Sullo schermo del Lido

Sullo schermo del Lido Sullo schermo del Lido Una riduzione di "Delitto e Castigo,, un film di propaganda e il documentario di un critico (DAL NOSTRO INVIATO) Venezia, 17 notte. Vi faccio una confidenza. Noi altri criticonzoli, di film, alla sera non 11 vediamo. Ecco 1 soliti sbruffoni, direte; trinciano giudizi a destra e a sinistra, su cose che non hanno nemmeno veduto. Un momento. I film della sera 11 vediamo al mattino. Il Comitato della Mostra ha quest'anno pensato anche a noi; ed ha allestito due salette di proiezione per visioni private. Verso le dieci, con un sole che ci reca tutti gli inviti del mare, con la spiaggia che comincia ad affollarsi, con i campi di tennis che ti dicono vieni a prendertele sei a «ero, sei a zero, con la Laguna che dev'essere tutta un riflesso di madreperla, accarezzata da una brezza sottile, ci s'infila per una scaletta. Due, tre ore di film. Poi si va a colazione. Poi si scrive su ciò che si è veduto. Fino alle quattro. Alle sedici si va a vedere lo spettacolo pomeridiano. Altre due ore di film. Poi si scrive su ciò che si è veduto. Alle otto si telefona ciò che si è scritto. Verso le nove e mezzo si può andare a pranzo. E verso ie undici, eccoci liberi, arzilli e fidenti —• come ben potete immaginare. Le salette per le visioni private hanno un solo proiettore. C'è quindi una interruzione di qualche minuto fra bobina e bobina. Il film di stamane (cioè di stasera) era di nove bobine; e, con quegli intervalli, ci parve di assistere a una lotta in nove riprese fra l'attore, Pierre Blanehar, e il suo personaggio, Raskolnikov, di DcMltti e castigo. Una lotta accanita, serrata, spinta talvolta allo spasimo; ma alla fine dell'incontro un arbitro invisibile ha sollevato un braccio all'interprete, proclamandolo vincitore ai punti, sia pure con un minimo scarto. Sono almeno due le precedenti riduzioni cinematografiche del romanzo di Dostojewski: una russa del 1013 e un'altra, del Wiene, del 1923. Ora vi si è voluto cimentare anche un giovane. Pierre Chenal proviene dal cinema d'avanguardia, dove si era tormentato con il documentario più o meno 11- rivo (.sono da ricordare Ar- hifel ture e Costruire); il rimo film a vicenda fu La via senza nome, che ebbe favorevoli accoglienze, sopratutto alla critica; e questo suo Delitto castigo ha ora pregi innegabili. nutile pretendere di ritrovarvi Dostojewski. In queste riduzioni inematografiche l'opera letteraria he le ha suggerite serve unicamente da canovaccio esteriore, da libretto»; e sarebbe forse più bile e opportuno dare a queste iduzioni un loro titolo autonomo, on scritto sotto, in piccino piccio, ma piccolo che quasi non si vea, « dall'opera tal dei tali ». Qui Raskolnikov è spinto al delitto uniamente dal bisogno di denaro; basti questo per dirvi il nuovo mero che vuol misurarlo. Ma non inistiamo. Il film, di per sè, può esere davvero considerato una ecezione nella convenzionale produzione francese. Una regia atentissima, sovente pensierosa, meditata; un lungo brano puramente cinematografico, quello del delitto, condotto con una sicureza ed una efficacia sufficienti a dar ama a qualsiasi regista; attori utti accuratamente scelti; inquadrature talvolta potenti; e una tupenda fotografia dovuta al Mundviller e al Colas. A tutti queti pregi aggiunge ben poco il ommento musicale dell'Honegger. Ma il più prezioso collaboraore dello Chenal è stato naturalmente il Blanehar. « Per interpreare questo personaggio » ha deto egli stesso « occorre anzitutto ohe una cosa sia comune all'attoe e al personaggio: l'impossibilià di raggiungere se stesso, un'impossibilità che infrange ogni sogno; e riuscire quindi ad appena accennare alcutie intenzioni d'umanità e di bellezza ». Abile modestia; che deve però cadere di suo i spoi | trè temgofrsvrl'fitecgsvcpuronte a questa maschera macera- ! a e febbricitante, ossessionata ed ; ossessiva, cavata da una cupa e ! nconoscibile disperazione. E' cer-1 o questa, fino a oggi, la migliore ! prova del giovane e intelligente i attore ilo ricorderete in Atlantide); e accanto a Blanehar s'im- [ pone Harry Baur (lo ricorderete, ne 7 Miserabili) che .qui ha rinunziato ad ogni truccatura, con tali ottimi risultati che dovrebbero! fargli per sempre bandire il crespo, la plastilina e la stoppa. Con Delitto e castigo è statoproiettato La principessa e Zostudente. Il film s'ambienta in Heidelberg, nel 1725; e narra le disavventure di Max, uno studente povero e romantico, che si Innamora di Elena principessa di Westfalia, la quale, poi, rinunzierà a sposare il principe Ferdinando di Baden e se ne andrà con il suo studentino. Il film è accurato e abbastanza piacevole, conta fra suoi interpreti Greta Nazler, Patrio Knowles, Carold Goodner; ed è interessante, per chi segua attentamente il mondo dello schermo, perchè è la promozione a regista di chi fino a ieri era stato operatore. Otto Canturek riprese fra l'altro Sinfonie d'amore; il suo stile fotografico era lucido, convenzionale e preciso; lo stile del regista ricorda per ora quello dell'operatore. Il terzo film della giornata, infine, è di Cari Froelich; CI si attendeva parecchio, dall'autorevole collaboratore della Sagan per Bagasse in uniforme, dal sottile osservatore dell'adolescenza in Giovinessa. Lo si sapeva alle prese con uno dei compiti meno facili per un artista: quello di creare un'opera di propaganda politica La vicenda di Io pei te, tu. per me, s'ambienta infatti in uno dei tanti campi femminili del servizio di lavoro volontario, istituiti in Germania dal regime nazionalsocialista. Ma l'ambiente è reso con mano incerta e pesante, l'interprelazione è mediocre; e il pub blico ha accolto il film in un an noiato, freddo silenzio. Prima di Io per te tu per me, avevamo pure veduto Cantiere navale, di Paul Rotha, forse il più autorevole e battagliero critico cinematografico inglese. Anche l'anno scorso ci aveva fatto vedere Contact, un altro ampio e disuguale documen- tario, dedicato alle linee dell'Aviazione civile britannica. Questo risonante Cantiere è sopratutto un albo di stupende fotografie, d'inquadrature difficili; ma gli manca una organica tessitura, un ritmo vitale. Ce ne dispiace davvero per il suo autore, per questo insigne e autorevolissimo collega; ma sarebbe bastato che non facesse agli altri ciò che non avrebbe voluto che fosse stato fatto a lui. **# E domani sera, vacanza. Cmandano a vedere la festa del plenilunio, in Canal Grande. Però, al pomeriggio, invece di uno vi saranno due film. In ogni, modo, domani, libera uscita alle seiMario Cromo Una scena de «La Principessa t lo studente» (Inghilterra). UNA SCENA DI « IO PER TE, TU PER ME» (Germania). UNA SCENA DI «DELITTO E CASTIGO» (Francia),

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