Una strana telefonata da Londra mentre le polizie straniere continuano le ricerche

Una strana telefonata da Londra mentre le polizie straniere continuano le ricerche IL TESORO DI PAMPLONA Una strana telefonata da Londra mentre le polizie straniere continuano le ricerche a Madrid, 17 notte. Le polizie di Madrid, di Parigi e di Londra continuano ad essere ottimiste circa l'esito delle ricerche dei ladri del tesoro di Pamplona. Anche la direzione generale della Pubblica Sicurezza italiana è stata informata dettagliatamente dalle autorità spagnole, le quali hanno chiesto alla nostra polizìa alcuni particolari sul passato poco edificante del ladro messicano in Italia, dove abbiamo già detto che il De La Mota fu oggetto d'un processo per tentato furto nel Duomo di Milano. Tuttavia le investigazioni compiute finora nelle diverse capitali non hanno dato risultati concreti. Una notizia è venuta a scuotere alquanto l'ottimismo un po' forzato della polizia spagnola. Nella notte da giovedì a venerdì, il padrone dell'albergo Mur di Jaca, nel quale ha dimora il giovane Luciano Cappelli, figlio della donna conosciuta da Oviedo De La Mota, ricevette un'inaspettata chiamata telefonica da Londra. L'albergatore udì parlare al telefono un personaggio che affermò essere il conte De La Mota in persona. Egli aggiunge che gli parve di riconoscere effettivamente il messicano che era stato già suo ospite a Jaca. Il conte ripeteva in questa telefonata, col tono più olimpico, che egli si sentiva tranquillissimo, poiché si trovava a Parigi nella giornata di domenica scorsa. Egli aggiungeva che sarebbe venuto a Jaca prossimamente. La polizia fatica a credere che l'avventuriero in persona abbia telefonato in questi termini ,e pensa piuttosto che egli abbia incaricato un suo complice di dare l'annunzio della sua venuta in Spagna, per sviare le indagini e contribuire al disorientamento generale. Oggi Scootland Yard è stata avvisata di questa telefonata e invitata a fare ricerche... ma forse un po' troppo tardi. La polizia ha appurato che l'italiano Papaello, che si suppone essere stato il complice materiale del furto, attraversò la frontiera ad Irun, direttamente verso la Francia, il giorno 8 agosto. Si crede che il Papaello, immediatamente dopo, sia ritornato in Spagna — Pamplona è distante trenta chilometri dalla frontiera, la quale è scarsissimamente vigilata in quella regione, e si può attraversarla con la maggiore facilità di notte tempo, data la configurazione del terreno — per commettere il furto dopo essersi procurato un falso alibi. I due fatti nuovi che abbiamo citato non hanno, del resto, indebolito la convinzione fermissima della polizia riguardo alla colpevolezza dei due stranieri, i cui precedenti come specialisti di furti sacrileghi e la cui condotta negli ultimi mesi a Pamplona sembrano dimostrare in modo chiarissimo i disegni che nutrivano, circa il tesoro della cattedrale

Persone citate: De La Mota, Luciano Cappelli, Mota, Oviedo De