, tecnica, la sua materia sportiva. Le narrerò e le commenterò secondo il nesso che le unisce. I cinquantadue partenti lasciarono Lugo alle 8 precise; la bella strada, la temperatura ancora mite, il leggero vento in favore, li sospinsero velocemente verso Alfonsine e Ravenna; la facile, svel- pilo degli inseguitori, i quali si riavvicinarono a grandi passi. Dinanzi all'ingresso della Repubblica, Scorticati passò 1' e 30" prima di Cazzulani, e 2' e $5" prima di Bini e Bartali, impegnati in volata sul traguardo, con Balli, Olmo, Gerini, Vignoli, Bovet e Guerra. San Marino, dunque, mentre stava per cancellare l'episodio che\e <n Bini, poi anche questi dovet fino allora era stato il perno della \ te mollare. In poche centinaia di metri si videro Bartali e Gerini, soli, prendere 200 m. a Bini, 300 a Balli, Vignoli e Guerra, 450 a Olmo, Cazzulani e Bovet. S'era scatenata in pieno la furia degli corsa, aveva provocato una severa selezione, perchè si può dire che sulla scena non rimasero che gli uomini che ho nominato, ma non aveva chiarito nulla nei confronti dei favoriti. Cazzulani fu assorbito dagli uomini che lo incalzavano, mentre Scorticati continuò a difendere il terreno fino all'ultimo, cioè fino a Forlimpopoli, dove Bartali e Sessa fche s'era unito ai migliori in discesa), Cazzulani, Olmo, Vigno- neroso e coraggioso sforzo compiuto. li, Gerini, Bovet, Bini e Balli lo te^to^"S^o^■''^fo■^^l*^,,,»0,l«, ormai esaurito dal gedalla volata per la conquista dei molti premi di traguardo sparsi in ogni paese; Cimatti e Zucchini furono quelli che fecero maggiore bottino. Ciò non ostante, Piemontesi potè rientrare sollecitamente dopo una foratura raggiunti da alcuno), che Olmo fosse privato dell'aiuto di Bovet e che Bini fosse costretto ad un duro e serrato inseguimento durante il quale doveva subire un altro c ben più grave infortunio. Ai piedi della discesa, infatti, egli cadde ed una motocicletta, il cui guidatore era lì per incoraggiarlo n nome dei suoi compaesani, gli fece il bel regalo di fargli a pezzi la bicicletta. Dopo avere atteso un bel po' la vettura della sua Casa, Bini dovette abbandonare. Le forature del campione Per riassumere la situazione, dirò che, ai piedi della salita di Mon te Trebbio, Bartali precedeva Guerra, Balli e Vignoli di 1' e 32", Gerini e Scorticati di S' e 18", Sessa (che forò poco dopo) di V> Cecchi, Olmo, Cazzulani e Montesi di V e 23". Queste posizioni vi diranno che ormai la corsa si era ridotta ad un duello tra Bartali e Guerra, sostenuto quest'ultimo dal valido appoggio di Vignoli, mentre il primo doveva sbrigarsela da solo. L'ultima salita vide Guerra magnifico nell'accanimento nella sua riscossa. Egli obbligò alla resa Balli, poi lasciò anche Vignoli. Per contro, Olmo era impotente a ri tardare il crollo che lo minaccia va e che si manifestò in tutta la sua irrimediabile gravità quando ?ni fermai in vetta a rilevare i passaggi. Guerra si era avvicinato per 1 e J/2" a Bartali, dimostrando, cosi, di avere fatto meglio di lui la fa ticosa scalata; Vignoli seguiva a 1' e 28"; Bartali a 2' e 47"; Gerì ni a 3' e 32"; Scorticati a 5' e 33" Cecchi a 3' a 30"; Bovet a T e 55"; Cazzulani a 8' e 15"; Olmo a 9'. Pareva che fosse ormai vicino l'epilogo di questa appassionante fase con il ricongiungimento di Guerra e Bartali, quando una prima foratura mise a terra il campione d'Italia. Vignoli lo attese, Balli lo passò durante la riparazione e Gerini gli si unì nell'inseguimento. Mancavano poco più di cinquanta chilometri all'arrivo e Guerra richiese a Vignoli tutto quello che poterà dargli per facilitargli l'inseguimento, e anche lui non si risparmiò, pur di veder ridurre il distacco. Già aveva avuto da motociclisti e automobilisti (che tormento di specialisti della montagna, ormai j accompagnatori in questo tratto, lanciati nel tentativo di liberarsi j pei- giunta polveroso e asfissiante dei dominatori in velocità. per la calura pomeridiana) la no- Balli obbligò Guerra e Vignoli,tisia che la preda non era lona staccarsi dalla sua ruota, vien-1 lana, quando una nuova foratura tre Olmo cercava invano di recu-\termò &» maglia tricolore. Si era perare terreno; ma le distanze appena passato Modigliana e il non variavano gran che, sicché.\Pericol° incominciava a diventare una più ripida e stretta e, per giunta, sassosa, sulla quale i corridori sembrarono impennarsi come cavalli adombrati. Guerra fu addirittura sul punto di mettere piede a terra, ma inarcò le reni, si drizzò sui pedali e riuscì a spuntarla. Bartali, però, aveva visto il campione in difficoltà e colse il momento per sferrare la sua offensiva. Lo scattatore irresistibile non trovò risposta che in Gerini - ,81». Se Cecchi non avesse forato in un m.omento critico, la nuova affermazione dei toscani sarebbe stata ancora più chiara e completa. La. media è più che notevole per un percorso di tale portata, di fondo meno buono del previsto, e per una giornata di piena estate. Con il punteggio assegnato a questa prova per la classifica del campionato, Guerra sopravanza nettamente Olmo, che viene ad essere incalzato da vicino da Bartali. Nulla di deciso, si capisce, ma, forse, siamo ad una nuova, svolta della disputa per la maglia tricolore. Ne riparleremo a giorni, quando ci daremo appuntamento a Padova. Gli amici del «Baracca» hanno assolto alla perfezione il 'oro compito di organizzatori. E la loro gara- ha trovato così calorose accoglienze in tutta la terra di Romagna da conquistarsi un nuovo titolo per la continuazione della sua tradizione e della sua classicità. Giuseppe Ambrosinì BARTALI SOLO 1. Guerra. Lea.rco di Mantova, alle ore 17,6'55", che ha impie. gato ore 9,6'55" a percorrre 1 Km. 290 alla media orarla di Km. 32,034. 2. Bartali Gino di Ponte a Ema a 10 em.; 3. Gerini Rinaldo di Spezia; 4. Balli Ruggero di Prato; 5. Vignoli Adriano di Sasso; tutti nello stesso tempo del gente o di slittare sul terriccio. Guerra. Ci vuole della freschezza \+n~FÌ„,T','l"'jìVè'?"nIX,Wnio Prtmo- ™a 7„~:..» » 7 \t0 Floieffe. Il bel pedalatole, che^ g Scorticati, alle 17.9'20"; 7. Cecchi. id.; 8. Cazzulani alle J7.11'5"; 9. Simoni, 17.12': 10. Montesi 17.14': 11. Sessa 17.14'; ro (come, del reato, i due prece-ira, e migliorerà certo in seguito, denti, all'esterno, dove la terra era]Questo era ed è da aspettarselo, più mossa e più si faceva sentire'Quello, invece, che mi ha proprio la forza centrifuga. Egli, quindi,'stupito è stato il modo con il quaprodusse il suo sforzo con tale egli ha fatto fronte in volata preoccupazione di filare per la tan-\ad un avversario della, levatura di devono dimenticare le sue due forature, senza le quali l'incertezza della gara non si sarebbe protratta fino a venti chilometri dall'arrivo. Per Olmo, Lugo ha conferma- , ito Floreffe. Il bel pedalatore, che Ciò nonostante, si difese magmfi- e della vera velocità per fare quel-\deì suo stile aveva voMo d(lrci un L'ordine d'arrivo coniente, e Guerra non potè bat terlo che di meno di una ruota Un nuovo « asso » ? L'arrampicatore, dunque, ha dovuto cedere al passista e al vela¬ lo che egli ha. fatto a Lugo. E que sto è il rilievo più lieto. Perchè \saggio su San Marino, è calato, .poi è crollato alla distanza. Bo uno scattatore, o anche un arram- t ha detto che u c aglw era\ u. Scapini Edgardo 17.17'; 13 picatore puro, e soltanto tale, può\viftima di una jndfsposteione; ciò ~ essere un buon combattente, wa|„0„ toghe che olivieri faccia be. non sarà mai un campione nelìne a ricercare le cause di due cosi senso assoluto della parola. Il Gi {infelici giornate del suo pupillo, cista. Ciò non toglie che Bartali,ro ai Romagna mi ha fatto vedere'. Bini si è comportato oitimamensia stato il protagonista della cor- «» Bartali che può diventare e sta te jìno a che non è caduto> per sa e ch'io mi senta di dire che diventando un «asso» completo. \guant0) dopo Ul foratura, non fosi è davvero un giovane di\ Guerra ha riscattato Floreffe. jse già più quello di prima. Ma è grande avvenire. Non avrei detto Si è visto di prima mattina c/te j un peccato non aver potuto giu- questo dopo il Giro d'Italia, ma',egli aveva ritrovato la buona veoggi il toscano è irrobustito fisi-ina. Su San Marino è stato autocamente e moralmente. Si è fatto\ritario; sulle Cento Forche non si una tempra più solida, ma anche.è lasciato travolgere; sul Trebbio un temperamento più marcato, ha imposto la sua controffensiva. Quattro mesi fa sarebbe stato rag-\ E' vero che egli ha avuto il vangiunto prima, non dopo Faenza.\taggio dell'aiuto di un Vignoli che Ora non lia solo lo scatto in sa-lè stato fraii migliori in campo per lita, ma tiene lo sforzo in piamt-j energia e continuità-, ma non si Fimo 17.24'. 17.19'; 14. Dall'Argine dicare il ragazzo alla, distanza, che anche per lui rappresenta tuttora il punto nero. Gerini e Balli si sono eretti al ruolo di attori di primo piano. ! Cipriani (i 4^.3 Vi+ 14-0+0) pUnQuello, però, mi è sembrato pitti*1 5Vi' 6- Btal (I2+° + 0+4i<> + La classifica del campionato Ecco la classifica del campionato italiano dopo il Giro della Romagna, quinta delle nove prove : 1. GUERRA (2+0 + 4 + 1% + 5) con punti 12%; 2. Olmo 3+1V& + 3+tó+O) p. 8; 3. Bartali + O-l-1+1% + 4) p. 7; 4. Martano (V2+2y2+2+IV2+O) p. 6% 5. 0) punti 5; Rossi R. p. Cecchi p. 3' so sulle ginocchia non pochi «as- ti punti 3 quadrato di questo e più maturo per una gara simile, che ha mes 7. Bergamaschi e 4; 9. Piemontesi e 'z; 11. Vignoli e Got- II lombardo Agnesina primo nella Coppa Remmert S. Maurizio Canav., 26 matt. Non occorreva intervenisse, ieri, il maltempo a rendere più faticosa la sedicesima edizione della «Coppa Remmert»; erano sufficenti le salite a ripetizione, incluse nel percorso dagli esigenti organizzatori. L,a gara risultava interessantissima dalle prime alle ultime Dat¬ ili cima, controllai i seguenti di-\3>-ave. Guerra riparò con VaiutoMte. Mentre due forature appiè-1 j Eeconda tappa S. Moritz-«?, fionC^ VZZ^^\ffiì£tI ldi Vignoli; si misero tutti e due davano to^i Ast^a _ed_6rta ^ del Girola. Svizerà ^? 5*g?& i" *S2S2 HS^ Il Giro della Svizzera A Buchwalder la 2 tappa Il ritiro di Bertoni Lugano, 26 mattino. perde terreno. Guisquière, frat- ah„ o on 11 j», ii .j„ tanto, si è lasciato raggiungere e Alle 9,30, il mossiere dà il «da» rt. „,,, A. „n6° & ri„ Notiziario tennistico De Stefani e Mangold in America - Rado in Estonia - Attività internazionale Roma, 26 mattino. De Stefani e Mangold sono stati autorizzati a disputare a Los Angeles 1 campionati di California ed a recarsi, in seguito, a giofrat- | care in Brasile e in Argentina. _ ere e Augusto Rado è autorizzato a passare da più di un avversario. ] partecipare ai campionati di Bartali al comando Intanto, a S. Arcangelo, ci era giunta la notizia del ritiro di MarCimatti,'dopo" che ebbe vinto il'tano e Bergamaschi, traguardo di Ravenna (dove si era] Quello che era da prevedersi, giunti alla media di 35) continuò\avvenne; il ricongiungimento por- stacchi: Bartali e Gerini avevano t preso 30" a Bini, 1,0"- a B«Hi,!a inseguire di nuovo. Ripresero 1'e 2" a Guerra e Vignoli e l'50"{Ge''i"i> poi furono su Balli. I a Olmo, Cazzulani, Bovet e Ses- f sullo slancio e si portò con sé Guerra, Montesi, VtgnoH, Dall'Argine, Scacchetti, Babini, Rossi e Castiglione. Costoro presero quasi mezzo chilometro di vantaggio, ma in pochi minuti si videro addosso gli inseguitori condotti dai « bianco-celesti ». Il colpo di due audaci Era appena tornata la quiete, che Scorticati partì a fondo; Cazzulani fu lesto a prendere la sua ruota e tutti e due incominciarono ad allontanarsi dal grosso. A Cesenatico (Km. 66) la coppia dei fuggitivi aveva messo al suo attivo ben S' e 20"; a JBtmini (Km. 87) poco più di 4'; a Serravalle (Km. 101) Jf' e 40". Fu quest'ultimo il maggiore ritardo che ebbero gli inseguitori, fra i quali già si era notata la prima volata dei « grigi » pei- cercare di contenere il dislacco in limiti non incolmabili Si era già sulle coste di S. Marino e Vignoli si incaricò di tirare su il gruppo senza tanti complimenti, sicché esso perse per via parecchie unità. Quando, poi, ci si mise Bartali a scuoterlo violentemente, gli furono addosso Guerra, Olmo, Bini, Vignoli, Gerini, Balli e Moretti. Gli altri, annaspavano già in cattive acque. Riuscirono, però, a risalire alla superficie Bovet e Gotti. A questo punto si assistette a una vigorosa e lunga esibizione di Guerra al comando, che fu la prima ma già chiara dimostrazione delle ottime disposizioni di giornata del campione d'Italia. Evidentemente, Guerra aveva ritrovato se stesso, dopo lo smarrimento di Floreffe. La sua energia e regolarità di comando aveva costretto alla resa Bovet, quando un tratto di discesa attorno alla mole di Monte Titano diede fiato al « bianco-celeste » che potè riaccodarsi. A questo punto, c per merito quasi esclusivo di Vignoli c Guerra, i due primi erano soltanto più a tre minuti. Si riprese a salire, ed anche Olmo volle la sua parie di merito nella caccia dei fuggitivi, sfoggiando una facile pedalata di cui Gotti e Bovet non, gli furono certo grati. Con, un balzo della nostra bill- tò la calma fra gli uomini di te- dagnare. Il duello finale BaitaZi sentiva e vedeva la mi sa, 1' e 55" a Scorticati. Il primo colle, dunque, aveva provocato una certa graduazione di valori e del tutto genuina, ma non aveva ancora fatto pendere la bilancia, da una parte piuttosto I naccia avvicinarsi, ma non era che dall'altra. |più. in grado di respingerla. Nove A provocare questo squilibrio, 'chilometri dopo Faenza, il bell'arsta, sicché, inoltratici dopo Forlì,|a dare un aspetto ben definito al-\rampicatore doveva adattarsi a verso Predappio, risalirono dalle la situazione, intervennero alcuni ricevere la compagnia degli inderetrovie Montesi, Fantini, Mara, [fatti. Prima di tutto una fora-\siderati avversari. La corsa st poFirpo, Cecchi e Pesentì. Questi di-\ tura di Bini, proprio mentre staciassctte uomini costittiiuano tut- iva cambiando rapporto in vetta, to quello che era rimasto, dopo le | poi un'altra di Olmo in discesa prime avvisaglie di una battagliale un'altra ancora di Gerini prima appena incominciata; tutti gli al- j di Rocca S. Casciano, infine una di Bovet. Questi incidenti di gomma fe- quando la battaglia stava accen-l tche c 1 norte^rà attraverso i Garmer sol° ln testa. La capitale La squadra italiana che prosdendosi In pieno, altri incidenti SEEi drf JnHeJT « LiTa afphS, del Canton Ticino è attraversata almamente si incontrerà a Zaga1 eliminavano Faggino, che è stato Sf™1 ael Juller e Qel &' tìernar- dal belga alle 15,7, con l'40" di bria con quella jugoslava, è stata quattro, a Faenza (Km. 257, noniUno cjej più brillanti nella prima' [vantaggio sul suo diretto insegui- cosi formata: singolare: Palmieri avevano che 1' e 35" da riatta- meta della gara, Varetto, Corte-I E' da poco che la corsa si è ini-1 tore Faure; a 3'40" passa un grup- ! e Rado; doppio: Taroni-Quinta- po composto di Romanatti, Introz- j valle; capitano: Luigi Orsini. L'inzi, Egli ed Altenburger. contro si svolgerà con la formula tri potevano senz'altro essere considerati fuori gara. Sessa battè cou e J: ma 01 NO 6*s ft. rncesio CENTO fORCHCl Krn.o teva dire virtualmente finita, perchè tutti pensavano che Guerra avrebbe battuto con estrema facilità Bartali in volata. Invece, non fu proprio così. Si dovevano compiere cinque giri nella pista rotonda, in terra, del campo sportivo di Lugo. Non era certo la pista ideale per una volata, perchè per niente sopraelevata e senza rettilinei. Prende¬ si e Pelassa; Moro e Mollo cede-'ziata e già si attacca la salita ver vano di colpo verso la fine, mentre i so Silvaplana che sale al passo il castellanzese Agnesina, ancora : Julier. Amberg, Faure e Roma fresco, partiva di scatto sui'a più dura salita della Rocca e, tutto solo, riusciva a compiere l'ultimo tratto del percorso verso la vittoria. Cosi, per la seconda volta, la « Coppa » toccava ad una società lombarda. Il suo unico rappresentante ha dimostrato di essere forte non soltanto in salita ma anche sul passo, e di possedere una compostezza che, specialmente verso la fine, ha molto impressionato. La partenza è data alle 10,45 dal gr. uff. Andrea Remmert. Nessuna defezione fino a Caluso, dove Faggino, Moro, Varetto Bazzo, Cortese ed il Merlin! riescono giarsi sul folto del gruppo. A Sulla lunga tirata che ci porta 1 della CoPPa Davis- natti dettano il tempo. Fa abba-1 a Locarno, si forma un gruppo di I L'incontro Italia-Svizzera è stastanza freddo e una folta nuvola-lotto corridori, ma l'intesa non è ito rinviato ad epoca da destinarsi, glia fa prevedere la pioggia. Lun-'buona e Garnier può aumentare il i La disputa della Targa Volpi si go la rampa del Passo la battaglia ] distacco. Gli svizzeri si mostrano \ svolgerà a Venezia durante il torsi scatena subito e Faure passa ; i più attivi fra gli inseguitori. A '. neo internazionale del Tennis Liin testa decisamente. Il valico del | tutta andatura si va verso il Ce-(do. Sono state designate a dispuJulier € raggiunto alle 10,15 dal | neri, l'ultima salita di questa tap-1 tarla due squadre: Taroni-Quintafrancese, seguito a breve distan- j pa. Garnier è raggiunto ai piedi i valle e Rado-Palmieri. La Federa- za da Erne, Ruozzi, Garnier, Am- ! della salita. Il gruppo di testa abberg, Mealli, Buttafochi, Bulla e'borda il colle forte di otto unità. Guisquière; a 15" controlliamo j Sul Ceneri migliaia di spettatori Romanatti e Molinar e, più lontani, Malmesi, Introzzi, Egli, e Deloor. La discesa è compiuta dai primi a tutta velocità e Bivio è passato accolgono con applausi i concorrenti. Il passaggio avviene alle 16,38. Erne è primo, lo segue Guisquière con 30" su Buchwalder, zione parteciperà con 5 squadre. Anche i campionati svizzeri vedranno l'esibizione di una giuocatrlce italiana, la signorina Giuliana Grìoni. I giuocatori che erano stati designati dalla F.I.T. a prendere alle 10 30 nrecise Nelle retrovie1 Egli e Amberg; 2' dopo passano j Part? ai campionati jugoslavi non non si picchia e la discesa Ko- Romanatti, Introzzi e Garnier. 1 partiranno per Zagabria, essendo picchia niiTanese Ido a moltt di guadagnare terreno 'cosicché verso Tinzen si formano Si avvicina il traguardo. Euch- : state le gare trasferite a Belgra- ad avvantag- c"»«cae vt lei erunno. A. itre gruppi distinti, separati uno dall'altro da circa 500 metri. Nel Con l'ausilio di Vignoli, la spuntò naturalmente Guerra. Alla cam- Bovet sul traguardo di Predappio,- cero si che Bartali restasse solo pana, le posizioni erano così dipoi Cecchi forò e Mara scompar- al comando (conseguenza capita-' stribuite: Vignoli, Guerra, Gerini ve ai primi dislivelli, quando an-ìle, forse decisiva agli effetti dei!con Bartali al largo, Balli. A me cora eravamo in vista della Roc- risultati, poiché giurerei che, se ca delle Caminate; cosicché, agli ! i due toscani fossero rimasti inordini di Vignoli, all'attorco delle'sieme, non sarebbero più stati , Strambino Astrua e Oria sono a. re la testa all ultimo giro, voZei>a:terra per forature e non riusci-1 gruppo di testa notiamo Buttafodire avere per tre quarti la vif-|ranno più ad avvicinarsi ai pri- j chi, Molinar, Rinaldi, Egli, Ruozzi, toria in tasca. Questo lo sapevano 'mi. Ad Ivrea i sei fuggitivi sono ] Garnier, Mealli, Faure, Amberg e tutti; la lotta, quindi, fu per Za raggiunti e Faggino, prima sulla < Buchi. Discendiamo verso Thusis conquista delle posizioni di co-'salita di Alice e, poi, su quella ; che passiamo alle 11,40, senza che ma„do I di Gauna, riesce a staccare gli le posizioni si siano modificate. 'avversari conquistando un minu- La sa.iita. poi si accentua e il to su suoi immediati inseguitori. ; grUppo si distende su una lunghezMa questi non abbandonano 1 ìm- za ^ circa mille metrl. verso Anpresa e, pnma di Castellamonte deev rimarchiamo lo scatto di Egli sono sul fuggitivo. : e dl Amberg che riescono ad allun- Nella discesa numerosi concor- ; gare il gruppo di testa. Andeev è renti sono vittime di bucature, \ raggiunto a "" cosicché, al primo passaggio di;di testa. A mezzo minuto, passa; San Maurizio, sono insieme Mol-un secondo gruppetto tirato da! chi; 12. Rinaldi; 13. Moesch; 14. ^itali'a (F.G.C Cremona)" in Vi lo, Agnesini, Faggino, Pelassa, | Fayolle che ha per compagni But- !AfeaZ(i; 15. Level; 19. AfoZinar; 40. j 3. Saccani (Parma) in 9'2 Cortese, Merlin! e Pochettino, il : tafochi e Moersch; in ritardo sono jPiubeZZini; 41. Barrai tà giro, Vignoli si ritirò per lasciare a Guerra il comando. Bartali dovette fare tutto il gi- GUERRA CONDUCE SULLA SALITA 01 SAN MARINO walder pianta Egli, Amberg e raggiunge il belga ed Erne. I tre, a piena andatura, attaccano le ultime rampe e, poi, si buttano nella discesa che porta al traguardo. I due svizzeri si impongano nello « sprint » finale e il belga deve accontentarsi del terzo posto. Ecco l'ordine di arrivo: 1. Buchwalder (Svizzera) in 7,26'6"; 2. Erne (Svizzera) id.; 3. Guisquière (Belgio) id.; 4. Amberg (Svizzera) 7,28'26"; 5 do, in settembre. Risultati di gare Faure (Francia) 7,29'6"; 6, Sl»!^^ 3,: 1. Marchi isaggio di;di testa. A mezzo minuto. Dassa; manaizi, iu. garnier, il. Buttato-1 (DoPi Breda, Venezia) in 9'; 2. ROMA. — Traversata a nuoto (Km. 7): 1. Paggi (Libertas Rimini) in 54'49"; 2. Schipizzi a 1 m.; 3. Bacigalupo (id) a 1 m. e mezzo; 4. Raspini; 5. Gennari. PARIGI. — Campionato parigino di maratona (Km. 2S) : 1. ,1. Begeot in ore 1,41'47" 3/5; 2. B. i Veritè in ore 1.44"4' 3/5; 3. JourB„u. |dain in 1,44'23" 2/5. SALSOMAGGIORE. — Giro primo dei quali vince il traguar-1 Level, Luisoni, Rinaldi, Malmese do a premio. e Blattmann. e(S?nla ^uL dHC.nÌVaw^ello Fuori del paese comincia a pioA2S*SU5SJ?^rt ~ =,< KcQ„Cta vere e verso il S. Bernardino il ^g « ^71?^*, v,P ' f ' tempo sembra cosi cattivo che penli5 h *,a«ò debba ripetersi la paurosa hLdH"l% tappa dell'anno scorso che aveva StHSA1 ì„ ff-fd- S!£e t provocato tanti ritiri. La battaglia ?«rS?l Hofio ^wS! SOtt° 10 » in P«no svolgimento. ButtafoPPiiif eMlJ£„t.„n 11 cui pianta 11 gruppo di testa e fila ■JÓtSS M£l0„„?i?putho0 1 :solo alla conquista della montagna. meglio melassa. Guisquière è il primo che si lan- Ecco l'ordine d'arrivo: | eia al suo inseguimento e lo rag1. Agnesina Pierino (3.a cat, giunge a Nefenen, procedendo, U. C. Castellanzese) che compie Poi' con lul- Poco doP° controllia- i 150 Km. del percorso in ore m0 un gruppo composto da Am- 4,27' alla media di Km. 33,708; berg, Egli, Romanatii, Erne, Meal- o r,„i„n^„ r;„„ , <■> „„f r. B> Faure e Introzzi. Guisquière 2) Pelassa Giuseppe (3.a cat., G. : lascla F lle e fi]a tutto ^ ver. S. Fiat) in 4,30 49'; 3. Mollo En- 1 so Ja conquista dei punti per il rico ( 2.a cat., G. S. Fiat), 4. Mo- i premio della montagna. Alla vetro (3.a cat., S. C. Paracchi) in ta del Passo troviamo primo an4,34'30"; 5. Ciaudano (id.); 6. I c?.ra Guisquière, che ha resistito ■Ritirati: Clemens, Antenen,' Bertoni, Thierbach. gnu: 1. Guisquieres (Belgio); 2 B. Faure; 3. Garnier; 7. Romanatii. Classifica per Nazioni: 1. Svizzera 47, 42'; 2. Francia 48,4'33" VILLARDORA. — Targa Freyus (Km. 92): 1. Muzzo (S. C. Paracchi) in ore 3.2' (mdia Km. Classifica premio della monta- [gjj*. y^^t'^^. sone; 6. Merlini; 7. Franchi; 8. Bello; 9. Lorenzoni. La targa Freyus allo S. C. Paracchi. CHERBOURG. — Prima tap, Pa giro della Bretagna (Rennes3. Italia 4S,37'2"; 4. Germania ' Cherbourg) : 1. Hardiquest, in 49,7'39"; 5. Belgio 49,8'12"; 6. Au- ore 6,12'30" (media Km. 38,500); stria 50,39'11". 2. Le Drogo, ore G.13'13"; 3. Van Classifica generale: 1. B. Faure j fierp?«iSh-r:r.4, PigoinW5, Kint; (Francia) 15,37'23"; 2. Amberg'H-wfSSti7' Garc**i 8. Bertin _ g 15,41'12"; 3. Erne 15,46'; 4. Garnier; 5. Egli; 6. Rinaldi; 7. Buchi; 8. Guisquière; 9. Fayolle; 10. Altenburger; 11. Romanatti; 12. Buttafuochi; 13. MeaZZi; 14. Van den Egen; 16. Introzzi. Le altre tappe 3.a Lunedi 26: Lugano-Luceina Pochettino (U. S. Leumann,; 7.1clWtem^e S «JitT^S le|T(k»' 205.4). Martedì^, riposo a Milanese (G. S. Fiat); 8. Pomat- 113,40. B. Faure segue in secondaI Lucerna. to Antonio (B. Nazzaro), 9. Mer- ! posizione cou 3'; a 3'45" è Gar-| 4.a Mercoledì 28: Lucerna-Gine lini (C. Battisti, Milano); 10. Bo- ;nier; a 4' Amberg; a 4'10" Butta-|vra (km. 286,9) vio (G. S. Fiat), 11. Bazzo ( Au- I B*M /^nn°a^a f"e'' ,0 t,„„ ';_i ,Tr o Romanatti ed Egli. Veniamo a sa- soma) 12 Rosmini (LTS. Nova- che n belg| Ciemens si è ri. rese), 13. Catella, 14. Olivetti. girato, come pure ha fatto il no- La Coppa Remmert è stata stro Bertoni. assegnata all'U. C. Castellan- | Nella lunga discesa verso Me- zese, 1 socco il francese Louviot buca e PARIGI. — Corsa cicZistica Parigi-Gien (dilettanti): 1. Vergili (Fr.) in ore 3.56*25"; 2. Frosio A. S. Roma a mezza macch.; 3. Buttin; 4. Goujou; 5. Mangin; 6. Moulet; 7. Moretti (A. S. Roma). VOGHERA. — Corsa ciclistica Targa Fascio Lungavilla (Km. i 100): 1. Politi (Vigevano); 2. Boìshersi; 3. Angeleri; 4. Tacchlnar;di: 5. Balduzzi. ! VARAZZE — Xm Torneo tennistico-. Risultati singolare uomini, in cat.: Serr?ti-Cif arelli 6 a 2, 6 a 3; Valdettaro-Croce 5. a Giovedì (km. 249,8). 6. a Venerdì (km. 240). 7. a Sabato (km. 259,3). 29: Ginevra-Berna 5 a 4j 6 a 3^ Lentati-Rossì 7 a 5, 6 a 3; Molinari-Spinelli 1 a 6, 7 a 5, 6 a 0; Ghiglictti-Fassio 30: Berna-Olten 6-1, 6-2. - Risultati stngolaro uo. jmini II cat.: Diani-Fassio 6*0, n-,. nitor, ^„.i„„ !6 a 0; Pontiglione-Gorla 6 a 0, 31. Olten-Zurigo ,6 a 4. De Ne^rl.Besana 6-1. 6-4; Serrati-Savinelli 6 a 2, 4-6, 5-5, ' Guerra vince il Giro della Romagna battendo Brtali in volataIl mantovano in testa al campionato