Il carbonio carburante di Lloyd George

Il carbonio carburante Combustibili nazionali Il carbonio carburante « Ma l'Italia è tutta una miniera di sole » diceva sorridendo Lloyd George ai nostri delegati, per persuaderli che l'Italia non aveva ragioni per desiderare dei combustibili, e specialmente 11 sacro petrolio. Verissimo, salvo che è più complicato di procurarsene per questa via solare, e quindi più caro. Gli anglosassoni i loro combustibili se li trovano bel., e pronti, preparati nei secoli dalle convulsioni delle viscere della terra; il carbone richiede un tetro lavoro di escavazione; la nafta, più accessibile, sgorga dalle trivellazioni, e richiede solo di essere raffinata, per distillazione o per pirosclsi, il cosidetto cracking. Noi invece le energie motrici, specialmente i carburanti per i motori a scoppio, dovremo estrarle dalle piante cresciute al nostro sole. .Vantaggi e svantaggi Due vantaggi: i nostri laboratori di energia avranno la sana gaiezza delle industrie agricole; poi, quando 1 giacimenti fossili altrui saranno dilapidati, noi avremo invece sempre il nostro sole: un motore per ora senza arresti. Un solo svantaggio, che può sembrare grave: il processo di estrazione del carburante dalle piante è alquanto complesso: richiederà cioè una maggiore quantità di lavoro, ossia, secondo la convenzionale espressione economica, costerà di più. Nella realtà, all'economia generale della Nazione riuscirà meno gravoso, perchè non emigrerà del denaro per pagamenti all' estero. Si vede infatti lo Stato farsi prò pulsore dello sfruttamento delle risorse nazionali di carburante, malgrado che esso sia il primo a compromettere il proprio bilancio dato che dovrà verosimilmente tassare in minore misura i nostri carburanti vegetali, appunto per il loro maggiore costo di produzio ne in confronto della benzina. H « carbonio carburante » ( « carburante nero > o « gas della foresta» è il cosidetto gas misto: una mescolanza, oltre all'azoto, di due gas combustibili: ossido di carbonio e idrogeno; il gas misto mescolato con una certa quantità di aria, dà luogo a una delle tante miscele detonanti, atte quindi a mettere in moto un motore a scoppio. Il gas misto si prepara entro a uh gasogeno: apparecchio nel quale uno strato di carbone di legna, reso incandescente, viene fatto attraversare da una corrente di aria mescolata a vapore di acqua. Il carbone di legna, per antica tradizione, si faceva nelle carbonaie montane, carbonizzando del legno in cumulo; oggi si tende a sostitulre le carbonaie con forni metallici smontabili, che consentono di utilizzare anche le ramaglie e, quando si possa disporre di notevoli rifornimenti di materiale, anche con forni di distillazione, che permettono il ricupero di parecchi sottoprodotti di valore non indifferente. Si può ritenere approssimativamente che da un metro cubo di ramaglie, del peso di circa un quintale, si possono ricavare con un trattamento razionale circa 25 kg. di carbone; dai dati di consumo rilevati sugli autoveicoli a gasogeno fin qui sperimentati, si può calcolare che essi corrispondano come potenza sviluppata a circa 15 kg. di benzina. Ora si calcola anche che siano annualmente abbandonati sul letto di caduta circa 3.500.000 metri cubi di ramaglie e di legname minuto, non altrimenti utilizzabile, che verrebbero quindi a rappresentare in cavalli 11 valore di 50.000 tonnellate di benzina, Si debbono aggiungere a questa ricchezza perduta le 500.000 tonnellate di sanse di olive, capaci di fornirne altrettante, e molti altri sfridi della lavorazione del legname. E' vero che importiamo annualmente per oltre duecento milioni di lire di legname, ma si tratta di legname da costruzione nella quasi totalità; la produzione di le gna da ardere dei nostri boschi si calcola a quasi 25.000.000 di metri cubi, e quella del carbone a 2.500 mila tonnellate: si è ben lontani quindi dalla temuta dilapidazione delle nostre riserve forestali. Il problema del costo Si deve ritenere anzi che, a parte il vantaggio economico delle aziende forestali di •sfruttare materiali di nessun valore commerciale, lo sfollamento delle ceppale nei cedui abbia anche una benefica influenza sull'incremento e rendimento del bosco. Tutto questo a solo beneficio dell'agricoltura, senza tenere conto che una razionale organizzazione del trattamento del legno darebbe come sottoprodotti: alcool metilico, acido acetico, acetone, oli leggeri e pesanti di catrame, pece: materiali tutti di notevole importanza per le nostre industrie. Quanto verrà a costare questo carburante vegetale non è facile dire, per le scarse e limitate applicazioni che per ora se ne sono fatte; è certo che l'alcool carburante ha un costo di produzione molto superiore a quello della benzina; del gas di legno si dice invece che l'esercizio sarà più economico, non solo in confronto della benzina, ma anche in confronto della nafta. Dell'alcool carburante si è ormai decretata l'adozione malgrado il maggiore suo costo; del carbonio carburante sarà allora facilitata l'applicazione dal suo basso costo? Difficolta di coordinazione delle varie iniziative agricole, industriali, commerciali, da mettere in moto, sono facili da prevedere. Anche assolvendo l'autoveicolo a gasogeno dalle molte calunnie: di complicata messa in marcia, di facile arresto, di difficile manutenzione, di scarsa pulizia, di limitata auto dliel'psapvricoefoingartescfnntgagzgtgctnndtddimèd«vttpgfomatcppstctntputtnic«ccdiismFBlzzcpGcgalfsSi debbono quindi progettare motori adatti al carburante: con r^ao-,,!^ maggiore nomia, ormai tutte superate dai tipi messi in commercio dalla m-dustria italiana, sta il fatto che, aparità di altre condizioni, la dimi- nuzione di potenza con alimenta- zionc a gas è in media del 35%. maggiore cilindrata, rapporto di compressione e maggiore anticipo all'accensione; occorre anche tenere conto del fatto che il gasogeno deve funzionare, sia pure in misura ridotta, anche durante le fermate : motori speciali dunque, e impieghi speciali. In ogni modo, giudicare dalle esperienze fatte in Italia e all'estero, ottime applicazioni se ne possono fare all'auto-trazione pesante, agli autobus dei servizi pubblici, alle automotrici ferroviarie, ai motoscafi e motovelieri, alle trattrici e macchine agricole, alla produzione di energia elettrica nelle aziende agrarie e forestali; meno pratica sembra invece per ora, anche per la organizzazione dei rifornimenti, la applicazione alle vetture da turismo. Si è presentata una questione tecnico-economica molto interessante, specialmente per l'Italia, che non si è ancora lanciata a fondo in questa via: conviene fornire di gasogeno ogni veicolo, o non converrà piuttosto di accentrare la produzione del gas in grandi stabilimenti, e distribuire agli autoveicoli delle bombole di gas convenientemente compresso ? Le « autoguidovie » di Piacenza funzionano con le bombole di gas metano delle emanazioni petrolifere della zona di Salsomaggiore: con lunghe percorrenze e con motori normali, dato l'elevato potere calorifico di quei gas naturali, le cui disponibilità in Italia sono molto superiori a quanto comunemente si crede. In Francia si utilizza allo stesso modo gas illuminante, sempre più rvolto ormai alla ricerca di altimpieghi, e pare che ci si penanche da noi; in ogni modo distribuzione di bombole di gaagli autoveicoli non è più unincognita. Il problema del carbonio caburante deve dunque ancora essre armonizzato con le nostre posibilità e con le nostre esigenzsopratutto quelle militari eccezionali, in vista delle quali deve esere risolto tempestivamente, pechè una adeguata attrezzaturnon si può improvvisare. La Francia ha decisamente incoraggiato la tendenza all'impigo del carbonio carburante, tanto da potere "annunziare che, caso di necessità, la sua industrpotrebbe mobilitare in pochi msi 100.000 autocarri a gasogenLa stessa tendenza si nota del rsto anche nel paesi che posseggono grandiose riserve di combustibile, forse per utilizzare sottprodotti di valore nullo, forse anche per parare a contingenze ecezionali. Non è in ogni modo una soluzione integrale: è un ausilio poderoso per un Paese come il nostro, al quale, come graziosa concessione, si riconosce ancora diritto di alimentarsi del proprsole. Francesco Pedrini.

Persone citate: Francesco Pedrini

Luoghi citati: Francia, Italia, Piacenza