La casa dei vecchietti

La casa dei vecchietti Una impresa di bene La casa dei vecchietti La relazione che accompagna 11 onto finanziario consuntivo 1934 del R. Ospizio di Carità e che è tata resa pubblica in questi giorni, offre un interesse che trascende la consueta portata dei rendionti di gestioni. Nelle cinquanta pagine della relazione non è doumentato soltanto 11 rigido crierio amministrativo col quale si rovvede all'amministrazione ed all'incremento del patrimonio delIstituto e mercè il quale 1 risulati economici della gestione apaiono più che brillanti, ma è doumentata la crescente azione celta dall'Ente in un settore vato e delicato della beneficenza. Quanti sono i vecchietti ospitati dall'Istituto? Il loro numero crece ogni anno. Nel 1034 l'Ospizio ha accolto tutte le domande preentate dal postulanti ed il numero dei ricoverati gratuitamente è salito a 1725, cui Bono da aggiungere t 378 ricoverati per 1 quali, dalla famiglia o da enti pubblici, viene corrisposto 11 pagamento di una tenue retta mensile. Di fronte a questa constatazione, a quale attesta che il programma benefico scelto dall'Istituto non ha ubito nell'anno decorso alcuna riduzione, sta quest'altra constaazione: la gestione si è chiusa con un avanzo amministrativo di 1.175 mila lire, mentre la consistenza patrimoniale dell'ente ha presentato un incremento di 698 mila lire, per cui le attività nette patrimoniali dell'Ospizio si sono consolidate dai 34.390 mila lire del 1933 in 35.089 mila lire. Queste cifre, che compongono l quadro dell'andamento amministrativo dell'Istituto, hanno tuttavia bisogno di un chiarimento, L'accantonamento del cospicuo avanzo di fine esercizio potrebbe, nfatti, dar luogo ad obbiezioni circa i criteri con cui l'ammini' strazione attende allo sviluppo be' neflco decente. Perchè, può domandarsi taluno, l'Istituto non ha creduto di aumentare la sua beneficenza in luogo di accantonare così notevole avanzo a fine esercizio? Orbene, occorre ricordare che nelle 1.175 mila lire costituenti l'avanzo di gestione sono compresi gli interessi che lo Stato ha corrisposto nella misura del 4,50 per cento, nell'aprile dello scorso anno, all'atto della conversione dei titoli di Consolidato 5 % in quelli del Prestito redimibile 3,50 per cento. Nel caso dell'Ospizio si è avuta così un'entrata straordinaria, per la gestione 1934, di 733 mila lire, liquidata per un importo nominale di 16.309 mila lire, rappresentanti appunto lo stok di titoli posseduti dall'Ospizio in quell'epoca. Ma poiché, come è noto, si tratta di interessi maturanti negli anni '34, '35 e '36, e anticipati dallo Stato all'atto dell'operazione, ne deriva che la vera competenza di reddito per l'Ospizio relativa all'esercizio 1934 deve escludere l'incasso degli interessi riflettenti gli anni 1935 e 1936. Tuttavia, anche in questa cifra ridotta, l'avanzo è tale da attestare l'ottimo risultato della gestione in quanto, anche per la sua eccedenza sul saldo attivo dell'esercizio precedente, dimostra che le entrate effettive di competenza della gestione 1934 furono largamente sufficienti a bilanciare le spese incontrate per l'assistenza dei ricoverati. Ma un'altra caratteristica presenta la gestione dell'anno decorso: la diminuzione di centesimi 19 nel costo giornaliero della presenza del ricoverato, per la cui assistenza furono, infatti, sufficienti L. 3,44, in luogo delle L. 3,63 dell'esercizio 1933. Questo minor costo si è tradotto in una contrazione della spesa generale, ad onta del maggior numero di presenze registrato nell'anno: la spesa del 1933, ripartita fra 1 li coverati con 766.063 presenze, era stato di 2.782 mila lire; nel 1934, per 767.596 presenze, si spesero soltanto 2.644 mila lire. A questo proposito può riuscire interessante conoscere i vari capitoli che concorrono a determi' nare la spesa e gli elementi nei quali si scompone il costo unitario di ogni presenza. La spesa maggiore è data dal vitto (1.461 mila lire) che' concorre a determinare il costo unitario della presenza con Li. 1,90; seguono: le spose per li scaldamento ed illuminazione (364 mila lire in solido e 47 centesimi per persona) ; le spese per il vestiario (177 mila lire e 23 centesimi per persona); gli assegni al personale (317 mila lire e 41 cent, per persona); le spese per manutenzione dei locali e mo bili (237 mila lire e 30 cent, per persona), le spese generali, Infine, che pesano sull'Istituto per 85 mila lire e concorrono nella misura di 13 centesimi a determinare il costo della presenza. Ecco, attraverso poche cifre l'imponente quadro della mole degli acquisti effettuati nell'anno: 1833 q.li di farina di frumento 75 mila kg. di carne fresca; 3670 kg. di salumi; 200 mila litri di vino; 42 mila kg. di pasta; 4800 kg. di burro; 6000 kg. di olio, 18 mila dozzine di uova; 182 mila litri di latte; 14.000 kg. di zucchero; 2500 kg. di caffè; 5700 kg. di formaggi, ecc. Nel dar conto di questi dati, l'amministrazione dell'Istituto si augura che il buon andamento economico delle gestioni future abbia ancora per base la situazione di fatto verificatasi nell'anno decorso. Comunque, l'ottima situazione finanziaria prospettata dalle cifre che si sono viste, permette all'amministrazione dell'Ospizio di guardare senza soverchia preoccupazione l'avvenire, risolvere problemi economici nel campo benefico e perfezionare di contij»««o i servizi interni per renderli sempre più adatti a soddisfare i bisogni del ricorrenti. lfpvnpnr

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