Lo sdegno d'una giovane cameriera che chiede 40 mila lire per cancellare il passato

Lo sdegno d'una giovane cameriera che chiede 40 mila lire per cancellare il passato QUANDO LA MOGLIE E' Al BAGNI... Lo sdegno d'una giovane cameriera che chiede 40 mila lire per cancellare il passato Ma sulla boccaccesca questione deciderà il Tribunale Non eia facile — nel vicinato era noto a tutti — entrare a far parte del personale di servizio dei oniugi Verlani, ricchi signori dela nostra città: cameriere, dometici, cuochi, autisti dovevano pos-,edere requisiti di primo ordine, jdovevano subire un esame parti-1olareggiato, minuto, pedante sia Ida parte della signora che del ma-1ito, il quale aveva una propria ameriera ed un autista particoare. L'ingresso di Miranda Le cameriere dovevano non sol anto essere molto abili, ma pure di bella presenza, di modi signo- ili e di una onestà. — diceva la ignora — a tutta prova: i dome- tici e gli autisti anche: guai se a signora si accorgeva di relazio- \ ' ni sentimentali tra cameriere c do mestici od autisti! Il meno che poeva toccare ai malcapitati era il icenziamento in tronco. Lo scorso anno la signora Verani assumeva in qualità di cameiera la signorina Miranda Beneli, una giovane bruna, alta, dai ineamenti regolari, piacente se on bella; essa era uscita vittorioa dall'esame impostole, aveva sauto fin dal primo momento acattivarsi la simpatia della signoa per il suo comportamento molo distinto, per la serietà del suo tteggiamento. La giovane donna — aveva venitre anni — aveva sciorinato alla ignora una serie di benserviti uno più lusinghiero dell'altro, rilasciai da famiglie della nostra migliore società: in essi si elogiavano a sua onestà ineccepibile, la sua bontà, il suo disinteresse. « Abbandona il nostro servizio — si eggeva in questi documenti — perchè richiamata in famiglia dai genitori ». Nel mese di luglio dello scorso D anno, dovendo recarsi, come al soito, al mare, la signora Verlani non ebbe difficoltà a lasciare la Benegli a dirigere la casa: era la sola persona indicata, secondo lei, per tale bisogna durante la sua assenza. Rimaneva a Torino suo marito, le cui esigenze richiedevano la presenza di una donna awe duta, praticale nel contempo ener Bica, per dirigere 1 altro persona- e che la signora preferiva non condurre con sè nella villa rivie-rasca. Di questa sua decisione la signora ebbe, poi, a compiacersi quando il marito, interrogato da ti discretamente durante le sue brevi visite settimanali, le affermava che nessuna lamentela aveva da muovere alla camerieradirettrice. Anziano, ma vigoroso In verità il signor Verlani — non più giovane, ma ancor forte, vigoroso e simpatico — era riuscito, dopo un abile assedio durato circa una settimana, a far capitolare la vezzosa cameriera: le sue premurose attenzioni avevano finito por vincere ogni resistenza della ragazza. Queste relazioni continuarono anche dopo il ritorno della signora dalla villeggiatura senza che esse sollevassero il mi- nimo sospetto in coloro che sog- giornavano nella lussuosa palaz- zina di corso Francia: ciò era re-so possibile dalla disposizione de- gli appartamenti riservati ai co-niugi e delle camere riservate alpersonale. Nel maggio scorso, pe-ró, la ragazza, col pretesto di ri- samento Alcuni giorni dopo al signor Verlani giungeva, a mezzo dell'avvocato Mussa, richiesta di risarei ornare in famiglia, perchè uno dei suoi parenti era ammalato, abbandonava la casa Verlani, seguia dal vivo rammarico della signora che insistentemente l'aveva pregata di desistere dal suo divi- mento dei danni che ella aveva ed avrebbe patiti per sua colpa: danni fatti ascendere a 40 mila lire Quali danni — ribatteva 11 signor Verlani a mezzo del suo legale avv. Mario Dal Fiume, — se utto si è svolto nel modo più paifico, col consenso pieno di attibo le partì ? ». * Non è vero — replicava l'avv. Mussa, invocando, in ppoggio del suo asserto, una peizia medica. Questa nulla di con- reto accertava, a causa del tem- po trascorso. L'eco di questa disputa giudiiaria giungeva anche alle orechie della signora Verlani che immantinente abbandonava il domiilio coniugale, iniziando la procedura di separazione legale: ma pur invocando i rigori della legge nei confronti del marita per la parte che la riguardava, ne prendeva le difese contro le pretese — secondo lei assurde — della x-cameriera. « Come mai essa uò sostenere di non aver aderito lle richieste di mio marito? Se iò non fosse, ella avrebbe protetato, si sarebbe rivolta a me perhè provvedessi alla tutela del suo onore. Invece mai una parola su quanto sarebbe — secondo lei — avvenuto: per tutto il periodo che rimasta alle mie dipendenze esa ha sempre saputo simulare un ontegno correttissimo ». Poi vengono i guaì... Offesa nella sua dignità di don- fa, la signora Verlani jnon ha vo- i.tr» nprn rtnrp aspnltn nllp. STlle- uto, però, dare ascolto alle spiegazioni, alle giustificazioni e denegazioni del marito, ma ha persistito nel suo atteggiamento inransigente anche di fronte al Presidente del nostro Tribunale quando l'ha convocata nel suo gabinetto per il prescritto tentativo di conciliazione. « Come sono convinta della falsità delle affermazioni di quella donna, cosi lo sono aeù'eslstènza di rapporti non solo e^ lei e mio marito: " ™ h offende maggiorment€ ^ mia senaibilità è che questi rap u g, siano svolti sotto j, tett0 £oniugaiei abusando della fiducia che io avevo sia in mio marito che nella mia ex-dipendente. Non è poi strano che la ragazza periodicamente abbandoni le case presso cui è addetta per un identico motivo? ». Il signor Verlani ha replicato alle affermazioni della consorte sostenendo che il racconto dell'ex cameriera era falso, interamente falso: i soli rapporti avuti con lei erano quelli che corrono normalmente tra padrone e dipendente. La ragazza riteneva, con quel racconto, di poter ottenere da me una certa somma: alla mia risposta negativa essa ha intrapresa l'azione giudiziaria. Se avessi avuto qualche responsabilità il timore di uno scandalo mi avrebbe fatto versare la somma richiestami: tu sai che un simile esborso non mi avrebbe affatto preoccupato», Ambedue le cause sono ora in corso dinanzi al nostro Tribunale civile, che sarà, chiamato a decidere nel prossimo mese.

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