I battaglioni concludono la dura fase degli addestramenti con una superba tattica sulle pendici di Valle Stretta

I battaglioni concludono la dura fase degli addestramenti con una superba tattica sulle pendici di Valle Stretta Le ultime fervide ore al campo dei Giovani I battaglioni concludono la dura fase degli addestramenti con una superba tattica sulle pendici di Valle Stretta II Prefetto il Comandante il Corpo d'Armata e il Federale assistono alla prova H nostro inviato ci telefona da Bardonecchia in data di ieri: Addio Bardonecchia-, domani si parte! cantavano in coro i Giovani Fascisti adunati nel quadrato delle tende. E un po' di malinconia serrava i cuori delle Camicie Nere che per quindici giorni hanno vissuto nella bianca città di tela una vita forte e sana, in schietta allegria; un po' di rimpianto nel lasciare i bei monti che furono teatro della loro attività militare e dove essi si sono fatti soldati, coinè era nello spirito dei- spi e nei loro desideri. Rimpianto per dovere abbandonare gli' amici di Bardonecchia che avevano cono| «slitto quassù e con i quali aveva|MO trascorso liete ore in fraterno je cordiale cameratismo. Domani mattina infatti si leve! ranno le tende; il bel campo non I sarà più. che nostalgico ricordo, un i breve episodio della loro eswbe\rante vita di Camicie Nere. All'alba i mille Giovani Fascisti lascieranna questa meravigliosa conca dove echeggiarono i loro vibranti canti e dove in prorompente entusiasmo vissero tante fervide ore! E con una veloce marcia di avvicinamento, ultima affermazione, della loro raggiunta preparazione c maturità mili- j tare! si porteranno a Susa. Con la manovra di oggi e la marcia di : domani i Giovani conchiuderanno l'ultima fa-se del loro addestra- j| mento tattico. i . !j Grigioverde e Camieia Nera i La taffica Ai questa mattina.\\00m,piuta ^ collaborazione coni|pEserctóo, in Valle Stretta, svol- ; fasi alla presens,a di Si B, tj pre. . fetto aiovara e di S. E. Grossi i{comandante il Corpo di Armata è [\atata dura m<l sicuramente istrut-\ ,H.n , aiovani fasciM sonò-uscir]K. p).om Ul modo superbo ed]'ebbero la. più viva lode di S. E.\. a generale CrwMÌ. /, tema dell'uJ. supponeva che aU'alba dilquesta mattina un grosso élemen- to di truppe rosse, vinta la resi- \: stenta di alcuni reparti di forze j[azzurre in Valle Stretta, avanzasse js« Bardonecchia..Le truppeazzur-\ arrestammo ò u awermri nel]a avanlata £ « reparU, te temporaneamente ^ d{ga ffl VaQe |ftretto in a,_ tesa ^ rinforzi e si sistemava a difesa con tre centri situati sulla conoide di sboccn deVa Conca di pjo„ M Colle: due centri eranoposti su faccioni situati alla aper- ,„m dl,lla conoide stessa, con f veraantj dcUa Conca, mentre l'ai- lro era posto quasi in fondo valle 0 \{lto delìn mlova strada Melezet- Gram/e di Valle Stretta. Sulla sinistra, in alto, donde lo- guarnente gli azzurri avrebbero cercato di scardinare la difesa, ve- niva appostato il plotone di rinalzo della compagnia. L'azione si iniziata alle 8,30 ed i Giovani Fascisti, agli ordini del maggiore Basadonna, hanno portato Vattac-\co ai rossi che erano rappreseti- tati dalle guardie di confine deapiesidio di Bardonecchia al co-\mando del Maggiore Manna. Gli\attaccanti hanno effettuato la loro massima pressione facendo pre- !ponderare le loro forze sulla de- stra. dove cioè il terreno ondulato e vario si presentava favorevole'Per percorrìbilità e per copertura. t Bulla sinistra erano state invece i dislocate poche forze col solo com- pito di impegnare il maggior fuo- co della, difesa. Da un altro osservatorio roc-ìdoso nei pressi della diga assiste-vano S. E. Grossi, S. E. Giovata, j Segretario Federale Piero Gaz- zotti, il Console Moreno e nume- osi ufficiali. Alle 8,30, come si è detto, ave-va inizio la- manovra che si svi- uppava. con raffiche di mitraglia-Mei, aperte subito dal plotone mi- raaìiatrici pesanti dei rossi, che a compagnia appostata in difesa aveva avuto dal comando di bataglione per l'appoggia situato in posizione. Sfruttando ogni minima copertura offerta dal terreno, i reparti dei Giovani con rapidi e pre- %f sa prova di combattività e spiritooisi movimenti si portavano fino sotto la linea dei centri, senza chegli avversari potessero portaretoro gravi danni: fatto questo cltedimostra il perfetto addestramelito raggiunto dalle Camicie nere, lequali hanno dato una meraviglio aggressivo. II concetto del comandante ipartito azzurro era appunto quel lo di aqire per l'alto, sulla destra della valle, per aggirare, nellaparte più sensibile e accessibilela difesa. La manovra dei reparti di Gio vani Fascisti agenti sulla destra nehriusciva cosi perfettamente suo intento, grazie appunto olcompleto sfruttamento del terre- no e all'ottimo allenamento alla montagna. Al segnale di cessa-«otte della manovra gli azzurri erano giunti sulla destra dellaconca a distanza di assalto delladifesa. Sulla sinistra della valla invece i pochi elementi del partìto azzurro, che agivano a solo scopo dimostrativo, sono stati contenuti dal nutrito fuoco delle mitragliatrici e della fucileria degli avversari. L'elogio di S. E. Grossi Al termine della manovra S. E. to'gli ufficiali dei due partiti e traeva le conclusioni e gli insegnamenti della tattica, odierna, Dopo aver sentito il parere dei due giudici di campo, il capitano Cesare Longo e il capo manipolo Giovam" Rotondi Ricci, il comandante del Corpo d'Armata concindeva esprimendo a Piero Gazzote.°' sl"" u^mb n s"° com- Piacimento per il magmfwo poril gen. Grossi radunava a rappor-tamento dei Giovani e il loro ot-timo grado di preparazione mili-(are e sottolineava questa lusinghiera lode, graditissimo premio di tutte le fatiche del campo, dicendo che nei numerosi rapporti da lui tenuti finora questa era la seconda lode che egli faceva. Piero Gazzotti, vivamente conimosso, ha ringraziato il generale pregandolo di rendere noto a S. E. Baistrocchi che i Giovani Fascisti di Torino sono pronti e non attendono che una parola per poter raggiungere i loro camerati e i loro fratelli nell'A. O. Un vibrante saluto al Re e il saluto al Duce concludevano il rapporto. Quindi S. E. Grossi e S. E. Giovara e Piero Gazzotti passavano in rassegna le truppe che nel frattempo si erano adunate a quota 1468 a sud della strada MelezetGrange di Valle Stretta. Il ritorno delle Guardie di Confine e dei Giovani Fascisti veniva compiuto in fraterna e cameratesca cordialità al canto degli inni della Rivoluzione, accompagnati dalla banda, dei Giovani. A Bardonecchia il plotone tipo si recava, in rappresentanza della Legione, alla caserma Arbarcllo a consumare il rancia assieme alle Guardie di Frontiera; rancio offerto dal Comando di Presidio. Una nuova arteria Nel pomeriggio poi aveva luogo un'importante cerimonia: la inaugurazione della nuova strada Melezet-Grange di Valle Stretta. Opera del comune di Bardonecchia, questa nuova arteria alpina ha carattere particolarmente turistico, ma è inoltre di grande utilità per i valligiani. Della lunghezza di circa 9 chilometri, questa strada porta dai 1300 metri di Melezet ai 1750 metri del pianoro della Grange di Valle Stretta, con un dislivello di 450 metri, le 15,30 si riunivano i parteripan anodantesi sulle pendici della bei;a vallata fra fragranti pinete e n caratteristici campicelli dove in questi giorni si vedono ancora ai lineati i covoni di segala. Verso ti al raduno automobilistico, organizzato per inaugurare la nuovo arteria. Preceduto dalla macchina di S. E. il Prefetto e del Federale il pittoresco corteo delle automobili imbandierate si metteva in moto portandosi a Melezet. Al termine del paese, dove ha hinizio la strada, era stato^eretto i uh arco di verdi fronde e bandie re. E qui il parroco del paese, don ' Tournoud, benediceva la nuova larteria. Quindi 9. E. Giovata sa ! Uva in macchina e inaugurava la \strada fra le vibranti acclamaìzioni al Duce e al Regime dei vai- ligiani e dei villeggianti accorsi in folla ad assistere al rito. Il lungo corteo delle macchine percorreva poi i nove chilometri di strada dovunque accolto dulie popolazioni con entusiastiche manifestazioni, attraversava lungo il percorso la borgata di Les Arnaud, e si portava al rifugio del C.A.I. dedicato al 3.o Reggimen¬ \to Alpini. Lassù, a quota 1750, si trovavano a ricevere le autorità numerosi valligiani e la banda del 3.0 Reggimento Alpini. Fra le autorità e le personalità intervenute alla cerimonia oltre al Prefetto e al Federale erano S. E. motta, Agostino Rousset, Vescovo di Ventimiglia, i Podestà di Torino e di Pinerolo, attualmente richiamati sotto le armi, ing. Sartirana e Berruti, l'avv. Casella, in rap\presentanza del Questore di To\rino, il Podestà di Bardonecchia, marchese Clavarino, l'ispettore di zona dott. Martina, il Console Candelori della Milizia Forestale, il Segretario Politico camerata Bosticco, il tenente colonnello Borrione, Comandante il l.o Battaglione del 3.o Alpini, il maggiore Manna, Comandante il Presidio, l'ing. Federici, costruttore e direttore dei lavori. Nel rifugio fu offerto agli intervenufi dal Comune di Bardonecchia un signorile rinfresco. Quindi i radunisti facevano ritorno a Bardonecchia. L'ultima cerimonia Al campo dei Giovani, Autorità, Camicie Nere e popolazione presenziavano in seguito all'ultimo rito dell'ammaina bandiera. Piero Gazzotti ha parlato brevemente salutando con commossa affettuosità i Giovani che stanno per tornare alle loro case dopo un periodo di comune fatica inteso a temprare corpi e spiriti, fatica che è riuscita grata e proficua atutti. Dopo aver rilevato l'ardore e la volonfà dimostrati nelle nu- merose prove e nelle esercitazio- ni, il Comandante Federale ha rivolto agli ufficiali e ai Giovani un elogio; quindi ha ringraziato le CC. NN. e la popolazione di Bar- donecchia per la. cortese ospitali- e l tà e la fraternità dimostrata verso i partecipanti al campo. Salutata da salve di mitragliatrici, in un raccolto silenzio dei presenti irrigiditi sull'attenti, il braccio teso nel saluto romano, il tricolore e la fiamma giallo cremisi dei Fasci Giovani/i sono discesi lentamente lungo l'antenna che li reggeva in alto contro il sole. Si è allora levato alto il saluto al Re e al Duce, poi l'eco ha portato lontano il possente «A Noi! » delle Camicie nere. A sera, terjninato il consueto rapporto, il Comandante federale ha voluto rinnovare il suo saluto e il suo ringraziamento agli ufficiali. Un particolare elogio ha rivolto al console Moreno e al maggiore Basadonna per i risultati ottenuti nelle esercitazioni e ha posto in rilievo il significato | dell'elogio di S. E. Grossi ai Giovani. I canti della Rivoluzione hanno chiuso l'ultimo rapporto della Tendopoli di Bardonecchia. u. n. e. grossi, s. seguono lo e. giov ara svolgimento e piero gazzotti della tattica